Originariamente inviato da Totò le Motò
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Samarcanda? Sì, E Vi Dico Com'è Andata.
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Ogni grande viaggio inizia sempre con un piccolo passo
America Centrale 2013-il report http://forum.mototurismo.it/showthre...erica+centrale
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Originariamente inviato da Totò le Motò Visualizza il messaggioSì ho ripreso la strada per beyneu-nukus che se guardi la mappa va verso sud est. dopo giorni che puntavo a est questo per me era gia puntare a sud.
La mia kanistra ha trovato posto al lato della mukka ...
... stranamente i problemi di rifornimento non li ho avuti ne in KAZ, tantomeno nel deserto del Karakoum in TM, bensì in UZB dove la benzina la si trovava solo al mercato nero.Reports : 1975-2007 (non scrivevo reports) - 2008 Giro Mediterraneo - 2009 A cavallo del Danubio - Passi Alpini/Strade Panoramiche Austriache - 2010 Long Way Stan; Asia Centrale - 2012 Il Grande Caucaso; l'equilibrio instabile - 2013 NK - dal 2014 nulla
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kanistre!
Grazie Saqui! e beh, credo che se non ci metti un po di vissuto emotivo diventa solo un elenco di luoghi e tempi. E non avrebbe senso per me. Alla fine un viaggio è fatto molto delle cose che si provano, la strada è solo un piacevole pretesto.
Momi, sì ne avrei trovate a bizzeffe di kanistre in plastica ma non mi ispirava sicurezza, sia per il caldo che per un eventuale caduta. Addirittura Samat e co. mi dicevano di portarmi quelle dell'acqua piena di benzina e bruciarla dopo l'uso per fare spazio. Ma non oso pensare a cosa sarebbe successo alla prima buca forte. E voi sapete che buche ci stanno su quella strada
Naga, capito ora il percorso? alla tua kanistra hai dato il posto d'onore, direi! foto fatta in turchia al ritorno?
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Originariamente inviato da naga Visualizza il messaggioAhhhhh .... ma allora lo volevi fare "proprio strano"
La mia kanistra ha trovato posto al lato della mukka ...
... stranamente i problemi di rifornimento non li ho avuti ne in KAZ, tantomeno nel deserto del Karakoum in TM, bensì in UZB dove la benzina la si trovava solo al mercato nero.
Ciao,
Mauro
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Originariamente inviato da Totò le Motò Visualizza il messaggioGrazie Saqui! e beh, credo che se non ci metti un po di vissuto emotivo diventa solo un elenco di luoghi e tempi. E non avrebbe senso per me. Alla fine un viaggio è fatto molto delle cose che si provano, la strada è solo un piacevole pretesto........................
Per me l'umanità che si incontra per strada, i "dialoghi con la propria moto, la strada, i pensieri e gli stati d'animo vissuti in certi momenti fanno di un report "qualcosa di più"BFS6; "Ho speso gran parte dei mei soldi in viaggi, moto e donne, il resto l'ho sperperato"..V.S. Siculo che vive sul mare, in Padania ; BMW R1200GS Lc Adventure "L'Incrociatore Tedesco"
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Originariamente inviato da Totò le Motò Visualizza il messaggioNaga, capito ora il percorso? alla tua kanistra hai dato il posto d'onore, direi! foto fatta in turchia al ritorno?
La foto è all'andata - al ritorno era attaccata con il tape americano....Reports : 1975-2007 (non scrivevo reports) - 2008 Giro Mediterraneo - 2009 A cavallo del Danubio - Passi Alpini/Strade Panoramiche Austriache - 2010 Long Way Stan; Asia Centrale - 2012 Il Grande Caucaso; l'equilibrio instabile - 2013 NK - dal 2014 nulla
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Originariamente inviato da MSensoli Visualizza il messaggiopensavo che certi viaggi li potessi fare solo con una endurona...mi rincuoara il fatto che sei andato con una rt...magari un giorno ci vado con il mio k
Ciao,
MauroReports : 1975-2007 (non scrivevo reports) - 2008 Giro Mediterraneo - 2009 A cavallo del Danubio - Passi Alpini/Strade Panoramiche Austriache - 2010 Long Way Stan; Asia Centrale - 2012 Il Grande Caucaso; l'equilibrio instabile - 2013 NK - dal 2014 nulla
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Originariamente inviato da Totò le Motò Visualizza il messaggio
Momi, sì ne avrei trovate a bizzeffe di kanistre in plastica ma non mi ispirava sicurezza, sia per il caldo che per un eventuale caduta. Addirittura Samat e co. mi dicevano di portarmi quelle dell'acqua piena di benzina e bruciarla dopo l'uso per fare spazio. Ma non oso pensare a cosa sarebbe successo alla prima buca forte. E voi sapete che buche ci stanno su quella strada
Come emergenza direi di portare un tubo di gomma per poter eventualmente chiedere a qualche mezzo di passaggio di poter prelaevare del carburante dal suo serbatoio.Ogni grande viaggio inizia sempre con un piccolo passo
America Centrale 2013-il report http://forum.mototurismo.it/showthre...erica+centrale
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In attesa della continuazione ti faccio i complimenti per la grande avventura e per la piacevolissima narrazione. Raramente ho visto una moto così affondata nel fango... ricorda tanto i film di Tarzan quando il cattivo lentamente scompariva nelle sabbie mobili!-A név kötelez.-
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Capitolo 6_ I Meloni Dell'alleanza E Altre Storie
Capitolo 6
I Meloni dell'alleanza e altre storie
http://grooveshark.com/s/Parov+Yegar...r/31jUHK?src=5
Lo stanzone è fresco e il pavimento,coperto di tappeti, è più alto di un gradino rispetto all’ingresso dove vengono lasciate le scarpe.
Lascio lì le mie insieme al casco. Il tizio che mi fa segno di entrare sta in fondo alla sala insieme a un uomo e una donna.
Ci sono altri due gruppetti, uomini e donne che interrompono le loro chiacchiere creando un silenzio sospeso in attesa delle mie parole.
Faccio il segno universale del denaro, fregandomi pollice e indice della mano destra e dicendo “change money”.
Sì perché in tutto questo non sono mai andato a trovarmi la traduzione di “cambio”. Soldi sì, cambio soldi no!
Ma è chiaro cosa stia cercando, per cui il Tipo chiama qualcuno e dal varco nel muro, coperto con nastri di plastica,
esce una donna corpulenta a cui riesco a spiegare che vorrei cambiare dollari in Som.
Non ricordo quanti dollari, ma in tutto fanno un’ ottantina di migliaia di som.
Mentre la signora torna di là, il Tipo mi invita a prendere un thè.
Siedo insieme a loro e la Signora me lo porta insieme ai soldi.
Mi stupisco di vedere un mazzettone enorme di banconote. Ottantamila Som in pezzi da mille.
Fossero banconote da dieci euro sarebbe una bella somma. Vorrei chiedere un taglio più grande ma va bene così per ora.
Bevo il mio the bollente che placa l’arsura di 6 ore di dogane.
Racconto del mio viaggio al tipo e tutti mi ascoltano. Ed è un continuo scuotimento di testa e morsi alle labbra.
Due donne , che stanno vicino all’ingresso, mi chiedono se sono sposato e ridacchiano imbarazzate alla mia risposta negativa.
Il tipo mi fa i complimenti per il mio russo e tutti annuiscono mentre mi chiede come mai parlo questa lingua, cosa inusuale per un occidentale.
Gli dico che non ricordo nulla del corso di cento ore che ho fatto apposta per questo viaggio e che non lo parlo affatto bene, ma pare non essere d’accordo. Sicuramente è inusuale che un turista parli russo e questo è gia tanto per loro.
In realtà quello che mi salva nella comunicazione è la mimica, e ringrazio la cicogna per avermi portato in Sud Italia e non in Germania.
Il tipo vive tutto l’anno a Mosca e per le vacanze è tornato dalla famiglia.
Mi chiede se in Italia ci sono uzbeki e non è sorpreso della mia risposta negativa:
a lui come a molti piacerebbe lavorare in Europa ma il Som è una moneta troppo debole per affrontare le spese iniziali e
anche il regime dei visti non è molto morbido per gli Uzbeki. Senza contare le difficoltà linguistiche.
Scopro subito che in Uzbekistan sono informati sulla crisi italiana e mi stupisce che, in un paese nel nostro immaginario da terzo mondo,
guardino all’Europa con compassione. Ho idea che ci sfugga qualcosa.
Capisco anche che non mi vedono ricco solo per il fatto di essere arrivato lì con una moto per loro costosa.
Mi percepiscono per quello che sono, ovvero uno che ha messo i soldi da parte facendo salti mortali tutto l’anno per fare questo viaggio.
Un po’ mi dispiace lasciare questa gente così affabile, ma non posso certo fermarmi a un km dalla dogana.
Dopo la foto di rito davanti alla moto riparto verso sud.
Nulla di nulla per km e km. Solo sabbia, qualche sterpaglia e di tanto in tanto carrozze dei guardiani di cammelli.
E un vento infame da sinistra.
In questi giorni, tra lo scirocco in Ucraina e l’asciugacapelli kazako, ho trovato il modo di contrastare il vento con meno sforzo.
Considerando che il tronco e la testa sono una vela spinta dal vento,
basta staccare un ginocchio dal serbatoio e ruotare il busto il modo da convogliare l’aria per dare una spinta contraria.
Ti stanchi uguale, ma almeno non rimani con mezza schiena dolorante.
Dal punto di vista geopolitico la zona in cui mi trovo ora è il Karakalpakstan, una sorta di repubblica autonoma all’interno dell’Uzbekistan.
E’ completamente deserto ma è cosparso di villaggi e piccoli centri abitati.
Non so perché ma dimentico che se andassi alla mia sinistra, verso est,
arriverei al lago di Aral dove c’è un cimitero delle navi, che tanto desideravo vedere.
Invece no, rimuovo l’informazione e vado dritto. Arrivo a una sbarra che chiude la strada.
Dal gabbiotto esce un ragazzo che mi dice se ho bisogno d’acqua.
Pensando si riferisca a un bicchiere offerto accosto, ma esce con due bottiglie gelate.
E sì: nel deserto mica te la regalano l’acqua.
Ringrazio ma ho altri 4 litri abbondanti.
Dal nulla sbuca un altro individuo vestito per bene con tanto di borsa, un po sofferente ma perfettamente a suo agio in quella landa bruciata dal sole.
Giusto per essere sicuro chiedo per Nukus e mi dicono entrambi "Priàma!" ovvero dritto. E verso dove sennò?
http://www.youtube.com/watch?v=arb42kmHxmA
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