Ho appena letto la prova di questa moto, un esemplare pre-serie (sarà in vendita da febbraio 2019 e ad EICMA sarà in veste definitiva o quasi).
Sembra essere una moto progettata volutamente semplice, senza le esagerate dotazioni elettroniche ormai di norma, motore fedele all'architettura tradizionale Guzzi ma completamente rivisto in moltissimi particolari, con 80 CV e una discreta dote di coppia già a basso numero di giri.
Regime a velocità autostradale intorno ai 5000 giri/minuto, bassi consumi, sella ad altezza d'uomo normale.
Manca una scheda tecnica ma presto verrà svelato ogni suo dato.
Avrà cerchi da 17 e distribuzione aste/bilanceri, due valvole per cilindro.
Chissà che non sia la moto giusta per un ex-guzzista che ha lasciato Guzzi tanti anni fa attratto da giapponesi prima e tedesche poi, ora in un periodo scaldabagnista ma non ancora da mettere in inceneritore?
Costui ha una fissa: il Grande Nord.
La prima moto che lo portò lassù nel lontano 85 fu una Guzzi V65.
Sarebbe una bell'idea chiudere questo lungo ciclo di vita e di motoinnamoramento a cavallo di una Guzzi V85.
Ma c'è un ma: oggi un nuovo modello (di Guzzi come di altri) ha bisogno di un buon annetto di rodaggio prima di perdere i piccoli/grandi vizi di gioventù.
Sarà ancora abile il nostro per il maggio-giugno 2020?
Riuscirà a riconvertirsi alla moto made in Italy?
E Guzzi sarà in grado di dare un'assistenza post-vendita degna?
Il nostro dovrebbe poter appoggiare le chiappe su un esemplare inizio 2020, partendo per l'avventura dopo qualche migliaio di km di preparazione: se Dio vorrà, l'ultima settimana di maggio.
EICMA: andrò soprattutto per vedere lei, già mi piacque l'esemplare visto lo scorso anno.
Sembra essere una moto progettata volutamente semplice, senza le esagerate dotazioni elettroniche ormai di norma, motore fedele all'architettura tradizionale Guzzi ma completamente rivisto in moltissimi particolari, con 80 CV e una discreta dote di coppia già a basso numero di giri.
Regime a velocità autostradale intorno ai 5000 giri/minuto, bassi consumi, sella ad altezza d'uomo normale.
Manca una scheda tecnica ma presto verrà svelato ogni suo dato.
Avrà cerchi da 17 e distribuzione aste/bilanceri, due valvole per cilindro.
Chissà che non sia la moto giusta per un ex-guzzista che ha lasciato Guzzi tanti anni fa attratto da giapponesi prima e tedesche poi, ora in un periodo scaldabagnista ma non ancora da mettere in inceneritore?
Costui ha una fissa: il Grande Nord.
La prima moto che lo portò lassù nel lontano 85 fu una Guzzi V65.
Sarebbe una bell'idea chiudere questo lungo ciclo di vita e di motoinnamoramento a cavallo di una Guzzi V85.
Ma c'è un ma: oggi un nuovo modello (di Guzzi come di altri) ha bisogno di un buon annetto di rodaggio prima di perdere i piccoli/grandi vizi di gioventù.
Sarà ancora abile il nostro per il maggio-giugno 2020?
Riuscirà a riconvertirsi alla moto made in Italy?
E Guzzi sarà in grado di dare un'assistenza post-vendita degna?
Il nostro dovrebbe poter appoggiare le chiappe su un esemplare inizio 2020, partendo per l'avventura dopo qualche migliaio di km di preparazione: se Dio vorrà, l'ultima settimana di maggio.
EICMA: andrò soprattutto per vedere lei, già mi piacque l'esemplare visto lo scorso anno.
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