IL PERCHE’ DEL VIAGGIO
L’idea di fare da Aulla a Santiago in Vespa nasce dalla volontà di un piccolo gruppo di amici di realizzare il sogno di un nostro caro amico vespista, affetto da tumore. Già operato una prima volta di tumore al pancreas, sembrava che la malattia fosse stata sconfitta, ma a distanza di quasi un anno il problema si è ripresentato in forma anche peggiore perché le metastasi si sono sparse in vari punti del corpo del nostro amico, senza possibilità di operazioni: l’unico modo per il nostro amico per tamponare la situazione è sottoporsi periodicamente a chemioterapia … il nostro amico, da vero vespista, sta affrontando la malattia con forza e coraggio, e durante una telefonata mi ha confessato che il suo unico, grande rammarico era quello di non poter più realizzare il suo sogno di andare a Santiago de Compostela in Vespa perché ci vogliono troppi giorni per fare il viaggio e non può saltare il trattamento periodico di chemioterapia. Poi, però, si è aperto uno spiraglio di speranza: ogni 3 cicli di chemioterapia, il nostro amico deve fare una settimana di pausa. Ciò vuol dire avere circa 15 giorni a disposizione tra un ciclo e l’altro di chemioterapia. A questo punto è scattata in me la ferma volontà di accompagnare l’amico a Santiago in vespa; ne ho parlato prima con alcuni amici che abbiamo in comune e poi in segreto anche con sua moglie: avuto il benestare della signora, ho illustrato all’amico vespista il mio progetto di accompagnarlo a Santiago insieme agli altri amici, tutti rigorosamente in Vespa.
Ovviamente la proposta è stata subito accettata, pur con mille incognite, ma i vespisti non si arrendono mai!
IL VIAGGIO
A questo link trovate tutte le foto del viaggio (purtroppo non tutte sono ordinate in ordine cronologico…sorry!)
https://photos.app.goo.gl/dDZimnJxvLiGpCiY9
Ed ecco a voi il racconto, giorno per giorno, del raid vespistico.
10 MAGGIO
Vigilia della partenza. I pensieri si accavallano e si scontrano nella testa. L'euforia cresce di pari passo con le preoccupazioni, ma alla fine vince. Guardo mia moglie, guardo il gatto...sale la malinconia... ma vorrei partire subito. Ieri sera cena di gruppo con le rispettive consorti... qualche attimo di tensione... è normale... è l'adrenalina che pompa nelle vene. Guardo la vespa, orsù vecchiarella mia, è giunto il momento di far vedere di che pasta... anzi, di che ferro sei fatta. Nella testa riecheggia il ritornello “vendittiano” NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI… sarà una bella esperienza viaggiare in gruppo, per me abituato a viaggiare in solitaria.
Un'ultima occhiata alla carta stradale e via andare...
11 MAGGIO
Il grande giorno è arrivato! Tutto sommato sono riuscito a dormire, nonostante i mille pensieri. Sveglia presto perché prima di partire Don Lucio, il parroco dell’abbazia di San Caprasio di Aulla, impartirà la benedizione dei mezzi e poi ci aspettano tanti amici ed addirittura il Sindaco di Aulla per un ultimo saluto prima della partenza, che avverrà proprio dal sagrato di San Caprasio. Faccio un breve discorso per ringraziare tutti i presenti e coloro che ci hanno fornito supporto sia economico, sia tramite la fornitura di materiali; nello spiegare la motivazione del raid mi emoziono, pensando al mio amico, e non riesco a trattenere una lacrima. Ma ora è giunto il momento di partire e di buttarsi alle spalle le preoccupazioni e di guardare con fiducia alla strada che ci attende. Alle 10 mettiamo in moto le nostre Vespette e si parte tra strombazzate di clacson, grida di incoraggiamento e tanti sconosciuti che si sbracciano per salutarci, seguiti da un codazzo di tanti amici vespisti e motociclisti che ci accompagnano per un bel pezzo di strada, fino al passo del Bracco. Giunti a Genova incontriamo l’amico madzilla Valerio che ci porta a mangiare presso una trattoria vicinissima al terminal traghetti. Sbrigate le formalità del check-in e dopo un’oretta di attesa, imbarchiamo sul traghetto che ci porterà a Barcellona. Insieme a noi ci sono taaaanti altri motociclisti, di cui molti diretti in Marocco (infatti, dopo Barcellona, il traghetto prosegue per Tangeri) che ci guardano un po’ “dall’alto in basso” e si stupiscono quando gli parliamo dello scopo del viaggio e di quanti chilometri faremo in pochi giorni.
Gli ormeggiatori mollano i cavi in banchina. I motori scuotono la nave. La scia si allunga a poppa. È il distacco. Partire in nave è diverso rispetto a partire in moto: in moto sei concentrato sul nastro d'asfalto e ti vuoi godere tutte le curve e controcurve. Sulla nave lo sguardo vola all'orizzonte mentre il cuore va a chi hai lasciato a casa. La navigazione procede tranquilla con mare “forza olio” e dopo una gustosa cenetta a base di piatti marocchini, tutti in cabina per riposare.
12 MAGGIO
In mattinata attracchiamo a Barcellona e, incredibile a dirsi, la nave, partita da Genova con 2 ore di ritardo, è arrivata a Barcellona con circa 2 ore di anticipo! Dopo aver posteggiato la macchina di supporto e le Vespe, ci avviamo verso le Ramblas per l'immancabile "struscio" e la visita del centro storico e della stupenda cattedrale. Verso le 16 ci raggiunge Juan "Giovanni" del Vespa Club VESPARADOS, che ci accompagna a fare un giro vespaturistico per la città con l’immancabile visita alla Sagrada Familia e la vista del panorama dalla collina del Montjuic, prima di scortarci fino a Sitges (località di mare vicino Barcellona) dove abbiamo prenotato l'albergo per la notte. Durante il vespagiro nel centro di Barcellona siamo stati affiancati da un autobus e l'autista, una donna simpaticissima, ha fermato l'autobus in mezzo alla strada, bloccando il traffico, e poi ha aperto il finestrino per salutarci!!!
13 MAGGIO
Oggi tappa di poco più di 300 km per raggiungere Saragozza: lasciamo la Catalogna (dove si vedono tante scritte e manifesti inneggianti alla separazione/autonomia dalla Spagna) per entrare in Aragona. Partiti da Sitges, abbiamo percorso un primo tratto di strada abbastanza noioso e trafficato in direzione di Tarragona. Poi, quando finalmente abbiamo lasciato la strada che corre parallela alla costa e ci siamo addentrati nel cuore della Spagna è iniziato il divertimento puro: abbiamo imboccato la statale N240 (e dopo la N11) dal manto stradale perfetto, tutta curve, in continuo saliscendi, con panorami mozzafiato sui monti circostanti. E come se non bastasse, con pochissimo traffico. A farla da padrona è la natura selvaggia, aspra, arida, il colore ocra della terra, alternato al colore rosso. Gole profonde e formazioni rocciose simili a quelle della Monument Valley in America. Quello che colpisce è vedere il terreno secco, secchissimo, bruciato dal sole, simile ad un deserto di rocce: in effetti il sud della Spagna sta attraversando un lungo periodo di siccità; tanto per dire, tutte le fontane di Barcellona sono “spente” e senza acqua! Abbiamo visto alcuni impianti di irrigazione solo in prossimità di Saragozza. Mi ha colpito anche vedere tanti paesi praticamente deserti, tanto che abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcosa da mangiare. Così come vedere anche tanti allevamenti chiusi. Durante il tragitto abbiamo visitato il monastero fortificato di Poblet. Scesi in pianura, l'aria si è fatta rovente e le strade sono diventate diritte-diritte, con rettilinei infiniti: abbiamo anche visto un "miraggio", ovvero l'effetto specchio sull'asfalto. A darci qualche preoccupazione è stata la vespa di Franco, su cui abbiamo fatto 2 interventi "on the road" ed 1 intervento una volta giunti in albergo... domani vedremo l'esito dell'ultimo intervento. Nicola, invece, ha perso uno specchietto retrovisore!
Io, invece, ho visto una cicogna...vuol dire che rimarrò incinta???!!!
Giunti a Saragozza, dopo una rapida doccia in albergo, ci siamo dedicati alla visita del bel centro storico, caratterizzato dall’imponente cattedrale, e per cena ci siamo addentrati nel quartiere di “El Tubo”, pieno zeppo di localini dove mangiare tapas!
14 MAGGIO
Oggi tappa di circa 350 km da Saragozza a Burgos: lasciamo l’Aragona per attraversare un pezzetto della Navarra, poi La Rioja ed entrare infine nella Castilla y Leon. Nel tratto iniziale percorriamo la N 232 e poi, da Logrono la N 120 fino a Burgos. Stamattina presto ha piovuto, anche forte, fino alle 8.00 sicché abbiamo indossato le tenute da pioggia prima di partire. Per fortuna, però, che fatti pochi chilometri il cielo si è rasserenato, lasciando spazio al sole; la temperatura, comunque, è calata a circa 13°. Attorno Saragozza la natura è molto rigogliosa e il territorio sembra essere ricco di acqua, ma fatti un po' di chilometri, ecco nuovamente paesaggi aridi, praticamente senza alberi e dall'aspetto di set cinematografico di film western. Abbiamo attraversato anche la zona delle Bardenas Reales, dove la natura ha colori molto "carichi" ed intensi, tanto da ricordare la carta che si usa per il presepio. All'orizzonte si vedevano anche i Pirenei. Poi, abbiamo visto anche enormi campi eolici...in vita mia non ho mai visto tanti generatori eolici tutti insieme! Stesso dicasi delle cicogne: ne abbiamo viste veramente tante! Lasciata la Navarra, siamo entrati nella regione Rioja, famosa per il vino, ed infatti abbiamo passato taaaanti vigneti e, quindi, taaaante cantine...peccato non potersi fermare per assaggiare i vini locali! Purtroppo però, la giornata è stata "disturbata" da altri problemi alla vespa di Franco che, dopo un'ora di lavori "on the road", sembravano risolti ed invece, fatti pochi metri, niente da fare, la vespa si è fermata nuovamente tanto che abbiamo dovuto caricarla sul furgone. Arrivati a Burgos, in mezzo ad una tempesta di vento e pioggia e con la temperatura scesa a 7° ho fatto un nuovo intervento sulla vespa, ed ho trovato ben 3 fili elettrici che facevano falso contatto, per cui la vespa un po' andava poi si fermava e così via: spero che l'intervento di oggi pomeriggio sia stato risolutivo! Durante l’intervento, è passato a trovarci David Garcia, socio dello Scooter Club di Burgos, che si è offerto di prestarci assistenza di cui, per fortuna, non abbiamo avuto bisogno. Purtroppo però, in tutto questo, non abbiamo avuto tempo di visitare per bene Burgos, ma abbiamo fatto giusto una passeggiata per trovare un locale dove mangiare.
15 MAGGIO
Oggi tappa breve di appena 200 km da Burgos a Leon, percorrendo sempre la N 120. Prima di partire, però, abbiamo visitato lo stupendo centro storico di Burgos e la sua famosa cattedrale, dove abbiamo visto anche molti pellegrini a piedi diretti a Santiago de Compostela ed abbiamo anche assistito all’arrivo di un gruppo di pellegrini a cavallo. Infatti, per poter ottenere l’attestato di pellegrino di Santiago si può fare il percorso a piedi, in bicicletta oppure a cavallo; purtroppo…la Vespa non è ammessa! Alla partenza il termometro segnava 4° ed anche quando è spuntato il sole dalle nuvole, la temperatura è rimasta comunque moooolto bassa. Lasciata Burgos, abbiamo imboccato la strada N120 che ci ha portato fino a destinazione. Il paesaggio della Castilla e Leon è decisamente più lussureggiante rispetto a quanto visto nei giorni scorsi, ed è caratterizzato da una pianura infinita che si perde all'orizzonte, con enormi campi di grano. Tra Burgos e Leon ci sono solo pochi borghi rurali (pressoché disabitati) e qualche centro urbano comunque di piccole dimensioni, tutti caratterizzati dalla presenza di chiese imponenti che appaiono "sproporzionate" rispetto alle dimensioni dei borghi. Data la quasi totale assenza di traffico, oggi ci siamo pure potuti divertire a viaggiare in formazione allineata l’uno a fianco degli altri! Anche oggi non è mancato il momento di sconforto quando la vespa di Franco per l'ennesima volta si è fermata all'improvviso...per fortuna era un problemino banale subito risolto da Franco. Lungo la strada abbiamo visto sempre più pellegrini, sia a piedi che in bicicletta. Giunti a Leon, abbiamo fatto un bel giro per il centro storico che presenta una stupenda cattedrale con spettacolari vetrate ed un'interessante basilica. Domani ci aspetta una tappa abbastanza lunga per giungere alla meta del viaggio, ovvero a Santiago de Compostela!!!
16 MAGGIO
Oggi tappa di circa 350 km da Leon a Santiago: lasciamo la Castilla per entrare in Galizia percorrendo ancora la N 120 e poi la N525. Dopo un tratto iniziale di strada in pianura, il percorso si è fatto moooolto divertente ed interessante quando abbiamo iniziato a salire e scendere i monti della Galizia. Purtroppo, però, il meteo non ci è stato favorevole perché oltre al freddo, abbiamo preso anche tanta pioggia fino all'arrivo a Santiago… vabbè, in fin dei conti cosa ce ne importa: noi vespisti mica siamo idrosolubili! E comunque la gioia di aver raggiunto la meta del raid ci ha fatto passare il malumore dovuto al maltempo ed al freddo che abbiamo patito lungo la strada! Poi oggi Gianfranco ha avuto l'onore di guidare la vespa di Claudio per alcuni chilometri. La padrona dell’albergo, veramente gentile, ci ha fatto posteggiare le Vespe nel suo garage, al riparo dalla pioggia che continua a cadere incessante, sicchè non ci allontaniamo molto dall’albergo per la cena e domani dedicheremo la giornata alla visita di Santiago e, ovviamente, ci recheremo in cattedrale.
17 MAGGIO
Oggi giornata dedicata quasi interamente alla visita della stupenda cattedrale di Santiago. È stato anche il momento per un po' di raccoglimento spirituale, anche se non è stato facile a causa della confusione dei pellegrini; il pensiero è andato al nostro amico ed all’energia e determinazione che ha dimostrato di avere in questa prima parte del raid, nonostante il male che gli mina il fisico. Ma è stato anche un momento di raccoglimento per pensare ad un altro nostro amico vespista che ci ha lasciato di recente, vinto da un male incurabile. Purtroppo la pioggia mattutina ha un po' rovinato il giro turistico nel bel centro storico della cittadina, ma la felicità di essere giunti alla meta ci ha comunque tenuto alto il morale. A proposito del centro storico, questo è pieno zeppo di bar, ristoranti e negozi di souvenir, ma comunque merita una passeggiata nei suoi vicoli e stradine lastricate di pietra. E poi si incontrano tante persone anche stravaganti! Oggi in Galizia si celebra la FESTA DELLE LETTERE GALEGHE ed infatti abbiamo assistito ad una manifestazione in centro città. A cena abbiamo conosciuto due pellegrini italiani che hanno percorso a piedi circa 1000 km in un mese: caspita che avventura!
Domani si riparte in direzione "casa": prima tappa ad Oviedo.
L’idea di fare da Aulla a Santiago in Vespa nasce dalla volontà di un piccolo gruppo di amici di realizzare il sogno di un nostro caro amico vespista, affetto da tumore. Già operato una prima volta di tumore al pancreas, sembrava che la malattia fosse stata sconfitta, ma a distanza di quasi un anno il problema si è ripresentato in forma anche peggiore perché le metastasi si sono sparse in vari punti del corpo del nostro amico, senza possibilità di operazioni: l’unico modo per il nostro amico per tamponare la situazione è sottoporsi periodicamente a chemioterapia … il nostro amico, da vero vespista, sta affrontando la malattia con forza e coraggio, e durante una telefonata mi ha confessato che il suo unico, grande rammarico era quello di non poter più realizzare il suo sogno di andare a Santiago de Compostela in Vespa perché ci vogliono troppi giorni per fare il viaggio e non può saltare il trattamento periodico di chemioterapia. Poi, però, si è aperto uno spiraglio di speranza: ogni 3 cicli di chemioterapia, il nostro amico deve fare una settimana di pausa. Ciò vuol dire avere circa 15 giorni a disposizione tra un ciclo e l’altro di chemioterapia. A questo punto è scattata in me la ferma volontà di accompagnare l’amico a Santiago in vespa; ne ho parlato prima con alcuni amici che abbiamo in comune e poi in segreto anche con sua moglie: avuto il benestare della signora, ho illustrato all’amico vespista il mio progetto di accompagnarlo a Santiago insieme agli altri amici, tutti rigorosamente in Vespa.
Ovviamente la proposta è stata subito accettata, pur con mille incognite, ma i vespisti non si arrendono mai!
IL VIAGGIO
A questo link trovate tutte le foto del viaggio (purtroppo non tutte sono ordinate in ordine cronologico…sorry!)
https://photos.app.goo.gl/dDZimnJxvLiGpCiY9
Ed ecco a voi il racconto, giorno per giorno, del raid vespistico.
10 MAGGIO
Vigilia della partenza. I pensieri si accavallano e si scontrano nella testa. L'euforia cresce di pari passo con le preoccupazioni, ma alla fine vince. Guardo mia moglie, guardo il gatto...sale la malinconia... ma vorrei partire subito. Ieri sera cena di gruppo con le rispettive consorti... qualche attimo di tensione... è normale... è l'adrenalina che pompa nelle vene. Guardo la vespa, orsù vecchiarella mia, è giunto il momento di far vedere di che pasta... anzi, di che ferro sei fatta. Nella testa riecheggia il ritornello “vendittiano” NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI… sarà una bella esperienza viaggiare in gruppo, per me abituato a viaggiare in solitaria.
Un'ultima occhiata alla carta stradale e via andare...
11 MAGGIO
Il grande giorno è arrivato! Tutto sommato sono riuscito a dormire, nonostante i mille pensieri. Sveglia presto perché prima di partire Don Lucio, il parroco dell’abbazia di San Caprasio di Aulla, impartirà la benedizione dei mezzi e poi ci aspettano tanti amici ed addirittura il Sindaco di Aulla per un ultimo saluto prima della partenza, che avverrà proprio dal sagrato di San Caprasio. Faccio un breve discorso per ringraziare tutti i presenti e coloro che ci hanno fornito supporto sia economico, sia tramite la fornitura di materiali; nello spiegare la motivazione del raid mi emoziono, pensando al mio amico, e non riesco a trattenere una lacrima. Ma ora è giunto il momento di partire e di buttarsi alle spalle le preoccupazioni e di guardare con fiducia alla strada che ci attende. Alle 10 mettiamo in moto le nostre Vespette e si parte tra strombazzate di clacson, grida di incoraggiamento e tanti sconosciuti che si sbracciano per salutarci, seguiti da un codazzo di tanti amici vespisti e motociclisti che ci accompagnano per un bel pezzo di strada, fino al passo del Bracco. Giunti a Genova incontriamo l’amico madzilla Valerio che ci porta a mangiare presso una trattoria vicinissima al terminal traghetti. Sbrigate le formalità del check-in e dopo un’oretta di attesa, imbarchiamo sul traghetto che ci porterà a Barcellona. Insieme a noi ci sono taaaanti altri motociclisti, di cui molti diretti in Marocco (infatti, dopo Barcellona, il traghetto prosegue per Tangeri) che ci guardano un po’ “dall’alto in basso” e si stupiscono quando gli parliamo dello scopo del viaggio e di quanti chilometri faremo in pochi giorni.
Gli ormeggiatori mollano i cavi in banchina. I motori scuotono la nave. La scia si allunga a poppa. È il distacco. Partire in nave è diverso rispetto a partire in moto: in moto sei concentrato sul nastro d'asfalto e ti vuoi godere tutte le curve e controcurve. Sulla nave lo sguardo vola all'orizzonte mentre il cuore va a chi hai lasciato a casa. La navigazione procede tranquilla con mare “forza olio” e dopo una gustosa cenetta a base di piatti marocchini, tutti in cabina per riposare.
12 MAGGIO
In mattinata attracchiamo a Barcellona e, incredibile a dirsi, la nave, partita da Genova con 2 ore di ritardo, è arrivata a Barcellona con circa 2 ore di anticipo! Dopo aver posteggiato la macchina di supporto e le Vespe, ci avviamo verso le Ramblas per l'immancabile "struscio" e la visita del centro storico e della stupenda cattedrale. Verso le 16 ci raggiunge Juan "Giovanni" del Vespa Club VESPARADOS, che ci accompagna a fare un giro vespaturistico per la città con l’immancabile visita alla Sagrada Familia e la vista del panorama dalla collina del Montjuic, prima di scortarci fino a Sitges (località di mare vicino Barcellona) dove abbiamo prenotato l'albergo per la notte. Durante il vespagiro nel centro di Barcellona siamo stati affiancati da un autobus e l'autista, una donna simpaticissima, ha fermato l'autobus in mezzo alla strada, bloccando il traffico, e poi ha aperto il finestrino per salutarci!!!
13 MAGGIO
Oggi tappa di poco più di 300 km per raggiungere Saragozza: lasciamo la Catalogna (dove si vedono tante scritte e manifesti inneggianti alla separazione/autonomia dalla Spagna) per entrare in Aragona. Partiti da Sitges, abbiamo percorso un primo tratto di strada abbastanza noioso e trafficato in direzione di Tarragona. Poi, quando finalmente abbiamo lasciato la strada che corre parallela alla costa e ci siamo addentrati nel cuore della Spagna è iniziato il divertimento puro: abbiamo imboccato la statale N240 (e dopo la N11) dal manto stradale perfetto, tutta curve, in continuo saliscendi, con panorami mozzafiato sui monti circostanti. E come se non bastasse, con pochissimo traffico. A farla da padrona è la natura selvaggia, aspra, arida, il colore ocra della terra, alternato al colore rosso. Gole profonde e formazioni rocciose simili a quelle della Monument Valley in America. Quello che colpisce è vedere il terreno secco, secchissimo, bruciato dal sole, simile ad un deserto di rocce: in effetti il sud della Spagna sta attraversando un lungo periodo di siccità; tanto per dire, tutte le fontane di Barcellona sono “spente” e senza acqua! Abbiamo visto alcuni impianti di irrigazione solo in prossimità di Saragozza. Mi ha colpito anche vedere tanti paesi praticamente deserti, tanto che abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcosa da mangiare. Così come vedere anche tanti allevamenti chiusi. Durante il tragitto abbiamo visitato il monastero fortificato di Poblet. Scesi in pianura, l'aria si è fatta rovente e le strade sono diventate diritte-diritte, con rettilinei infiniti: abbiamo anche visto un "miraggio", ovvero l'effetto specchio sull'asfalto. A darci qualche preoccupazione è stata la vespa di Franco, su cui abbiamo fatto 2 interventi "on the road" ed 1 intervento una volta giunti in albergo... domani vedremo l'esito dell'ultimo intervento. Nicola, invece, ha perso uno specchietto retrovisore!
Io, invece, ho visto una cicogna...vuol dire che rimarrò incinta???!!!
Giunti a Saragozza, dopo una rapida doccia in albergo, ci siamo dedicati alla visita del bel centro storico, caratterizzato dall’imponente cattedrale, e per cena ci siamo addentrati nel quartiere di “El Tubo”, pieno zeppo di localini dove mangiare tapas!
14 MAGGIO
Oggi tappa di circa 350 km da Saragozza a Burgos: lasciamo l’Aragona per attraversare un pezzetto della Navarra, poi La Rioja ed entrare infine nella Castilla y Leon. Nel tratto iniziale percorriamo la N 232 e poi, da Logrono la N 120 fino a Burgos. Stamattina presto ha piovuto, anche forte, fino alle 8.00 sicché abbiamo indossato le tenute da pioggia prima di partire. Per fortuna, però, che fatti pochi chilometri il cielo si è rasserenato, lasciando spazio al sole; la temperatura, comunque, è calata a circa 13°. Attorno Saragozza la natura è molto rigogliosa e il territorio sembra essere ricco di acqua, ma fatti un po' di chilometri, ecco nuovamente paesaggi aridi, praticamente senza alberi e dall'aspetto di set cinematografico di film western. Abbiamo attraversato anche la zona delle Bardenas Reales, dove la natura ha colori molto "carichi" ed intensi, tanto da ricordare la carta che si usa per il presepio. All'orizzonte si vedevano anche i Pirenei. Poi, abbiamo visto anche enormi campi eolici...in vita mia non ho mai visto tanti generatori eolici tutti insieme! Stesso dicasi delle cicogne: ne abbiamo viste veramente tante! Lasciata la Navarra, siamo entrati nella regione Rioja, famosa per il vino, ed infatti abbiamo passato taaaanti vigneti e, quindi, taaaante cantine...peccato non potersi fermare per assaggiare i vini locali! Purtroppo però, la giornata è stata "disturbata" da altri problemi alla vespa di Franco che, dopo un'ora di lavori "on the road", sembravano risolti ed invece, fatti pochi metri, niente da fare, la vespa si è fermata nuovamente tanto che abbiamo dovuto caricarla sul furgone. Arrivati a Burgos, in mezzo ad una tempesta di vento e pioggia e con la temperatura scesa a 7° ho fatto un nuovo intervento sulla vespa, ed ho trovato ben 3 fili elettrici che facevano falso contatto, per cui la vespa un po' andava poi si fermava e così via: spero che l'intervento di oggi pomeriggio sia stato risolutivo! Durante l’intervento, è passato a trovarci David Garcia, socio dello Scooter Club di Burgos, che si è offerto di prestarci assistenza di cui, per fortuna, non abbiamo avuto bisogno. Purtroppo però, in tutto questo, non abbiamo avuto tempo di visitare per bene Burgos, ma abbiamo fatto giusto una passeggiata per trovare un locale dove mangiare.
15 MAGGIO
Oggi tappa breve di appena 200 km da Burgos a Leon, percorrendo sempre la N 120. Prima di partire, però, abbiamo visitato lo stupendo centro storico di Burgos e la sua famosa cattedrale, dove abbiamo visto anche molti pellegrini a piedi diretti a Santiago de Compostela ed abbiamo anche assistito all’arrivo di un gruppo di pellegrini a cavallo. Infatti, per poter ottenere l’attestato di pellegrino di Santiago si può fare il percorso a piedi, in bicicletta oppure a cavallo; purtroppo…la Vespa non è ammessa! Alla partenza il termometro segnava 4° ed anche quando è spuntato il sole dalle nuvole, la temperatura è rimasta comunque moooolto bassa. Lasciata Burgos, abbiamo imboccato la strada N120 che ci ha portato fino a destinazione. Il paesaggio della Castilla e Leon è decisamente più lussureggiante rispetto a quanto visto nei giorni scorsi, ed è caratterizzato da una pianura infinita che si perde all'orizzonte, con enormi campi di grano. Tra Burgos e Leon ci sono solo pochi borghi rurali (pressoché disabitati) e qualche centro urbano comunque di piccole dimensioni, tutti caratterizzati dalla presenza di chiese imponenti che appaiono "sproporzionate" rispetto alle dimensioni dei borghi. Data la quasi totale assenza di traffico, oggi ci siamo pure potuti divertire a viaggiare in formazione allineata l’uno a fianco degli altri! Anche oggi non è mancato il momento di sconforto quando la vespa di Franco per l'ennesima volta si è fermata all'improvviso...per fortuna era un problemino banale subito risolto da Franco. Lungo la strada abbiamo visto sempre più pellegrini, sia a piedi che in bicicletta. Giunti a Leon, abbiamo fatto un bel giro per il centro storico che presenta una stupenda cattedrale con spettacolari vetrate ed un'interessante basilica. Domani ci aspetta una tappa abbastanza lunga per giungere alla meta del viaggio, ovvero a Santiago de Compostela!!!
16 MAGGIO
Oggi tappa di circa 350 km da Leon a Santiago: lasciamo la Castilla per entrare in Galizia percorrendo ancora la N 120 e poi la N525. Dopo un tratto iniziale di strada in pianura, il percorso si è fatto moooolto divertente ed interessante quando abbiamo iniziato a salire e scendere i monti della Galizia. Purtroppo, però, il meteo non ci è stato favorevole perché oltre al freddo, abbiamo preso anche tanta pioggia fino all'arrivo a Santiago… vabbè, in fin dei conti cosa ce ne importa: noi vespisti mica siamo idrosolubili! E comunque la gioia di aver raggiunto la meta del raid ci ha fatto passare il malumore dovuto al maltempo ed al freddo che abbiamo patito lungo la strada! Poi oggi Gianfranco ha avuto l'onore di guidare la vespa di Claudio per alcuni chilometri. La padrona dell’albergo, veramente gentile, ci ha fatto posteggiare le Vespe nel suo garage, al riparo dalla pioggia che continua a cadere incessante, sicchè non ci allontaniamo molto dall’albergo per la cena e domani dedicheremo la giornata alla visita di Santiago e, ovviamente, ci recheremo in cattedrale.
17 MAGGIO
Oggi giornata dedicata quasi interamente alla visita della stupenda cattedrale di Santiago. È stato anche il momento per un po' di raccoglimento spirituale, anche se non è stato facile a causa della confusione dei pellegrini; il pensiero è andato al nostro amico ed all’energia e determinazione che ha dimostrato di avere in questa prima parte del raid, nonostante il male che gli mina il fisico. Ma è stato anche un momento di raccoglimento per pensare ad un altro nostro amico vespista che ci ha lasciato di recente, vinto da un male incurabile. Purtroppo la pioggia mattutina ha un po' rovinato il giro turistico nel bel centro storico della cittadina, ma la felicità di essere giunti alla meta ci ha comunque tenuto alto il morale. A proposito del centro storico, questo è pieno zeppo di bar, ristoranti e negozi di souvenir, ma comunque merita una passeggiata nei suoi vicoli e stradine lastricate di pietra. E poi si incontrano tante persone anche stravaganti! Oggi in Galizia si celebra la FESTA DELLE LETTERE GALEGHE ed infatti abbiamo assistito ad una manifestazione in centro città. A cena abbiamo conosciuto due pellegrini italiani che hanno percorso a piedi circa 1000 km in un mese: caspita che avventura!
Domani si riparte in direzione "casa": prima tappa ad Oviedo.
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