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Da aulla a santiago de compostela in vespa!

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  • Da aulla a santiago de compostela in vespa!

    IL PERCHE’ DEL VIAGGIO
    L’idea di fare da Aulla a Santiago in Vespa nasce dalla volontà di un piccolo gruppo di amici di realizzare il sogno di un nostro caro amico vespista, affetto da tumore. Già operato una prima volta di tumore al pancreas, sembrava che la malattia fosse stata sconfitta, ma a distanza di quasi un anno il problema si è ripresentato in forma anche peggiore perché le metastasi si sono sparse in vari punti del corpo del nostro amico, senza possibilità di operazioni: l’unico modo per il nostro amico per tamponare la situazione è sottoporsi periodicamente a chemioterapia … il nostro amico, da vero vespista, sta affrontando la malattia con forza e coraggio, e durante una telefonata mi ha confessato che il suo unico, grande rammarico era quello di non poter più realizzare il suo sogno di andare a Santiago de Compostela in Vespa perché ci vogliono troppi giorni per fare il viaggio e non può saltare il trattamento periodico di chemioterapia. Poi, però, si è aperto uno spiraglio di speranza: ogni 3 cicli di chemioterapia, il nostro amico deve fare una settimana di pausa. Ciò vuol dire avere circa 15 giorni a disposizione tra un ciclo e l’altro di chemioterapia. A questo punto è scattata in me la ferma volontà di accompagnare l’amico a Santiago in vespa; ne ho parlato prima con alcuni amici che abbiamo in comune e poi in segreto anche con sua moglie: avuto il benestare della signora, ho illustrato all’amico vespista il mio progetto di accompagnarlo a Santiago insieme agli altri amici, tutti rigorosamente in Vespa.
    Ovviamente la proposta è stata subito accettata, pur con mille incognite, ma i vespisti non si arrendono mai!

    IL VIAGGIO
    A questo link trovate tutte le foto del viaggio (purtroppo non tutte sono ordinate in ordine cronologico…sorry!)
    https://photos.app.goo.gl/dDZimnJxvLiGpCiY9

    Ed ecco a voi il racconto, giorno per giorno, del raid vespistico.

    10 MAGGIO
    Vigilia della partenza. I pensieri si accavallano e si scontrano nella testa. L'euforia cresce di pari passo con le preoccupazioni, ma alla fine vince. Guardo mia moglie, guardo il gatto...sale la malinconia... ma vorrei partire subito. Ieri sera cena di gruppo con le rispettive consorti... qualche attimo di tensione... è normale... è l'adrenalina che pompa nelle vene. Guardo la vespa, orsù vecchiarella mia, è giunto il momento di far vedere di che pasta... anzi, di che ferro sei fatta. Nella testa riecheggia il ritornello “vendittiano” NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI… sarà una bella esperienza viaggiare in gruppo, per me abituato a viaggiare in solitaria.
    Un'ultima occhiata alla carta stradale e via andare...

    11 MAGGIO
    Il grande giorno è arrivato! Tutto sommato sono riuscito a dormire, nonostante i mille pensieri. Sveglia presto perché prima di partire Don Lucio, il parroco dell’abbazia di San Caprasio di Aulla, impartirà la benedizione dei mezzi e poi ci aspettano tanti amici ed addirittura il Sindaco di Aulla per un ultimo saluto prima della partenza, che avverrà proprio dal sagrato di San Caprasio. Faccio un breve discorso per ringraziare tutti i presenti e coloro che ci hanno fornito supporto sia economico, sia tramite la fornitura di materiali; nello spiegare la motivazione del raid mi emoziono, pensando al mio amico, e non riesco a trattenere una lacrima. Ma ora è giunto il momento di partire e di buttarsi alle spalle le preoccupazioni e di guardare con fiducia alla strada che ci attende. Alle 10 mettiamo in moto le nostre Vespette e si parte tra strombazzate di clacson, grida di incoraggiamento e tanti sconosciuti che si sbracciano per salutarci, seguiti da un codazzo di tanti amici vespisti e motociclisti che ci accompagnano per un bel pezzo di strada, fino al passo del Bracco. Giunti a Genova incontriamo l’amico madzilla Valerio che ci porta a mangiare presso una trattoria vicinissima al terminal traghetti. Sbrigate le formalità del check-in e dopo un’oretta di attesa, imbarchiamo sul traghetto che ci porterà a Barcellona. Insieme a noi ci sono taaaanti altri motociclisti, di cui molti diretti in Marocco (infatti, dopo Barcellona, il traghetto prosegue per Tangeri) che ci guardano un po’ “dall’alto in basso” e si stupiscono quando gli parliamo dello scopo del viaggio e di quanti chilometri faremo in pochi giorni.
    Gli ormeggiatori mollano i cavi in banchina. I motori scuotono la nave. La scia si allunga a poppa. È il distacco. Partire in nave è diverso rispetto a partire in moto: in moto sei concentrato sul nastro d'asfalto e ti vuoi godere tutte le curve e controcurve. Sulla nave lo sguardo vola all'orizzonte mentre il cuore va a chi hai lasciato a casa. La navigazione procede tranquilla con mare “forza olio” e dopo una gustosa cenetta a base di piatti marocchini, tutti in cabina per riposare.

    12 MAGGIO
    In mattinata attracchiamo a Barcellona e, incredibile a dirsi, la nave, partita da Genova con 2 ore di ritardo, è arrivata a Barcellona con circa 2 ore di anticipo! Dopo aver posteggiato la macchina di supporto e le Vespe, ci avviamo verso le Ramblas per l'immancabile "struscio" e la visita del centro storico e della stupenda cattedrale. Verso le 16 ci raggiunge Juan "Giovanni" del Vespa Club VESPARADOS, che ci accompagna a fare un giro vespaturistico per la città con l’immancabile visita alla Sagrada Familia e la vista del panorama dalla collina del Montjuic, prima di scortarci fino a Sitges (località di mare vicino Barcellona) dove abbiamo prenotato l'albergo per la notte. Durante il vespagiro nel centro di Barcellona siamo stati affiancati da un autobus e l'autista, una donna simpaticissima, ha fermato l'autobus in mezzo alla strada, bloccando il traffico, e poi ha aperto il finestrino per salutarci!!!

    13 MAGGIO
    Oggi tappa di poco più di 300 km per raggiungere Saragozza: lasciamo la Catalogna (dove si vedono tante scritte e manifesti inneggianti alla separazione/autonomia dalla Spagna) per entrare in Aragona. Partiti da Sitges, abbiamo percorso un primo tratto di strada abbastanza noioso e trafficato in direzione di Tarragona. Poi, quando finalmente abbiamo lasciato la strada che corre parallela alla costa e ci siamo addentrati nel cuore della Spagna è iniziato il divertimento puro: abbiamo imboccato la statale N240 (e dopo la N11) dal manto stradale perfetto, tutta curve, in continuo saliscendi, con panorami mozzafiato sui monti circostanti. E come se non bastasse, con pochissimo traffico. A farla da padrona è la natura selvaggia, aspra, arida, il colore ocra della terra, alternato al colore rosso. Gole profonde e formazioni rocciose simili a quelle della Monument Valley in America. Quello che colpisce è vedere il terreno secco, secchissimo, bruciato dal sole, simile ad un deserto di rocce: in effetti il sud della Spagna sta attraversando un lungo periodo di siccità; tanto per dire, tutte le fontane di Barcellona sono “spente” e senza acqua! Abbiamo visto alcuni impianti di irrigazione solo in prossimità di Saragozza. Mi ha colpito anche vedere tanti paesi praticamente deserti, tanto che abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcosa da mangiare. Così come vedere anche tanti allevamenti chiusi. Durante il tragitto abbiamo visitato il monastero fortificato di Poblet. Scesi in pianura, l'aria si è fatta rovente e le strade sono diventate diritte-diritte, con rettilinei infiniti: abbiamo anche visto un "miraggio", ovvero l'effetto specchio sull'asfalto. A darci qualche preoccupazione è stata la vespa di Franco, su cui abbiamo fatto 2 interventi "on the road" ed 1 intervento una volta giunti in albergo... domani vedremo l'esito dell'ultimo intervento. Nicola, invece, ha perso uno specchietto retrovisore!
    Io, invece, ho visto una cicogna...vuol dire che rimarrò incinta???!!!
    Giunti a Saragozza, dopo una rapida doccia in albergo, ci siamo dedicati alla visita del bel centro storico, caratterizzato dall’imponente cattedrale, e per cena ci siamo addentrati nel quartiere di “El Tubo”, pieno zeppo di localini dove mangiare tapas!

    14 MAGGIO
    Oggi tappa di circa 350 km da Saragozza a Burgos: lasciamo l’Aragona per attraversare un pezzetto della Navarra, poi La Rioja ed entrare infine nella Castilla y Leon. Nel tratto iniziale percorriamo la N 232 e poi, da Logrono la N 120 fino a Burgos. Stamattina presto ha piovuto, anche forte, fino alle 8.00 sicché abbiamo indossato le tenute da pioggia prima di partire. Per fortuna, però, che fatti pochi chilometri il cielo si è rasserenato, lasciando spazio al sole; la temperatura, comunque, è calata a circa 13°. Attorno Saragozza la natura è molto rigogliosa e il territorio sembra essere ricco di acqua, ma fatti un po' di chilometri, ecco nuovamente paesaggi aridi, praticamente senza alberi e dall'aspetto di set cinematografico di film western. Abbiamo attraversato anche la zona delle Bardenas Reales, dove la natura ha colori molto "carichi" ed intensi, tanto da ricordare la carta che si usa per il presepio. All'orizzonte si vedevano anche i Pirenei. Poi, abbiamo visto anche enormi campi eolici...in vita mia non ho mai visto tanti generatori eolici tutti insieme! Stesso dicasi delle cicogne: ne abbiamo viste veramente tante! Lasciata la Navarra, siamo entrati nella regione Rioja, famosa per il vino, ed infatti abbiamo passato taaaanti vigneti e, quindi, taaaante cantine...peccato non potersi fermare per assaggiare i vini locali! Purtroppo però, la giornata è stata "disturbata" da altri problemi alla vespa di Franco che, dopo un'ora di lavori "on the road", sembravano risolti ed invece, fatti pochi metri, niente da fare, la vespa si è fermata nuovamente tanto che abbiamo dovuto caricarla sul furgone. Arrivati a Burgos, in mezzo ad una tempesta di vento e pioggia e con la temperatura scesa a 7° ho fatto un nuovo intervento sulla vespa, ed ho trovato ben 3 fili elettrici che facevano falso contatto, per cui la vespa un po' andava poi si fermava e così via: spero che l'intervento di oggi pomeriggio sia stato risolutivo! Durante l’intervento, è passato a trovarci David Garcia, socio dello Scooter Club di Burgos, che si è offerto di prestarci assistenza di cui, per fortuna, non abbiamo avuto bisogno. Purtroppo però, in tutto questo, non abbiamo avuto tempo di visitare per bene Burgos, ma abbiamo fatto giusto una passeggiata per trovare un locale dove mangiare.

    15 MAGGIO
    Oggi tappa breve di appena 200 km da Burgos a Leon, percorrendo sempre la N 120. Prima di partire, però, abbiamo visitato lo stupendo centro storico di Burgos e la sua famosa cattedrale, dove abbiamo visto anche molti pellegrini a piedi diretti a Santiago de Compostela ed abbiamo anche assistito all’arrivo di un gruppo di pellegrini a cavallo. Infatti, per poter ottenere l’attestato di pellegrino di Santiago si può fare il percorso a piedi, in bicicletta oppure a cavallo; purtroppo…la Vespa non è ammessa! Alla partenza il termometro segnava 4° ed anche quando è spuntato il sole dalle nuvole, la temperatura è rimasta comunque moooolto bassa. Lasciata Burgos, abbiamo imboccato la strada N120 che ci ha portato fino a destinazione. Il paesaggio della Castilla e Leon è decisamente più lussureggiante rispetto a quanto visto nei giorni scorsi, ed è caratterizzato da una pianura infinita che si perde all'orizzonte, con enormi campi di grano. Tra Burgos e Leon ci sono solo pochi borghi rurali (pressoché disabitati) e qualche centro urbano comunque di piccole dimensioni, tutti caratterizzati dalla presenza di chiese imponenti che appaiono "sproporzionate" rispetto alle dimensioni dei borghi. Data la quasi totale assenza di traffico, oggi ci siamo pure potuti divertire a viaggiare in formazione allineata l’uno a fianco degli altri! Anche oggi non è mancato il momento di sconforto quando la vespa di Franco per l'ennesima volta si è fermata all'improvviso...per fortuna era un problemino banale subito risolto da Franco. Lungo la strada abbiamo visto sempre più pellegrini, sia a piedi che in bicicletta. Giunti a Leon, abbiamo fatto un bel giro per il centro storico che presenta una stupenda cattedrale con spettacolari vetrate ed un'interessante basilica. Domani ci aspetta una tappa abbastanza lunga per giungere alla meta del viaggio, ovvero a Santiago de Compostela!!!

    16 MAGGIO
    Oggi tappa di circa 350 km da Leon a Santiago: lasciamo la Castilla per entrare in Galizia percorrendo ancora la N 120 e poi la N525. Dopo un tratto iniziale di strada in pianura, il percorso si è fatto moooolto divertente ed interessante quando abbiamo iniziato a salire e scendere i monti della Galizia. Purtroppo, però, il meteo non ci è stato favorevole perché oltre al freddo, abbiamo preso anche tanta pioggia fino all'arrivo a Santiago… vabbè, in fin dei conti cosa ce ne importa: noi vespisti mica siamo idrosolubili! E comunque la gioia di aver raggiunto la meta del raid ci ha fatto passare il malumore dovuto al maltempo ed al freddo che abbiamo patito lungo la strada! Poi oggi Gianfranco ha avuto l'onore di guidare la vespa di Claudio per alcuni chilometri. La padrona dell’albergo, veramente gentile, ci ha fatto posteggiare le Vespe nel suo garage, al riparo dalla pioggia che continua a cadere incessante, sicchè non ci allontaniamo molto dall’albergo per la cena e domani dedicheremo la giornata alla visita di Santiago e, ovviamente, ci recheremo in cattedrale.

    17 MAGGIO
    Oggi giornata dedicata quasi interamente alla visita della stupenda cattedrale di Santiago. È stato anche il momento per un po' di raccoglimento spirituale, anche se non è stato facile a causa della confusione dei pellegrini; il pensiero è andato al nostro amico ed all’energia e determinazione che ha dimostrato di avere in questa prima parte del raid, nonostante il male che gli mina il fisico. Ma è stato anche un momento di raccoglimento per pensare ad un altro nostro amico vespista che ci ha lasciato di recente, vinto da un male incurabile. Purtroppo la pioggia mattutina ha un po' rovinato il giro turistico nel bel centro storico della cittadina, ma la felicità di essere giunti alla meta ci ha comunque tenuto alto il morale. A proposito del centro storico, questo è pieno zeppo di bar, ristoranti e negozi di souvenir, ma comunque merita una passeggiata nei suoi vicoli e stradine lastricate di pietra. E poi si incontrano tante persone anche stravaganti! Oggi in Galizia si celebra la FESTA DELLE LETTERE GALEGHE ed infatti abbiamo assistito ad una manifestazione in centro città. A cena abbiamo conosciuto due pellegrini italiani che hanno percorso a piedi circa 1000 km in un mese: caspita che avventura!
    Domani si riparte in direzione "casa": prima tappa ad Oviedo.

    Ultima modifica di mod4ever; 19-06-24, 17:21.
    LA VITA È UN VIAGGIO E CHI VIAGGIA VIVE DUE VOLTE!

  • #2
    18 MAGGIO
    Oggi usciamo dalla Galizia per entrare nelle Asturie; tappa abbastanza impegnativa da Santiago a Oviedo, lungo la N 634, non tanto per i chilometri (circa 330), quanto per la pioggia ed il freddo che ci hanno accompagnato per quasi tutto il viaggio. Nonostante tutto, comunque, siamo riusciti ad apprezzare i maestosi paesaggi dai colori intensi e cupi, come la terra o le rocce che sono marrone scuro, quasi nero. Le case in pietra con il tetto lastricato in ardesia. I campi recintati con le lastre di pietra messe in verticale. I caratteristici fienili a casetta. Le tombe monumentali sormontate da alti pinnacoli. Pecore, mucche e cavalli al pascolo nei prati. Le alte scogliere e le profonde insenature che affacciano sull'Atlantico. Insomma, un paesaggio ben diverso da quello visto in Catalogna! Anche questo percorso fa parte del Camino de Santiago; questo, in particolare è chiamato El Camino del Norte, ed infatti anche qui vediamo molti pellegrini lungo la strada. Per pranzo mangiamo una squisita zuppa di fagioli seduti in un ristorante con il camino acceso…ci voleva proprio un po’ di calore per riscaldarci ed asciugarci! Nel tardo pomeriggio, infine, giungiamo ad Oviedo e, dopo una passeggiata nel suo bel centro storico, ci gustiamo un bicchiere di ottimo sidro e tapas varie!

    19 MAGGIO
    Oggi tappa di circa 330 km da Oviedo a Bilbao: passiamo dalle Asturie ai Paesi Baschi. Finalmente oggi si è visto anche un po' di sole e siamo riusciti ad evitare anche la pioggia. La giornata, quindi, è andata bene fino all'arrivo a Bilbao, dove...ve lo dico dopo! Ad Oviedo abbiamo imboccato la strada statale N634 che ci ha portato fino alla meta finale. Gran bella strada, poco trafficata, con tratti montani di curve e controcurve veloci, e tratti con affaccio sull'oceano. Abbiamo incrociato anche tanti pellegrini diretti a Santiago lungo il Camino del Norte. Claudio oggi ha fatto guidare un po' la sua vespa a Gianfranco, così si è potuto divertire un po' anche lui! Lasciate le Asturie, abbiamo attraversato la Cantabria per giungere, infine, nei Paesi Baschi. Lungo il percorso abbiamo attraversato molti paesini e quello che mi ha colpito di più è di aver visto mucche, pecore e cavalli al pascolo anche vicino al centro di questi paesini, quasi fossero animali domestici! In queste regioni la natura è sempre molto rigogliosa e ci sono anche fitti boschi. Nei Paesi Baschi le indicazioni stradali sono bilingue, per fortuna, perché il Basco è proprio incomprensibile! Qui si vede che la popolazione Basca ci tiene alle proprie origini ed alla propria indipendenza. Giunti a Bilbao, abbiamo perso un po' di tempo per trovare il campus dove avevo prenotato da dormire, ma il peggio è stato trovare dove posteggiare le vespe e la macchina di supporto perché dove prima c’era il posteggio del campus ora c’è un cantiere, inoltre oggi pomeriggio si è giocata la partita di calcio del Bilbao e lo stadio è vicino al campus, sicché tutti i posti auto erano occupati dai mezzi dei tifosi quindi abbiamo girato per più di un'ora prima di trovare posto, poi – come se non bastasse - la vespa di Claudio ha iniziato a fare le bizze, e per chiudere in “bellezza” quando siamo usciti per visitare il centro città è venuto giù un diluvio d'acqua sicché abbiamo deciso di non allontanarci dal campus, peccato però che tutti i ristoranti di zona erano chiusi, tranne un kebabbaro dove ci siamo rifugiati per non prendere la pioggia e mangiare un boccone... insomma, la visita a Bilbao è tristemente saltata! Domani si prosegue verso Pau.

    20 MAGGIO
    Oggi tappa di circa 330 km da Bilbao a Pau, nella regione francese dell’Aquitania. Finalmente oggi abbiamo viaggiato "asciutti"! Ed abbiamo visto anche un po' di sole e non solo nuvole! Anche oggi abbiamo percorso la N634 fino al confine con la Francia. A parte il tratto iniziale, in partenza da Bilbao, dove abbiamo trovato traffico caotico e tanti camion, poi la strada si è confermata molto interessante e piacevole da percorrere, in quanto alterna tratti di montagna ad altri lungo la costa atlantica, con belle vedute. Anche oggi abbiamo visto molti surfisti cavalcare le onde oceaniche. Lungo il percorso, abbiamo passato la cittadina industriale di Eibar, nei Paesi Baschi, famosa tra gli appassionati di scooter d'epoca perché qui aveva sede una fabbrica che costruiva la Lambretta con il marchio Serveta! Varcato il confine con la Francia, abbiamo imboccato la statale 117, ed abbiamo passato le note località di Biarritz e Bayonne, poi la strada si è fatta pianeggiante ed anche un po' noiosa. Anche nella parte francese dei Paesi Baschi le indicazioni sono bilingue (francese e basco) però mi da idea che in Francia la popolazione sia meno orgogliosa della propria identità culturale. Un'altra differenza che abbiamo notato rispetto alla Spagna è che qui... la benzina costa di più (anche più che in Italia), inoltre gli automobilisti sono meno disciplinati e rispettosi in confronto agli spagnoli. Giunti a Pau, abbiamo perso buoni 45 minuti prima di poter raggiungere il nostro albergo perché le strade erano chiuse per una manifestazione legata al passaggio della torcia olimpica! Pau si trova ai piedi dei Pirenei francesi ed è dominata dal un bel castello. Domani si prosegue per Carcassonne.

    21 MAGGIO
    Oggi tappa di circa 300 km da Pau a Carcassonne, che si trova nella regione della Langue-doc, passando per Lourdes. Incredibile a dirsi, ma oggi non ha mai piovuto, anzi, abbiamo sempre avuto il sole! Usciti da Pau abbiamo percorso un tratto iniziale di statale molto trafficata, poi, però, il traffico si è diradato e ci siamo potuti godere un panorama spettacolare sulla campagna con i Pirenei imbiancati di neve sullo sfondo. Abbiamo fatto tappa a Lourdes per visitare la famosa basilica: dentro la chiesa regna un rispettoso silenzio per la sacralità del luogo, ed abbiamo potuto fare un momento di raccoglimento, ma fuori è tutto un vociare tipo bazar. Non parliamo poi delle strade del paese, tutte piene di negozi e bar dediti allo sfruttamento economico dei credenti; come se non bastasse, ci siamo presi una multa perché durante la visita è scaduto il ticket del posteggio dell'auto...SGRUNT!!! Quando siamo ripartiti, il navigatore ci ha indirizzato verso una piacevole strada secondaria di campagna con "zero" traffico: abbiamo attraversato diversi piccoli borghi con belle chiese ed alcune case a graticcio ed abbiamo potuto vedere uno spaccato di vita rurale francese. Infine, siamo giunti a Carcassonne, cittadina celebre per il possente castello e relativa cinta muraria. Visitato il centro storico, ci siamo recati al ristorante dove Gianfranco aveva fissato appuntamento con la presidente del Lions Club di Carcassonne. Domani tappa ad Aix en Provence.

    22 MAGGIO
    Anche oggi tappa di circa 300 km da Carcassonne ad Aix en Provence. Prima di lasciare Carcassonne siamo passati dal negozio di vini di Silvye, che abbiamo conosciuto ieri sera alla cena con le rappresentanti del Lions Club. Quindi, abbiamo imboccato una strada secondaria che si dipana per chilometri e chilometri tra gli immensi vigneti della regione della Linguadoca. Qui il paesaggio è ancora verde e lussureggiante, ma poco prima di Montpellier cambia radicalmente diventando secco/arido; anche la terra cambia colore dal marrone scuro al rosso e poi addirittura bianco/sabbioso. Abbiamo attraversato la zona dei grandi laghi a sud di Montpellier e quindi siamo entrati nella Camargue con le sue paludi infinite, miriadi di fenicotteri chini con il becco nell'acqua intenti a nutrirsi di gamberetti, aironi, e cavalli allo stato brado. Infine, siamo giunti ad Aix en Provence. Dopo esserci sistemati in albergo, siamo stati raggiunti dagli amici del Vespa Club di Aix en Provence, con cui abbiamo cenato e poi abbiamo fatto una bella passeggiata nel centro storico della città! È stata proprio una piacevole serata in compagnia degli amici francesi che ci hanno donato diversi gadget! Grazie amici! Domani si prosegue il viaggio per rientrare in Italia!

    23 MAGGIO
    Oggi ultima tappa prima di arrivare a casa. Poco più di 300 km per arrivare ad Albissola da Aix en Provence. Partiti presto, ci siamo trovati imbottigliati nel traffico di Aix. Poi, grazie alla "fantasia" del navigatore abbiamo lasciato la strada principale per una secondaria poco trafficata. Purtroppo però, il piacere di guida non è durato molto perché all'improvviso il cielo si è annuvolato ed ha iniziato a grandinare! Strada facendo mi sono accorto che il panorama stava diventando sempre più "alpino" e meno "marittimo" e soprattutto non si vedeva il mare nemmeno all'orizzonte, quando, invece, da itinerario pensato alla partenza saremmo dovuti arrivare dalle parti di Cannes entro la mattinata per poi proseguire verso Ventimiglia e Sanremo. Giunti ad un bivio, è sorto un dubbio perché una freccia indicava "CUNEO"... ebbene si, il navigatore ci ha portati ad imboccare la strada del Colle della Maddalena! Vabbè, a quel punto non ci conveniva tornare indietro, sicché abbiamo affrontato la salita al passo, fortunatamente senza pioggia! Lungo la strada praticamente c’eravamo solo noi e quindi abbiamo potuto godere a pieno dei maestosi paesaggi alpini ancora bianchi di neve ed abbiamo visto anche una famigliola di simpatiche marmotte. Scesi a Cuneo, rapido consulto ed abbiamo deciso di provare a raggiungere Savona, passando dal passo di Cadibona. E così, verso le 21 siamo arrivati in albergo ad Albisola. Stanchi, ma al contempo emozionati per essere di nuovo in Italia ed ormai vicinissimi a casa, abbiamo cenato in un ristorante sul lungomare. Domani per arrivare a casa sarà una passeggiata di appena 150 km!

    24 MAGGIO
    Oggi tappa breve di solo 150 km, circa, ma importante, molto importante perché ha segnato la fine del viaggio. Tappa pregna di emozioni. Tappa nervosa...abbiamo litigato a pochi chilometri dall'arrivo...cose che succedono quando si è stanchi... si, perché il viaggio è stato bello, intenso, ma anche impegnativo dal punto di vista fisico. Da Albissola abbiamo imboccato l’Aurelia, “the mother road” italiana, e lentamente abbiamo attraversato tutti i borghi rivieraschi della Liguria con il solito delirio di traffico di Genova, una deviazione segnalata male a Rapallo, ed ancora traffico intenso e lento fino a Sestri Levante dove, imboccato il Passo del Bracco, finalmente abbiamo viaggiato più tranquilli “in solitaria”. Arrivati a Borghetto Vara abbiamo trovato gli amici del Vespa Club La Spezia – Golfo dei Poeti che ci aspettavano…mitici! Quindi, tutti in gruppo, abbiamo proseguito verso Aulla, giusto con una breve sosta per salutare un socio del V.C. Aulla che ci aspettava a Ceparana! Infine, verso le 13.30 siamo arrivati ad Aulla davanti a san Caprasio, dove ha avuto inizio il raid, e qui abbiamo trovato le nostre mogli e tanti altri amici ad aspettarci…che emozione! E quindi, abbracci, pacche sulle spalle, strette di mano e commozione a non finire!
    MISSION ACCOMPLISHED!

    COL SENNO DI POI… OVVERO LE MIE CONSIDERAZIONI A FINE VIAGGIO
    Filo conduttore di questo viaggio è stato l’amicizia.
    L’amicizia tra i partecipanti al raid.
    L’amicizia che ci ha fatto mettere da parte i nostri interessi per fare questo raid.
    L’amicizia che ci ha messo in sella alle nostre vespette e ci ha dato la carica per fare un lungo viaggio insieme al nostro amico.
    Ma il viaggio è stato anche motivo di raccoglimento spirituale durante le tappe a Santiago de Compostela e Lourdes. Abbiamo pregato, ognuno a modo suo, ma uniti nell’intento.
    Riguardando le foto mi viene da sorridere a ripensare alle tante minkiate che abbiamo fatto insieme; mi viene voglia di tornare nei luoghi dove siamo stati e le strade che abbiamo percorso.
    Chi mi conosce sa che io viaggio sempre da solo; non che non mi piaccia la compagnia degli amici, ma quando sto fuori casa per 2 settimane ed anche di più preferisco viaggiare da solo perché ho i miei ritmi e le mie abitudini e mi piace fermarmi spesso a fare foto lungo la strada; quando si viaggia insieme ad altri ovviamente, bisogna mettere da parte tutto ciò per adeguarsi al gruppo. Questo viaggio in compagnia, quindi, è stata una bella “prova” per me; mi ha anche dato modo di riflettere su me stesso e sul mio carattere da “lupo solitario”. Durante il viaggio non sono mancati i momenti di tensione all’interno del gruppo ed ho dovuto rinunciare a diverse cose perché di sicuro gli altri non si potevano/dovevano adeguare a me, tanto che a volte mi sono chiesto “machicazzomelohafattofare?”, ma se non lo avessi fatto sicuramente sarei stato lacerato dal rimorso di non aver dato una mano al mio amico a realizzare il suo desiderio di raggiungere Santiago de Compostela in vespa, per cui bene così! È stata un’esperienza che andava fatta!
    E poi, una volta finita la baraonda di saluti davanti San Caprasio, il mio amico mi ha ringraziato per aver organizzato questo viaggio per lui (probabilmente questo sarà l’ultimo viaggio in vespa così lungo della sua vita) e questo mi ha abbondantemente ripagato di tutto l’impegno che ho messo per preparare il raid.
    Un’altra parola chiave di questo viaggio è GENEROSITA’: si, perché in molti (aziende, associazioni, ditte ma anche semplici amici) ci hanno aiutato nella realizzazione del raid con grande generosità, fornendoci materiali ed anche supporto economico e di questi tempi non è così facile trovare chi è disposto ad impegnarsi ad aiutare il prossimo.
    Bene, a questo punto non resta che spazio per i ringraziamenti.
    Prima di tutto un grazie di cuore alle nostre mogli che ci hanno lasciato fare questo raid!
    Poi un grazie di cuore a tutti gli amici che ci hanno salutato alla partenza e che ci hanno accolto al nostro rientro!
    E, ricollegandomi a quanto scritto prima, un grazie di cuore a tutti coloro che hanno generosamente contribuito alla realizzazione di questo "sogno", ovvero:
    Vespa Club Aulla
    Associazione Marinai Motociclisti
    Vespa Club La Spezia
    GIVI Accessori Moto nella persona di Mario
    LIQUI MOLY ITALIA Lubrificanti nelle persone di Tina e Michele
    Lions Club Ceparana
    Comune di Aulla
    Gli amici Iris e Gaspare
    IBA Broker Assicurazioni La Spezia
    Telethon Coordinamento Provinciale di La Spezia
    Onlus Life on the Sea La Spezia
    Alfa Costruzioni interventi di edilizia di Arben Gjermeni Fivizzano
    Proedil Consulting consulenze ingegneristiche, geometra, edilizia La Spezia
    Eurocolor pitture La Spezia
    Grazie anche a don Lucio che con la sua benedizione dei mezzi ci ha fatto tornare sani a casa!
    Grazie grazie grazie!

    LA VITA È UN VIAGGIO E CHI VIAGGIA VIVE DUE VOLTE!

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    • #3
      Lo leggerò con calma stasera, bellissima motivazione per fare il viaggio, bravo !!!
      paolo

      "Ogni tanto una zingarata fa bene al cuore". (Giorgio)

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      • #4
        Originariamente inviato da paolo2145 Visualizza il messaggio
        Lo leggerò con calma stasera, bellissima motivazione per fare il viaggio, bravo !!!
        Grazie paolo2145
        LA VITA È UN VIAGGIO E CHI VIAGGIA VIVE DUE VOLTE!

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        • #5
          Che dire Fabio? Sei un Comandante severo ma dal cuore generoso!

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          • #6
            Originariamente inviato da Saudade Visualizza il messaggio
            Che dire Fabio? Sei un Comandante severo ma dal cuore generoso!
            Sei troppo buono! ... non è che vuoi un aumento di stipendio???
            LA VITA È UN VIAGGIO E CHI VIAGGIA VIVE DUE VOLTE!

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            • #7
              Originariamente inviato da mod4ever Visualizza il messaggio

              Sei troppo buono! ... non è che vuoi un aumento di stipendio???
              Oltre lo zero non vai mai, l'ho capito, però vuoi mettere la soddisfazione?

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