Ho aspettato oggi, venerdì 14 gennaio, per salire in Appennino senza rischiare una scivolata, e ho scelto di partire dopo pranzo (anticipato) per godermi temperature piacevoli.
Ho risalito la Vallata dell'Idice lungo la SP7 che al confine con la Toscana diviene SP121, per poi immettermi sulla SP58 fino al Passo.
Prediligo questa strada, meno frequentata della SP65, strada lungo la quale si svolgeva in passato la corsa automobilistica in salita Bologna-Raticosa.
La SP 65 è più ricca di belle curve rispetto alla SP7 ma purtroppo è la preferita dei tanti intutati con saponette che durante la bella stagione la utilizzano come autodromo, sprezzanti di limiti di velocità e regole del Codice Stradale.
D'altro canto le Forze dell'Ordine non mettono tanto impegno per arginare questa cattiva abitudine.
Per cui io evito la pur bella SP65, con qualche eccezione nelle giornate infrasettimanali.
D'altronde la "mia" Raticosa è SP36 della Val di Zena e SP7 da San Benedetto del Querceto, e viceversa (come ho fatto oggi al ritorno).
La SP36 è una strada stretta con curve strette, con assurdi limiti a 50/60 che nessuno rispetta, con molti ciclisti spesso indisciplinati e poco rispettosi dei diritti degli altri utenti.
Ma conoscendo orari e giornate giuste la SP36 resta un paradiso per chi, come me e le mie moto, conosce di questa strada ogni ciotolo, ogni buca, ogni punto con ghiaino traditore.
La SP7 invece è larga, con curve a più ampio respiro che danno la possibilità di aprire il gas con godimento sano.
Purtroppo il fondo peggiora di anno in anno specie nella parte Emiliana.
E qui torna comodo il 19 anteriore della mia CB e il 21 della mia Himalayan.
Breve sosta di fronte allo Chalet per poi ridiscendere fino a San Benedetto del Querceto e lasciare la SP7 per salire a Quinzano.
Da qui ho preso la SP36 della Val di Zena fino a casa.
Le foto ingrandite:
1 - 2 - 3
Le cartine:
Andata - Ritorno
Ho risalito la Vallata dell'Idice lungo la SP7 che al confine con la Toscana diviene SP121, per poi immettermi sulla SP58 fino al Passo.
Prediligo questa strada, meno frequentata della SP65, strada lungo la quale si svolgeva in passato la corsa automobilistica in salita Bologna-Raticosa.
La SP 65 è più ricca di belle curve rispetto alla SP7 ma purtroppo è la preferita dei tanti intutati con saponette che durante la bella stagione la utilizzano come autodromo, sprezzanti di limiti di velocità e regole del Codice Stradale.
D'altro canto le Forze dell'Ordine non mettono tanto impegno per arginare questa cattiva abitudine.
Per cui io evito la pur bella SP65, con qualche eccezione nelle giornate infrasettimanali.
D'altronde la "mia" Raticosa è SP36 della Val di Zena e SP7 da San Benedetto del Querceto, e viceversa (come ho fatto oggi al ritorno).
La SP36 è una strada stretta con curve strette, con assurdi limiti a 50/60 che nessuno rispetta, con molti ciclisti spesso indisciplinati e poco rispettosi dei diritti degli altri utenti.
Ma conoscendo orari e giornate giuste la SP36 resta un paradiso per chi, come me e le mie moto, conosce di questa strada ogni ciotolo, ogni buca, ogni punto con ghiaino traditore.
La SP7 invece è larga, con curve a più ampio respiro che danno la possibilità di aprire il gas con godimento sano.
Purtroppo il fondo peggiora di anno in anno specie nella parte Emiliana.
E qui torna comodo il 19 anteriore della mia CB e il 21 della mia Himalayan.
Breve sosta di fronte allo Chalet per poi ridiscendere fino a San Benedetto del Querceto e lasciare la SP7 per salire a Quinzano.
Da qui ho preso la SP36 della Val di Zena fino a casa.
Le foto ingrandite:
1 - 2 - 3
Le cartine:
Andata - Ritorno
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