Si fa di necessità virtù. Che fare con cinque giorni a disposizione? In attesa di Madzillina, bloccata ancora da mille cose, decido di andare al Sud. Sud si, va bene, ma non troppo. La mia mania di cercare sempre posti nuovi, nonché di collezionare capoluoghi di provincia mi fa scegliere la zona di Benevento e Avellino.

Partenza mercoledi 7 luglio 2021. Non posso pensare di arrivare a destinazione già al primo giorno, per cui farò tappa, pur cercando di macinare tanti chilometri. Genova, Versilia, Maremma fino a Montalto di Castro, poi la stupenda strada che porta a Viterbo, quindi Rieti e l'Aquila. Ecco, l'Abruzzo è sempre meritevole. Imbocco la splendida SS17 che nonostante una scomoda deviazione, mi fa arrivare a Sulmona. Dove vengo accolto da una temperatura di quaranta gradi. Non me lo sarei mai aspettato.


Qui inizia il viaggio vero e proprio, le emozioni. L'altopiano delle Cinque Miglia lo ricordavo, ma... non proprio bene. Me ne rendo conto ripassandoci; resto stupito per aver dimenticato tanta bellezza.


E arrivo ad Avellino. Qualcosa da vedere c'è, ma poco. Sfortuna vuole che il Duomo sia impacchettato, per cui fotografo solo l'interno e una torre campanaria.



Riparto in direzione di Foggia. Non c'entra niente col Sannio nè con l'Irpinia, ma è un capoluogo che mi manca... Fa un caldo veramente mostruoso, il termometro della moto mi dice 42. Faccio una foto e mi faccio indicare il centro storico. Vengo mandato in un quartiere di case vecchie, ma non c'è un gran che. Dovrei cercare meglio, ma il caldo mi scoraggia, e finisco per andare via, con destinazione Benevento, dove trascorrerò la notte dopo un'ottima cena 'sannita'. In compenso la campagna Foggiana non è proprio piatta, per cui almeno mi consolo con panorami discretamente belli. Benevento:


Da qui al Molise, e fino al Gran Sasso è un susseguirsi di panorami splendidi, arricchiti da strade statali veloci. Una vera gioia, peccato per la lontananza da casa. D'altronde, conoscendomi, se abitassi da queste parti, questi panorami per me sarebbero il 'soliti', e proverei una gioia particolare a percorrere le strade di Liguria. Nei pressi di Roccaraso:



Basta con questa filosofia da quattro soldi e torniamo al racconto. Roccaraso e dintorni. Ripasso, dopo una ventina di anni, dalla Stazione di Palena. Allora trovammo un luogo da eremiti o quasi, avvolto nella nebbia, dalla quale spuntava un binario solitario, ma ancora in esercizio. Stavolta vi ho trovato operai al lavoro per ristrutturare l'edificio, e in una giornata splendida, ma il binario è evidentemente dismesso.


Continuo la lenta risalita verso casa. Campo imperatore è lì vicino; anche se è l'ennesima volta, ci ripasso


Mi fermo a dormire poco dopo l'Aquila. E ora dove vado? Se sono ripassato da Campo Imperatore, perché non ripassare anche dalla Piana di Castelluccio di Norcia? E' sabato, ci sono più moto qui che nel raggio di cento chilometri, ma è sempre una bella esperienza. Ma quello che colpisce sono le conseguenze del terremoto. Già la strada che sale alla Forca di Presta è costellata da ruderi di ciò che prima erano case. Uno striscione accoglie il viandante con la scritta "Benvenuti nel dimenticatoio d'Italia'. Arrivati nella piana, la vista del paese è desolante. Perché non è più un paese. Persino la montagna sovrastante mostra una spaccatura immensa, provocata dal terremoto. Impressionante.


I segni della violenza della Natura.........

(Segue...)