Originariamente inviato da momi20
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America Centrale 2013: “Yo soy italiano, no gringo”
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aaaah! Questo post e' come acqua fresca dopo una nottata di bagordi
grande Momi!
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Momi sei una sicurezza!! Grazie anche per questo bellissimo report. Bellissima Palenque, ci sono stato nel 2002 e mi hai fatto tornare in mente le bellezze del Chiapas.
Aspetto con ansia il restoLento ..ma contento
Bmw F 650 GS
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Grande Momi !
Ogni anno "sputi" puntuale il racconto più bello.
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Proprio ieri mi sono chiesta...." ma Momi.... quest'anno.... dove sarà andato?????"
GRANDE MOMI!!!!!!
Aspetto il resto del report!!!!!!!
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Sabato 25 maggio
Al mattino sono immediatamente dall’ufficio SAT
è chiuso, ma vedo degli impiegati della banca che stanno aspettando l’apertura delle 9. Poco male. Dopo le nove però è ancora chiuso…vacca boia ! Oggi è sabato, domani domenica: devo aspettare lunedì. E se mi ferma la polizia ? Io non ho i documenti di importazione per la moto della dogana. Ho la foto però dell’immigrazione e il visto sul passaporto. Certamente riuscirò a spiegare il tutto: bisogna crederci.
In fondo poi posso raggiungere in meno di un oretta Tikal, visitarmelo con calma, poi cercare da dormire in riva al lago e passare una domenica tranquilla, cercando qualcosa da fare. Alè tutto risolto. Via verso Tikal
il lago è davvero bello. Poi mi viene in mente che posso anche usare la domenica per cercare una giacca antipioggia: la mia è rimasta in Messico. Ci sono parecchi paesini lungo la riva del lago e in bassa stagione l’alloggio non sarà certo un problema.
Improvvisamente mi ritrovo,però, in una di quelle situazioni che le mie capacità di pilota è meglio non debbano fronteggiare. Strada sgombra, tempo perfetto, sento un rumore sordo dietro la moto. Qualcosa gratta: “Che diavolo succede ?” La moto ondeggia e io inizio a urlare, la moto cade striscia, io striscio di lato con lei e stavolta urlo perché l’asfalto mi sta grattugiando.
Porca boia sono per terra, fermo, ma grattugiato sotto la moto. Grazie alle protezioni riesco ad uscire. Arrivano dei contadini che stavano lavorando a bordo della strada e mi aiutano a rialzare la moto. Mi bruciano il braccio destro e il ginocchio destro. Subito provo a riavviare la moto: parte immediatamente. Solo qualche segno, ma non capisco cosa sia successo. Oltre a tutto la ruota davanti si è afflosciata
La strisciata
la moto
io
si ferma una signora in auto e gentilissima, telefona ad un meccanico di un paese vicino
Ok posso medicarmi immediatamente col mio kit di pronto soccorso, e ho anche gli antibiotici. Fratture nulla, solo un bel buco nel ginocchio e due grattugiate sul braccio. Dov’è il kit ? Ahh già nel bauletto di sinistra, perché però non lo trovo ? semplice, il bauletto di sinistra era quello che aprendosi aveva fatto uscire la giacca antipioggia. Qualcuno in Messico starà usando i miei medicinali e potrà anche ripararsi dalla pioggia. Ho solo un poco di acqua. Si è anche rovinata la t shirt a manica lunga comprata in India nel 2010: un disastro.Ogni grande viaggio inizia sempre con un piccolo passo
America Centrale 2013-il report http://forum.mototurismo.it/showthre...erica+centrale
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Arriva il meccanico e in un amen carica la moto sul camioncino
prima però bisogna pensare a medicarmi e mi portano da una farmacia al primo paese: sono fortunato, il farmacista è uno studente di medicina (speriamo in corso e con buone votazioni)
Solita manfrina: ti metto un disinfettante che non brucia. L’inferno esiste e quando le acque dell’oltretomba non bruciano, probabilmente si adopera questo liquido del Guatemala
si sono anche rovinati i jeans da viaggio
andiamo a depositare la moto dal meccanico e finalmente capisco cosa è successo: una delle saldature del telaio del bauletto di destra (vedi foto precedente) ha ceduto e la borsa è finita sotto la ruota posteriore, causando lo sbandamento e la caduta.
Uno dei figli del meccanico può accompagnarmi a San Benito e io scelgo di andare all’ospedale pubblico, piuttosto che nelle cliniche private.
Attaccata a San Benito c’è la città di Flores punto di partenza per le escursioni sulla laguna di Peten e qui, data l’alta ricettività turistica, le cliniche abbondano. Però, mia mamma è stata infermiera: perché mai in un ospedale non dovrebbero essere in grado di medicarmi e darmi due punti sul ginocchio ? Inoltre avrei l’opportunità di sperimentare l’assistenza medica del centro America: un occasione unica. Poi è sabato, chi vuoi mai che ci sia al pronto soccorso ? Peggio che all’ipermercato con gli sconti del 60% sulla telefonia.
Il figlio del meccanico fa la coda per me all’accettazione e io mi siedo nella sala d’aspetto assieme a tante altre persone. Ci sono mamme, bimbi anziani, uomini e altri componenti famigliari che aspettano nel cortile. Forse è come tornare in italia all’inizio degli anni 60, quando magari per andare all’ospedale, non era poi così semplice, anche solo per lo spostarsi.
Dopo una mezz’oretta un dottore mi fa accomodare in una delle sale di visita, che sono poi ricavate con dei tendaggi che separano le varie zone. C’è una signora con una gamba gonfia sull’altro lettino. Spiego cosa è successo. Il dottore mi dice che prima mi disinfettano, danno i punti e poi mi manda a fare le lastre. Io gli dico che non credo di avere delle fratture, in quanto muovo tutti gli arti. Mi da una risposta da manuale: “Anch’io seňor credo che non abbia fratture, ma credere non è la parola guida della medicina: lei va a fare le lastre”. Zitto e pedalare.Ogni grande viaggio inizia sempre con un piccolo passo
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Viene un’infermiere a disinfettarmi e mi tranquillizza dicendomi che non brucia: lo so, gli rispondo. Solo un poco visto che è alcool allungato con acqua. Come faccio a saperlo mi chiede ? Gli indico un infermiera e gli spiego che mia mamma faceva quel lavoro e una volta per risparmiare, si faceva così: tanto per pulire e disinfettare va bene anche diluito. Una volta pulite le ferite il dottore mi cuce il buco.
poi via a fare i raggi
il macchinario non è dei più moderni, ma funziona ottimamente
alla fine il responso è positivo: niente fratture. Mi da la ricetta per antibiotici, antidolorifici e antinfiammatori: fra 8 giorni potrò togliere i punti. Probabilmente lo dovrò fare in un altro stato. Esco e scopro che l’assistenza medica è gratuita per tutti: turisti compresi.
Mentre torniamo all’officina ci fermiamo un attimo da un supermercato economico MegaPaca e cerco una tshirt a maniche lunghe e una giacca per vento e pioggia. Ok la prima, la giacca, se tiene il vento, è già grasso che cola. Anche un berretto. Zoppico, ma riesco a fare i gradini. Improvvisamente, all’interno del magazzino, si sente un rumore assordante e vedo tutte le file dei vestiti che iniziano a muoversi, dei vestiti da sposa proprio volano via. Ok l’aria condizionata, ma qui si esagera. Poi capisco: è scoppiato un nubifragio, improvvisamente. Si fa fatica a vedere i marciapiedi dall’acqua che viene giù e il vento fortissimo entrando nel magazzino ha creato dei vortici. Vengono subito chiuse le porte, ma il rumore della pioggia è impressionante. Mi tornano in mente le parole di Oscar in Messico. Se inizia a cadere dell’acqua in questa stagione, fermati il prima possibile: e penso a cosa potrebbe fare un pezzo d’albero portato da un vento del genere su un motociclista.
dopo un ora tutto finisce, ma il mio autista mi dice che talvolta capita anche 2 o 3 volte al giorno in questa stagione. Mhh inizio a pensare che forse il mio itinerario andrà rivisto.
Torno dall’officina, pago per i passaggio in ospedale e per le riparazioni. La moto è a posto adesso. Saldato il supporto (prima non era stato saldato bene, solo un semplice punto) e riparata la ruota…il pneumatico aveva comunque una pezza non ben fissata.
Il meccanico mi chiede se sono in grado di guidare la moto. Provo a salire: devo solo stare attento ai punti, ma per fortuna è il ginocchio destro: giusto per frenare. Quello che mi serve sano è il sinistro, per cambiare marcia. Lo seguo in moto fino a El Ramate, un paesino sul lago e mi trova un albergo per 40 queztal (meno di 4 euro). Vicino c’è un alimentari che vende il ghiaccio, impacco e via con le medicine. Verso le sei del pomeriggio, decido di usare la domenica come giorno di degenza e di visita al sito archeologico di Tikal. L’albergo di fianco al mio vende i biglietti del pulmann per domattina alle ore 6,00 am e ritorno alle 15,00.
Torno a letto e poi verso sera esco a mangiare. Ginocchio gonfio, ma operativo e il dottore mi ha detto che posso piegarlo anche coi punti.
torno in albergo e so che dormirò tranquillo, visto che sono l’unico ospite. Ci sono cuscini in abbondanza e riesco quindi a fissare al meglio la gamba sinistra col ghiaccio. A parte i punti mi sembra di avere solo delle botte, come dopo le partite di football americano: ok, a questo ci sono abituato. Vorrà dire che domani zoppicherò in giro per Tikal, amen.Ogni grande viaggio inizia sempre con un piccolo passo
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...grande Momi. Mi fai sempre sognare con i tuoi incredibili viaggi. Sicuramente ci sarà stato un lieto fine a quell'incidente visto che sei qui a raccontarci la tua avventura.
LampsIL PIACERE DI VIAGGIARE
Francesco - "MANDARINO" BMW GS 1200" - Malmö-Palermo
http://www.francescoinviaggio.it
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