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Partenza anticipata quindi, il gruppo è puntuale e con il pieno di benzina, alle 7,40 stiamo già attraversando Tataouine diretti verso nord.
La strada è abbastanza noiosa,ogni tanto una pseudo stazione di servizio, fatta di cataste di taniche di benzina sotto il sole e un tubo, benzina che arriva dal contrabbando con la Libia,
La strada e sempre dritta, con numerosi attraversamenti di centri abitati e diverse interruzioni per lavori in corso con deviazioni su sterrati compatti lungo i quali si creano inevitabilmente code
di macchine e camion.Oggi è solo trasferimento quindi se troviamo autostrada meglio, qualche tratto nuovo gia esiste.
Arriviamo a Sfax nell’ora di punta e attraversarla si rivela un incubo: traffico caotico e smog, stare insieme in gruppo diventa difficile ma riusciamo a restare abbastanza compatti.
Usciti da Sfax Alessandro e Stefano si accorgono di avere entrambi la ruota posteriore sgonfia (prima era già toccato ad Antonio, che aveva risolto trovando un solerte gommista); Alessandro vuole un gommista,
quindi anziché prendere la statale principale decidiamo di costeggiare il mare nella speranza di trovarne uno nei villaggi successivi, ma non ce ne sono quindi, dopo un po’, recuperiamo la via giusta e diretti
verso El Jem. Ormai è tardi per arrivare a El Jem per pranzo, così ci fermiamo per strada e ognuno si organizza autonomamente per mangiare; Alessandro e Stefano trovano un gommista che, nel tentativo di riparare
la ruota di Alessandro con il kit BMW (visto che lui non disponeva di materiale per i nostri pneumatici), gli spezza l’alesatore dentro la gomma.
Stefano viene a chiamarmi, raggiungiamo Alessandro e ripariamo la ruota noi stessi, sotto gli occhi del gommista che prima cerca di mettere ancora le mani, poi quando capisce che non gli facciamo toccare i nostri
attrezzi resta lì a guardare fino a riparazione finita e poi rigonfia la gomma.
Tutto ok, possiamo ripartire, anche perché siamo molto in ritardo, la pancia è piena di panini con il tonno.
Alle 15,30 siamo nei pressi di El Jem; al bivio con la strada che immette nel paese c’è un personaggio su uno scooter che continua a urlare “Dino! Amici Dino!”(Dino è il nostro presidente, non è con noi in questo
viaggio, è im Marocco).
Ci stava aspettando, così lo seguiamo: l’ingresso in paese è una parata trionfale, con la polizia che blocca il traffico per farci restare compatti e il nostro amico che ci fa da guida ignorando i sensi di marcia.
Gestisce un bar proprio vicino l’anfiteatro, ci fa parcheggiare lì le moto tutte in fila, in bella mostra, sediamo ai tavolini esterni per bere qualcosa, mentre il nostro ospite ci mostra le foto fatte col gruppo
di Motovacanze l’anno prima, foto che pretenderà di rifare con noi sulle moto in parata davanti all’anfiteatro, bloccando il traffico.
Il tempo di visitare il “piccolo colosseo”, dove tra le rovine trovo un gruppo di donne giapponesi, qualcuna anche carina, mentre loro stanno parlando nella loro lingua io mi avvicino e con il cellulare appoggio
il telefono all'orecchio di una delle ragazze, lei si gira verso di me sorpresa e scappa via,quasi spaventata,avevo messo la musica del gladiatore, ma lei è scappata via mentre io continuavo a inseguirla,
poi ha capito che era solo uno scherzo innocente ed ha sorriso.
poi torniamo al bar chiedendo di poter comprare dei buoni datteri “daglet noirs” (quelli chiari, con la polpa quasi trasparente). A prenderli andrà Claudio con la sua Rt e il mio amico amico…non sa cosa gli tocca:
Il barista pazzo, vuole fare il giro di tutto il paese per farsi vedere da tutti in moto con Claudio con una fiammante Bmw, poi scopre che l’RT ha la radio e pretende di tenere il volume a palla per tutto il giro…
Comprata una cassetta di datteri da 15 kg, dobbiamo dividerceli: ecco quindi che il nostro amico ci porta in un piccolo supermercato dove monopolizza la bilancia elettronica.
Dopo le foto di rito e i saluti è ora di ripartire, destinazione Monastir dove arriviamo alle 19, troppo tardi per visitare il Ribat ma in tempo per fare una bella foto di gruppo con le moto davanti alla fortezza
prima che arrivi il buio.
Arriviamo in Hotel, situato nei pressi dell'aereoporto,una doccia veloce altrimenti il ristorante chiude o ci lascia senza cena; questa è l’ultima sera che passiamo tutti insieme in Tunisia: 10 di noi l’indomani
si imbarcheranno da Tunisi alla volta di Civitavecchia.
Il clima a tavola è piuttosto malinconico,il viaggio sta per finire, dopo cena ci riuniamo in una saletta e viene chiesto ad ognuno dei partecipanti un commento su questo viaggio che ci ha così uniti.
Alla fine, come da tradizione, l’elezione del migliore del gruppo con votazione segreta: ma anche se si vota segretamente è come se il voto fosse pubblico, tutti fanno lo stesso nome, vuoi per la simpatia, vuoi per
il mezzo non proprio “africano”...and the winner is…Walter! All’unanimità. ebbene si sono stato eletto proprio io, conservo ancora a casa la ceramica che raffigura un cammello e una palma con dietro il nome di tutti
i partecipanti del viaggio, devo ammettere che quasi mi sono commosso, non me lo aspettavo, lo sapevano gia tutti ma nessuno mi aveva detto niente, neanche la Gabriela (mia moglie), io non sapevo neanche che si votava
per il migliore del viaggio, era la prima volta che viaggiavo con motovacanze e in un gruppo.
Avevano preparato tutto a mia insaputa e con la complicità dello staff dell'hotel, mi recapitarono un pacco di un metro per lato.che quasi mi fa venire un colpo, poi scarta pacco dopo pacco, c'era la ceramica mosaico.
Domani alcuni partiranno per Tunisi dove in serata salperà la nave per Genova, noi assieme ad altri 5, restiamo ancora 3-4 giorni, abbiamo scelto un piccolo supplemento per relax al mare.
Domani andremo ad Hammammed per 2 giorni staremo in un'hotel spettacolare a 5 stelle HOTEL VINCCI LALLA BAYA.
Al mattino visitiamo il mausoleo Abib Bourguida, dove cè la tomba dell'ultimo presidente della tunisia, io non entro, resto fuori a fare da guardia alle moto.
Dopo aver salutato quelli in partenza restiamo solo in 7, Simone con Nadia,Andrea con Dania,Paolo,e noi due, tutti i giovani praticamente, beh... quasi.
resteremo per fare 2-3 giorni di relax al mare,Hammamed è una citta turistica piena di hotel circoscritti in una zona appartata, dove i tunisini
non possono entrare senza un visto di lavoro,
l'hotel è gigantesco, ha piu di 500 camere, piscine ed ogni genere di attrazione, l'interno sembra di essere a Gardaland, molto carton gesso, decidiamo
cosi di cambiare il programma, faremo un giretto in moto lungo la costa,
e si riparte, ma i primi 5 km ci mettiamo piu di un'ora, traffico caotico,camion e smog, no, proprio non mi sto divertendo, meglio cambiare strada.
troviamo una strada nuova non segnalata ne sulla carta ne nel navigatore, porta dritta a AL HUWARIYAH,in fondo a Capo Bon, forse il luogo piu vicino
all'Italia, 140 km da Marsala e meno di 80 da Pantelleria.
Purtroppo la strada è bellissima, ma solo per 7-8 km, dopo diventa una distesa di sabbia con pozzanghere e fango, per non cadere devo viaggiare a gambe aperte,
con la conseguenza che sulle gambe avevo 4-5 kg di fango a strati essiccato, strato dopo strato sembravo quell'uomo dei fumetti fatto di pietra.
Nella Medina di Hammamed, vicino alla tomba di Craxi, sono dovuto entrare in acqua vestito per ripulirmi dal fango che era diventato duro, tanto da far fatica a camminare.
Ma le sorprese della giornata non erano finite, alla sera, tornati in hotel, salgo nelle mia camera, e non riesco ad aprire la porta, da dentro proveniva
un rumore fortissimo, sembrava una turbina, mi sono fatto aiutare da Paolo, non era bloccata, era la differenza di pressione creata dal vento, l'hotel era una
barriera formidabile per il vento, dove trovava uno spiraglio passava con violenza inaudita.
riesco ad entrare e vengo avvolto da una cosa indescriviblie, tende, asciugamani, un tappeto era sopra la tv che svolazzava,che è ci sono i fantasmi? lascio
la porta per chiudere la finestra, e la porta sbatte talmente forte che usci polvere dal muro, quando la posta era chiusa, il turbine si calmava, ma la finestra
non si poteva chiudere, aveva il gancio rotto, così presi le mie borse della moto ed andai alla reception, per farmi cambiare la camera, usai una espressione
abbastanza tragica, affermando che nella camera c'era il diavolo ed io ne volevo un'altra.
mi mandarono un cameriere che constatò che la finestra era rotta, mi diedero così un'altra camera, Paolo e sua moglie mi seguirono per vedere se era tutto
in ordine, si era tutto a posto, mancavano solo i vetri in basso,della portafinestra, chiusi le tende e ci appoggiai i divani e chiusi così il buco.
Ancora adesso gli amici milanesi, quando ci sentiamo al telefono, da quel giorno mi chiamano amichevolmente LE DIABLE.
in serata per la gioia degli interisti, nell'hotel hanno sintonizzato il maxischermo sulla partita in diretta dello scontro al vertice del campionato Roma-Inter.
Ci svegliamo con calma e, dopo la colazione, oziamo un po’ a bordo piscina.
Ieri abbiamo fatto relax ed oggi è l'ultimo giorno, alla sera in hotel c'è la danza del ventre e spettacolo con i serpenti, sempre meglio che niente.
A mezzogiorno arriviamo a Tunisi, traffico, caos, polizia frequente, specialmente in autostrada, scopriremo poi che oggi c'è il derbi tra due squadre di calcio di Tunisi, ma a noi non ce ne frega niente.
Andiamo vero la zona dove è situato il museo del Bardo, famoso per i suoi mosaici tra i piu belli del mondo, dove troviamo anche un buon ristorante.
Il pomeriggio decidiamo di recarci a Porto Said, una zona bellissima a qualche km dal porto, zona turistica, negozi dappertutto. fiori. case bianche e serramenti azzurri. molto bello.
Gironzolando un po qua e un po la per il paese,ad un certo punto chi incontro?
Il gruppo di ragazze giapponesi di qualche giorno prima, subito mi vedono e mi vengono incontro sorridendo, una mi abbraccia e mi bacia sulle guance, le altre fotografano la scena sorridendo, la Gabriela sorride
e purtroppo tutto finisce li,non prima di aver fatto una foto ricordo.
io non conosco il giapponese, ma la Gabriela, anche se è straniera si fa subito farsi capire con uno sguardo, meglio non insistere.
Prima di sera ci trasferiamo tutti al porto De La Golette, per l'imbarco. prima però dobbiamo fare l'ultimo pieno di benzina a basso costo, e qui succede l'episodio che gia ho raccontato a qualcuno.
Questo episodio rimarra un ricordo indelebile nella memoria dei miei compagni di viaggio.
Al porto esiste un solo distributore, con 4 pompe di benzina,io mi accosto per fare il pieno,la moto mia aveva un serbatoio da 16 litri e ne avevo ancora circa 10, quindi avrei dovuto mettere
circa 6 litri. finito il pieno, pagai con una banconota ed aspettavo il resto, ma il gestore se ne andò a servire un'altro, lo chiamai, ma niente questo non ci sentiva, allora gli andai vicino
e lui esprimendosi scocciato in arabo faceva finta di non capire, eppure prima parlava in francese,
Cominciai una discussione a voce alta, tanto da attirare l'attenzione di Giovanni, che capito la storia, prese le mie difese, Io lo so come fa Giovanni, se non ne cava un ragno dal buco, lui
chiama subito la polizia, io gli dissi che non potevo avere messo nel serbatoio 30 litri di benzina, non ci stava neanche se fossi stato in riserva.
Ad un certo punto, mentre loro stavano discutendo ad alta voce, io mi accesi una sigaretta, ritornai alla pompa, la tirai fuori e cominciai a spargere benzina per terra, I gestori si sono accorti,
subito, urlavano ma non osavano avvicinarsi, buttai via circa una ventina di litri, poi quando mi sembrò sufficiente, presi la moto e me ne andai.
Lo so, non si fa, sarebbe potuto esplodere tutto, non ci ho pensato, ma che soddisfazione e che faccia che hanno fatto i benzinai e gli altri clienti che non capivano.
Per il resto non è successo piu niente di importante, a parte il fatto che mentre si aspettava l'imbarco, Andrea fu centrato da una merda gigante, rilasciata da un albatros gigante che lo stava
sorvolando, su 2-300 persone che erano presenti su quel piazzale con le moto e altri mezzi, solo lui e la sua Gs furono colpiti in pieno, Risate infinite, poi quando io dissi che le GS sono fatte di merda fu l'apoteosi,
quella sera Andrea dormi da solo.
Sulla nave, il viaggio ri ritorno l'atmosfera è rilassata, il viaggio è stato fantastico, oltre ogni mia previsione, ho trovato tanti nuovi amici che sicuramente rivedrò ancora,
il mare è piatto e la temperatura ormai è ottima anche in Italia, il tempo si è stabilizzato.
La fine di un viaggio, specialmente un viaggio riuscito come questo è sempre un poco triste, ma non riesco ad esserlo, è stato un viaggio meraviglioso,
e poi non ho ancora voglia di ritornare a casa,
Penso che il vantaggio di essere un "giovane" pensionato da qualche mese, mi fa credere che non dovrei avere impegni immediati a casa, così decido di continuarlo per ancora un po.
all'arrivo a Genova, arriva il momento dei saluti, lo scambio di n. di telefono, e-mail, baci ed abbracci e la promessa di ritrovarci al piu presto, poi tutti a casa.
Io prendo la strada per Livorno, dove alla sera imbarcherò la moto per un piccolo supplemento di vacanza di 10 giorni, in Sardegna.
per ultimo una chicca, ho voluto togliermi uno sfizio.
Beh, non ci stai poi male sul GS
Complimenti per il report , me lo sono letto tutto , molto , molto coinvolgente , viene veramente voglia di partire subito !!
Lampss
Dall'alto è sempre meglio BMW R 850 R NEW Falange dei Bradipi tessera n ° 14
Infatti ci stai benissimo sul GS, è proprio la tua moto.
Bel report, si sente che ti è davvero piaciuto questo viaggio e mi hai messo ancora più voglia di quella che ho già.
Noi vorremmo andarci la prossima primavera.
BMW R1200GS ADV "Olivia" - F650GS "Pippo" Il nostro sito
Infatti ci stai benissimo sul GS, è proprio la tua moto.
Bel report, si sente che ti è davvero piaciuto questo viaggio e mi hai messo ancora più voglia di quella che ho già.
Noi vorremmo andarci la prossima primavera.
1° regola per la Tunisia: non dare mai soldi con il resto a tornare e quindi tenere sempre soldi spicci.
Per la mia esperienza: appena accenni a chiamare la polizia qualcosa si aggiusta.
Complimenti Walter,un bel report filante letto tutto d'un fiato.Le foto a corredo son veramente belle e..... cazzarola la scimmia sulla sedia vicino a me si sta agitandoooo BRUTTO SEGNOOooo!!!
Adesso che sei pensionato puoi partire quando vuoi
Io non so se quest' anno tornerò in Tunisia, avrei anche altri obiettivi in vista, ma l'anno prossimo potrei anche ripartire per il deserto, sempre se Dio vuole.
se ce l'ho fatta con uno scouter, credo che con la Pan sia una passeggiata.
non piu in un gruppo organizzato, ma libero come un uccello, la Tunisia non è un obbiettivo di grande difficoltà, forse mi farò accompagnare solo da 1-2 moto.
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