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Piccola storia di un viaggio entusiasmante

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  • #16
    Beh, Paolo lo conosci di sicuro

    Originariamente inviato da naga Visualizza il messaggio
    Bello continua.

    Due facciaccie del tuo gruppo le conosco -....
    Ha fatto il viaggio a Sammarcanda assieme a te.

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    • #17
      Complimenti per i bellissimi paesaggi di deserto nelle foto.
      La cosa che ho trovato nuova in questo report è la caratterizzazione dei diversi personaggi del gruppo e delle vicende che li legano l'uno all'altro;
      la lettura risulta molto piacevole, quasi un piccolo romanzo.

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      • #18
        è stato veramente un bel gruppo

        non ci eravamo mai visti prima (a parte il pre incontro con alcuni), si siamo amalgamati subito ogni uno con la propria caratteristica, non vorrei dilungarmi troppo su persone che non fanno parte di questo forum, ma eravamo abbastanza eterogenei, dal dentista di grido, all'industriale affermato, dal vecchio professore di università un po' rompiballe (che io mi divertivo a prendere in giro) e che oltre alle materie che insegnava non capiva un tubo, il polizziotto un po' pazzoide alla programmatrice di soft, dal dipendente della forestale a quello che lavora alle dogane della malpensa, dal dirigente Michelin al grande proprietario terriero, dal pensionato al cardiologo, dall'operaio al dermatologo,dalla giornalista al veterinario e non mancava neppure l'avvocato e una casalinga.
        sono ancora in contatto con tutti ed ogni tanto ci ritroviamo a fare festa.
        Ultima modifica di Dal Santo Walter; 14-11-12, 00:25.

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        • #19
          Giorno 5 Oasi di montagna

          Giovedi 24 aprile 2008.

          Come per il resto del viaggio, alla sera ci avevano avvisato, domani mattina “alle 8,30 si parte”, ma oggi all’appuntamento manca qualcuno, infatti il nostro pick-up per l'assistenza non arriva.(sparito per sempre)
          La strada che conduce a Middes, si snoda tra le brulle montagne della Tunisia, canyon profondi, una curva dopo l'altra, ogni tanto una tappa in qualche villaggio di cui non so il nome, l'asfalto è buonissimo, non
          ci sono buche, solo ogni tanto in qualche curva, un poco di ghiaino perduto da qualche camion, bisogna fare attenzione,
          la strada si stende come un serpente sul nulla tra gole e montagne ricoperte di fosfati e qualche palma sperduta.La strada sale ondeggiando, si attraversa una specie di canyon, poi si sale ancora, siamo a poco
          distante dal confine con l'algeria (1 km circa), la strada finisce in un villaggio semidistrutto da un terremoto nel secolo scorso, una piccola bancarella dove vendono datteri e rose del deserto, posteggiamo le moto
          ed entriamo a piedi,un museo a cielo aperto, dopo il villaggio si arriva nei bordi di un grande canyon che si snoda profondo tra le montagne,ricorda il colorado, giu piu in basso noto piccoli piccoli, 3 ragazzini
          stanno risalendo assieme ad un asino, un altro mondo, alcuni di noi scendono per un ripido sentiero accompagnati da una guida del posto,
          io invece me ne sto tranquillo a chiaccherare con i proprietari del chiosco, con una bella tazza di the alla menta e pinoli.
          quando ritornano i temerari, raccontano di un laghetto trasparente tra le palme, con l'acqua troppo calda per poter fare il bagno.In quella zona, ci sono diverse sorgenti di acqua calda, circa 80-90 gradi, che poi piu a
          valle verrà raffeddata con alcuni laghetti di compensazione, acqua che poi arriverà a Touzer e Nefta per abbeverare centinaia di migliaia di palme da dattero.
          Intanto le ore passano, oggi il caldo è stato micidiale, alle 15 erano 36 gradi, per fortuna è un caldo secco, che non fa sudare.
          Riprendiamo le moto e via tutti in fila giu per i tornanti, con lo sfondo del deserto del Sahara, dobbiamo ritornare in hotel a Tamerza.
          Ancora c'è tempo a disposizione, chi vuole puo andare a visitare Chebika, un villaggio in parte abbandonato a causa di una disastrosa alluvione 15 anni fa, il villaggio fondato dai romani si strova all'entrata di
          uno spettacolare canyon, con guglie e pinacoli rocciosi, nel fondo laghetti circondati da palme e fiori vari, qui ho visto per caso anche una lucertola di 40 cm che si stava godendo il fresco.
          Al ritorno, alcuni bambini circondano le moto, fanno commenti, fanno sogni ad occhi aperti, qualcuno di noi gli permette anche di salire, la felicità stampata sul viso.
          Non è raro che li arrivino dei motociclisti, ma i bambini sono sempre attirati da questi mezzi colorati, pieni di adesivi, fantasticando avventure chissà dove.






          Prossima immissione Touzeur,Sahara,Matmata,Tataouine, Estremo sud,El Jem,Hammamed ed altro.
          Ultima modifica di Dal Santo Walter; 14-11-12, 21:56.

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          • #20
            bellissimo !!! continua !!!
            che posti spettacolari !!!

            Meglio regnare all'Inferno che servire in paradiso
            MOTOGUZZI Stelvio 8V NTX (Circe) - 28.000 km
            CLUB DEGLI ILLUSI MOTOGUZZI - Tessera n° 28 ( I seni- 'I zizze )

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            • #21
              Giorno 6 Touzeur

              Ieri abbiamo visitato le oasi di montagna, oggi sarà molto diverso, siamo ritornati in pianura e siamo ai margini del deserto piu grande del mondo, Erg Orientale parte del Sahara;
              Lo si sente, dal clima diverso, dagli odori, si cominciano a vedere alcuni beduini, ormai addetti per lo piu al turismo,non sono piu nomadi, almeno non qui, sono contadini, pastori e commercianti ed hanno internet.
              questo per dire che non siamo ai confini del mondo, ma da li in avanti solo sabbia, tanta sabbia e sale, deserto per centinaia o migliaia di chilometri.
              non è consigliabile avventurarsi nel deserto da soli, ci vogliono alcuni permessi,avvisare la polizia, bisogna essere attrezzati con navigatori e satellitari,carburante supplementare, acqua,viveri,medicinali,
              avventurarsi fuori dalle piste è sempre un rischio anche se superficialmente a qualcuno non sembra che sia così. Non basta avere un buon fuoristrada o una buona moto, bisogna essere prudenti e umili,
              come con la montagna o il mare, qui se si sbaglia, si paga anche con la vita.
              Non bisogna mai oltrepassare i propri limiti, però finchè si sta sulle strade segnate, i rischi sono molto piu bassi.
              Non si vedono ancora le dune, solo palme, tante palme come non ho mai visto in vita mia,palmeti lunghi decine di chilometri, qualche dromedario per i turisti e cavalli puzzolenti con la carrozza attaccata e poi le mosche.
              Andiamo per primo a Nefta, ma constatiamo che non offre un gran che da vedere, percio ci trasferiamo a Touzer e gia io comincio a chiedere in giro dove è il famoso treno di Battiato, ma a Touzer non esiste il treno, *****, mi hanno fregato.
              Chissà quando arriveremo nel vero deserto!quello da cartolina tanto per intenderci.molti di noi non vedono l'ora, ma prima godiamoci Touzer che dicono sia bellissima.
              Arrivati a Tozeur la sosta benzina é d’obbligo, l’unico distributore incontrato lungo la strada era in black-out e non poteva erogare carburante, così qualcuno di noi é al limite dell’autonomia.
              Dopo un bel pieno alle nostre infaticabili moto si riparte per la visita della città a piedi, Touzer è bellissima, molto caratteristica, ha il colore rosso mattone ,qui hanno girato il film"Il paziente inglese"
              poi esiste un palmeto che dovrebbe essere il piu grande del Nord Africa, le guide dicono che ci sono 500.000 palme, da qui vengono i famosi datteri trasparenti, chiamati dita di luce, trasparenti e dolcissimi, hanno bisogno d un clima arido e secco, qua siamo a 300 km dal mare,girando attraverso il palmeto incontriamo tra i ricordi dei cavalli, parecchie chiazze di sabbia, non so se sia la prestanza del mezzo o l’incoscienza di chi lo guida, sta di fatto che uno cade, a cadere è stato proprio un Gs 1200, tra il sarcasmo la sentenza di qualcuno che sosteneva che il 1150 è piu stabile,io sostenevo che il Telever non ha avvisato il guidatore della perdita di aderenza, io con lo scouter non ho voluto affondare il coltello nella piaga,
              ma mi rifarò piu avanti e con gli interessi.
              Visitiamo il mercato e la medina e poi via verso il CHOT EL DJERID, il piu grande lago di sale della Tunisia, 4800 kmq.normalmente si presenta con un colore ocra per via della sabbia trasportata dal vento, chi ha la fortuna di vederlo dopo una pioggia, raramente piove ma succede, diventa bianco, lucente e accecante.
              Questo lago salato ti appare all'improvviso, una sola strada dritta di circa 80 km lo attraversa nel punto piu stretto, un posto inquietante e fantastico allo stesso tempo, dopo una ventina di km, uno spiazzo e una piccola costruzione in mezzo al nulla,mi dicono che è una toilette, dove le donne ne approfittano immediatamente, io invece mi accontento di una pozzanghera salata.
              nel più grande lago salato della Tunisia: di acqua ce né poca, ma ne approfittiamo per fare alcune foto e qualcuno di noi si cimenta in prove di accelerazione sul sale.ci provo anche io, che senzazione strana,
              diversa dalla sabbia o dalla neve,non si scivola e la moto tiene bene anche in velocità, ma al momento di rallentare la brutta sorpresa, non so sia perchè ero carico, non so se ho frenato troppo, il fatto sta che l'aventreno cominciò a vibrare sempre di piu e se non sono caduto, solo Dio lo sa perchè, esperienza comunque da non ripetere. decisamente lo scouter non è adatto per le corse sul sale.
              Alla faccia di chi sorride quando io la chiamo “la moto”, Le Gs comunque non hanno fatto una figura migliore.: quindi per adesso scooter-moto 1-1.
              Poco dopo questa performance ho una visione (siamo nel deserto no?) : fermatomi a fare una foto convinto che gli altri stavano qualche chilometro indietro, io ero convinto di essere il primo della fila e mi sono fermato ad aspettare gli altri, non ascoltando Gabriela che sosteneva che erano gia passati, dopo 20 minuti avevo quasi deciso di tornare indietro per vedere cosa fosse successo, ma stavolta ascoltai la zavorina ed andai avanti piano piano.
              Alla fine del lago trovai una fila di motociclisti incazzati.sostenevano scherzosamente che se avessi avuto una moto vera, avrei sostenuto il loro ritmo, e non avrebbero dovuto aspettarmi, bah.
              Finalmente arriviamo a Douz, in tempo per un meritato riposo in piscina.
              Hotel SUN PALM 4 stelle, ottimo albergo, ma con qualche scarafaggio di troppo sui corridoi, d'altra parte il deserto comincia li a 200 metri.
              Il letto fatto di pietra non lo avevo mai provato, ma ammetto che mi ci sono trovato bene.
              In serata il primo incontro con il deserto,a piedi, senza luna, un cielo stellato da far paura, non si vedeva niente, la pila illuminava per una ventina di metri, ma senza luce mi aspettavo un dirupo o un crepaccio ad ogni passo.
              Dopo cena usciamo per una passeggiata, a 50 metri dall’albergo é già il deserto, così via sulla sabbia al buio ad ammirare le stelle.
              Chissa come sarà il panorama di giorno, domani vedrò.
              Domani sarà una giornata diversa, si parte alle 7, con dei fuori strada Toiota, attraverseremo un pezzo di deserto per circa 140 km tra le dune ed andremo su un'oasi.
              perciò stasera a nanna presto. (a mezzanotte)


              Ultima modifica di Dal Santo Walter; 16-11-12, 19:06.

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              • #22
                Adesso inizia la parte piu bella

                Il Sahara, immenso, silenzioso, magico.

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                • #23
                  Giorno 7 il Sahara

                  Giorno: 7 Sahara

                  Sabato 26 aprile 2008.

                  Una settimana fa ero sotto la pioggia e al freddo, oggi sono proprio in un'altro mondo 36 gradi
                  La giornata di oggi é dedicata al deserto: 3 fuoristrada ci attendono fuori dall’albergo per un’escursione che ci porterà fino all’oasi di Ksar Ghilane, percorrendo circa 140 km di sterrato, pietre e dune.
                  Poco dopo la partenza subito una sosta per aiutare un’auto insabbiata (un pick-up 4x2 che pretendeva di affrontare le dune); dopo poco altra sosta per ammirare un branco di dromedari con diversi cuccioli.
                  Tra una duna e l’altra c’é il tempo per scattare delle belle foto e ammirare il deserto: è la mia terza volta nel deserto,ma la prima con la moto al seguito, tuttavia le sensazioni che provo sono emozionanti
                  e intense come la prima; man mano che passa il tempo ci si accorge di come anche in quel nulla ci sia vita (e non mi riferisco ai vari escursionisti).
                  La sabbia è incredibile, io pensavo che fosse simile a quella della spiaggia, invece no, è finissima, cipria, farina bianca, talco sembra, impalpabile, i beduini si lavano le mani con questa sabbia,enta dappertutto,
                  nel naso, nelle orecchie, nelle mutande, difficile sfuggire, se poi c'è un po di vento, forma una nebbiolina che leviga tutto, questa è stata una sorpresa per me.
                  Ci si insabbia facilmente, anche con un fuoristrada attrezzato ci si insabbia, poi bisogna scavare o farsi trainare, bisogna sapere come si guida sulle dune, per i principianti è un inferno, sono sempre fermi.
                  Dopo circa 90 km, sosta su una collina dove esiste una fortificazione diroccata, chissà che storia racconterebbero quelle mura, poi in lontananza vedo una nuvoletta, guardo bene, sono 2 moto, chissà da dove vengono e
                  chissà dove sono diretti, tutto è maestoso nel deserto, le dune si sussiegono, una dopo l'altra, senza fine,l'orizzonte è senza fine e mi chiedo, ma a piedi quanto ci metterei per trovare vita andando verso sud?
                  non ho risposta, una settimana, un mese, una vita, chi lo sa, Il Sahara finalmente è li davanti a me, tranquillo ed eterno e lo sto ammirando senza nessuna pretesa di capire, solo di gustare il momento.
                  Dopo circa 40 km, comincio ad intravvedere della vegetazione, fin che davanti a me mi si presenta uno spettacolo che da solo merita un viaggio, ecco la cartolina, ecco come uno si sogna che sia un'oasi nel deserto,
                  Palme altissime, acqua,una piscina naturale, dromedari, beduini, capre e qualche tuareg, ecco la cartolina che cercavo, mi gusto ogni momento, ne assaporo l'odore, mi sfiorano pensieri mistici, quasi mi commuovo, poi penso,
                  è mai possibile che mi faccia questo effetto? si è possibile, il deserto da senzazioni forti a chi lo sa apprezzare.
                  Giunti a Ksar Ghilane una parte del gruppo opta per un’escursione in dromedario mentre altri, delusi dall’assenza di quad a noleggio, si rilassano bevendo qualcosa all’ombra.oppure facendo il bagno in una
                  piscina naturale sotto le palme.
                  Mentre il gruppo dei “pigri” si ciondola tra i negozietti acquistando souvenir (nel giro di un quarto d’ora siamo tutti dei veri tuareg, avvolti nei nostri nuovi turbanti blu) Alessandro è in preda a deformazione professionale:
                  lui fa il dentista, vuole vedere i denti del dromedario! io mi lancio su una cosa che si è nascosta sotto la sabbia e catturo una lucertola strana (vedi foto).
                  Anche il tragitto a dorso del cammello fa un effetto strano,misogna salirci piano senza scosse, io mi sono aggrappato e lui si è alzato di colpo, facendomi pendere come un salame, poi il cammello fa versi strani, e produce una
                  bava bianca dalla bocca, il cammello che mi seguiva, dove ci era salito Simone, mi sfiorava le scarpe con il muso, lasciandomi con un lurido ricordino.
                  Per pranzo le nostre guide ci portano in una deliziosa piccola oasi tutta per noi: situata a circa 15 km da Ksar Ghilane, siamo gli unici ospiti del ristorante e possiamo rilassarci “ascoltando il deserto” e degustando
                  cous-cous ed altre prelibatezze locali come il dolce di datteri.
                  Questa oasi, ha anche delle tende gia predisposte per chi vuole trascorrervi la notte, vogliono 20 euro a persona per la notte e colazione compresa.
                  Io mi sarei anche fermato, ma avevamo un programma da seguire.
                  [img]https://lh5.googleusercontent.com/-dGelOs0Yg7E/UKVzDxZ8BqI/AAAAAAAABg8/GarpkIW8GCk/s912/sud27.JPG[/]







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                  • #24
                    continua

                    Di ritorno verso Douz è d’obbligo una sosta a Bir Soltane, celebre punto di ristoro di gare blasonate, letteralmente ricoperto di adesivi, foto e bigliettini di tutti i fuoristradisti e turisti affetti da “mal d’Africa”.
                    I nostri bravi autisti, che fino a questo punto avevano “abbastanza” rispettato la nostra richiesta di andare piano si lanciano sulla una pista non asfaltata, dovremo insistere un po’ per tenerli a bada.
                    comunque dopo una corsa di una ventina di km, ritorniamo sulla strada asfaltata (che sollievo)
                    Alcuni di noi ritornano in albergo tra i quali io, per oggi ne ho abbastanza, farò al massimo un giretto con la moto per il paese, altri proseguono per andare ad ammirare il tramonto sulle dune con dei quad noleggiati,
                    e così la serata per alcuni di loro finisce male, come dei bambini su e giu per le dune con dei veicoli instabili come i quad, due si scontrano e finiscono capovolti, per Andrea solo qualche graffio, ma per Giovanni
                    sbatte la schiena, tanto da non riuscire a camminare, continuerà il viaggio sottotono, al ritorno in Italia farà numerose visite specialistiche, dopo qualche anno ancora ne sente i sintomi.
                    Io poi quella sera ho realizzato un mio sogno, vedere un tuareg sopra la mia moto, e cosi fu (vedi foto)
                    Tornati all'hotel, i miei intrepidi amici, decidono dopo cena di fare un giretto un paese, ma la moto, il GS di Totto non parte piu, ha problemi con la batteria e parte solo con i cavetti;
                    riusciamo a trovare un meccanico che viene in nostro aiuto nonostante la tarda ora, ma l’unica batteria di cui dispone ha un amperaggio insufficiente. È tardi e siamo stanchi…ci penseremo domani.








                    Ultima modifica di Dal Santo Walter; 16-11-12, 19:11.

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                    • #25
                      Domani si parte per Matmata e poi Tataouine

                      dove ci aspettano le case troglodite dei Berberi e i famosi Ksar

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                      • #26
                        Giorno 8 Matmata - Tataouine





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                        • #27
                          Bello...
                          ....compreso il titolo dell'ultima foto...
                          BMW R1200GS ADV "Olivia" - F650GS "Pippo"
                          Il nostro sito

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                          • #28
                            Verso Tataouine, l'ultima città a sud

                            La città è nota per la sua architettura berbera. Anche il nome è berbero e significa "le fonti"
                            Da Tataouine prende il nome Tatooine, il pianeta natale di Luke Skywalker nella saga di Guerre stellari; il regista ha infatti girato in Tunisia, presso Tataouine, molte delle scene ambientate su tale pianeta.

                            Tra i villaggi berberi del distretto di Tataouine i più visitati per le loro particolarità artistiche e religiose sono Chenini, Douiret, Ksar Ouled Soltane e Ksar Hadada.

                            Da Tataouine si possono compiere giri ad anello di 80-100 km, per visitare i numerosi Ksar della regione,
                            l' Hotel Sangho è ottimo, si mangia bene, le camere sono situate su per la collina per 150 metri, in mezzo ad un giardino di palme e fiori.
                            Ultima modifica di Dal Santo Walter; 18-11-12, 01:43.

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                            • #29
                              Giorno 8 Matmata

                              Giorno: 8 Matmatha

                              Domenica 27 aprile 2008.

                              Al mattino di buon'ora ci apprestiamo a partire,un poco mi dispiace lasciare Douz, dopo la giornata magica di ieri, ora pieno di benzina e bisogna continuare il viaggio in direzione di Matmata, poi si andrà a Tataouine,
                              la citta piu a sud della Tunisia dove ci aspetta,tante cose ancora ci aspettano, stasera saremo alloggiati all'hotel SANGHO TATAOUINE 3 stelle,e ci resteremo per 2 giorni.
                              La BMW Gs 1200 di Totto non parte, colleghiamo i cavetti e lui decide di fare una deviazione verso la grande città di Gabes,circ 50 km piu ad est, dove dopo alcune telefonate veniamo a sapere che una batteria è disponibile,
                              in una concessionaria di scouter peugeot, Io ho guardato Totto, lui ha guardato me, io non ho voluto infierire, per il momento.
                              Ancora un po’ di tentativi, ma inutili, oggi la moto si accende solo a spinta o con i cavetti, partiamo così verso Matmata senza Totto.
                              durante il tragitto troviamo alcune grandi tende di beduini, io naturalmente mi fermo subito ed entro in una tenda, sono pastori, amichevolmente uno dei pastori mi chiede da dove veniamo, io gli rispondo che stiamo visitando
                              tutto il sud della Tunisia, ride contento e mi offre un the alla menta bollente, mentre tutti gli altri si stanno chiedendo cosa sono andato a fare la dentro, per me il the e per loro no.
                              Per me è quasi una rivincita: una moto, per di più una BMW GS (quella per me meno gradita) ha trovato una batteria nuova presso un concessionario di scooter Peugeot! che vergogna.da quel momento Totto non mi ha piu
                              detto che la mia moto ha il motore sempre imballato.
                              Lungo la strada troviamo ancora delle piccole dune, alcuni decidono di provare l'ebbrezza di guidarci sopra,io non ci penso nemmeno, partono baldanzosi con moto da 250 kg con i bagagli sopra e salgono fiduciosi.
                              Cadono tutti, uno alla volta, come le mosche, le mucche sono per terra, difficile rialzarle, si scivola,non si sta in piedi, tra le risate di alcuni ragazzini su dei motorini Motobecane che salivano e scendevano
                              come se fossero sull'asfalto.
                              Ricolizzati e ridimensionati ancora una volta da una moto che non è fatta per le dune di sabbia, ma per andare al bar alla domenica mattina.
                              Arriviamo a Matmata, visitiamo le famose case troglodite, nelle quali i Berberi si nascondevano dai predoni Arabi, ci pranza nell'hotel dove hanno girato guerre stellari, ci sono ancora le porte e le finestre
                              di forma particolare che si vede nel film, foto di rito e poi via.



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                              • #30
                                Continua giorno 8

                                Quando partiamo ci viene incontro la nostra “scopa”, ha risolto il problema alla moto e ci incamminiamo verso Tataouine percorrendo splendide strade di montagna e fermandoci a fotografare villaggi, non sono vere
                                e proprie montagne, ma alte colline pietrose con palme che crescono ovunque e poi fiori tanti fiori, paesini arrampicati su per le pendici,I bambini, appena ci fermiamo ci vengono incontro e in francese ci chiedono
                                i Bombons, a qualcuno diamo anche la maglietta della nostra associazione e si vede che non stanno piu nella pelle dalla contentezza.
                                Lungo la strada tra palme e ulivi ci fermiamo ancora per qualche altro set cinematografico di Star Wars, secondo me questa è la piu bella parte della Tunisia.
                                Lungo il tragitto facciamo anche tre soste per visitare altrettanti ksur, i granai fortificati tipici dell’economia tunisina del passato: a Ksar Joumaa arriva solo una parte del gruppo, tre km di salita
                                sterrata fanno desistere gli altri. Io e un amico con la RT non ci siamo fidati di quello che diceva la gente del posto, non siamo saliti, avevamo la Zavorina dietro, carichi come asini,una strada non asfaltata
                                con pendenze del 25%, pietre e solchi profondi, sono arrivati su solo in 3, il quarto è caduto e quelli a seguire, non potendo fermarsi lo hanno limitato, purtroppo stavolta ci sono stati anche danni sulle moto.
                                A Ksar Hedada invece ci siamo tutti: il sito è molto bello, anche se un po’ rimaneggiato dopo essere stato anche questo un set di un episodio di Star Wars.
                                La strada che prevediamo di fare dovrebbe essere asfaltata (almeno così dicono la cartina e il navigatore), invece si finisce in un villaggio, dopo il quale è sterrata per oltre 20 km. Proseguiamo comunque,
                                ma dopo un paio di km diventa più accidentata, siamo carichi e in diversi sono in coppia sulla moto, ci si rende conto che parte del gruppo non gradisce (soprattutto alcune passeggere), così invertiamo la rotta
                                allungando di quasi 30 km ma facendo strade asfaltate, nonostante la delusione di qualcuno che, visto lo sterrato, si era ingolosito.
                                Anche in questi casi però il gruppo resta compatto: nonostante dica a chi vuol fare lo sterrato di sentirsi libero, alla fine ripartiamo sempre tutti insieme.
                                Arriviamo a Tataouine nel tardo pomeriggio, oggi è domenica e prima di cena ci ritroviamo ad ammirare altre moto nel parcheggio;qualcuno invece decide di recarsi in città, per trovare un meccanico, una RT ha rotto
                                la pedana di appoggio del piede sx, una Gs ha rotto la leva della frizione oltre la manopola, un'altra gs ha una borsa che sta su per miracolo, una ecatombe di BMW.
                                Il meccanico non si trova, è domenica, qualcuno ci consiglia di andare al bar a chiedere, fortuna vuole che ci sia il padre di uno che ha una officina,si offre di andare a chiamare il figlio, il quale dopo 30 minuti arriva,
                                Il problema è che bisogna saldare anche l'alluminio e lui non ha gli elettrodi, madopo un paio di telefonate li trova, alla sera le moto erano riparate.
                                A tavola qualcuno nota che siamo nel punto più a sud del nostro itinerario e subentra un po’ di malinconia: il gruppo ormai è molto affiatato e nonostante manchi ancora qualche giorno ci sentiamo un po’ verso la fine
                                del nostro splendido viaggio.

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