Eccomi a parlare delle prime impressioni sulla nuova V Strom 650. Ritirata sabato mattina e percorsi poco più di 100 km, quindi si tratta proprio delle primissime sensazioni e nulla di più, su un mezzo assolutamente nuovo per me.
Diciamo subito che scendere da un 4 in linea di tipo sport tourer e salire su un bicilindrico di pari cilindrata a V, seppur con 70 cavalli, che non sono pochi per un 650cc, è stato davvero un… bel salto. Differenze notevoli, nella corposità, nel sound, nella sensazione di rotazione e di regolarità, il 4 cilindri in questo è imbattibile, un sibilo e una regolarità impressionanti. Il V2 è più “frullino” non so come spiegare, più leggero, dà una sensazione di minor corposità. Ma si tratta solo di sensazione, al momento di partire, è tutta un’altra cosa. Va, eccome se va!
La posizione di guida è davvero ben studiata, sono alto poco più di 180cm e mi sono trovato subito a mio agio, unica difficoltà è stata trovare le pedane al primo colpo, troppo abituato alle pedane arretrate della precedente moto. Parabrezza regolato su posizione intermedia, nessun problema di turbolenze fino ai 90/100 orari, di più però non ho spinto.
Blocchetti elettrici a lato manubrio finalmente in posizione azzeccata, non serve spostare la mano di un mm ed è tutto lì, facilmente raggiungibile col semplice movimento di un dito, davvero complimenti a chi ha studiato l’ergonomia della moto.
Strumentazione nuovissima, di ottima leggibilità anche con il sole, c’è di tutto e di più, compreso il voltaggio della batteria, ed i menu sono navigabili direttamente dal blocchetto sulla manopola sx, anche qui un gran bel lavoro.
La moto è abbastanza imponente come stazza, il serbatoio ha oltre 20 litri di capacità e si vede, nonostante sia ben rastremato sui fianchi ed accolga bene le gambe del pilota. Plastiche ben accoppiate, nessuna sbavatura e nessuna vibrazione strana una volta in movimento.
La sella è davvero super, ben imbottita e comoda, un salto di qualità notevole rispetto al gsxf.
Una volta partito, metto il selettore del traction control in OFF (ha 3 posizioni, richiamabili direttamente in marcia dal blocchetto sx) e inizio a dare gas moderatamente sia in uscita di curva che in ripresa in fase di soprasso, il motore c’è tutto. Spinge davvero bene già da… subito! Ha una coppia notevole già ai bassi regimi e riprende in maniera regolare ed energica in sesta marcia anche da 2000 giri. Che bella sorpresa, nessuna vibrazione, nessuno strappo, nessun impuntamento niente, una goduria. E’ la magia del V2.
Arrivato nella zona dei Castelli, iniziano le curve ed i cambi repentini di velocità, è sabato mattina e c’è pochissimo traffico, la moto scende bene in curva e riprende con vigore, la protezione aerodinamica è eccellente, praticamente a 90 km/h sembrava di viaggiare a una velocità decisamente inferiore.
Il controllo di trazione impostato su 1 (moderato) è entrato in funzione una volta sola, opportunamente segnalato anche dalla spia sul cruscotto, in un salitone con asfalto decisamente bagnato e sporco, dato che al mattino aveva piovuto copiosamente, la strada era proprio in condizioni scandalose di detriti e terriccio/ghiaino/sabbia e sporcizia varia. Si avverte l’ingresso del controllo e la moto spinge per mantenere la posteriore in trazione. Spiegarlo a parole non è semplice, ma è uno spettacolo.
Reparto sospensioni, qui è da fare un discorso a parte, ero abituato a configurazioni ben più sportive e più rigide, qui invece si va sul velluto, in ingresso ed uscita di curva non si scompone di un millimetro anche aprendo il gas con decisione, tutto è tarato ed equilibrato alla perfezione. Alla Suzuki hanno fatto le cose davvero bene, anche se la forcella ora ha perso la possibilità delle regolazioni e per me è un grosso handicap, dato che ero abituato a delle regolazioni di fino proprio basate sul mio stile di guida, mentre il mono posteriore ha il comodissimo pomello per la regolazione direttamente sul fianco dx della moto, anche un po’ troppo vistoso secondo me. Le asperità dell’asfalto e le buche (che a Roma ormai fanno parte dei luoghi turistici di interesse e da tutelare ) si superano bene e rispetto ad una stradale pura non c’è confronto, una moto di questa tipologia si trova a suo agio alla grande sul pavè, sulle buche e sullo sconnesso.
Le gomme, attualmente senza voto, nel senso che i primi km avevano talmente tanta cera che sembrava di stare sulle uova, poi piano piano si sono pulite ma sono troppo pochi i km percorsi per esprimere un giudizio. Per ora vanno bene, nessuna particolarità da segnalare (Bridgestone Trail wings, 17 al posteriore e 19 all’anteriore).
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui e mi ripropongo in seguito di aggiornare questa mini prova una volta presa più confidenza con la strommina.
Byez
Diciamo subito che scendere da un 4 in linea di tipo sport tourer e salire su un bicilindrico di pari cilindrata a V, seppur con 70 cavalli, che non sono pochi per un 650cc, è stato davvero un… bel salto. Differenze notevoli, nella corposità, nel sound, nella sensazione di rotazione e di regolarità, il 4 cilindri in questo è imbattibile, un sibilo e una regolarità impressionanti. Il V2 è più “frullino” non so come spiegare, più leggero, dà una sensazione di minor corposità. Ma si tratta solo di sensazione, al momento di partire, è tutta un’altra cosa. Va, eccome se va!
La posizione di guida è davvero ben studiata, sono alto poco più di 180cm e mi sono trovato subito a mio agio, unica difficoltà è stata trovare le pedane al primo colpo, troppo abituato alle pedane arretrate della precedente moto. Parabrezza regolato su posizione intermedia, nessun problema di turbolenze fino ai 90/100 orari, di più però non ho spinto.
Blocchetti elettrici a lato manubrio finalmente in posizione azzeccata, non serve spostare la mano di un mm ed è tutto lì, facilmente raggiungibile col semplice movimento di un dito, davvero complimenti a chi ha studiato l’ergonomia della moto.
Strumentazione nuovissima, di ottima leggibilità anche con il sole, c’è di tutto e di più, compreso il voltaggio della batteria, ed i menu sono navigabili direttamente dal blocchetto sulla manopola sx, anche qui un gran bel lavoro.
La moto è abbastanza imponente come stazza, il serbatoio ha oltre 20 litri di capacità e si vede, nonostante sia ben rastremato sui fianchi ed accolga bene le gambe del pilota. Plastiche ben accoppiate, nessuna sbavatura e nessuna vibrazione strana una volta in movimento.
La sella è davvero super, ben imbottita e comoda, un salto di qualità notevole rispetto al gsxf.
Una volta partito, metto il selettore del traction control in OFF (ha 3 posizioni, richiamabili direttamente in marcia dal blocchetto sx) e inizio a dare gas moderatamente sia in uscita di curva che in ripresa in fase di soprasso, il motore c’è tutto. Spinge davvero bene già da… subito! Ha una coppia notevole già ai bassi regimi e riprende in maniera regolare ed energica in sesta marcia anche da 2000 giri. Che bella sorpresa, nessuna vibrazione, nessuno strappo, nessun impuntamento niente, una goduria. E’ la magia del V2.
Arrivato nella zona dei Castelli, iniziano le curve ed i cambi repentini di velocità, è sabato mattina e c’è pochissimo traffico, la moto scende bene in curva e riprende con vigore, la protezione aerodinamica è eccellente, praticamente a 90 km/h sembrava di viaggiare a una velocità decisamente inferiore.
Il controllo di trazione impostato su 1 (moderato) è entrato in funzione una volta sola, opportunamente segnalato anche dalla spia sul cruscotto, in un salitone con asfalto decisamente bagnato e sporco, dato che al mattino aveva piovuto copiosamente, la strada era proprio in condizioni scandalose di detriti e terriccio/ghiaino/sabbia e sporcizia varia. Si avverte l’ingresso del controllo e la moto spinge per mantenere la posteriore in trazione. Spiegarlo a parole non è semplice, ma è uno spettacolo.
Reparto sospensioni, qui è da fare un discorso a parte, ero abituato a configurazioni ben più sportive e più rigide, qui invece si va sul velluto, in ingresso ed uscita di curva non si scompone di un millimetro anche aprendo il gas con decisione, tutto è tarato ed equilibrato alla perfezione. Alla Suzuki hanno fatto le cose davvero bene, anche se la forcella ora ha perso la possibilità delle regolazioni e per me è un grosso handicap, dato che ero abituato a delle regolazioni di fino proprio basate sul mio stile di guida, mentre il mono posteriore ha il comodissimo pomello per la regolazione direttamente sul fianco dx della moto, anche un po’ troppo vistoso secondo me. Le asperità dell’asfalto e le buche (che a Roma ormai fanno parte dei luoghi turistici di interesse e da tutelare ) si superano bene e rispetto ad una stradale pura non c’è confronto, una moto di questa tipologia si trova a suo agio alla grande sul pavè, sulle buche e sullo sconnesso.
Le gomme, attualmente senza voto, nel senso che i primi km avevano talmente tanta cera che sembrava di stare sulle uova, poi piano piano si sono pulite ma sono troppo pochi i km percorsi per esprimere un giudizio. Per ora vanno bene, nessuna particolarità da segnalare (Bridgestone Trail wings, 17 al posteriore e 19 all’anteriore).
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui e mi ripropongo in seguito di aggiornare questa mini prova una volta presa più confidenza con la strommina.
Byez
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