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L'africano

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  • L'africano

    21 gennaio 1987 penultima tappa della Dakar … Hubert Auriol su Cagiva è al comando della classifica generale con un vantaggio di sette minuti su Neveu, sta per vincere la sua terza Dakar (quelle di una volta) … il giorno dopo è un breve trasferimento verso il lago Rosa.
    Sempre concentrato, sempre al limite … mancano solo 20 km alla fine della tappa, ma le insidie si nascondono ovunque … per colpa di una radice si frattura entrambe le caviglie in una caduta.
    Un altro motociclista (Marc Joinea) lo trova mentre, in preda a grida di dolore, cerca di risalire sulla moto.
    Nonostante la drammatica situazione acconsente al volere di Auriol … avvia la moto e lo aiuta a tornare in sella … l’”Africano” vuole a tutti i costi arrivare fino in fondo.
    Arriva al traguardo in condizioni disperate … è ancora primo con due minuti di vantaggio su Neveu che l’aspetta.
    Ferma la moto … urla di dolore e un pianto disperato si levano dal casco.
    Lo aiutano a scendere dalla moto, lo sdraiano per terra e dopo avergli tolto gli stivali si rendono conto delle sue reali condizioni … fratture scomposte con ossa sbriciolate che fuoriescono dalla pelle.
    Ai tempi ero un assiduo telespettatore della Dakar e mi ricordo ancora di quell’episodio.
    Ci lascia, purtroppo come tanti altri, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva per complicanze dovute al Covid.
    Un umile omaggio a chi ai tempi, con le sue imprese, mi ha fatto “sognare”. RIP.

    PS: un plauso al mitico Franco Picco che ha debuttato nel lontano 1985 e partecipa per la 29ima volta alla Dakar.



  • #2
    Originariamente inviato da LUCA ADV Visualizza il messaggio
    21 gennaio 1987 penultima tappa della Dakar … Hubert Auriol su Cagiva è al comando della classifica generale con un vantaggio di sette minuti su Neveu, sta per vincere la sua terza Dakar (quelle di una volta) … il giorno dopo è un breve trasferimento verso il lago Rosa.
    Sempre concentrato, sempre al limite … mancano solo 20 km alla fine della tappa, ma le insidie si nascondono ovunque … per colpa di una radice si frattura entrambe le caviglie in una caduta.
    Un altro motociclista (Marc Joinea) lo trova mentre, in preda a grida di dolore, cerca di risalire sulla moto.
    Nonostante la drammatica situazione acconsente al volere di Auriol … avvia la moto e lo aiuta a tornare in sella … l’”Africano” vuole a tutti i costi arrivare fino in fondo.
    Arriva al traguardo in condizioni disperate … è ancora primo con due minuti di vantaggio su Neveu che l’aspetta.
    Ferma la moto … urla di dolore e un pianto disperato si levano dal casco.
    Lo aiutano a scendere dalla moto, lo sdraiano per terra e dopo avergli tolto gli stivali si rendono conto delle sue reali condizioni … fratture scomposte con ossa sbriciolate che fuoriescono dalla pelle.
    Ai tempi ero un assiduo telespettatore della Dakar e mi ricordo ancora di quell’episodio.
    Ci lascia, purtroppo come tanti altri, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva per complicanze dovute al Covid.
    Un umile omaggio a chi ai tempi, con le sue imprese, mi ha fatto “sognare”. RIP.

    PS: un plauso al mitico Franco Picco che ha debuttato nel lontano 1985 e partecipa per la 29ima volta alla Dakar.

    anche io ricordo l'arrivo Auriol.....R.I.P. grande
    e...grande Picco,ha la mia età e io non riesco più a guidare una moto da trial

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