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Dal Monferrato alle piovose Langhe passando per il mare: le Grotte di Borgio Verezzi

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  • Dal Monferrato alle piovose Langhe passando per il mare: le Grotte di Borgio Verezzi

    Gita del 13 e 14 maggio 2018

    TUTTE LE FOTO QUI


    Vent’anni fa: sembra passata un’era geologica da quando, membri della sezione motociclistica del CRA FNM, partecipavamo alle uscite del gruppo allora presieduto da Filippo in compagnia di Erminio, Alessandro, suo figlio e suo nipote (i “Cugini da corsa” facevano i curvoni del Maloja affiancati, in formazione)… gruppo mai troppo numeroso, per non dire della gestione successiva: “meno siamo, meglio stiamo” non è propriamente un motto adatto a un CRA. Ma nel primo periodo la Gegeniglia arrivò ad essere premiata alla Festa dello Sport del CRA per l’assidua partecipazione.

    Da diversi mesi il CRA FNM sembra assurto a nuova vita o forse siamo noi che leggiamo le circolari con più attenzione e il nutrito programma dell’attuale sezione motociclistica ci ha attirato così, a scatola chiusa, ci siano iscritti sia al giro di Borgio Verezzi che alla gita settimanale che si terrà tra un mese. Abbiamo conosciuto Roberto, il capogruppo, durante la visita al Museo Egizio (era uno degli autisti) ed egli ci ha dato tutte le informazioni per il meeting.

    Il giro era previsto per lunedì 14 e la Gegeniglia aveva preso un giorno di ferie, poi è stato spostato alla domenica 13 e la Gegeniglia il giorno di ferie se l’è tenuto, così approfitteremo di uno smartbox che ci venne regalato in passato per fare un weekend traslato, domenica e lunedì.
    Il grosso del gruppo parte da Saronno alle 7.30, noi abbiamo appuntamento alle 8.00 all’area di servizio Assago Ovest della tangenziale, il nostro contatto è Lucio: “lo riconoscerete dal GS tigrato” ma lì incontriamo anche Maurizio (fratello di Roberto) con la compagna Monica e due loro amici… ah, i nomi, troppi da ricordare, meno male che molti hanno la maglietta della sezione col nome ricamato…

    Tranquillo trasferimento autostradale fino ad Alessandria Sud, poi giù per la SS30 “di Val Bormida”, una strada che dobbiamo in effetti rivalutare: era da noi sempre stata considerata un ripiego per rientrare in fretta dall’Alto Monferrato verso casa, ma presa in compagnia in questa mattina dove il tempo, seppur non ideale, non è minaccioso come previsto è assai scorrevole e piacevole nelle sue curve morbide. Sosta a un distributore per rifornire le moto più assetate o con poco serbatoio, caffè e sosta plin plin. Dopo Acqui Terme, dalle gallerie della ferrovia Acqui Terme - San Giuseppe di Cairo che frequentemente affianca la strada non ci si stupirebbe di veder spuntare, nel loro vorticar di bielle, una elegante E.432 con un treno viaggiatori o una E.554 con un merci, che spettacolo doveva essere questa zona fino al 1976!

    A Piana Crixia si imbocca (obbligatoriamente) la SS29 “del Colle di Cadibona” (colle che è un po’ più a monte, così come Montezemolo e il Bar dei Quattro Venti) e scendiamo a Savona evitando per quanto possibile il traffico. Lucio fa ottimamente da staffetta e da scorta agli incroci ma attenzione, il CdS non lo permetterebbe…
    Finalmente mare alla nostra sinistra, passando per Bergeggi, Spotorno e Noli. Meraviglia, il traffico è quasi inesistente e si viaggia benissimo. Dopo Capo Noli capisco perché Valerio ”Madzilla” del forum di Mototurismo mi aveva raccomandato di superare il Capo: la strada corre a mezza costa sotto una falesia di bianco calcare e dopo un tunnel appare la Baia dei Saraceni, tra Noli e Varigotti…

    Sosta tra Varigotti e Finale Ligure con gaudio di qualcuno che si lamentava della tratta troppo lunga dall’unica sosta, e foto di gruppo: ce le dovremo scambiare; infine l’ultima manciata di chilometri ci porta in perfetto orario al ristorante “da Bruna” che è aperto esclusivamente per noi, proprio accanto alle grotte. Le due ore del pranzo passano tra lazzi e frizzi, la cucina è stata onorata.


    Il complesso delle Grotte di Borgio Verezzi venne scoperto casualmente nel 1933 da tre ragazzi del luogo curiosi di capire dove finisse un torrente che spariva in un inghiottitoio. Uno studio speleologico scientifico venne iniziato nel 1951 e le grotte vennero aperte al pubblico nel 1970: ad oggi la parte esplorabile turisticamente è di circa 800 metri con un dislivello di una trentina, metro più metro meno a seconda della stagione, quando i laghetti sotterranei variano di livello. Nelle grotte vengono tenuti concerti e recitazioni, le sale più notevoli sono quelle del “Castello” (una frana preistorica che è stata ricoperta di formazioni) e del “Presepe”, illuminata anche a colori. Un grande “Grazie” alla nostra guida, laureata in lettere ma convertita alla geologia facendo di necessità virtù, per la pazienza di aver sopportato qualche manifestazione un po’ folcloristica…


    Il programma prevederebbe la visita di Verezzi, la borgata di fondazione saracena –vorrebbe la vulgata- a monte di Borgio ma tra pranzo e visita alle grotte i tempi si sono dilatati… per il gruppo, non per noi. Saluto veloce a Roberto che lo passerà al gruppo: loro torneranno, clima permettendo, dal Sassello… eh sì, clima permettendo perché mentre eravamo al ristorante ha piovuto: ora (le 17 circa) ha smesso ma il cielo non promette bene, ciononostante noi saliamo a Verezzi, perché in ogni caso dovremo raggiungere Ormea dove abbiamo prenotato il B&B per il pernottamento… sì, ci potremmo arrivare anche da Imperia, ma la tentazione di percorrere una strada nuova è troppa.

    Verezzi richiede 40 minuti di visita, non di meno, non di più: il panorama spazia verso Albenga, si vede l’isola Gallinara e, oltre, Capo Mele. Gli edifici hanno un che di arabo, nella via Nazario Sauro sembra di essere in un suk (ma più ordinato), nella piazzetta principale prospetta la piccola chiesa di Sant’Agostino… si apprezza l’atmosfera raccolta anche se un abitante ci dice che in alta stagione il borgo non è risparmiato dalle folle di gitanti.


    Viene l’ora di partire, avevamo anticipato al B&B, che avevamo prenotato, che saremmo arrivati alle 19, sono quasi le 18 e dobbiamo percorrere ancora 60 km. Da Verezzi si sale verso il Colle del Melogno con la SP490, stretta e un po’ scivolosa (presa anche una sbandatina…): salendo verso i 1027 metri di altezza entriamo nelle nuvole basse e abbiamo solo la visione fugace, quasi spettrale, del grande Forte Centrale, il forte militare (del complesso di tre) che sbarrava la strada. La strada che discende il versante nord del passo attraversa una bellissima faggeta, peccato non potersi fermare per delle foto… anzi, si guida sulle uova perché la strada, già umida, è coperta di molte foglie fatte cadere da un precedente temporale. Arrivati a Calizzano desistiamo dal proseguire per il colle dei Giovetti che ci porterebbe a Bagnasco ma ci farebbe allungare il percorso di una ventina di km, quindi tagliamo direttamente per Garessio su una strada minore: entrati in provincia di Cuneo la qualità del manto stradale migliora sensibilmente, peccato che nel frattempo si sia messo a piovere da obbligarci a indossare le tute antiacqua… arriveremo a Ormea alle 19.25 mentre sta iniziando a grandinare. Possiamo ricoverare la moto nel box e sistemarci nella nostra camera (un bilocale in realtà). Il pranzo di oggi ci ha riempito abbondantemente e fuori fa freddino: non usciamo, doccia calda e relax!

    La mattina dopo, la colazione preparataci dai gestori del B&B "Casa Azzurra" è gustosa e abbondante, sono stati davvero molto gentili anche se un po’ riservati come tutti i cuneesi. Piove a tratti e dobbiamo reindossare le antiacqua che nel frattempo si erano asciugate. Tornati a Garessio desistiamo dall’affrontare la Colla di Casotto (già percorsa in passato, comunque) e puntiamo per Bagnasco e Ceva lungo la ferrovia Ceva-Ormea, chiusa al traffico dal 2012 ma riconvertita in linea turistica con treni a trazione sia diesel che a vapore, grazie ai quali il serbatoio dell’acqua di Ormea è stato finemente restaurato. La ferrovia è interrotta da un cantiere a Pievetta per la riparazione dei danni dell’alluvione del novembre 2016 ma se ne prevede la riapertura per il prossimo luglio 2018, prima o poi viaggeremo su un treno storico anche qui.

    Giunti a Ceva il clima sembra graziarci un po’, qualche squarcio beneaugurante di azzurro ci invita a proseguire nel giro pianificato e così puntiamo verso Vicoforte parcheggiando accanto al grande Santuario dedicato alla Natività di Maria Santissima. E’ in corso una visita guidata e non vogliamo disturbare, del resto siamo già stati qui diversi anni fa e questo è un “sopralluogo” per futuri Chioccia-Tour con gli amici: nel bel portico semi‑ottagonale della "Palazzata" di fronte al Santuario c’è l’ufficio turistico dove la giovane impiegata ci fornisce volentieri depliant e informazioni su tutto quello che c’è nel Monregalese, abbastanza da programmarci una vacanza! Di certo acquistiamo subito a prezzo scontato due biglietti open per la salita alla grande cupola del Santuario, la più grande d’Europa tra quelle a pianta ellittica: oggi non è il caso di salire, vestiti da astronauti, ma da qui al 4 novembre un weekend lo troviamo.


    Nel frattempo, ha ricominciato a piovere insistentemente, meno male che non ci siamo tolti le tute. La colazione abbondante ci permette di saltare il pranzo, al resto del giro che prevedeva una passeggiata per Mondovì e l’arrivo ad Alba attraverso le Langhe, con un paio di punti da “caccia al tesoro” da raggiungere, dobbiamo rinunciare, lo riprogrammeremo. Infilata l’autostrada più mal progettata d’Italia (la Asti-Cuneo, ancora incompiuta e parzialmente innestata sulla Torino-Savona con pochissime indicazioni) rientriamo a casa mentre, superata Alba, capiamo perché i fotografi scattano paesaggi dopo i temporali, ecco da dove vengono quell’aria tersa e quei colori vivi sotto le nubi incombenti…

    Con il CRA FNM appuntamento l’11 giugno, direzione Porto Recanati!
    Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
    Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
    1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

  • #2
    Mi fa' piacere che siano state scelte queste zone, meritano. (Io le conosco... alquanto).
    Consigliarti di doppiare Capo Noli, poi, è stato più che naturale.
    Il mondo è troppo bello per sbirciarlo dal finestrino! Suzuki VStrom 1000 - Il piu' bel viaggio in moto? Il prossimo. BFS n.11
    Quelli già fatti: http://www.madzilla.it - Velleità di scrittore

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    • #3
      ..gran bel giro
      IL PIACERE DI VIAGGIARE
      Francesco - "MANDARINO" BMW GS 1200" - Malmö-Palermo
      http://www.francescoinviaggio.it

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      • #4
        Originariamente inviato da madzilla Visualizza il messaggio
        Consigliarti di doppiare Capo Noli, poi, è stato più che naturale.
        Davvero! Io conosco abbastanza bene la provincia di Imperia, mentre di tutto quel che c'è "prima", ero stato altre volte a Noli ma senza andare oltre. Per me la Liguria da Genova ad Albenga vuol dire autostrada, ma dovrei davvero mettermi a canticchiare una famosa canzone di Enrico Ruggeri e godermi la costa fuori stagione turistica...

        Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
        Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
        1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

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