Buongiorno a tutti.
Sono riuscito finalmente a trovare il tempo per salire su un’Himalayan 452 e farmi un giro, anche se breve (25 minuti d’ orologio).
Sono in trasferta lavorativa a Pescara, e vicino al mio domicilio temporaneo (in realtà sta a Francavilla a mare) c’è un concessionario che tratta sia Royal Enfield che KTM (anche se a dire il vero la scritta KTM è abbastanza opaca e dentro ci sono poche moto. Royal invece splende sia nell’insegna che nel numero di moto). Anche Kove in realtà!
Dato il poco tempo a disposizione mi sono detto: “Cerchiamo di capire subito cosa l’ Hima può risolvere rispetto a quello che proprio non sopporto della mia seppur fedelissima CB50X del 2014”.
Fondamentalmente 2 punti:
1) La risposta della forcella, e soprattutto del monoammortizzatore alle imperfezioni stradali:
Riguardo a questo, la premessa da fare è che vivo e mi sposto dentro Roma. Chi condivide questo con me, sa di cosa sto parlando.
Il CB500X, nonostante ce la metta tutta, restituisce alla mia schiena delle belle botte. Mi ritrovo spesso a dover compensare con le ginocchia.
Appena uscito dal concessionario, con l’Hima mi sono messo a cercare come un randomante tutte le imperfezioni stradali provando, per quando possibile, di compensare il meno possibile con le ginocchia.
Quindi tombini con intorno la classica ricrescita d’asfalto dei vari rifacimenti stradali, buche rappezzate con l’asfalto portato via dalla pioggia, buche vere e proprie, salti di marciapiede ecc.. ecc..
La sensazione è stata di grande comfort per la schiena lato mono. La forcella poi copia in pratica qualsiasi cosa.
Ovviamente non sto parlando di fuoristrada ma di “enduro urbano”.
Almeno per quanto sono abituato col CB500X.
Il 21 anteriore dà grande sicurezza ed invita alla mia tanto amata “guida rotonda”, tuttavia spingendo un po' sulla manetta sembra essere un 19.
2) La spinta ai bassi regimi.
Beh, qui il confronto col mio CB500X è impietoso.
Sono salito su una collina a ridosso del concessionario. Curve in salita con pendenza del 30% fatte in 3° a 3000 giri senza intervenire con cambio e frizione (piccola parentesi: la frizione è un burro veramente. Il cambio al piede poi non lo senti proprio! Entra in maniera spettacolare. A momenti ho pensato di cambiare marcia senza usare la frizione. Ma, per natura, non riesco a strapazzare le moto anche se sono moto da prova).
Questa cosa col CB500X sarebbe stata impensabile.
Poi, uscendo dalle curve in salita (il lavoro del leveraggio progressivo al mono si sente eccome!) ed aprendo il gas con una certa veemenza, il motore accetta di salire dai 3000 in 3° senza esitare.
Ora, io peso 70 kg circa con gli spicci in tasca per 1.73 cm ed ero solo; forse un pilota di 90kg con trittico di borse e passeggero a seguito avrebbe avuto una riposta diversa. Ma non credo di molto. Questo motore elargisce coppia ai bassi regimi e medi (gustosissima in 4 dai 4000 ai 5000 giri) in modo davvero generoso. Aveva circa 500 km sul groppone. Sciogliendosi può solo migliorare!
Allora, questi erano i due punti fondamentali che mi premeva andare a verificare di persona. Ora cercherò, per quelle che sono le mie possibilità ed il tempo trascorso con la moto, di coprire il resto.
Non ho fatto traffico ma secondo me, grazie al bellissimo manubrio largo il giusto e ravvicinato il giusto (per la mia stazza), al raggio di sterzo notevole ed alla grande manovrabilità, svicolare tra le auto poi non sarà certo un problema: l’Himalayan è snella, e la posizione di guida eretta aiuta non poco. Gli specchietti non sporgono dal manubrio, dunque si prendono bene le misure per infilarsi un po' ovunque; ripeto, nonostante il 21" tassellato davanti che, se non si è abituati, può risultare – ma solo sulle prime - pesantone da manovrare. In realtà secondo me è una manna per il tipo di moto.
Mi sono fatto unmezzo chilometro guidandola in piedi: per la mia statura è perfetta!
Sono riuscito a farmi anche 3 – 4 chilometri di strada pianeggiante una volta salita la collina e relativamente priva di curve. Ed anche qui scatta il paragone con mio CB500X.
Col bicilindrico sto sornione in 6° q circa 100 km/h a 5000/5500 giri circa.
Pensavo che il mono dell’ Hima non lo permettesse. Macché!? Si arriva in un attimo a 130 km/h a circa 6.500 giri con la birra di riserva per andare a superare i 165 km/h indicati!
Non me l’aspettavo.
Per me, che mi piace viaggiare al massimo a 100 km/h (che sulle provinciali è pure troppo) fischiettando, immagino che consumi potrei realizzare!
Sto motore l’avranno progettato durante una sessione di meditazione buddhista!!
Regala coppia ovunque!
Ed è la prima unità raffreddata a liquido che Royal abbia mai prodotto!
Certo, stiamo parlando di 40 cavalli, ma a me anche i 20 della classic 350 piacciono!!
Ora, c’è da dire che ognuno di noi deve fare i conti con la propria esperienza personale e la propria storia motociclistica quando descrive una moto.
Quindi, ora mi dovete perdonare la somministrazione del pippone personale, che comunque dura poco e serve ad inquadrare meglio la mia mini-prova.
Ho 52 anni ed ho cominciato ad andare su due ruote relativamente tardi, a 25 anni.
Prima neanche motorino.
C’avevo provato a 16 anni con la vespa ma mio padre me la liquidò con un’espressione che non lasciava nessuno spunto all’interpretazione.
A 25 anni, con i soldi messi da parte dei miei primi lavori mi scatta la molla irrefrenabile del viaggio in moto e tenda.
E così esco dal concessionario Honda con un CB500 del ’97, grigio metallizzato che attrezzo di borse e altro e via.
Amicizie, campeggi, amori, felicità e delusioni, tutto a 80/100 all’ora fischiettando.
La spensieratezza di quegli anni è la sola vera cosa che vorrei poter trasmettere a mio figlio!
Seguirono tante altre moto, tra cui un Suzuki DR350 con cui feci un epico viaggio a 65 km/h stracarichi in coppia con un mio carissimo amico che ora non c’è più (ma lo sento, che ogni tanto mi dà quella correzione al manubrio che mi salva la mattina sul raccordo dai tentativi di abbattimento da parte degli automobilisti digitali) in carinzia (Austria).
E poi un Africa Twin 750 RD04, una sbandata custom con Honda Shadow Spirit 750 (mi è rimasta comunque nel cuore), un paio di transalp consumate fino all’osso, un V-strom e ora un CB500X da una decina di anni. Ah, dimenticavo un Suzuki SV-650!
Quindi nessuna stradale pura o supersportiva, se tralasciao la breve esperienza col Suzuki SV-650 e la prima CB500 (che comunque ttto era tranna che una sportiva!)
Ne risulta che ho una carenza in fatto di godimento da velocità. Tendo quindi ad elogiare le moto con indole sorniona e che ti perdonano.
Per cui date alle mia prova il valore che ha, in relazione al guidatore!
Pippone finito!
Ora veniamno al resto
La precarietà!
Ho passato gran parte della mia vita in bici.
Mutuando l’esperienza posso affermare che buona parte del godimento che mi dà l’andare in moto è il senso di precarietà.
Capiamoci: la moto deve frenare a dovere (a riguardo la 450 frena meravigliosamente, il posteriore forse anche un po' troppo), il telaio mi deve infondere sicurezza e la struttura generale della moto deve essere qualcosa che mi dia l’idea che la destinazione la raggiungo senza farmi male (se non faccio lo scemo, ovvio).
Tuttavia, il bello della moto e il senso di libertà che ne deriva sta' proprio il quel sottile senso di precarietà che ti trasmette l’andare in moto (almeno secondo me) e ti fa capire che non sei dentro un SUV!
Quel senso che sta nel sentirsi circondato dall’aria, sentirla addosso, giocarci. Il questo, il cupolino di serie dell'hima 450 ha il suo senso. Fa il suo molto bene secondo me, ma non ti toglie l’esperienza moto.
Poi volendo, in caso di necessità (e probabilmente lo farei anche io che la moto la uso anche con le trobe d'aria piovose) si può montare il parabrezza maggiorato.
Insomma a me l’Himalayan 452 è piaciuta e non poco, anche per quel senso di relativa precarietà che trasmette.
Insomma sali e ti dice: "Amico, goditi il viaggio ma ricorda che io e te siamo moto e motociclista!".
Nel momento cui mi bloccheranno il CB500 euro 3 a Roma nella fascia verde, l’Hima 452 è in assoluta “pole position” riguardo al prossimo acquisto (a meno che qualche conce non faccia un super offerta su un’ Hima 411 apocalisse zombie rimasta in magazzino, che secondo me ha ancora il suo perché). Ma potrei decidermi anche prima!!
Ci sarebbe il discorso dei tagliandi ogni 5000 km. Il primo a 1000, il secondo a 6000, e cosi via….
C’ho riflettuto molto e mi sono detto: chissenefrega!
3 anni di garanzia con assistenza stradale inclusa in tutta Europa. Comprese le forature!
Posso fare pot, pot, pot con un filo di gas in 6° in tutta tranquillità! Ste moto sono affidabili ormai!
Nota a latere: quel concessionario ha anche il marchio Kove. C’era una bellissima 450 rally. Splendida. Magra e famelica! Ed una ben più commestibile 510X su cui ho molto fantasticato in passato.
Nelle chiacchiere finali che, vi riporto di seguito, col concessionario a fine prova è uscito fuori l’argomento Kove 510x:
Io: “Ma insomma, alla fine come va’ sto bicilindrico. La moto sembra costruita benissimo!”
Conce: “Guarda, moto costruita davvero con cura. Dotatissima. Sospensioni di gran qualità, regolabili ed efficacissime anche in off-road. Certo in confronto con l’Himalayan 450 ha molta meno spinta in basso. Bisogna strizzare un po' il motore. L’abbiamo in prova. Vuoi farti un giro?”
Io: Ho pensato tra me e me. Con la Kove, niente pot pot pot con un filo di gas in 6° a 2500 giri guardando le montagne. “No grazie, per oggi preferisco mantenere vivo il ricordo dell’Hima”
Ragazzi, grazie per la pazienza. Un abbraccio fraterno a tutti e vi voglio bene!
Sono riuscito finalmente a trovare il tempo per salire su un’Himalayan 452 e farmi un giro, anche se breve (25 minuti d’ orologio).
Sono in trasferta lavorativa a Pescara, e vicino al mio domicilio temporaneo (in realtà sta a Francavilla a mare) c’è un concessionario che tratta sia Royal Enfield che KTM (anche se a dire il vero la scritta KTM è abbastanza opaca e dentro ci sono poche moto. Royal invece splende sia nell’insegna che nel numero di moto). Anche Kove in realtà!
Dato il poco tempo a disposizione mi sono detto: “Cerchiamo di capire subito cosa l’ Hima può risolvere rispetto a quello che proprio non sopporto della mia seppur fedelissima CB50X del 2014”.
Fondamentalmente 2 punti:
1) La risposta della forcella, e soprattutto del monoammortizzatore alle imperfezioni stradali:
Riguardo a questo, la premessa da fare è che vivo e mi sposto dentro Roma. Chi condivide questo con me, sa di cosa sto parlando.
Il CB500X, nonostante ce la metta tutta, restituisce alla mia schiena delle belle botte. Mi ritrovo spesso a dover compensare con le ginocchia.
Appena uscito dal concessionario, con l’Hima mi sono messo a cercare come un randomante tutte le imperfezioni stradali provando, per quando possibile, di compensare il meno possibile con le ginocchia.
Quindi tombini con intorno la classica ricrescita d’asfalto dei vari rifacimenti stradali, buche rappezzate con l’asfalto portato via dalla pioggia, buche vere e proprie, salti di marciapiede ecc.. ecc..
La sensazione è stata di grande comfort per la schiena lato mono. La forcella poi copia in pratica qualsiasi cosa.
Ovviamente non sto parlando di fuoristrada ma di “enduro urbano”.
Almeno per quanto sono abituato col CB500X.
Il 21 anteriore dà grande sicurezza ed invita alla mia tanto amata “guida rotonda”, tuttavia spingendo un po' sulla manetta sembra essere un 19.
2) La spinta ai bassi regimi.
Beh, qui il confronto col mio CB500X è impietoso.
Sono salito su una collina a ridosso del concessionario. Curve in salita con pendenza del 30% fatte in 3° a 3000 giri senza intervenire con cambio e frizione (piccola parentesi: la frizione è un burro veramente. Il cambio al piede poi non lo senti proprio! Entra in maniera spettacolare. A momenti ho pensato di cambiare marcia senza usare la frizione. Ma, per natura, non riesco a strapazzare le moto anche se sono moto da prova).
Questa cosa col CB500X sarebbe stata impensabile.
Poi, uscendo dalle curve in salita (il lavoro del leveraggio progressivo al mono si sente eccome!) ed aprendo il gas con una certa veemenza, il motore accetta di salire dai 3000 in 3° senza esitare.
Ora, io peso 70 kg circa con gli spicci in tasca per 1.73 cm ed ero solo; forse un pilota di 90kg con trittico di borse e passeggero a seguito avrebbe avuto una riposta diversa. Ma non credo di molto. Questo motore elargisce coppia ai bassi regimi e medi (gustosissima in 4 dai 4000 ai 5000 giri) in modo davvero generoso. Aveva circa 500 km sul groppone. Sciogliendosi può solo migliorare!
Allora, questi erano i due punti fondamentali che mi premeva andare a verificare di persona. Ora cercherò, per quelle che sono le mie possibilità ed il tempo trascorso con la moto, di coprire il resto.
Non ho fatto traffico ma secondo me, grazie al bellissimo manubrio largo il giusto e ravvicinato il giusto (per la mia stazza), al raggio di sterzo notevole ed alla grande manovrabilità, svicolare tra le auto poi non sarà certo un problema: l’Himalayan è snella, e la posizione di guida eretta aiuta non poco. Gli specchietti non sporgono dal manubrio, dunque si prendono bene le misure per infilarsi un po' ovunque; ripeto, nonostante il 21" tassellato davanti che, se non si è abituati, può risultare – ma solo sulle prime - pesantone da manovrare. In realtà secondo me è una manna per il tipo di moto.
Mi sono fatto unmezzo chilometro guidandola in piedi: per la mia statura è perfetta!
Sono riuscito a farmi anche 3 – 4 chilometri di strada pianeggiante una volta salita la collina e relativamente priva di curve. Ed anche qui scatta il paragone con mio CB500X.
Col bicilindrico sto sornione in 6° q circa 100 km/h a 5000/5500 giri circa.
Pensavo che il mono dell’ Hima non lo permettesse. Macché!? Si arriva in un attimo a 130 km/h a circa 6.500 giri con la birra di riserva per andare a superare i 165 km/h indicati!
Non me l’aspettavo.
Per me, che mi piace viaggiare al massimo a 100 km/h (che sulle provinciali è pure troppo) fischiettando, immagino che consumi potrei realizzare!
Sto motore l’avranno progettato durante una sessione di meditazione buddhista!!
Regala coppia ovunque!
Ed è la prima unità raffreddata a liquido che Royal abbia mai prodotto!
Certo, stiamo parlando di 40 cavalli, ma a me anche i 20 della classic 350 piacciono!!
Ora, c’è da dire che ognuno di noi deve fare i conti con la propria esperienza personale e la propria storia motociclistica quando descrive una moto.
Quindi, ora mi dovete perdonare la somministrazione del pippone personale, che comunque dura poco e serve ad inquadrare meglio la mia mini-prova.
Ho 52 anni ed ho cominciato ad andare su due ruote relativamente tardi, a 25 anni.
Prima neanche motorino.
C’avevo provato a 16 anni con la vespa ma mio padre me la liquidò con un’espressione che non lasciava nessuno spunto all’interpretazione.
A 25 anni, con i soldi messi da parte dei miei primi lavori mi scatta la molla irrefrenabile del viaggio in moto e tenda.
E così esco dal concessionario Honda con un CB500 del ’97, grigio metallizzato che attrezzo di borse e altro e via.
Amicizie, campeggi, amori, felicità e delusioni, tutto a 80/100 all’ora fischiettando.
La spensieratezza di quegli anni è la sola vera cosa che vorrei poter trasmettere a mio figlio!
Seguirono tante altre moto, tra cui un Suzuki DR350 con cui feci un epico viaggio a 65 km/h stracarichi in coppia con un mio carissimo amico che ora non c’è più (ma lo sento, che ogni tanto mi dà quella correzione al manubrio che mi salva la mattina sul raccordo dai tentativi di abbattimento da parte degli automobilisti digitali) in carinzia (Austria).
E poi un Africa Twin 750 RD04, una sbandata custom con Honda Shadow Spirit 750 (mi è rimasta comunque nel cuore), un paio di transalp consumate fino all’osso, un V-strom e ora un CB500X da una decina di anni. Ah, dimenticavo un Suzuki SV-650!
Quindi nessuna stradale pura o supersportiva, se tralasciao la breve esperienza col Suzuki SV-650 e la prima CB500 (che comunque ttto era tranna che una sportiva!)
Ne risulta che ho una carenza in fatto di godimento da velocità. Tendo quindi ad elogiare le moto con indole sorniona e che ti perdonano.
Per cui date alle mia prova il valore che ha, in relazione al guidatore!
Pippone finito!
Ora veniamno al resto
La precarietà!
Ho passato gran parte della mia vita in bici.
Mutuando l’esperienza posso affermare che buona parte del godimento che mi dà l’andare in moto è il senso di precarietà.
Capiamoci: la moto deve frenare a dovere (a riguardo la 450 frena meravigliosamente, il posteriore forse anche un po' troppo), il telaio mi deve infondere sicurezza e la struttura generale della moto deve essere qualcosa che mi dia l’idea che la destinazione la raggiungo senza farmi male (se non faccio lo scemo, ovvio).
Tuttavia, il bello della moto e il senso di libertà che ne deriva sta' proprio il quel sottile senso di precarietà che ti trasmette l’andare in moto (almeno secondo me) e ti fa capire che non sei dentro un SUV!
Quel senso che sta nel sentirsi circondato dall’aria, sentirla addosso, giocarci. Il questo, il cupolino di serie dell'hima 450 ha il suo senso. Fa il suo molto bene secondo me, ma non ti toglie l’esperienza moto.
Poi volendo, in caso di necessità (e probabilmente lo farei anche io che la moto la uso anche con le trobe d'aria piovose) si può montare il parabrezza maggiorato.
Insomma a me l’Himalayan 452 è piaciuta e non poco, anche per quel senso di relativa precarietà che trasmette.
Insomma sali e ti dice: "Amico, goditi il viaggio ma ricorda che io e te siamo moto e motociclista!".
Nel momento cui mi bloccheranno il CB500 euro 3 a Roma nella fascia verde, l’Hima 452 è in assoluta “pole position” riguardo al prossimo acquisto (a meno che qualche conce non faccia un super offerta su un’ Hima 411 apocalisse zombie rimasta in magazzino, che secondo me ha ancora il suo perché). Ma potrei decidermi anche prima!!
Ci sarebbe il discorso dei tagliandi ogni 5000 km. Il primo a 1000, il secondo a 6000, e cosi via….
C’ho riflettuto molto e mi sono detto: chissenefrega!
3 anni di garanzia con assistenza stradale inclusa in tutta Europa. Comprese le forature!
Posso fare pot, pot, pot con un filo di gas in 6° in tutta tranquillità! Ste moto sono affidabili ormai!
Nota a latere: quel concessionario ha anche il marchio Kove. C’era una bellissima 450 rally. Splendida. Magra e famelica! Ed una ben più commestibile 510X su cui ho molto fantasticato in passato.
Nelle chiacchiere finali che, vi riporto di seguito, col concessionario a fine prova è uscito fuori l’argomento Kove 510x:
Io: “Ma insomma, alla fine come va’ sto bicilindrico. La moto sembra costruita benissimo!”
Conce: “Guarda, moto costruita davvero con cura. Dotatissima. Sospensioni di gran qualità, regolabili ed efficacissime anche in off-road. Certo in confronto con l’Himalayan 450 ha molta meno spinta in basso. Bisogna strizzare un po' il motore. L’abbiamo in prova. Vuoi farti un giro?”
Io: Ho pensato tra me e me. Con la Kove, niente pot pot pot con un filo di gas in 6° a 2500 giri guardando le montagne. “No grazie, per oggi preferisco mantenere vivo il ricordo dell’Hima”
Ragazzi, grazie per la pazienza. Un abbraccio fraterno a tutti e vi voglio bene!
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