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Volevo fare "brum brum" con la bocca e invece...

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  • Volevo fare "brum brum" con la bocca e invece...

    ... invece per fortuna non ho fatto come Barbariccia, il diavolo che nel XXI dell'Inferno "avea del cul fatto trombetta", ma le budella mi si sono attorcigliate davvero...

    Antefatto: dal 16 ottobre a oggi 19, a Milano si è tenuta la poco pubblicizzata Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica. Perlomeno, io non ne sapevo e non ne avrei saputo niente se non mi fossi trovato a passare ieri pomeriggio tra piazza del Duomo e piazza Cordusio dove erano esposti vari veicoli elettrici: autobus, camion, furgoni, auto, scooter... e moto.
    Deserto il gazebo della californiana Zero, invece a quello della modenese (modenese!!!) Energicamotor, rappresentata dal concessionario GP One di Milano la hostess mi ha rapidamente illustrato alcune caratteristiche delle tre belve esposte ed è stato naturale iscrivermi a un test drive per l'indomani.

    Così, oggi alle 16.45 ero di nuovo al gazebo con casco guanti stivali e giubbotto insieme ad altri motociclisti (tra cui una coppia) interessati e curiosi, forse anche loro convinti che se una moto non ha la frizione, il cambio "prima giù e le altre su" e non fa "brum brum" non è una moto.

    Il tester Federico ci ha tenuto un rapido briefing sulle caratteristiche di guida specifiche della moto e del tracciato cittadino che avremo percorso: le moto sono settate sul traction control più tranquillo, non spalancare l'acceleratore, quando lo si chiude interviene il freno motore a recupero di energia, mettere giù bene i piedini perchè le moto pesano 250 kg (va bè, io sono ormai abituato a una da 270...), attenti al traffico, non superatemi ma se abbiamo strada davanti io alzo la mano, spalanco e voi seguitemi...

    Mi hanno assegnato questa piccola belva (almeno per me è una belva)



    EVA RIBELLE
    Potenza continua 147 CV, potenza di picco 167 CV
    Coppia 215 Nm
    Velocità autolimitata a 200 km/h

    Si parte sul pavè guidando "sulle uova", percorriamo via Manzoni e poi svoltiamo in via Matteotti: c'è un centinaio di metri di strada libera, Federico alza il braccio e schizza via, io apro con una "decisa delicatezza" e.... aaaaaazzzzzzzzzzzzzzz.... se non la stringi con le cosce e se non ti aggrappi al manubrio ti scappa via da sotto il chiulo !!! E quando "chiudi il gas" il motore passa alla frenatura a recupero di energia, segnalata a chi segue dal rapido lampeggiare della luce di stop che invece diventa fissa quando si frena con l'impianto idraulico. La frenata a recupero è così efficace, sia in città che (dicono) in extraurbano da ridurre notevolmente l'usura delle pastiglie delle grandi pinze Brembo. Sinceramente, questa moto mi fa tanta paura in accelerazione quanto invece l'ho percepita con grande sicurezza in frenata malgrado la frenatura elettrica agisca al posteriore.

    Ebbene, già al primo semaforo ti dimentichi di cambio e frizione (in effetti, non ci sono...) e guidare questa moto diventa subito naturale pur nell'incredulità di tanta potenza così silenziosa... ma più che la potenza è la coppia che è mostruosa, disponibile subito: quest affari vanno da zero a cento in meno di tre secondi (a saperli gestire).

    Svoltiamo in corso Venezia e quasi al limite della legalità guadagnamo sempre la linea del semaforo come Federico ci aveva chiesto di fare, e ogni partenza è una progressione inarrestabile. Idem da Porta Venezia svoltando in viale Majno... poi in via Senato, complice la corsia preferenziale in senso opposto, siamo quasi al ritiro di patente! Io toccherò i novanta raggiunti in un batter di ciglia ma un ragazzo più giovane e un altro tester che chiude(rebbe) il gruppo mi schizzano davanti almeno a centoventi...

    Rientriamo al punto di partenza sempre sul pavè di via Manzoni e al debriefing Federico ci spiega come inserire.. la retromarcia! Le moto hanno una modalità "manovra" con velocità limitata a 6 km/h in avanti e ancor meno all'indietro, così anche se la si parcheggia in contropendenza ci si leva d'impaccio... e solo invertendo un collegamento elettrico, a voler vedere, senza complicazioni meccaniche.

    Raccogliendo le impressioni alla fine del test Federico mi spiega che l'autonomia in ciclo urbano arriva a 400 km, la batteria può essere ricaricata da una normale presa casalinga in sette-otto ore e da una colonnina in venticinque minuti, nel ciclo extraurbano si arriva a 200-250 km a seconda dello stile di guida: lui (che il manico ce l'ha) si è fatto delle gite nelle Marche partendo al mattino da Pesaro, salendo su e giù per i passi e tornando la sera e ha anche dato "la paga" alle supersportive termiche a benzina in Val Trebbia perchè "anche se le curve le prendi tranquillo, in uscita di curva e alla successiva staccata te li lasci tutti dietro e così continui a guadagnare strada".

    Ragazzi, è il futuro... provare per credere anche se per ora e per un bel po' resteremo affezionati a pistoni, frizioni e cambi... perchè queste moto non te le regalano: a seconda del modello si va da 22.000 a 27.000 Euro e non basta la promozione che regala borse laterali semirigide da 25 litri, borsa da serbatoio e parabrezza per fare turismo (e a un meeting una coppia è venuta giù dai Paesi Bassi, all'estreo le colonnine di ricarica sono più frequenti)...

    ... però un Test Ride extraurbano lo voglio fare lo stesso!


    Qualche foto QUI
    Ultima modifica di IL_BianConiglio; 19-10-21, 21:09. Motivo: ortografia
    IL_BianConiglio
    Cavaliere dell'Ordine dell'Orologio Indietro e BFS per investitura del SdR
    su destriero d'acciaio
    Carpe Diem
    - (Antonio su BMW K1100LT my1992)

  • #2
    Capisco e condivido il tuo entusiasmo ma quella roba lì non sono moto, è un altro film forse bello ma non il mio.

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    • #3
      La mia unica esperienza è stata con.....la Tesla di mio figlio. In effetti ti sorprendono l'accelerazione e la coppia pazzesche, credo però che ci vorrà qualche anno (e la scomparsa della mia generazione) affinchè prendano piede, senza contare che l'autonomia deve crescere e le colonnine moltiplicarsi....

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      • #4
        E sicuramente il mezzo del futuro. Complimenti per il coraggio
        - Honda Goldwing 1800, 2013 - 135.000 km -

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        • #5
          Originariamente inviato da Alex72 Visualizza il messaggio
          Capisco e condivido il tuo entusiasmo ma quella roba lì non sono moto, è un altro film forse bello ma non il mio.
          Idem! Capirai, io che ho appena preso la Mash 650 Dirt Track monocilindrica ad aria poi...
          enzorock!!! moto, panza e rock and roll !!
          ROYAL ENFIELD SCRAM 411, LA MOTO DEFINITIVA
          ​​​​​​

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          • #6
            Eh già, il mondo del trasporto su ruota si muove sempre più velocemente verso la propulsione elettrica, quindi, volenti o Dolenti ci dovremo convertire anche noi prima o poi. Ho già visto che qualcuno propone motori elettrici da istallare su Vespa e Lambretta d'epoca ed anche sul mitico Ciao! L'unica speranza è nello sviluppo della benzina sintetica che al momento, però, ha prezzi proibitivi
            LA VITA È UN VIAGGIO E CHI VIAGGIA VIVE DUE VOLTE!

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            • #7
              Il solo problema da superare, dal mio punto di vista, è l'autonomia e i tempi di ricarica. La cosa più importante che faccio con la moto è viaggiare. Con autonomia 200 km sono costretto a cercare un punto di ricarica dopo 160-180 km. In altre parole i consueti 400 km al giorno me li scordo. Se poi viaggio al Sud Italia....
              E poi ho sempre l'apprensione di restare per strada. Temo che la soluzione ottimale possa arrivare, per me, troppo tardi....
              Il mondo è troppo bello per sbirciarlo dal finestrino! Suzuki VStrom 1000 - Il piu' bel viaggio in moto? Il prossimo. BFS n.11
              Quelli già fatti: http://www.madzilla.it - Velleità di scrittore

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              • #8
                Originariamente inviato da madzilla Visualizza il messaggio
                Il solo problema da superare, dal mio punto di vista, è l'autonomia e i tempi di ricarica. La cosa più importante che faccio con la moto è viaggiare. Con autonomia 200 km sono costretto a cercare un punto di ricarica dopo 160-180 km. In altre parole i consueti 400 km al giorno me li scordo. Se poi viaggio al Sud Italia....
                E poi ho sempre l'apprensione di restare per strada. Temo che la soluzione ottimale possa arrivare, per me, troppo tardi....
                Esatto Valerio, è ciò che ho scritto anch'io qui sopra.....

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                • #9
                  Coppia e freno motore devono dare sensazioni top! Il futuro "a pile" vedremo se e in quanto tempo sarà "arrivabile e gestibile" ai più
                  Carlo, bighellone su Maxxina, Transalp 750
                  Il "cosa" più che "con cosa" - BFS n°8 dal 08/10/16
                  https://dagasse69.blogspot.com/

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                  • #10
                    Seconda puntata e preciso (a scanso di equivoci) che se cito dei marchi non me ne viene in tasca niente, lo faccio solo per divulgazione.
                    Avviso: ho scritto molto ma molto molto, come se fosse una palestra di ragionamento e per sviluppare un eventuale dibattito ma chi non ha interesse salti pure oltre.


                    Tutte le foto di questa e della precedente prova QUI: https://photos.app.goo.gl/8EsLFUpPdrVWV26M7

                    Con piacere ho ricevuto e accettato l'offerta di GP One di effettuare un test ride della Energica su strada (quasi) extraurbana e così lunedì alle 17.15 dopo una dolorosa seduta dal dentista ho ben sperato che il giro in moto fosse un buon anestetico. Mentre compilo con Susanna le scartoffie per il test arriva Federico, il tester: "cinque minuti, tiro fuori le moto, metto il giubbotto e andiamo!"
                    - Come, ci sono solo io?
                    "Sì sì, one-to-one!"
                    - OK, ma se ti sparisco dagli specchietti aspettami...

                    Rapido briefing di ripasso, oggi condurrò come ho chiesto la EsseEsse9, un pochino più tranquila della Eva Ribelle di martedì scorso: "solo" 108 CV e coppia di 200 Nm, con una impostazione naked.

                    (volevo mettere la foto ma non si vede, dannato Google Photo... guardatela nell'album)

                    Malgrado il traffico delle 17.30, tra San Donato e San Giuliano ci disimpegnamo bene alle rotonde e ai semafori; Federico tira senza esagerare e lo seguo: ebbene, anche con la frenatura elettrica a medio e non massimo recupero, dosando bene "il gas" in rilascio quasi non tocco la manopola del freno. Quando usciamo dagli abitati e abbiamo un po' di spazio dove "non è più città benchè non ancora campagna" possiamo aprire e adesso so che devo aggrapparmi e stringere, la moto risponde istantaneamente e permette sorpassi in tutta sicurezza.

                    Il test durerà una quarantina di minuti, la media non sarà elevata per via dei tratti cittadini ma toccherò senza accorgermene i 130 km/h in sorpasso... sì perchè con tanta potenza e una tale accelerazione, quasi il display non lo guardo, meglio stare attenti a che non esca qualcuno da un passo carrabile o una via delle zone industriali: di certo non voglio nè far male a me stesso, nè ad altri nè al mio portafogli. Una volta rientrati passiamo quasi mezz'oretta a scambiarci impressioni, e qui provo a esporle tutte, in positivo e in negativo.

                    La moto, indipendentemente dal motore, non è il mio genere: nè la sportiva provata settimana scorsa nè questa naked che però mi piace di più della Ribelle. La posizione di guida non è la mia, sono abituato a moto più accoglienti e trovo il cavalletto troppo avanzato e le pedaline un po' arretrate, sono alto 1,83 e mi sento troppo proteso verso il manubrio: certo, se si sceglie questa moto ci si deve adattare alla nuova postura. L'unica cosa che non mi è oggettivamente piaciuta ma che è facilmente correggibile è che la similpelle della sella è troppo liscia e non ha grip, mentre come forma e seduta mi ha ricordato molto la sella della mia vecchia Guzzi V35. L'erogazione della potenza è anche qui molto intensa, la stabilità notevole, freni Brembo e sospensioni Ohlins si fanno ammirare ma anche l'assemblaggio generale è di ottima fattura.

                    Federico mi spiega che Energica vende molto nel nord Europa sia perchè le colonnine di ricarica rapida sono più frequenti sia perchè perchè il prodotto "made in Italy", anzi "Proudly made in Modena" viene visto come un plus. In più c'è forse una maggiore attenzione alla "transizione ecologica" su cui però spenderò qualche parola dopo.
                    Parlando di costi io ho sinceramente anticipato "oggi come oggi non me la posso permettere" ma ragioniamo sul fatto che tra incentivi statali, regionali e quant'altro il prezzo si riduce da 24.000 a 18-19.000 euro... sono sempre tanti ma se attualizziamo i costi di esercizio e di manutenzione avremmo: molta meno meccanica da curare (niente olio filtri candele, meno pastiglie ecc...), costo dell'energia elettrica inferiore a quello del carburante, con risparmio grazie alla frenatura a recupero, sgravi su tassa di possesso e assicurazione e quindi sul medio periodo il TCO (il famigerato Total Cost of Ownership che tiene conto anche delle spese occulte) risulta pari se non inferiore a quello di una moto convenzionale.

                    La transizione ecologica: se ne parla tanto anche se si fa meno, tra luci e ombre degli specchietti per le allodole. Al 2020 (fonte: ARERA https://www.arera.it/it/dati/eem6.htm) la produzione italiana è al 60% da combustibili (per fortuna quasi tutto gas naturale, peraltro importato da Russia e Algeria), del restante 40% poco meno della metà è idroelettrica e l'altro poco più di metà dalle "alternative" (solare, eolico, biomasse, una spruzzata di geotermico) quindi quando vi dicono che il vostro contratto di casa è "green" è vero, perchè le forniture domestiche rientrano pienamente nel 40% delle rinnovabili ma per bruciare il combustibile del restante 60% una certa quota di inquinanti viene comunque prodotta e, nella sua filiera, viene perlomeno "sfiaccolata" con riscaldamento diretto e indiretto dell'atmosfera, si scarica CO2 ad alta temperatura che scalda di suo e che poi contribuisce all'effetto serra; inoltre a causa della bassa potenza specifica non è sempre possibile installare più potenti impianti di generazione rinnovabili perchè... le dighe sì ma non le vogliamo "lì" perchè alterano l'ecosistema della mia valle e magari crollano, le pale qui no perchè sono brutte a vedersi (me se il vento è lì?), i pannelli solari qui nemmeno perchè fanno ombra alle coltivazioni (ma se il sole è lì?), tutto da very NIMBY (Not In My Back Yard, ovvero fatelo dove volete ma non nel mio orticello). Per me, costituirei un consorzio mondiale, coprirei mezzo Sahara di pannelli solari e idem per tutti gli altri deserti. Metà, non tutto, ma (utopia a parte) verrebbe sempre qualcuno a dirmi che sto alterando l'ecosistema degli scorpioni... Volutamente non parlo di nucleare da fissione anche se importiamo energia da quella fonte da Svizzera e Francia... ops ne ho parlato. Il nucleare da fusione richiede tecnologie che non possediamo ancora se non su scala da laboratorio ma non di certo per produzione, l'idrogeno è bello e pulito ma costoso da produrre e difficile da usare... sto divagando ma intendo dire che rendere un mezzo "ecologico" ad oggi non fa che spostare la fonte di possibile inquinamento da un'altra parte, dove perlomeno dovrebbe essere più controllata: in proporzione una ciminiera di una centrale termica "fuma" meno porcherie di certi furgonacci che si vedono in giro.

                    Di fatto ad oggi la trazione elettrica non ferroviaria è concentrata, per via delle distanze percorribili, nei trasporti pubblici delle grandi città. A Milano, ferma restando la sperimentazione e l'esercizio di veicoli ibridi e a idrogeno, l'intenzione di ATM è di passare a una flotta completamente elettrica entro il 2030 e quipaggiando depositi e capolinea di prese di ricarica aeree: l'autobus arriva al capolinea, tira su un doppio pantografino e nei minuti di sosta "rabbocca" la batteria, poi la notte in deposito completa la ricarica. Le colonnine di ricarica di veicoli privati inizianoa spuntare ovunque, anche presso esercizi che godono di agevolazioni e incentivi, e non solo a Milano: l'agriturismo dove ho dormito nel giro in Friuli e Veneto aveva nel parcheggio due colonnine per ricarica rapida, quindi c'è da aspettarsi che la situazione migliori.

                    Un aspetto che passa spesso sotto silenzio è quello di un altro genere di inquinamento: quello acustico. Una grande città ha un rumore di fondo fastidioso ma se i veicoli pubblici e privati circolanti fossero sempre più a trazione elettrica avremmo migliorato un altro aspetto della qualità della vita. Pensate poi a coloro che vorrebbero chiudere i passi alpini perchè "le moto fanno rumore": avremmo tolto loro una scusa, dovranno inventarsene un'altra... Certo, chi vive in un piccoo paese non pensa a questi aspetti ma in un'ottica globale di medio-lungo periodo occorrerà valutare anche questi benefici anche se a prezzo di "meno emozioni" di guida.

                    Di converso occorrerà pensare alla qualità del "fine vita" delle batterie che, come i pannelli fotovoltaici, contengono tanti di quegli elementi "strani" che proprio innocui per l'ambiente non sono... insomma occorrerà creare una filiera di produzione di veicoli, batterie, punti di rifornimento, punti di manutenzione (Federico mi dice che le Energica anche da spente fanno tanta autodiagnosi e autoriprogrammazione del software, ma cosa accadrebbe oggi se si bruciasse una scheda...?) e punti di smaltimento... a proposito, e con la rottamazione dei veicoli termici come faremo? Li spediremo sempre nel terzo mondo dove faranno altri 500.000 km? Gli aspetti socio-economico-politici sono molto aperti e al momento possiamo solo continuare a ragionare per "continente", tanto ai BRICS (S escluso, forse) non frega molto che la CE vorrebbe che si rispettassero gli accordi sul clima (perfino Trump ci si soffiava il naso) quindi possiamo solo pensare al nostro grande Back Yard. Gli scienziati intanto paventano che stiamo arrivando al punto di non ritorno sul controllo dei gas serra e del cambiamento climatico e penso che da un paio di giorni i Catanesi saranno d'accordo con loro...

                    In sintesi: qualcuno ci sta indicando, se non la Luna, una delle possibili Lune: sta a noi non fermarsi a guardare il dito, mi sembra che l'elettrico sia al momento la soluzione più promettente per il futuro della mobilità... anche perchè di avere un serbatoio di idrogeno a 200 atmosfere attaccato ai gioielli di famiglia pur di avere un termico pulito sotto il "chiulo" non mi va tanto.

                    Infine qualcuno starà pensando sin dall'inizio di questo topic "Energica, chi è mai costei?": ebbene è la fornitrice ufficiale del campionato MotoE della Dorna.
                    "E chi segue il campionato MotoE" direte? Adesso forse in pochi, ma tra due anni, quando la fornitrice sarà Ducati...
                    https://www.motogp.com/it/FIM+Enel+MotoE+World+Cup
                    Ultima modifica di IL_BianConiglio; 27-10-21, 17:21.
                    IL_BianConiglio
                    Cavaliere dell'Ordine dell'Orologio Indietro e BFS per investitura del SdR
                    su destriero d'acciaio
                    Carpe Diem
                    - (Antonio su BMW K1100LT my1992)

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                    • #11
                      Benissimo Antonio, come sempre. Concordo pienamente su tutto, posso solo portare la testimonianza di mio figlio riguardo il "risparmio" con un mezzo elettrico (Tesla) con cui ha percorso in un anno e mezzo credo 60.000 km. Ebbene, premesso che lui è una persona "oculata" (leggi "parsimoniosa") mi riferisce che utilizzando ove possibile colonnine "aggratis" che all'inizio erano numerose ma non sono del tutto scomparse (ce n'è una persino in un paesino come San Quirico d'Orcia, Siena, ove abita), con la percorrenza suddetta il vantaggio economico è stato notevole. Aggiungi che la manutenzione non esiste, se non il cambio gomme e le pastiglie dei freni.
                      Per quanto riguarda le moto, alla mostruosa accelerazione credo s'aggiunga una notevole coppia ed una volta presa la mano ritengo ci si possa divertire parecchio, anche se occorre soprattutto un cambio di mentalità che è sempre più difficoltoso con il crescere dell'età.
                      Il capitolo inquinamento è doloroso: hai perfettamente ragione dicendo che è solo "spostato" altrove, ovvero dove si produce l'energia da fonti non rinnovabili (non pensavo, comunque, che in Italia ben il 40% provenisse da idroelettrico ed alternative). Il problema principale è che abbiamo superato da un pezzo il punto di non ritorno ed i palliativi adottati possono solo prolungare l'agonia.

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