LA PROVA DI ENZINO – MASH 650 DIRT TRACK –
Salve a tutti,
come promesso eccomi qua per buttare giù due parole sulla mia Mash 650 Dirt Track, presa pochi giorni fa e con la quale ho già trascorso oltre 500 km.
Renzo, un mio caro amico toscanaccio di Follonica, dice sempre che esistono due categorie di moto: le moto vere e quelle “da segaiolo”. In quest’ultima categoria rientrano diversi marchi e modelli dei quali non farò menzione per non offendere nessuno ma sappiate che, in passato, anche chi scrive ha posseduto qualche moto “da segaiolo”. Sono quelle moto perfette, che vanno benissimo, che si caricano come un mulo per viaggi interminabili ma che emozionano come un termosifone spento.
Ecco, diciamo subito che questa Mash è una moto vera!
Non è comodissima, non si può accessoriare per viaggiare, il passeggero deve arrangiarsi, non è velocissima, non consuma poco, eccetera eccetera…
Ma è di un divertimento assoluto! Un motore vivo, 40 cavalli sempre galoppanti, vibrazioni come le moto di una volta, un sound da teppista senza alcuna modifica allo scarico e un’estetica da brividi! Su 10 moto insignificanti, tutte uguali e ferme al parcheggio, dove si concentrano gli sguardi della gente e dei passanti? Su di lei, sulla Mash Dirt Track 650!
Ma vediamo ora, brevemente e punto per punto, le sue caratteristiche.
Motore monocilindrico 4 T ad aria, 40 cavalli a 6000 giri/min;
Iniezione elettronica Delphi;
Freni a disco anteriore (320 mm) e posteriore (240 mm) con abs disinseribile;
Pneumatico anteriore 120/80/18;
Pneumatico posteriore 130/80/18;
Altezza sella da terra cm 84;
Peso a secco kg 163;
Capacità serbatoio 13 litri.
Il motore è di derivazione Honda (Dominator, Vigor).
La posizione di guida è molto strana, mi ci son volute diverse ore per adattarmi. Hai il manubrio a corna di bue, quasi custom, vicino al corpo e ad altezza ombelico. Sembra una impostazione tipo bicicletta olandese, per intenderci. Non scomoda ma certamente diversa da tutte le altre. A me piace.
La sella è abbastanza duretta ma mi son fermato dopo oltre due ore di guida ininterrotta e le mie chiappe erano tutto sommato sane, pensavo peggio.
Il computer di bordo è piccolissimo, non ha quasi nessuna informazione, neppure il conta-marce, a proposito…la moto ha 5 marce!
Il manubrio, come ho già accennato sopra, ha una conformazione molto vintage, abbastanza comodo e largo il giusto. I comandi sono ben visibili e funzionali. Gli specchietti, molto piccoli, circolari e alla moda, sono incredibilmente funzionali nonostante la superficie specchiata sia davvero ridotta.
Il faro in questa versione è a led e tondo, molto bello. Funziona bene e illumina il giusto.
Le pedane sono forse un po' altine ma per me che sono “alto” 170 cm non è un problema. Immagino, però, che chi è sopra il metro e settantacinque stia con le gambe leggermente rannicchiate. Il passeggero, che in sella dovrà arrangiarsi, gode però di due comode maniglie laterali.
Ah, dimenticavo…la moto viene dotata di un bel coprisella posteriore, rigido e in tinta col resto della moto (nel mio caso nero-arancio). Col passeggero, logicamente, questo guscio dovrà esser tolto.
Le ruote a raggi, bellissime, montano pneumatici da 18 di diametro e dal piccolo spessore.
Il serbatoio contiene solo 13 litri di benzina, la moto consumicchia…diciamo che non è proprio economica. E’ ancora in rodaggio, non l’ho tirata moltissimo e ho percorso circa 22 km con un lito di benzina. Oggi si tratta di un consumo altino soprattutto se, come credo, una volta tirate tutte le marce e assunto uno stile di guida “allegro” la moto non andrà oltre i 20 km/litro. Un’autonomia, quindi, di circa 240/280 chilometri, in funzione del tipo di guida, appunto. Ma posso dire una cosa? Chissenefrega del consumo!
Quando per tutto il tempo senti quel rombo del mono battere forte sin dai primi giri del motore, tutto il resto scompare, sorridi sotto al casco e non pensi più a niente! Erano anni che non mi divertivo così!
Chi mi conosce sa che ho avuto tantissime moto, non specifico il numero per non esser scambiato per matto…ma sono diverse…decine! Ebbene, una libidine così non la provavo dai tempi della mia HD Sportster 1200 Low! Provare per credere!
Parliamo ancora di come si guida questa moto. Della posizione in sella ho già detto, strana ma divertente e efficace. Le gomme, dalle misure così atipiche, hanno bisogno di qualche oretta per trasmettere un certo feeling ma alla fine riescono ad offrire una certa sicurezza anche in curva.
La moto è agile, ricchissima di coppia, con quel borbottio tipico delle vere moto di un tempo. Tutti elementi che rendono la guida piacevolissima, divertente e anche molto appagante.
La frenata è buona, la leva del freno anteriore è un po' spugnosa e poco progressiva mentre il pedale del posteriore mi è sembrato discreto.
Il cambio è perfettibile, ad oggi faccio una certa fatica dalla prima marcia a passare alla folle ma, dicono, col cambio olio al primo tagliando (800 km) la situazione dovrebbe migliorare, speriamo.
La frizione, invece, è morbidissima così come morbidissima (anche troppo) è la manopola del gas, dall’escursione probabilmente un tantino eccessiva.
Le sospensioni sono tarate sul rigido, soprattutto i due ammortizzatori a gas posteriori. Vedrò di farli regolare quanto prima. La forcella anteriore sembra invece molto buona.
Quello che non mi convince sono alcuni particolari: fili scoperti sotto il manubrio, leva cambio un po' sottile, attacco telaio/cavalletto laterale di superficie ridotta…ma sono particolari che, sperando non si rompano, non alterano la grande gioia e il grande entusiasmo che ho una volta in sella alla mia Mash.
Per quanto concerne la velocità, la moto è ancora in rodaggio, sono andato tra i 90 e 110 orari con un punta di 135 tenuta per pochi secondi. Il motore, oltre al sound godibilissimo di cui ho più volte fatto accenno, è molto pronto, ricco di coppia e probabilmente porterà la moto a raggiungere velocità di punta attorno ai 150 orari. Ma l’uso perfetto di questa Dirt Track è quello di andare a 90/100 orari dappertutto, guardare il panorama attorno, cantare sotto al casco “Rock and Roll All Nite” dei Kiss e desiderare di non scendere mai!
Per coloro che non vogliono o non possono acquistare questa moto in Italia non viene più importata, consiglio vivamente di cercare sull’usato una bella Honda Vigor 650 datata e a pochi soldi. Il motore è più o meno quello, con poca spesa vi divertirete. Chi invece vuole andare più sul classico ricordo che a breve uscirà la Six Hundred 650 Classic, stesso motore e linea classica. Stesso motore anche per la X-Ride 650, enduro bellissima ma forse un po' troppo alta di sella (87 cm).
Ma siamo andati leggermente fuori tema…torniamo alla nostra (alla mia, anzi) Dirt Track 650 per un bel voto finale: 9! Non le assegno 10 solo per qualche finitura così così. Ma per il resto sono soddisfatto dell’acquisto e non vedo l’ora che arrivi il prossimo weekend!
Più in avanti, magari, vi racconterò qualcosa in più.
Ciao belli!
Enzino
Salve a tutti,
come promesso eccomi qua per buttare giù due parole sulla mia Mash 650 Dirt Track, presa pochi giorni fa e con la quale ho già trascorso oltre 500 km.
Renzo, un mio caro amico toscanaccio di Follonica, dice sempre che esistono due categorie di moto: le moto vere e quelle “da segaiolo”. In quest’ultima categoria rientrano diversi marchi e modelli dei quali non farò menzione per non offendere nessuno ma sappiate che, in passato, anche chi scrive ha posseduto qualche moto “da segaiolo”. Sono quelle moto perfette, che vanno benissimo, che si caricano come un mulo per viaggi interminabili ma che emozionano come un termosifone spento.
Ecco, diciamo subito che questa Mash è una moto vera!
Non è comodissima, non si può accessoriare per viaggiare, il passeggero deve arrangiarsi, non è velocissima, non consuma poco, eccetera eccetera…
Ma è di un divertimento assoluto! Un motore vivo, 40 cavalli sempre galoppanti, vibrazioni come le moto di una volta, un sound da teppista senza alcuna modifica allo scarico e un’estetica da brividi! Su 10 moto insignificanti, tutte uguali e ferme al parcheggio, dove si concentrano gli sguardi della gente e dei passanti? Su di lei, sulla Mash Dirt Track 650!
Ma vediamo ora, brevemente e punto per punto, le sue caratteristiche.
Motore monocilindrico 4 T ad aria, 40 cavalli a 6000 giri/min;
Iniezione elettronica Delphi;
Freni a disco anteriore (320 mm) e posteriore (240 mm) con abs disinseribile;
Pneumatico anteriore 120/80/18;
Pneumatico posteriore 130/80/18;
Altezza sella da terra cm 84;
Peso a secco kg 163;
Capacità serbatoio 13 litri.
Il motore è di derivazione Honda (Dominator, Vigor).
La posizione di guida è molto strana, mi ci son volute diverse ore per adattarmi. Hai il manubrio a corna di bue, quasi custom, vicino al corpo e ad altezza ombelico. Sembra una impostazione tipo bicicletta olandese, per intenderci. Non scomoda ma certamente diversa da tutte le altre. A me piace.
La sella è abbastanza duretta ma mi son fermato dopo oltre due ore di guida ininterrotta e le mie chiappe erano tutto sommato sane, pensavo peggio.
Il computer di bordo è piccolissimo, non ha quasi nessuna informazione, neppure il conta-marce, a proposito…la moto ha 5 marce!
Il manubrio, come ho già accennato sopra, ha una conformazione molto vintage, abbastanza comodo e largo il giusto. I comandi sono ben visibili e funzionali. Gli specchietti, molto piccoli, circolari e alla moda, sono incredibilmente funzionali nonostante la superficie specchiata sia davvero ridotta.
Il faro in questa versione è a led e tondo, molto bello. Funziona bene e illumina il giusto.
Le pedane sono forse un po' altine ma per me che sono “alto” 170 cm non è un problema. Immagino, però, che chi è sopra il metro e settantacinque stia con le gambe leggermente rannicchiate. Il passeggero, che in sella dovrà arrangiarsi, gode però di due comode maniglie laterali.
Ah, dimenticavo…la moto viene dotata di un bel coprisella posteriore, rigido e in tinta col resto della moto (nel mio caso nero-arancio). Col passeggero, logicamente, questo guscio dovrà esser tolto.
Le ruote a raggi, bellissime, montano pneumatici da 18 di diametro e dal piccolo spessore.
Il serbatoio contiene solo 13 litri di benzina, la moto consumicchia…diciamo che non è proprio economica. E’ ancora in rodaggio, non l’ho tirata moltissimo e ho percorso circa 22 km con un lito di benzina. Oggi si tratta di un consumo altino soprattutto se, come credo, una volta tirate tutte le marce e assunto uno stile di guida “allegro” la moto non andrà oltre i 20 km/litro. Un’autonomia, quindi, di circa 240/280 chilometri, in funzione del tipo di guida, appunto. Ma posso dire una cosa? Chissenefrega del consumo!
Quando per tutto il tempo senti quel rombo del mono battere forte sin dai primi giri del motore, tutto il resto scompare, sorridi sotto al casco e non pensi più a niente! Erano anni che non mi divertivo così!
Chi mi conosce sa che ho avuto tantissime moto, non specifico il numero per non esser scambiato per matto…ma sono diverse…decine! Ebbene, una libidine così non la provavo dai tempi della mia HD Sportster 1200 Low! Provare per credere!
Parliamo ancora di come si guida questa moto. Della posizione in sella ho già detto, strana ma divertente e efficace. Le gomme, dalle misure così atipiche, hanno bisogno di qualche oretta per trasmettere un certo feeling ma alla fine riescono ad offrire una certa sicurezza anche in curva.
La moto è agile, ricchissima di coppia, con quel borbottio tipico delle vere moto di un tempo. Tutti elementi che rendono la guida piacevolissima, divertente e anche molto appagante.
La frenata è buona, la leva del freno anteriore è un po' spugnosa e poco progressiva mentre il pedale del posteriore mi è sembrato discreto.
Il cambio è perfettibile, ad oggi faccio una certa fatica dalla prima marcia a passare alla folle ma, dicono, col cambio olio al primo tagliando (800 km) la situazione dovrebbe migliorare, speriamo.
La frizione, invece, è morbidissima così come morbidissima (anche troppo) è la manopola del gas, dall’escursione probabilmente un tantino eccessiva.
Le sospensioni sono tarate sul rigido, soprattutto i due ammortizzatori a gas posteriori. Vedrò di farli regolare quanto prima. La forcella anteriore sembra invece molto buona.
Quello che non mi convince sono alcuni particolari: fili scoperti sotto il manubrio, leva cambio un po' sottile, attacco telaio/cavalletto laterale di superficie ridotta…ma sono particolari che, sperando non si rompano, non alterano la grande gioia e il grande entusiasmo che ho una volta in sella alla mia Mash.
Per quanto concerne la velocità, la moto è ancora in rodaggio, sono andato tra i 90 e 110 orari con un punta di 135 tenuta per pochi secondi. Il motore, oltre al sound godibilissimo di cui ho più volte fatto accenno, è molto pronto, ricco di coppia e probabilmente porterà la moto a raggiungere velocità di punta attorno ai 150 orari. Ma l’uso perfetto di questa Dirt Track è quello di andare a 90/100 orari dappertutto, guardare il panorama attorno, cantare sotto al casco “Rock and Roll All Nite” dei Kiss e desiderare di non scendere mai!
Per coloro che non vogliono o non possono acquistare questa moto in Italia non viene più importata, consiglio vivamente di cercare sull’usato una bella Honda Vigor 650 datata e a pochi soldi. Il motore è più o meno quello, con poca spesa vi divertirete. Chi invece vuole andare più sul classico ricordo che a breve uscirà la Six Hundred 650 Classic, stesso motore e linea classica. Stesso motore anche per la X-Ride 650, enduro bellissima ma forse un po' troppo alta di sella (87 cm).
Ma siamo andati leggermente fuori tema…torniamo alla nostra (alla mia, anzi) Dirt Track 650 per un bel voto finale: 9! Non le assegno 10 solo per qualche finitura così così. Ma per il resto sono soddisfatto dell’acquisto e non vedo l’ora che arrivi il prossimo weekend!
Più in avanti, magari, vi racconterò qualcosa in più.
Ciao belli!
Enzino
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