Rubo pari pari l'incipit a mod4ever (un po' come Snoopy che inizia sempre con "Era una notte buia e tempestosa...")
E così, dopo aver passato una piacevole giornata insieme agli amici al ritrovo della Raticosa https://forum.mototurismo.it/vb5/for...aticosa/page15
domenica 5 mi sono rimesso in strada per...
eh no, la giornata è stata davvero piacevole per le persone, i luoghi, il giro e la tavolata ma ci sono anche un'andata e, soprattutto, un ritorno.
Sull'andata spendo due righe: autostrada A1 da Milano (partenza 14.50) a Bologna San Lazzaro; appena uscito, per essere pronto la mattina dopo ho fatto il pieno proprio al punto di ritrovo dell'indomani e poi Google Maps mi ha fatto raggiungere, alle 17.30, il B&B Villino Margherita.
Sulla serata spendo qualche riga in più: allo stesso B&B hanno alloggiato sia Renato Renis54 (arrivato poco prima di me) che Luca Saudade, giunto in scaldabagno verso le 19 e purtroppo senza Rita alla quale facciamo gli auguri perchè la mamma si ristabilisca. La sistemazione è stata ottima, il luogo piacevole e tranquillo pur essendo ai margini della città, a 600 metri a piedi c'erano sia un Roadhouse che il ristorante "Il Casale" dove abbiamo ottimamente cenato, la notte è stata limpida con Giove e Saturno in Capricorno e il Bian alle 6.40 era già sveglio per ammirare sia l'alba (e anche il tramonto della sera prima non è stato male) che i treni in transito sulla Bologna-Ancona.
Del raduno del sabato ha già narrato con dovizia di particolari il nostro anfitrione Paolo2145: al SdR rinnovo la fedeltà e ringrazio per l'investitura a BFS, a Paolo esprimo il piacere di averlo conosciuto di persona, piacere esteso verso gli amici "vecchi" (il team Garfagnana2020 riunito) che nuovi, incontrati grazie alle tastiere che, se ben usate, uniscono.
Aggiungo una cosa: per chi era al Sasso di San Zanobi, una volta che siamo partiti e andavamo verso la Raticosa avete notato quella Fiat Punto verde ferma con le quattro frecce e due testoline di bambini biondi che ci salutavano mentre passavamo? Ecco... mi sono commosso.
Ebbene, dopo il girello pomeridiano e il saluto alla Futa deserta (bar ristorante chiuso per ferie in piena stagione mototuristica: pigrizia o crisi post-Covid?) il Bian aveva il suo programmino: precedentemente consultata la propria mappa Google con i waypoint dei luoghi interessanti trovati spigolando qui e là egli era intenzionato a dirigersi verso Porretta Terme passando per Cà di Landino, lago di Brasimone, lago di Suviana e Ponte della Venturina: tutti waypoint legati alla storia delle ferrovie: cà di Landino era il villaggio operaio costruito per i minatori che lavorarono alla Grande Galleria dell'Appennino, i laghi sono i bacini idroelettrici delle centrali che alimentavano la Direttissima e a Ponte della Venturina c'è il "Macerone", un'opera idraulica che serve a far sì che il Reno in piena non si portasse via la ferrovia Porrettana... tuttavia, essendo passati nel pomeriggio dalla ex SS610 "Selice-Montanara Imolese" il Bian aveva addocchiato tre cose tra le mille che popolano le sue manie: un cartello del TCI, una Casa Cantoniera inconsueta e un viadotto ferroviario... ed eccolo quindi tornare indietro almeno di 30 km per andare a fotografarli:
Castel del Rio
Cantoniera del km... boh, tra il 52 e il 53 mi pare o tra il 57 e il 58? Insomma, tra il 50 e il 60! E' ANAS ma non è intonacata col classico Rosso Pompeiano
PM/PdE (Posto di Movimento / Posto di Esodo) San Pellegrino e viadotto Santerno, linea AV/AC Bologna-Firenze... e Italo in transito
Nota: aspetti il passaggio di un treno per 15 minuti, niente... fai una telefonata e in quei 5 minuti passano quattro treni...
A questo punto una persona normale non si "amminchierebbe" di andare a Porretta Terme, dovendo attraversare un po' di valli, troverebbe un hotel in zona... ma il Bian no, lui è cocciuto perchè domenica vuol andare nel Modenese e poi ha i waypoint di prima da espolrare. Cosa fa? usa il GPS.
Sì, avete capito bene.
Il Fondamentalista delle Cartine USA GOOGLE MAPS IN MODALITA' NAVIGATORE !!! non c'è più religione...
Diligente, il GPS lo porterà a Cà di Landino ma si è fatto tardi per andare a cercare l'imbocco dei pozzi inclinati che portavano (e porterebbero) a Precedenze, però la ricerca della via più breve per Porretta lo farà passare accanto alla centrale elettrica di Suviana, che in passato aveva visto solo dall'alto, regalandogli anche un po' di tramonti impressi nella memoria, se no se si fermava ogni volta ceh c'era da scattare una foto era ancora per strada... arriverà a Porretta alle 20, hotel doccia pizzeria passeggiata e nanna.
Basta parlare in terza persona... domenica mattina la mia intenzione sarebbe stata di andare subito nel Modenese, verso Lizzano in Belvedere, Sestola, Fanano e da lì scendere verso valle alla ricerca di alcune curiosità ma...
C'è sempre un "ma".
Il "ma" è nella mappa di Google che mi icorda che la sera prima non mi sono fermato a Ponte della Venturina, in più mi fa notare che presso Pistoia c'è il "binario di lanciamento di Valdibrana" e sempre in zona c'è il paese di Pontito... e così, andando con ordine...
A Ponte della Venturina ci sarebbe il già citato "Macerone" ma per arrivarci occorrerebbero abbigliamento leggero e pedule da trekking, non la tuta astronautica... e poi le vestigia dell'epoca d'oro della ferrovia Porrettana vanno proprio scoperte a piedi, ci sono diversi sentieri, ci tornerò. Scendo vero Pistoia e ancora il GPS mi aiuta facendomi passare da stradine dove mai mi sarei sognato di entrare e finalmente, presso la stazione, vedo il "binario di lanciamento". Che cosa è? (il corsivo è "Bian in modalità Wiki2, potete saltarlo)
La linea Porrettana (se avete letto il link di prima) fu il primo collegamento tra Bologna e Firenze, estremamente ardito ma anche estremamente duro per via delle gallerie (anche con i Ventilatori Saccardo il fumo provocò sia infortuni che tragedie tra macchinisti e persino viaggiatori) e delle pendenze: Alcune stazioni nei tratti più ripidi vennero dotate dei cosiddetti "binario di lanciamento" e "binario di salvamento". La funzione del primo era di "far prendere la rincorsa" al treno prima che impegnasse la salita: si trattava di un binario in contropendenza, abbastanza lungo da contenere tutto il treno. il treno retrocedeva in salita, si fermava, il macchinista metteva "la marcia avanti" e partiva a tutto vapore aiutato dalla discesa. Il binario di salvamento invece era anch'esso in contropendenza, ma più breve e terminava con un grosso terrapieno: un treno in discesa che non fosse riuscito a fermarsi perchè, per qualche motivo, fosse fuori controllo si sarebbe arenato contro il terrapieno. Ricordo intanto il Dogma delle Ferrovie: "se il freno si rompe, il treno si ferma".
Binario di Lanciamento di Valdibrana, visitabile in occasione di treni speciali (si vedono i cartelli esplicativi)
Da Pistoia raggiungo Pontito, frazione di Pescia, trovato su un link turistico, citato dalla guida TCI "Piccole città, borghi e vilaggi", caratterizzato dalla forma "a campana" per assecondare la collina e con la caratteristica che tra la piazzetta principale e la chiesa in cima c'è un dislivello di ben settanta metri di altezza, da capre di montagna: tutto il paese è un dedalo di scainate, le auto le si lasciano o gù nella piazzetta o su presso la chiesa. Vengo a sapere, da una targa sulla sacrestia, dal monumento nella piazza omonima e da diverse targhe qui e là, che Pontito è il luogo di nascita di Lazzaro Papi e i pochi abitanti sono molto fieri di questa illustre ascendenza. Non c'è nessun bar, una signora interpellata mi informa che c'è "il circolo del paese" ma apre alle 14, cioè tra oltre due ore... riparto.
E' meglio cominciare a dirigersi verso il Modenese: è vero che non ho orari ma non voglio nmmeno arrivare a mezzanotte. Torno sui mei passi finchè non trovo la SS66 che poi si innesta nella SS12 presso San Marcello Pistoiese, ijnnesto segnalato da una bella Colonna Leopoldina... SS12? L'Abetoneeeee! E chi si ricordava che fosse così bello addentrarsi in quei boschi su un nastro d'asfalto così ben tenuto? L'appetito intanto inizia a farsi sentire ma al passo c'è un bel movimento, anche troppo: supero il passo e scendo finchè trovo un bar ristorante con poche auto e moto parcheggiate. Il rubicondo proprietario governa due alacri cameriere, mi osserva e al mio "vorrei solo uno spuntino" mi chiede "crescentine e gnocco vanno bene"? "ma certo" rispondo e lui dice a una cameriera "apparechia al signore e prepara un 'completo' per uno"... il "completo" era un vassoio di salumi e formaggi con dieci crescentine e quattro gnocchi fritti: ne ho mangiato metà e con l'altra metà, riposta in un vassoietto di alluminio, ho pranzato oggi.
Il programma è praticamente saltato, avrei voluto vedere un paio di curiosità naturali (tra cui le Salse di Nirano) ma orologio e abbigliamento mi fanno desistere, tuttavia ho ancora tempo per due siti molto a valle e prossimi all'autostrada. Il GPS che diventa sempre più amichevole mi porta sulla SP4 del Panaro (altra cantoniera curiosa), mi fa deviare su un ponte Bailey su strada senza segnalazioni e mi conduce a Castellino delle Formiche, minuscolo borgo dal nome curioso che pare sia una errata traduzione di Castrum Formigis, ovvero "castello ben difeso". E' in corso la messa e non visito la chiesa, l'alta torre, memento del castello, fa a gara con un elegante cipresso e la banda musicale attende la fine della funzione per festeggiare il Santo Patrono.
Prima di arrivare a Castellino avevo già ammirato con un "wow" una curiosità geologica e stavo per tornare indietro quando al GPS si sostituisce il GDP (Gente Del Posto, l'acronimo è di un altro forumista, forse AquilaSolitaria?): un gentile signore appena sceso da una motina Suzuki TU250X ammira il mio pachiderma e iniziamo a chiacchierare; ala mia intenzione di tornare indietro mi dice "no, vada avanti, giri di qui, svolti di là, troverà questo e quello, c'è anche uno sterrato ma con la sua moto lo può fare" (davvero?) "e vedrà, poi la strada la riporta qui".
Grazie, gentile signore, lo sterrato per fortuna era in lieve ascesa (un km di paura) ma mi hai fatto vedere i Sassi di Roccamalatina da più angolazioni: da tornare con le pedule da trekking!
Ultima tappa, della quale ringrazio Anna, un'amica di tastiera: presso la ben più nota Vignola c'è Castelvetro di Modena che è ben noto ai cultori di Bacco per essere la patria del Lambrusco Grasparossa ma è anche un delizioso paese con una bella piazza su cui aggettano Castello, Municipio e Torre dell'Orologio, con una bella vista sulla pianura: solo la stanchezza mi fa propendere per un caffè freddo e una bottiglietta d'acqua al dehor del bar, perchè aspettare il tramonto lì e vedere mille lucine che si accendono a Modena deve essere uno spettacolo.
A questo punto sono ormai le 18: infilo la A1 facendo un po' di tira-e-molla ma a Basso Lodigiano (ex Piacenza Nord) mi stanco e infilo la SS9 Emilia, poi la Binasca poco priam di Melegnano e l'ultimo tratto di tangenziale mi porta a casa alle 22.. ma che bella zingarata... va bè, zingarata proprio non è perchè se sei a tre ore da casa bene o male torni, se proprio va male Booking ti trova un alloggio... ok è una "Zingarata teNNologica"
TUTTE LE FOTO QUI !
E così, dopo aver passato una piacevole giornata insieme agli amici al ritrovo della Raticosa https://forum.mototurismo.it/vb5/for...aticosa/page15
domenica 5 mi sono rimesso in strada per...
eh no, la giornata è stata davvero piacevole per le persone, i luoghi, il giro e la tavolata ma ci sono anche un'andata e, soprattutto, un ritorno.
Sull'andata spendo due righe: autostrada A1 da Milano (partenza 14.50) a Bologna San Lazzaro; appena uscito, per essere pronto la mattina dopo ho fatto il pieno proprio al punto di ritrovo dell'indomani e poi Google Maps mi ha fatto raggiungere, alle 17.30, il B&B Villino Margherita.
Sulla serata spendo qualche riga in più: allo stesso B&B hanno alloggiato sia Renato Renis54 (arrivato poco prima di me) che Luca Saudade, giunto in scaldabagno verso le 19 e purtroppo senza Rita alla quale facciamo gli auguri perchè la mamma si ristabilisca. La sistemazione è stata ottima, il luogo piacevole e tranquillo pur essendo ai margini della città, a 600 metri a piedi c'erano sia un Roadhouse che il ristorante "Il Casale" dove abbiamo ottimamente cenato, la notte è stata limpida con Giove e Saturno in Capricorno e il Bian alle 6.40 era già sveglio per ammirare sia l'alba (e anche il tramonto della sera prima non è stato male) che i treni in transito sulla Bologna-Ancona.
Del raduno del sabato ha già narrato con dovizia di particolari il nostro anfitrione Paolo2145: al SdR rinnovo la fedeltà e ringrazio per l'investitura a BFS, a Paolo esprimo il piacere di averlo conosciuto di persona, piacere esteso verso gli amici "vecchi" (il team Garfagnana2020 riunito) che nuovi, incontrati grazie alle tastiere che, se ben usate, uniscono.
Aggiungo una cosa: per chi era al Sasso di San Zanobi, una volta che siamo partiti e andavamo verso la Raticosa avete notato quella Fiat Punto verde ferma con le quattro frecce e due testoline di bambini biondi che ci salutavano mentre passavamo? Ecco... mi sono commosso.
Ebbene, dopo il girello pomeridiano e il saluto alla Futa deserta (bar ristorante chiuso per ferie in piena stagione mototuristica: pigrizia o crisi post-Covid?) il Bian aveva il suo programmino: precedentemente consultata la propria mappa Google con i waypoint dei luoghi interessanti trovati spigolando qui e là egli era intenzionato a dirigersi verso Porretta Terme passando per Cà di Landino, lago di Brasimone, lago di Suviana e Ponte della Venturina: tutti waypoint legati alla storia delle ferrovie: cà di Landino era il villaggio operaio costruito per i minatori che lavorarono alla Grande Galleria dell'Appennino, i laghi sono i bacini idroelettrici delle centrali che alimentavano la Direttissima e a Ponte della Venturina c'è il "Macerone", un'opera idraulica che serve a far sì che il Reno in piena non si portasse via la ferrovia Porrettana... tuttavia, essendo passati nel pomeriggio dalla ex SS610 "Selice-Montanara Imolese" il Bian aveva addocchiato tre cose tra le mille che popolano le sue manie: un cartello del TCI, una Casa Cantoniera inconsueta e un viadotto ferroviario... ed eccolo quindi tornare indietro almeno di 30 km per andare a fotografarli:
Castel del Rio
Cantoniera del km... boh, tra il 52 e il 53 mi pare o tra il 57 e il 58? Insomma, tra il 50 e il 60! E' ANAS ma non è intonacata col classico Rosso Pompeiano
PM/PdE (Posto di Movimento / Posto di Esodo) San Pellegrino e viadotto Santerno, linea AV/AC Bologna-Firenze... e Italo in transito
Nota: aspetti il passaggio di un treno per 15 minuti, niente... fai una telefonata e in quei 5 minuti passano quattro treni...
A questo punto una persona normale non si "amminchierebbe" di andare a Porretta Terme, dovendo attraversare un po' di valli, troverebbe un hotel in zona... ma il Bian no, lui è cocciuto perchè domenica vuol andare nel Modenese e poi ha i waypoint di prima da espolrare. Cosa fa? usa il GPS.
Sì, avete capito bene.
Il Fondamentalista delle Cartine USA GOOGLE MAPS IN MODALITA' NAVIGATORE !!! non c'è più religione...
Diligente, il GPS lo porterà a Cà di Landino ma si è fatto tardi per andare a cercare l'imbocco dei pozzi inclinati che portavano (e porterebbero) a Precedenze, però la ricerca della via più breve per Porretta lo farà passare accanto alla centrale elettrica di Suviana, che in passato aveva visto solo dall'alto, regalandogli anche un po' di tramonti impressi nella memoria, se no se si fermava ogni volta ceh c'era da scattare una foto era ancora per strada... arriverà a Porretta alle 20, hotel doccia pizzeria passeggiata e nanna.
Basta parlare in terza persona... domenica mattina la mia intenzione sarebbe stata di andare subito nel Modenese, verso Lizzano in Belvedere, Sestola, Fanano e da lì scendere verso valle alla ricerca di alcune curiosità ma...
C'è sempre un "ma".
Il "ma" è nella mappa di Google che mi icorda che la sera prima non mi sono fermato a Ponte della Venturina, in più mi fa notare che presso Pistoia c'è il "binario di lanciamento di Valdibrana" e sempre in zona c'è il paese di Pontito... e così, andando con ordine...
A Ponte della Venturina ci sarebbe il già citato "Macerone" ma per arrivarci occorrerebbero abbigliamento leggero e pedule da trekking, non la tuta astronautica... e poi le vestigia dell'epoca d'oro della ferrovia Porrettana vanno proprio scoperte a piedi, ci sono diversi sentieri, ci tornerò. Scendo vero Pistoia e ancora il GPS mi aiuta facendomi passare da stradine dove mai mi sarei sognato di entrare e finalmente, presso la stazione, vedo il "binario di lanciamento". Che cosa è? (il corsivo è "Bian in modalità Wiki2, potete saltarlo)
La linea Porrettana (se avete letto il link di prima) fu il primo collegamento tra Bologna e Firenze, estremamente ardito ma anche estremamente duro per via delle gallerie (anche con i Ventilatori Saccardo il fumo provocò sia infortuni che tragedie tra macchinisti e persino viaggiatori) e delle pendenze: Alcune stazioni nei tratti più ripidi vennero dotate dei cosiddetti "binario di lanciamento" e "binario di salvamento". La funzione del primo era di "far prendere la rincorsa" al treno prima che impegnasse la salita: si trattava di un binario in contropendenza, abbastanza lungo da contenere tutto il treno. il treno retrocedeva in salita, si fermava, il macchinista metteva "la marcia avanti" e partiva a tutto vapore aiutato dalla discesa. Il binario di salvamento invece era anch'esso in contropendenza, ma più breve e terminava con un grosso terrapieno: un treno in discesa che non fosse riuscito a fermarsi perchè, per qualche motivo, fosse fuori controllo si sarebbe arenato contro il terrapieno. Ricordo intanto il Dogma delle Ferrovie: "se il freno si rompe, il treno si ferma".
Binario di Lanciamento di Valdibrana, visitabile in occasione di treni speciali (si vedono i cartelli esplicativi)
Da Pistoia raggiungo Pontito, frazione di Pescia, trovato su un link turistico, citato dalla guida TCI "Piccole città, borghi e vilaggi", caratterizzato dalla forma "a campana" per assecondare la collina e con la caratteristica che tra la piazzetta principale e la chiesa in cima c'è un dislivello di ben settanta metri di altezza, da capre di montagna: tutto il paese è un dedalo di scainate, le auto le si lasciano o gù nella piazzetta o su presso la chiesa. Vengo a sapere, da una targa sulla sacrestia, dal monumento nella piazza omonima e da diverse targhe qui e là, che Pontito è il luogo di nascita di Lazzaro Papi e i pochi abitanti sono molto fieri di questa illustre ascendenza. Non c'è nessun bar, una signora interpellata mi informa che c'è "il circolo del paese" ma apre alle 14, cioè tra oltre due ore... riparto.
E' meglio cominciare a dirigersi verso il Modenese: è vero che non ho orari ma non voglio nmmeno arrivare a mezzanotte. Torno sui mei passi finchè non trovo la SS66 che poi si innesta nella SS12 presso San Marcello Pistoiese, ijnnesto segnalato da una bella Colonna Leopoldina... SS12? L'Abetoneeeee! E chi si ricordava che fosse così bello addentrarsi in quei boschi su un nastro d'asfalto così ben tenuto? L'appetito intanto inizia a farsi sentire ma al passo c'è un bel movimento, anche troppo: supero il passo e scendo finchè trovo un bar ristorante con poche auto e moto parcheggiate. Il rubicondo proprietario governa due alacri cameriere, mi osserva e al mio "vorrei solo uno spuntino" mi chiede "crescentine e gnocco vanno bene"? "ma certo" rispondo e lui dice a una cameriera "apparechia al signore e prepara un 'completo' per uno"... il "completo" era un vassoio di salumi e formaggi con dieci crescentine e quattro gnocchi fritti: ne ho mangiato metà e con l'altra metà, riposta in un vassoietto di alluminio, ho pranzato oggi.
Il programma è praticamente saltato, avrei voluto vedere un paio di curiosità naturali (tra cui le Salse di Nirano) ma orologio e abbigliamento mi fanno desistere, tuttavia ho ancora tempo per due siti molto a valle e prossimi all'autostrada. Il GPS che diventa sempre più amichevole mi porta sulla SP4 del Panaro (altra cantoniera curiosa), mi fa deviare su un ponte Bailey su strada senza segnalazioni e mi conduce a Castellino delle Formiche, minuscolo borgo dal nome curioso che pare sia una errata traduzione di Castrum Formigis, ovvero "castello ben difeso". E' in corso la messa e non visito la chiesa, l'alta torre, memento del castello, fa a gara con un elegante cipresso e la banda musicale attende la fine della funzione per festeggiare il Santo Patrono.
Prima di arrivare a Castellino avevo già ammirato con un "wow" una curiosità geologica e stavo per tornare indietro quando al GPS si sostituisce il GDP (Gente Del Posto, l'acronimo è di un altro forumista, forse AquilaSolitaria?): un gentile signore appena sceso da una motina Suzuki TU250X ammira il mio pachiderma e iniziamo a chiacchierare; ala mia intenzione di tornare indietro mi dice "no, vada avanti, giri di qui, svolti di là, troverà questo e quello, c'è anche uno sterrato ma con la sua moto lo può fare" (davvero?) "e vedrà, poi la strada la riporta qui".
Grazie, gentile signore, lo sterrato per fortuna era in lieve ascesa (un km di paura) ma mi hai fatto vedere i Sassi di Roccamalatina da più angolazioni: da tornare con le pedule da trekking!
Ultima tappa, della quale ringrazio Anna, un'amica di tastiera: presso la ben più nota Vignola c'è Castelvetro di Modena che è ben noto ai cultori di Bacco per essere la patria del Lambrusco Grasparossa ma è anche un delizioso paese con una bella piazza su cui aggettano Castello, Municipio e Torre dell'Orologio, con una bella vista sulla pianura: solo la stanchezza mi fa propendere per un caffè freddo e una bottiglietta d'acqua al dehor del bar, perchè aspettare il tramonto lì e vedere mille lucine che si accendono a Modena deve essere uno spettacolo.
A questo punto sono ormai le 18: infilo la A1 facendo un po' di tira-e-molla ma a Basso Lodigiano (ex Piacenza Nord) mi stanco e infilo la SS9 Emilia, poi la Binasca poco priam di Melegnano e l'ultimo tratto di tangenziale mi porta a casa alle 22.. ma che bella zingarata... va bè, zingarata proprio non è perchè se sei a tre ore da casa bene o male torni, se proprio va male Booking ti trova un alloggio... ok è una "Zingarata teNNologica"
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