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[lungo] Diario di viaggio Coast to coast USA 2009

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  • #31
    Originariamente inviato da Gold Wing Visualizza il messaggio
    La fideiussione si paga prima di partire, non al ritorno dal viaggio.
    Almeno io ho fatto così.
    esatto, è una garanzia che viene richiesta per evitare che si esportino i mezzi per finti fini turistici ma in realtà per venderli all'estero, capisci che al ritorno non avrebbe senso

    per quanto riguarda gli states il cpd è sempre necessario, c'è qualche spedizioniere che dice di poterne fare a meno ma non è vero, non farti prendere in giro, noi abbiamo dovuto farli di corsa all'ultimo momento, senza le moto non sarebbero state nemmeno caricate sulla nave

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    • #32
      Originariamente inviato da naga Visualizza il messaggio
      Mi pare di ricordare che se ne è parlato prima della tua partenza.

      Dunque - nel tuo caso - la cifra pagata è indipendente alla data di quando restituisci all'ACI il CPD. Tre mesi valgono come dieci?
      Esatto, e anche accelera vedo che ha fatto così.
      Nel mio caso la fideiussione vale anzi due anni, perchè così l'ha chiesta l'ACI.
      Ci sono state però delle persone (vedi mio topic) che hanno fatto un'assicurazione "a tempo", pagata in base all'effettivo utilizzo (quindi pochi mesi); non so però come mai l'ACI le ha accettate, visto che sul sito specifica la durata minima (mi sembra due anni, con forse una piccola differenza a seconda che sia una banca o assicurazione)
      Gold Wing DCT '18: km 93.000 -GW1500 '98: km 998.805. www.gold-wing.it - Marcello Anglana
      AFRICA - GIRO MONDO - ITALIA-GIAPPONE - MEDIO ORIENTE - MONGOLIA - LA META È LA STRADA
      PANAMERICANA - Il Forum dei Motoviaggiatori

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      • #33
        Originariamente inviato da accelera Visualizza il messaggio
        Giorno 21 – 16 Settembre 2009 Kingman – Las Vegas
        Stati: Arizona - Nevada
        Km: 330

        Ripartiamo da Kingman e inaspettatamente la 66 si trasforma in una splendida strada tutta curve, sul valico tanto temuto dagli emigranti di ottant’anni fa, quello delle Black Mountains.
        Proprio alle pendici del valico incontriamo una graziosissima pompa di benzina d’epoca, ristrutturata ed adibita a negozio di souvenirs per turisti davvero molto carino, e nel piazzale antistante facciamo la gradita conoscenza di un esemplare di road runner, il mitico beep beep di Willy il Coyote.
        Ci inerpichiamo quindi per il valico godendoci le belle curve e appena giunti sul versante opposto incontriamo dei bellissimi asini in libertà, che poi scopriremo essere i discendenti degli animali utilizzati nelle miniere d’oro un secolo orsono, a loro volta liberati sulle colline quando le miniere si esaurirono.
        Poche curve dopo il simpatico incontro approdiamo nella meravigliosa cittadina di Oatman, il miglior esempio di autentica località del vecchio west finora incontrata, restaurata con gusto e dall’impatto piacevole nonostante i soliti negozi di souvenir, e resa ancor più particolare da spettacoli di pistoleri in costume per l’unica via della microscopica cittadina e dai simpatici asini che di tanto in tanto si recano in paese per farsi viziare dai turisti, salvo poi ritornare sulle colline dove vivono in totale libertà.
        E’ senz’altro questa la parte più bella della 66 in arizona, che con altre belle curve e saliscendi ci accompagna fino alla noiosa interstate, che lasceremo poco dopo per una altrettanto noiosa highway diretta a Las Vegas.
        Una rapida visita alla Hoover Dam, la diga nei pressi di Las Vegas che fornisce acqua ed elettricità a mezzo west e che ha creato un azzurrissimo lago di notevoli proporzioni proprio in mezzo al deserto, e poi dritti a Las Vegas, dove ci fermiamo in un grande albergo casinò, il Circus Circus, spendendo l’equivalente di venticinque euro, grazie alla libera concorrenza che questi grandi locali si fanno per accaparrarsi i clienti da spennare sui tavoli da gioco.
        Serata dedicata agli spettacoli offerti sulla Strip dai vari locali, tra i giochi d’acqua del Bellagio e le battaglie navali di Tresure Island, le eruzioni vulcaniche del Mirage e la Tour Eiffel di Paris, per finire allo strabiliante Venetian da cui ci siamo lasciati catturare, una passeggiata al suo interno lascia a bocca aperta per le proporzioni, le gondole ed i gondolieri trasportati dentro e fuori dal locale tra canali e ponti a dimensione naturale, il cielo talmente finto da sembrare vero, insomma una Venezia nemmeno tanto in miniatura dentro un enorme casinò, da vedere assolutamente.
        Abbagliati da cotanti specchi per le allodole ce ne andiamo a dormire senza cedere alle lusinghe del gioco d’azzardo, che proprio non fa per noi.

        Giorno 22 – 17 Settembre 2009 Las Vegas – Lone Pine
        Stati: Arizona - California
        Km: 470

        Via da Las Vegas per la giornata più incandescente del viaggio, quattrocento chilometri di deserto buona parte nella Death Valley, una cinquantina dei quali in fuoristrada, insieme al buon Paul, un ragazzo americano a bordo di una fiammante BMW 1200 GS conosciuto proprio all’ingresso del parco con cui abbiamo piacevolmente trascorso tutta la rovente giornata.
        La valle della morte è un inferno affascinante, duro e inospitale come pochi altri posti sul nostro pianeta, caldo e secco come il forno di una pizzeria eppure di una bellezza coinvolgente, che incute timore e rispetto.
        Il tratto fuoristrada apparentemente semplice, con temperature nell’ordine dei cinquanta gradi centigradi si fa probante, anche a causa del grande carico della moto e del fondo a tratti sabbioso che attenta al nostro equilibrio e pare volerci annoverare beffardamente nel girone dei motociclisti escoriati.
        Superiamo la prova e appena tornati sull’asfalto ci lanciamo verso Dante’s View, il punto di osservazione più panoramico del parco, posto sulla dorsale montuosa al centro della vallata, la vista è quanto di meno terrestre abbia mai visto, pare impossibile che qualsiasi forma di vita possa sopravvivere in un posto come questo, sensazione confermata dal caldo insopportabile che ci assale appena tornati a valle, alcuni metri sotto il livello del mare, dove registriamo la temperatura di 121 gradi Farenheit, i cinquanta gradi di cui sopra.
        Sosta al visitor center e al vicino general store, dove acquistiamo acqua e liquidi vari per un esercito, e poi una rapida fuga verso l’estremo opposto del parco, che ci spara da zero a millecinquecento metri con un rettilineo infinito in forte pendenza, per poi lasciarci precipitare altrettanto rapidamente verso la vallata successiva.
        Una lunga sosta alla vana ricerca dell’albero originale protagonista della foto del mitico album “The Joshua Tree” degli U2, gruppo preferito di Paul, e raggiungiamo Lone Pine a buio inoltrato.
        La ricerca di un rifugio per la notte di porta ad un campeggio dove, vista l’ora tarda, alloggiamo in una casa mobile molto bella e grande che dividiamo col nostro nuovo amico Paul, non prima di una bella cena e quattro risate in compagnia.
        Questo genere di incontri con persone affini e sconosciute con cui dividere un pezzo di strada è una delle cose che amo di più del mototurismo.

        Giorno 23 – 18 Settembre 2009 Lone Pine - Visalia
        Stati: California
        Km: 660

        Paul ci trascina nella continuazione della ricerca del maledetto albero, che non troveremo.
        Verso mezzogiorno riprendiamo quindi il nostro itinerario, sempre in compagnia di Paul che va nella stessa direzione, e dopo un centinaio di chilometri di pianura secca e calda passiamo le montagne con un bellissimo passo che la Lake Isabella ci porta a Glennville, migliaia di curve del tutto simili a quelle europee, un tracciato talmente guidato da far girare la testa, dopo novemila chilometri di rettilinei la cosa ci sorprende non poco.
        L’enorme vallata dalla parte opposta delle montagne, chiamata “the valley” dai californiani, ha un clima simile alla Death Valley, registriamo 41 gradi nel pomeriggio, ma grazie alla presenza di acqua,in gran parte fornita dalla Hoover Dam che abbiamo visitato l’altro ieri, è coltivata a frutteti, in prevalenza aranceti ma anche vigne e meleti.
        Ci fermiamo a Visalia a cenare con Paul per poi salutarlo e ci inoltriamo nel Sequoia National Park alla ricerca di un campeggio nel parco,che vista l’ora tarda visiteremo domani. La strada che si inerpica verso i duemila metri del parco è fantastica , una curva dietro l’altra come i nostri passi alpini, ci divertiamo molto nonostante la moto carica e lo slalom tra gli impediti americani, che le curve proprio non le conoscono.
        Ahimè però i campeggi del parco sono al completo, è venerdì sera e i californiani scappano dalla calda valle a prendere un po’ di fresco, decidiamo quindi di uscire dal parco alla ricerca di una sistemazione e ci infiliamo in una strada di oltre cento chilometri, che per noi sarebbero una formalità se fossero le solite strade dritte, piena di curve da seconda e terza marcia senza nemmeno un rettilineo, ormai a notte fonda ed in mezzo al nulla.
        Dopo oltre due ore di guida nella notte torniamo a Visalia, la strada che abbiamo fatto era in sostanza un anello di più di duecento chilometri tutte curve e approdiamo in un motel per un po’ di mertitato riposo.

        Giorno 24 – 19 Settembre 2009 Visalia – Yosemite NP
        Stati: California
        Km: 480

        Ripartiamo quindi al mattino presto da Visalia e ripetiamo la bellissima strada del parco, che ci godiamo di più perché riposati, e finalmente visitiamo con calma le sequoie, gli alberi più grandi del mondo, che impressionano per le dimensioni ma anche per l’età di oltre duemila anni, pensare che erano già lì ai tempi di Gesù ci fa un certo effetto.
        Lasciamo quindi il parco in direzione Fresno, brutta cittadina dove pranziamo e da cui ci dirigiamo verso Yosemite, il secondo parco americano in ordine di grandezza.
        Yosemite National Park è bellissimo, con le sue foreste di sequoie, le strade manco a dirlo tutte curve e la vallata centrale, lunga e stretta, solcata da un piccolo azzurrissimo fiume in cui molti si bagnano e contornata da pareti verticali di roccia tra cui spicca El Capitan, uno dei siti più famosi al mondo tra chi si dedica all’arrampicata.
        Montiamo la tenda nell’ultimo posto disponibile in un campeggio periferico alla vallata ormai piena e scendiamo a goderci la serata in valle, gironzolando intorno al fiume e facendo la conoscenza di decine di scoiattoli talmente abituati all’uomo da salirti sulla mano per annusarla in cerca di cibo.
        Ceniamo nel bel Yosemite Lodge mentre i nostri panni si lavano nella provvidenziale lavanderia a gettoni e torniamo al nostro campeggio per la nanna.

        Giorno 25 – 20 Settembre 2009 Yosemite - Yosemite
        Stati: California
        Km: 175

        Giornata dedicata alla visita del parco ed a un po’ di relax, torniamo nella splendida valle a trovare i nostri amici scoiattoli, stavolta armati di un vasetto di noccioline, rigorosamente non salate.
        In men che non si dica ci troviamo circondati da decine di piccoli amici, tra cui un’anatra, un paio di uccellini di un bel colore blu elettrico, altri simpatici pennuti meno colorati ma altrettanto famelici e un paio di corvi, oltre naturalmente agli scoiattoli.
        Un po’ di relax con i nostri amichetti e poi qualche giro per il parco alla ricerca delle cascate, asciutte in questa stagione, e di qualche scorcio di paesaggio da goderci in tutta tranquillità.
        A minare il relax della giornata ci si mette la trasmissione finale della moto, che diventa sempre più rumorosa e ci mette un po’ di ansia, speriamo che ci porti in fondo alla nostra avventura senza problemi.
        Verso sera facciamo un po’ di spesa e poi torniamo al campeggio a fare un barbecue, e dopo una bella serata davanti al fuoco si va a nanna, domani rotta verso San Francisco, dove raggiungeremo finalmente l’altra costa.

        Giorno 26 – 21 Settembre 2009 Yosemite - Marina
        Stati: California
        Km: 470

        La bella strada che attraversa l’uscita nord del parco ci guida tra dolci curve in costante declivio fino ad un caratteristico ristorante che scorgiamo all’ultimo momento in mezzo ad una interminabile distesa di conifere, e dove non manchiamo di fermarci per una robusta colazione come usa qui.
        Ci siamo infatti rapidamente adeguati alle abitudini alimentari locali, con colazioni a base di uova, pancetta, patate, prosciutto e salsiccia, dei veri pranzi completi da consumarsi in tarda mattinata, in sostanza abbiamo sempre fatto due pasti al giorno, la colazione e la cena, che qui si consuma a partire dalle sei del pomeriggio.
        Proseguiamo quindi verso valle registrando un costante aumento della temperatura, tra colline brulle di un tipico color marrone dato dall’erba totalmente arsa dalla mancanza di acqua, pare che qui la stagione della siccità sia lunga.
        Approdiamo quindi a San Francisco dopo circa trecento chilometri di grande calura, e ci facciamo sorprendere in maniche corte dalla temperatura autunnale della baia, dove siamo accolti da una fitta nebbia che qui è di casa.
        Uno squarcio di sole ci permette di visitare il famoso Fisherman’s Warf, l’antico molo dei pescatori ora trasformato in polo di attrazione turistica con centinaia di negozi inseriti nei vecchi locali, un colorato e piacevole mix di antico e moderno che attrae gente in massa, grazie anche alla presenza di migliaia di elefanti marini distesi a riposare sulle chiatte disposte appositamente per loro proprio di fronte al molo.
        Ci intratteniamo a lungo ad osservare questi simpatici animali che litigano rumorosamente per accaparrarsi un posto al sole e che quando riescono a trovare un minimo di spazio si abbandonano nelle posizioni più buffe e disparate al meritato riposo, e ci avviamo quindi verso sud zigzagando per i tipici saliscendi resi famosi dalle migliaia di film e telefilm ambientati su queste caratteristiche strade dalla pendenza quantomeno inconsueta.
        Purtroppo l’ultima compagna del nostro viaggio sarà la nebbia, provocata dalla differenza di temperatura tra il freddo oceano e l’aria calda dell’entroterra, che ci occulterà gli altrimenti magnifici panorami della costa a sud di San Francisco, insospettabilmente selvaggia e disabitata per centinaia di chilometri.
        Stanchi ed infreddoliti ci fermiamo in un motel poco a nord di Monterey, dove accendiamo il riscaldamento pensando al mostruoso cambio di temperatura che abbiamo dovuto sopportare nel giro di pochi giorni.

        Giorno 27 – 22 Settembre 2009 Marina – San Luis Obispo
        Stati: California
        Km: 280

        Ripartiamo per l’ultima tappa,ma presto ci fermiamo a far controllare la catena da un meccanico di moto di Monterey, che ci conferma l’avvenuto decesso, augurandoci buona fortuna per gli ultimi duecento chilometri ancora da percorrere.
        Proseguiamo sulla highway one nella solita nebbia cercando di sollecitare il meno possibile la povera catena defunta, attraversando la bella Big Sur, paradiso dei surfisti conosciuto in tutto il mondo, e ci dirigiamo verso la casa del nostro amico Blair, che ci presterà un pezzo del suo garage per custodire la moto fino al prossimo viaggio, che da qui avrà inizio.

        Il nostro coast to coast finisce qui, dopo undicimiladuecento chilometri in ventisei giorni, dal freddo e piovoso est al nebbioso ovest, passando per la neve del Colorado e per il caldo infernale della Death Valley, alternando deserti a montagne altissime, emozioni e stati d’animo che solo un grande paese pieno di contrasti come questo può regalarti, e che un semplice diario di viaggio non pretende di poter descrivere appieno.

        Allora vieni anche in moto con noi che ne dici ?


        Ciao
        Segui sempre la bussola,ti porterà a Nord ; Capo Nord

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        • #34
          Originariamente inviato da Fabry Visualizza il messaggio
          Allora vieni anche in moto con noi che ne dici ?


          Ciao
          ciao, ben volentieri, adesso la mia africona è in california ma sto recuperando un altro strano motociclo per i giretti vicino a casa

          giovedì lo porto a casa, poi sono tutto vostro

          ho indicato come città di riferimento Albenga ma in realtà vivo nell'entroterra, precisamente a caprauna, che ne pensate di venire a mangiare due funghi e un po' di cinghiale al ristorante tipico quassù e come ammazzacaffè un bel giretto digestivo per bricchi? magari questa domenica?

          chiedo scusa a tutti gli altri per l'OT

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          • #35
            Auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu....... invidia, massima ed amichevole invidia per chi ha potuto regalarsi un giretto così :pray:

            Ovviamente resto in attesa di vedere le foto!

            Lamps
            Giancarlo gattostanco Gattelli - Moto Guzzi Stelvio NTX - Ravenna
            http://www.gattostanco.it http://www.ttacademy.it (il mio nuovo bar)
            La buona notizia è che dio non esiste. Quella cattiva è che in Italia non si può dire.

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            • #36
              Originariamente inviato da accelera Visualizza il messaggio
              ciao, ben volentieri, adesso la mia africona è in california ma sto recuperando un altro strano motociclo per i giretti vicino a casa

              giovedì lo porto a casa, poi sono tutto vostro

              ho indicato come città di riferimento Albenga ma in realtà vivo nell'entroterra, precisamente a caprauna, che ne pensate di venire a mangiare due funghi e un po' di cinghiale al ristorante tipico quassù e come ammazzacaffè un bel giretto digestivo per bricchi? magari questa domenica?

              chiedo scusa a tutti gli altri per l'OT
              L'idea non sarebbe male, ho già l'acquoilina in bocca,vedo che dicono gli altri della banda,noi siamo un gruppetto di Albenga e zone limotrofe e ogni domenica facciamo del sano mototurismo tempo permettendo, ci farebbe piacere se tu ti aggregassi a noi, anche con consorte va bene, se vuoi possiamo scambiarci il numero di cell per contattarci.........Ciao
              Segui sempre la bussola,ti porterà a Nord ; Capo Nord

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              • #37
                Originariamente inviato da Fabry Visualizza il messaggio
                L'idea non sarebbe male, ho già l'acquoilina in bocca,vedo che dicono gli altri della banda,noi siamo un gruppetto di Albenga e zone limotrofe e ogni domenica facciamo del sano mototurismo tempo permettendo, ci farebbe piacere se tu ti aggregassi a noi, anche con consorte va bene, se vuoi possiamo scambiarci il numero di cell per contattarci.........Ciao
                perfetto, grazie

                hai un messaggio privato

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                • #38
                  le foto dove posso trovarle?
                  cbf 600 s "MARY 3"

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                  • #39
                    ciao, ho messo qualcosa su facebook ma sul mio sito non le ho ancora pubblicate, maledetta connessione gprs

                    il mio profilo è pubblico, cerca Dario Bigazzi, la foto del profilo è una macchina da rally rossa

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                    • #40
                      grazie mille
                      cbf 600 s "MARY 3"

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