Sì, le Langhe sono LE LANGHE, ma non esistono solo loro. E mi direte "certo, c'è il Chianti", "Certo, c'è la zona di Valdobbiadene" e chissà quante altre, ma maremma maiala se qualcuno cita l'Oltrepò Pavese (a parte batty 61 )...
Eppure l'Oltrepò Pavese è in grado di regalare panorami, borghi e suggestioni a un'ora scarsa da Milano... e ora è accomunato alle Langhe per la presenza di alcune Panchine Giganti.
Neanche a farlo apposta, venni a conoscenza delle Panchine Giganti nel 2018 grazie a un post di @M@X e da allora ipotizzai dei tour per andarle a visitare... mai fatto, non c'erano le condizioni.
Ma adesso sì.
E dopo il passagio quasi casuale dalla Panchina di Edolo settimana scorsa, in questi due pomeriggi sono andato per Panchine in Oltrepò. Invero oggi avremmo dovuto trovarci io e Saudade per andare sul lago d'Iseo ma il meteo-terrorismo di 3BMeteo che metteva addirittura nuvole nere con sette gocce, fulmini e strafulmini ci ha fatto desistere.
Ma con ordine: ieri (sabato) parto "tardi" (15.30) con sette possibili panchine e punto sulla più lontana, Casasco (AL), poco dopo Volpedo.
Le campagne tra la Val Grue e la Val Curone sono molto rilassanti, a Volpedo (ore 16.45) il gran numero di indicazioni turistiche mi fa sostare: è il luogo natio di Giuseppe Pellizza, il pittore de "Il Quarto Stato", Nella piazza del paese (già Piazza Castello, ora Piazza Quarto Stato) campeggia una riproduzione del dipinto originale che è conservato al Museo del Novecento di Milano (l'ho rivisto un mese e mezzo fa). Un anziano in Panda (quella "vera") si ferma ai margini della piazza per non rovinarmi l'inquadratura, un addetto della Pro Loco mi segnala alcune curiosità e mi fa aprire il portone della vecchia mascalcìa, un tripudio di vite del Canada. Dovrò tornare solo per la visita al paese.
Raggiungo la Panchina di Casasco alle 17.15, accanto al piccolo osservatorio del locale circolo astrofili: purtroppo non c'è nessuno a cui chiedere se organizzano qualcosa per la pioggia di Perseidi, proverò a telefonare. Incontro lì il giovane titolare dell'azienda vinicola dove far timbrare il "passaporto", mi precede in auto e nell'aia compio il piccolo rito.
Lungo la strada verso Voghera, una piccola chicca, la PIeve Romanica di Viguzzolo, un vero incanto architettonico.
Mi dirigo a Retorbido (PV) e giungo alla Panchina alle 18.30 "facendola sporca": la stradina è asfaltata ma il transito sarebbe vietato: a furia di legere i post di aquilasolitaria vien voglia di infrangere innocentemente questi divieti... altrimenti occorrerebe scarpinare per 20 minuti. Mi supera un ragazzotto del posto in moto da trial, anche lui va alla Panchina per proseguire tra i vigneti, possiamo farci vicendevolmente le foto ricordo senza acrobazie da selfie. Alle 19.00 sono al punto-timbro che è un bar con una non indiferente offerta di happy hour: mi siedo e gusto un bel dissetante debolmente alcoolico a base di Basanotto, un liquore creato da una startup ligure durante il lockdown, a base di BAsilico, SAlvia e chiNOTTO: è gustosissimo.
Provo a raggiungere la Panchina di Codevilla (PV): occorre percorrere un viottolo lungo non so quanto ma è tardino e prefersco rientrare.
Oggi (domenica, sempre che riesca a chiudere il post per le 23.59) parto alle 14.45 e punto subito (niente autostrada) su Codevilla prendendo un bel temporale sulla SS35 tra Binasco e Bressana, ma dopo il cielo è meravigliosamente aperto. La Panchina raggiunta con calma alle 16.15 è un una splendida posizione che domina il vigneto sottostante e tutta la pianura padana coperta da nubi minacciose, ma lì dove sono io è soleggiato e caldo, un tripudio di canti di cicale. Timbro il carnet al "Bar di Lucio", sosta birra e proseguo.
17.45, sono alla "Farfalla": la Panchina di Casteggio (PV) è stata inaugurata da pochissimi giorni e domina il vigneto che le dà il nome (visto dall'alto sembra il grazioso insetto). Ci so molti visitatori, i più intelligenti sono quelli che parcheggiano l'auto davanti alla panchina, così il panorama va a farsi f...: come si dice? Quando il saggio indica la luna (il panorama) lo stolto guarda il dito (la panchina), mentre dito e luna dovrebbero vivere l'uno per l'altra. L'aria è abbastanza tersa, si vede perfino la skyline di Milano!
Al punto-timbro, il timbro non ce l'hanno ancora, pazienza, ripasserò. Riparto sotto un altro temporale che già si annunciava, ma da Bressana (sarà il confine dei fulmini?) il cielo è meravogliosamente azzurro.
Tutte le foto qui
Tutte le panchine
Eppure l'Oltrepò Pavese è in grado di regalare panorami, borghi e suggestioni a un'ora scarsa da Milano... e ora è accomunato alle Langhe per la presenza di alcune Panchine Giganti.
Neanche a farlo apposta, venni a conoscenza delle Panchine Giganti nel 2018 grazie a un post di @M@X e da allora ipotizzai dei tour per andarle a visitare... mai fatto, non c'erano le condizioni.
Ma adesso sì.
E dopo il passagio quasi casuale dalla Panchina di Edolo settimana scorsa, in questi due pomeriggi sono andato per Panchine in Oltrepò. Invero oggi avremmo dovuto trovarci io e Saudade per andare sul lago d'Iseo ma il meteo-terrorismo di 3BMeteo che metteva addirittura nuvole nere con sette gocce, fulmini e strafulmini ci ha fatto desistere.
Ma con ordine: ieri (sabato) parto "tardi" (15.30) con sette possibili panchine e punto sulla più lontana, Casasco (AL), poco dopo Volpedo.
Le campagne tra la Val Grue e la Val Curone sono molto rilassanti, a Volpedo (ore 16.45) il gran numero di indicazioni turistiche mi fa sostare: è il luogo natio di Giuseppe Pellizza, il pittore de "Il Quarto Stato", Nella piazza del paese (già Piazza Castello, ora Piazza Quarto Stato) campeggia una riproduzione del dipinto originale che è conservato al Museo del Novecento di Milano (l'ho rivisto un mese e mezzo fa). Un anziano in Panda (quella "vera") si ferma ai margini della piazza per non rovinarmi l'inquadratura, un addetto della Pro Loco mi segnala alcune curiosità e mi fa aprire il portone della vecchia mascalcìa, un tripudio di vite del Canada. Dovrò tornare solo per la visita al paese.
Raggiungo la Panchina di Casasco alle 17.15, accanto al piccolo osservatorio del locale circolo astrofili: purtroppo non c'è nessuno a cui chiedere se organizzano qualcosa per la pioggia di Perseidi, proverò a telefonare. Incontro lì il giovane titolare dell'azienda vinicola dove far timbrare il "passaporto", mi precede in auto e nell'aia compio il piccolo rito.
Lungo la strada verso Voghera, una piccola chicca, la PIeve Romanica di Viguzzolo, un vero incanto architettonico.
Mi dirigo a Retorbido (PV) e giungo alla Panchina alle 18.30 "facendola sporca": la stradina è asfaltata ma il transito sarebbe vietato: a furia di legere i post di aquilasolitaria vien voglia di infrangere innocentemente questi divieti... altrimenti occorrerebe scarpinare per 20 minuti. Mi supera un ragazzotto del posto in moto da trial, anche lui va alla Panchina per proseguire tra i vigneti, possiamo farci vicendevolmente le foto ricordo senza acrobazie da selfie. Alle 19.00 sono al punto-timbro che è un bar con una non indiferente offerta di happy hour: mi siedo e gusto un bel dissetante debolmente alcoolico a base di Basanotto, un liquore creato da una startup ligure durante il lockdown, a base di BAsilico, SAlvia e chiNOTTO: è gustosissimo.
Provo a raggiungere la Panchina di Codevilla (PV): occorre percorrere un viottolo lungo non so quanto ma è tardino e prefersco rientrare.
Oggi (domenica, sempre che riesca a chiudere il post per le 23.59) parto alle 14.45 e punto subito (niente autostrada) su Codevilla prendendo un bel temporale sulla SS35 tra Binasco e Bressana, ma dopo il cielo è meravigliosamente aperto. La Panchina raggiunta con calma alle 16.15 è un una splendida posizione che domina il vigneto sottostante e tutta la pianura padana coperta da nubi minacciose, ma lì dove sono io è soleggiato e caldo, un tripudio di canti di cicale. Timbro il carnet al "Bar di Lucio", sosta birra e proseguo.
17.45, sono alla "Farfalla": la Panchina di Casteggio (PV) è stata inaugurata da pochissimi giorni e domina il vigneto che le dà il nome (visto dall'alto sembra il grazioso insetto). Ci so molti visitatori, i più intelligenti sono quelli che parcheggiano l'auto davanti alla panchina, così il panorama va a farsi f...: come si dice? Quando il saggio indica la luna (il panorama) lo stolto guarda il dito (la panchina), mentre dito e luna dovrebbero vivere l'uno per l'altra. L'aria è abbastanza tersa, si vede perfino la skyline di Milano!
Al punto-timbro, il timbro non ce l'hanno ancora, pazienza, ripasserò. Riparto sotto un altro temporale che già si annunciava, ma da Bressana (sarà il confine dei fulmini?) il cielo è meravogliosamente azzurro.
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