Eh si, tutto per colpa di una consegna.
Prima ancora di prendere la mia prima moto usata, acquistai (e meno male...) una giacca invernale SPIDI H2Out, capo con cui ho fatto negli anni taaaaaanti km e con il quale ho toccato l'asfalto in vario modo. E niente, dopo svari sbraciolamenti la mitica continuava a non volerne sapere di incamerare acqua, anche di quella più ossessiva compulsiva.
Peccato che all'epoca ero un tantino più ingombrante mentre già da un po', indossandola, assomiglierei più al batacchio che tocca la campana nei giorni di festa.
Morale: la giacca se ne stava mesta appesa in gruccia, senza nessuna speranza di andare sul mercato per cambiare batacchio visto le varie antiestetiche abrasioni.
Un giorno però, nel recente passato, mi vedo di nuovo insieme ad un gruppetto di baldi pensionati con cui ho condiviso molte avventure lavorative e, più che altro, momenti di vera complicità.
Con uno di questi, Andrea, si parla di moto e varie amenità davanti ad un bel panino al lampredotto.
Manco so io come gli dico della giacca appesa in gruccia e in termine di due secondi restiamo che a breve lo avrei contattato per portargliela, senza impegno, e senza soldi, visto che gliel'avrei regalata.
Siamo entrambi soddisfatti. Non restava che incontrarci per la consegna.
Sabato 29, ore 10.30 arrivo al luogo dell'incontro, loc. Il Signorino, lungo la SS64 che da Pistoia porta a Bologna. Il punto è celebre fra i motociclisti, i ciclisti, gli automobilisti, d'epoca e non, una specie di ombelico del mondo dove si trovano e ritrovano le varie passioni che la strada vecchia di quasi 100 anni sopporta.
Si parla del più e del meno e da subito si ricrea quell'atmosfera che abbiamo assaporato per tanto tempo. Meno male che c'è sempre qualche occasione per potersi rivedere!
Mentre siamo lì che parliamo abbiamo anche l'occasione di vedere l'arrivo del solito deficiente su due ruote a motore, che arrivando a tutta randa invade la corsia opposta per fare l'ultima curva che c'è subito prima di arrivare davanti al bar/ristorante, per poi stare a ragionare di quanto è ganzo gonfio come un tacchino.
Putroppo quella è una strada che di scene così ne vede tante, troppe, e qualcuno ogni tanto resta sull'asfalto senza aver la possibilità di far vedere quanto è tacchino o di inveire contro il tacchino di turno che gli ha interrotto l'esistenza, direttamente o indirettamente.
Saluto Andrea, con il quale ci ripromettiamo un incontro a breve e riparto in direzione nord.
In realtà non sarei voluto andare verso i monti perchè le previsioni dicevano acqua a partire dal primo pomeriggio, però.....fanc... la voglia è quella di curve placide e bei panorami e avendo l'Appennino lì ad un tiro di schioppo...
Percorro la Porrettana con fare placidissimo, e dopo poco mi fermo lungo il parapetto che divide l'asfalto dal corso del fiume, per godermi un po' di storie di pietra e acqua, macine e mulini.
Raggiungo Ponte alla Venturina e prendo per Pracchia, buttandomi senza fretta nel toboga che corre lungo il fiume Reno. Ad un certo punto raggiungo un TIR che mi fa cenno di passare. Ringrazio e proseguo, cosa che sinceramente non so se ha fatto anche il mezzo pesante visto che di lì a breve si trovano un paio di restringimenti e variazioni nel percorso che mah.....se ci è passato è meritevole dell'Oscar del volante, e di certo sarà entrato in possesso della statuetta!
Passo Pontepetri, svalico il Passo dell'Oppio, attraverso S.Marcello P.se, scalo un paio di marce all'incrocio de La Lima e via, su per la mitica SS12, una strada che non amo particolarmente, ma che trasuda di storia e di storie, e infatti snocciolo le sue curve con calma serafica, con occhio curioso.
Anche lo stomaco è curioso e appena messa la moto sul laterale in quel dell'Abetone si ritrova a divorare un paio di pezzi di pizza, parecchio ma parecchio buona!
Lavoro di denti appoggiando le terga su una bella panchinona naturale, che emana un odore stupendo.
Aaaaaaaaahhhh....che bel momento!
Il meteo ci aveva preso. Saranno circa le 14 che le nuvole si fanno sempre più cupe e risalgo in sella accompagnato da qualche goccia. Ricalo a valle sul versante toscano, perchè la parte emiliana mi sa che è già bella fradicia.
Non posso fare a meno di galleggiare un po' nel verde della foresta, sentendomi quasi un ramarro, anche se non è solo il verde a prendere la scena.
Ma siamo sicuri che tra qualche giorno è giugno?
Eccomi di nuovo a La Lima, dove mi soffermo per qualche istante per cercare lo spunto giusto.
Senza far troppa strada decido di buttarmi in un altro polmone verde, che in parte prende il nome di Svizzera Pesciatina, appellativo che rende l'idea sul tipo di ambiente dove sto per immergermi.
Mi fermo quasi subito per visitare Piteglio, visita che rimando da sempre. Oggi non ho nessuna fretta e il momento giusto è arrivato.
Scorci di Piteglio
.....continua....
Prima ancora di prendere la mia prima moto usata, acquistai (e meno male...) una giacca invernale SPIDI H2Out, capo con cui ho fatto negli anni taaaaaanti km e con il quale ho toccato l'asfalto in vario modo. E niente, dopo svari sbraciolamenti la mitica continuava a non volerne sapere di incamerare acqua, anche di quella più ossessiva compulsiva.
Peccato che all'epoca ero un tantino più ingombrante mentre già da un po', indossandola, assomiglierei più al batacchio che tocca la campana nei giorni di festa.
Morale: la giacca se ne stava mesta appesa in gruccia, senza nessuna speranza di andare sul mercato per cambiare batacchio visto le varie antiestetiche abrasioni.
Un giorno però, nel recente passato, mi vedo di nuovo insieme ad un gruppetto di baldi pensionati con cui ho condiviso molte avventure lavorative e, più che altro, momenti di vera complicità.
Con uno di questi, Andrea, si parla di moto e varie amenità davanti ad un bel panino al lampredotto.
Manco so io come gli dico della giacca appesa in gruccia e in termine di due secondi restiamo che a breve lo avrei contattato per portargliela, senza impegno, e senza soldi, visto che gliel'avrei regalata.
Siamo entrambi soddisfatti. Non restava che incontrarci per la consegna.
Sabato 29, ore 10.30 arrivo al luogo dell'incontro, loc. Il Signorino, lungo la SS64 che da Pistoia porta a Bologna. Il punto è celebre fra i motociclisti, i ciclisti, gli automobilisti, d'epoca e non, una specie di ombelico del mondo dove si trovano e ritrovano le varie passioni che la strada vecchia di quasi 100 anni sopporta.
Si parla del più e del meno e da subito si ricrea quell'atmosfera che abbiamo assaporato per tanto tempo. Meno male che c'è sempre qualche occasione per potersi rivedere!
Mentre siamo lì che parliamo abbiamo anche l'occasione di vedere l'arrivo del solito deficiente su due ruote a motore, che arrivando a tutta randa invade la corsia opposta per fare l'ultima curva che c'è subito prima di arrivare davanti al bar/ristorante, per poi stare a ragionare di quanto è ganzo gonfio come un tacchino.
Putroppo quella è una strada che di scene così ne vede tante, troppe, e qualcuno ogni tanto resta sull'asfalto senza aver la possibilità di far vedere quanto è tacchino o di inveire contro il tacchino di turno che gli ha interrotto l'esistenza, direttamente o indirettamente.
Saluto Andrea, con il quale ci ripromettiamo un incontro a breve e riparto in direzione nord.
In realtà non sarei voluto andare verso i monti perchè le previsioni dicevano acqua a partire dal primo pomeriggio, però.....fanc... la voglia è quella di curve placide e bei panorami e avendo l'Appennino lì ad un tiro di schioppo...
Percorro la Porrettana con fare placidissimo, e dopo poco mi fermo lungo il parapetto che divide l'asfalto dal corso del fiume, per godermi un po' di storie di pietra e acqua, macine e mulini.
Raggiungo Ponte alla Venturina e prendo per Pracchia, buttandomi senza fretta nel toboga che corre lungo il fiume Reno. Ad un certo punto raggiungo un TIR che mi fa cenno di passare. Ringrazio e proseguo, cosa che sinceramente non so se ha fatto anche il mezzo pesante visto che di lì a breve si trovano un paio di restringimenti e variazioni nel percorso che mah.....se ci è passato è meritevole dell'Oscar del volante, e di certo sarà entrato in possesso della statuetta!
Passo Pontepetri, svalico il Passo dell'Oppio, attraverso S.Marcello P.se, scalo un paio di marce all'incrocio de La Lima e via, su per la mitica SS12, una strada che non amo particolarmente, ma che trasuda di storia e di storie, e infatti snocciolo le sue curve con calma serafica, con occhio curioso.
Anche lo stomaco è curioso e appena messa la moto sul laterale in quel dell'Abetone si ritrova a divorare un paio di pezzi di pizza, parecchio ma parecchio buona!
Lavoro di denti appoggiando le terga su una bella panchinona naturale, che emana un odore stupendo.
Aaaaaaaaahhhh....che bel momento!
Il meteo ci aveva preso. Saranno circa le 14 che le nuvole si fanno sempre più cupe e risalgo in sella accompagnato da qualche goccia. Ricalo a valle sul versante toscano, perchè la parte emiliana mi sa che è già bella fradicia.
Non posso fare a meno di galleggiare un po' nel verde della foresta, sentendomi quasi un ramarro, anche se non è solo il verde a prendere la scena.
Ma siamo sicuri che tra qualche giorno è giugno?
Eccomi di nuovo a La Lima, dove mi soffermo per qualche istante per cercare lo spunto giusto.
Senza far troppa strada decido di buttarmi in un altro polmone verde, che in parte prende il nome di Svizzera Pesciatina, appellativo che rende l'idea sul tipo di ambiente dove sto per immergermi.
Mi fermo quasi subito per visitare Piteglio, visita che rimando da sempre. Oggi non ho nessuna fretta e il momento giusto è arrivato.
Scorci di Piteglio
.....continua....
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