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Val Roja, Val Bevera e Col de Turini

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  • Val Roja, Val Bevera e Col de Turini

    SPOILER: solo per ingolosirvi... siamo tornati (un po' di corsa) sui luoghi dove abbiamo iniziato a fare del bel mototurismo a partire da 25 anni fa.
    Un assaggio, seguirà report.

    Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
    Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
    1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

  • #2
    Peripatetici!!

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    • #3
      linea maginot a sospel? quando ci passai ne valse la pena.....anche perchè pioveva

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      • #4
        Aspetto il report e le sensazioni ed anedoti dopo 25 anni .
        I Viaggi di Batty e Vica

        Officially awarded the title BFS n1

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        • #5
          Originariamente inviato da scintillone Visualizza il messaggio
          linea maginot a sospel? quando ci passai ne valse la pena.....anche perchè pioveva
          Abbiamo visitato forte Saint-Roch molti anni fa, in questo weekend non ce n'era il tempo ma torneremo per Fort Barbonnet
          Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
          Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
          1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

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          • #6
            E così siamo tornati, dopo diversi anni, sulle strade che ci hanno portato nel meraviglioso mondo del turismo in moto, dato che è stato il traffico di Nizza a farci mettere da parte l'automobile. Questo weekend avrebbe dovuto prendere un'altra piega: il programma originale prevedeva la Val Camonica, l'Aprica, Bormio, Livigno e l'Engadina, con rientro dalla Val Bregaglia e dalla Valchiavenna... ma il meteo svizzero dava elevata probabilità di pioggia e, se lo dicono gli sguizzeri, pioverà davvero. Un'altra idea poteva essere quella di andare al Monte Grappa ma il trasferimento fino a Vicenza era mal gradito, troppa autostrada per un weekend (però il Diavolo fa le pentole e non i coperchi...). Allora una profonda analisi dell'Atlante e delle ipotesi di itinerari di viaggio memorizzati sul PC per usi futuri ci ha fatto scegliere "ma perché non andiamo appena al di là del confine? è da tanto che manchiamo dalla Francia". Così un programma di viaggio che sarebbe stato ok per tre-quattro giorni è stato sfalciato di km di percorrenza e di qualche visita per essere condensato in due, che poi a voler vedere le ore, sono uno e mezzo...
            Il giro vero e proprio per noi milanesi comincia a Cuneo: prima c'è il trasferimento per Asti Est, quindi Alba sui vari pezzettini di A33 ancora mal raccordati e, consiglio per tutti, da Alba a Cuneo prendete la vecchia statale Bra-Cherasco-Fossano, impiegate lo stesso tempo che andar a cercare la TO-SV e la diramazione per CN.. A Cuneo si infila la SS20 "del Col di Tenda" affiancata in rilevato, viadotti e gallerie dalla ferrovia Cuneo-Ventimiglia (che a Breil-sur-Roya si dirama per Nizza), gioiello tecnico e architettonico che meriterebbe una maggior valorizzazione turistica. Dopo Limone Piemonte preparatevi per un po' di anni a un'attesa di 25 minuti: finalmente è in corso il raddoppio del tunnel! Si sta infatti realizzando una seconda canna adeguatamente larga per un doppio senso di marcia provvisorio e un senso unico con corsia di emergenza definitivo, quando la canna originaria verrà anch'essa raddoppiata di larghezza. Il lungo budello non è infatti più in grado di sostenere l'intenso traffico dei periodi di punta delle vacanze.
            Arriviamo a Tenda/Tende all'ora di pranzo sotto un cielo azzurro e tersissimo. Ma Tenda o Tende? Fino al 1947 la val Roja, che per geografia fisica è italiana) era amministrativamente in provincia di Cuneo (perfino Garibaldi, nizzardo, era italiano) ma venne ceduta alla Francia in conto danni di guerra attraverso un referendum dal dubbio svolgimento Se guardate i cognomi sui citofoni comunque ne vedrete moltissimi liguri e piemontesi, e i monumenti nelle piazze ricordano i fanti caduti nella Prima Guerra Mondiale sul Piave al comando di Cadorna e Diaz. Dopopranzo ci concediamo una passeggiata per la vecchia tenda con la sua bella cattedrale dedicata all'Assunta, dalla facciata policroma e dal ricco portale di scisto verde, pietra tipica della zona. Sul paese vegliano le rovine del castello dei conti Lascaris di Ventimiglia, di cui sopravvive alla distruzione operata da Nicolas de Catinat (sì, quello di Pra Catinat) soltanto una torre.

            Lasciamo Tenda per una visita fulcro di questo viaggio: in una valletta laterale, oltre Briga Marittima/La Brigue, al termine della strada asfaltata ci attende la cappella di Notre-Dame des Fontaines che può ben essere definita, se non la Cappella Sistina (sarebbe troppo!) almeno la Cappella degli Scrovegni delle Alpi Marittime. Modesta all'esterno, vanta all'interno un'impressionante ciclo di affreschi: nel coro, nell'abside e sull'arco trionfale sono rappresentati episodi della vita di Maria, dalla nascita all'Assunzione, e della nascita e infanzia di Gesù; nelle due pareti laterali, quasi fosse un fumetto, il ciclo della Passione e Morte di Gesù a partire dall'entrata in Gerusalemme la Domenica delle Palme fino alla Discesa agli Inferi, nella parete di fondo un Giudizio Universale dalla terrificante (per l'epoca) raffigurazione della sorte dei dannati. Merita sicuramente la visita e il modesto biglietto di 4 €. Alla biglietteria troverete probabilmente una ragazza torinese che si è trasferita qui. Vedremo arrivare dallo sterrato dietro la cappella moltissime moto enduro assai impolverate che avranno percorso un tratto della Via del Sale.

            Lasciata la cappella ci fermiamo anche a Briga Marittima/La Brigue, due passi si fanno volentieri per salire ai resti di un altro castello Lascaris, visitare la Collegiata di San Martino e ammirare la lapide bronzea che, nel portico del municipio, riporta il Bollettino di Guerra del 4 novembre 1918 con cui il generale Armando Diaz proclama la vittoria dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.

            E' giunta l'ora di andare a sistemarsi in hotel: pochi km a sud, a Saint-Dalmas-de-Tende, l'hotel Le Prieurè (ricavato dalla ristrutturazione di un convento) ci accoglie nelle sue camere essenziali ma pulitissime (Carpe Diem ha il parcheggio recintato). Croce e delizia però, il ristorante interno è al minimo sindacale per via (a loro detta) della situazione sanitaria CoViD e offre un menu veramente scarno, a St-Dalmas non c'è nessun altro ristorante e non c'è un servizio taxi, dovremo riprendere la moto e salire a Tenda per cena, meno male che sono solo 10 minuti di strada.
            La mattina dopo il cielo è sempre tersissimo e l'aria è fresca (si scalderà più tardi). La giornata è più di guida che di visite, ma è una giornata ben spesa perché andremo a (ri)toccare il Col de Turini, mitico passo-spauracchio del Tour de France e prova speciale del Rallye di Monte-Carlo. prima però discendiamo la Val Roja ammirando qui e là la ferrovia che con gallerie elicoidali e viadotti ora spunta su un versante, ora sull'altro. Dovremo saltare altri borghi dalle notevoli esponenze architettoniche (come Saorgio/Saorge) e addirittura occorrerebbe una giornata intera con gli scarponcini ai piedi per esplorare la Vallèe des Merveilles con le sue incisioni rupestri, dovremo accontentarci: incredibile quanti spunti offrirebbe questa valle apparentemente anonima.
            Le Gorges de Bergue, dove la strada si infila, fanno da cornice al viadotto di Scarassoui, la più imponente opera della ferrovia Cuneo-Ventimiglia, realizzato negli anni 70 al posto del precedente distrutto dai tedeschi in ritirata nella Seconda Guerra Mondiale: pur essendo un moderno ponte in cemento, è un simbolo di grazia e arditezza. Più a sud presso Fontano/Fontan si incontrano le Gorges de Saorge dove però la parte più spettacolare è bypassata da una moderna galleria. Si riesce perà a intravedere la grande lapide in latino che ricorda l'apertura della strada voluta da Carlo Emanuele III di Savoia.
            Poco prima di Breglio/Breil-sur-Roya (non è un errore, noi scriviamo Roja, i francesi Roya) lasciamo la D6204 (così si chiama in Francia la SS20) per la D2204 che ci porterà al Col de Brouis, altezza di solo 858 m ma curve da go-go, anche molto "tecniche". Qui ci sarebbe da visitare un forte della Linea Maginot meridionale, ma la nostra destinazione è Sospello/Sospel, gradevole paesino sul fiume Bevera dove ci fermeremo per due passi (a piedi) visitando la Cattedrale di San Michele che prospetta sull'omonima piazza, circondata da begli edifici, e raggiungendo la Cappella della Santa Croce dei Penitenti Bianchi, purtroppo chiusa, della quale si apprezza l'inconsueto campanile a pianta triangolare. Oltre che dai ponti stradali, il Bevera è attraversato dal Ponte Vecchio, risalente al XI secolo, ricostruito tale e quale appena dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale dopo che i tedeschi l'avevano fatto saltare. A Sospel sarebbe possibile, avendo il tempo a disposizione, visitare ben tre fortificazioni della Linea Maginot: il Saint-Roch, l'Agasien e il Barbonnet, quasi indistinguibile dalla cima della montagna su cui è edificato.

            E adesso si guida di nuovo... e si fotografa: la Gegeniglia scatterà moltissime foto per strada! Lasciamo Sospello sulla D2566 verso nord per salire, attraversando le Gorges di Piaon, passando accanto alla cappella di Notre-Dame de la Menour (che sarebbe raggiungibile a piedi, ma noi abbiamo già dato in passato, per una scala e un sentiero che scavalcano la strada con un ponte ad archetti) e giungendo finalmente ai 1604 m slm del Col de Turini... col senno del poi, dalla parte meno bella in salita perché la maggior parte dei tornanti sono dalla parte di Luceram... fa niente, lo ri-rifaremo! Il colle è gremito di gitanti e motards, parcheggiamo Carpe Diem accanto a una BMW R1150GS anch'essa abbastanza datata: è di una ragazzona veronese che in cinque giorni percorrerà tutto l'arco alpino fino a Trieste, buon per lei. Ci fermiamo al bar dell'Hotel Les Trois Vallées che è il locale-simbolo del passo, tappezzato dalle targhe commemorative di diverse edizioni di gare e di raduni che qui si svolgono, e dalle foto di altrettanti eventi e visite. Troviamo anche una cartina che rappresenta il percorso che intendiamo (intenderemmo) fare.

            Al Turini convergono quattro strade. Amministrativamente son tre: la D2566 che abbiamo percorso da Sospel scende verso Lucèram, la M70 scende a La Bolléne-Vèsubie e la D68 compie un anello di una ventina di km presso il monte Pointe des Trois Communes che abbiamo già percorso in passato, lungo il quale si trovano diverse caserme d'alta quota abbandonate. Scendiamo verso Lucèram dapprima in falsopiano in mezzo alla foresta, poi dopo Peira-Cava troveremo un bivio abbastanza ridicolo: mostra le medesime distanze per Lucéram e Nizza sia proseguendo sulla D2566 che prendendo la D21: sceglieremo questa perché è di qui che troveremo un vero intestino aggrovigliato di tornanti. L'idea sarebbe (secondo cartina) di proseguire sulla D2566 per Lucéram, altri tornanti, L'Escarène e tornare a Sospel per la D2204 del Col de Braus ma l'orologio "ci guarda male"... e anche il clima si sta guastando (ma non pioverà) così infiliamo la D54 che, seppur stretta e tortuosa, è molto più breve nel portarci al Col de Braus (1008 m) evitando (purtroppo e per fortuna) un'altra serie di tornanti. L'idea di rientrare a casa percorrendo ancora il col di Tenda viene accantonata e da Sospel torniamo in val Roja percorrendo la D93 per Olivetta-San Michele che si innesta sulla SS20, da qui a Ventimiglia è un attimo e così "quelli che non volevano fare troppa autostrada" scelgono di rientrare in due ore e mezza, arrivando in box alle 18.30 (domattina la Gegeniglia avrà la sveglia alle 5...) senza trovare troppo traffico e facendo un po' di rimpiattino tra Voghera e Milano con una coppia su K1100RS targata BG.
            Alla fine, è stato un bel weekend di circa 700 km e tante visite, da rifare magari in compagnia e in più giorni!
            Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
            Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
            1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

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            • #7
              TUTTE LE FOTO QUI

              La galleria fotografica
              Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
              Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
              1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

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              • #8
                Racconto e foto molto belle e come al solito ben dettagliate. Ti fa venire voglia di partire domani
                Grazie per la condivisione

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                • #9
                  Molto bello....complimenti
                  ...Viva...
                  https://www.facebook.com/celeste.serena https://celesteserena.wixsite.com/ilmiosito

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                  • #10
                    Anche io, data la maggiore vicinanza, conosco abbastanza quei posti, girati in diverse occasioni.
                    Purtroppo non ho la tua stessa voglia di andare a cercare le cose da vedere. E' vero che preferisco guidare e guardare il panorama, ma le bellezze che hai visto e documentato accendono un piccolo rimpianto....
                    Se ricapito di li... no. QUANDO ricapito di lì mi vado prima a rileggere questo report. La cappella di Notre-Dame de fontaines, almeno, quella, non me la perderò.
                    Il mondo è troppo bello per sbirciarlo dal finestrino! Suzuki VStrom 1000 - Il piu' bel viaggio in moto? Il prossimo. BFS n.11
                    Quelli già fatti: http://www.madzilla.it - Velleità di scrittore

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