Quest’anno la consueta “cerimonia” dell’apposizione dell’adesivo sul bauletto della moto a termine del viaggio non ha avuto luogo, perché l’ho attaccato prima di partire…l’adesivo I LOVE ITALY donato da Motototurismo!
Ma partiamo dall’inizio…non proprio roseo! Fregandomene della superstizione e detti popolari vari, sono partito di venerdì, peraltro 17 (luglio), cioè il massimo della iettatura, ed infatti…prima non si inseriva l’antifurto di casa ed ho perso più di 40 minuti tra sudore e sacramenti vari prima di riuscire ad attivarlo Poi, finalmente parto e butto dentro la 1 marcia vrooommm, 2 marcia vrooooommm, 3 marcia vvvvroooommm, 4 marcia vvvvvrrrroooommm, arrivo in curva scalo le marce…anzi no, non scalo perché il cambio si è bloccato in 4…PORCA P@@@@@@@!!! Sfrizionando-sfrizionando riesco a tornare con la moto davanti il garage. Smontato e rimontato il perno della pedivella del cambio, senza aver toccato assolutamente null’altro, il cambio ha ripreso a funzionare…BAH!
Prima tappa, il pranzo a scrocco con mio fratello e mio babbo in un ristorante di Marina di Bibbona, dove abbiamo visto arrivare anche Beppe Grillo con un codazzo di gente: lui ovviamente sapendo che sono Comandante delle Forze Interplanetarie della Marina mi ha chiesto la cortesia di poter fare un selfie insieme, ma io mi sono signorilmente rifiutato…ci tengo alla mia immagine!
Poi, giunta l’ora di partire, si è scatenato un diluvio di acqua durato circa un’ora che mi ha bloccato in casa di mio fratello…saranno finite qui le sfighe di venerdì 17? Pare di si, perché passato l’acquazzone, finalmente riesco ad imboccare la celebre strada dei cipressi che sale a Bolgheri e da qui in poi sarà solo gioia, divertimento e bel tempo per le 2 settimane a seguire.
Proseguendo per strade secondarie, in serata giungo a Siena, dove faccio base per 2 notti perché il 18 lo voglio dedicare a fare il giro dell’Eroica (comprese le strade bianche) in moto. A parte la bellezza (e la polvere!) dell’Eroica, mi ha colpito vedere il centro storico di Siena praticamente vuoto di turisti…maledetto virus!
I due giorni a seguire, 19 e 20, li dedico per andare a visitare alcuni miei parenti di Roma, che non vedevo da anni, e quindi il 20 sera faccio tappa “tecnica” ad Anzio.
Il 21 è tutto mare, lungo la bella e selvaggia strada costiera che da Anzio arriva a S. Felice Circeo, con le dune di sabbia che a tratti invadono la carreggiata, per poi proseguire verso Sperlonga ed arrivare, infine, a Gaeta, che ha un piacevole centro storico.
Il 22 lascio momentaneamente la costa per dirigermi prima verso Sessa Aurunca, dove mio babbo ha passato un periodo della sua infanzia in collegio, e poi verso l’abbazia di Sant’Angelo in Formis che, purtroppo, trovo chiusa, per infine fare tutta la strada costiera sorrentina ed amalfitana, con pernotto a Vietri sul Mare; indimenticabile la sosta a Termini con granita al limone da 10 e lode e vista sui faraglioni di Capri!
23 luglio, lascio la costa per buttarmi all’interno in direzione di Potenza (dove sosterò 3 notti); lungo la strada ne approfitto per visitare un po’ di borghi, tra cui Satriano di Lucania, celebre per essere il paese dei murales.
Il 24 non perdo occasione per fare l’adrenalinico “Volo dell’angelo” lungo le due teleferiche che collegano Pietrapertosa e Castelmezzano, e questo nonostante 2 operazioni al cuore…tanto, nella peggiore delle ipotesi mia moglie avrebbe riscosso il premio dell’assicurazione sulla vita. L’esperienza è veramente da cardiopalma, ma va fatta almeno una volta nella vita, e può essere fatta anche in coppia. Poi, seguendo stradine secondarie dal manto stradale un po’ sgarrupato, ma dal panorama veramente bello, arrivo a Craco, la città fantasma. Qui la guida turistica racconta la brutta vicenda di questo paese storico, distrutto più dalle scelte scellerate di alcuni amministratori che hanno sperperato soldi ed hanno preso decisioni sbagliate piuttosto che dal naturale lento moto franoso che affligge la zona; a dimostrazione di ciò, il nucleo storico, costruito su solida roccia (perché gli antichi sapevano dove era meglio andare a costruire), è praticamente integro, mentre la parte “moderna”, costruita sull’argilla, è distrutta.
Il 25 lo dedico a percorrere la vecchia via Appia SS7 che si snoda tra Potenza e Matera e che collega diversi borghi arroccati sui monti che sovrastano la valle del Basento, tra cui spicca Tricarico per il suo bel centro storico. Anche questa è una piacevole passeggiata tra bei panorami, bei paesi, ed una strada tutto sommato in buone condizioni.
Il 26 luglio è il giro di boa ed inizio la risalita verso casa. Passo dal lago di Monticchio, su cui si affaccia la famosa e scenografica abbazia di S. Michele, da Melfi (bello il centro storico dominato dal castello normanno) e da Venosa (celebre la chiesa incompiuta dell’abbazia della Santissima Trinità), per giungere in serata a Benevento.
Riparto da Benevento il 27 in mattinata ed in breve raggiungo Isernia, per poi proseguire verso Pescocostanzo (pregevole il centro storico con la bella basilica di S. Maria del Colle) ed il mitico e scenografico Altopiano delle Cinque Miglia, per poi percorrere la stupenda Valle del Sagittario e chiudere in bellezza andando a dormire a Scanno.
Ormai sono agli sgoccioli della vacanza, ma proprio gli ultimi giorni mi regalano le emozioni più forti!
Il 28 riprendo la strada e da Scanno raggiungo Sulmona e da qui il celebre Campo Imperatore dove non può mancare un’abbuffata di arrosticini presso il noto Ristoro Mucciante; a stomaco pieno, infine, “rotolo” verso L’Aquila per il pernotto. Il centro storico di L’Aquila è tutto un cantiere, però fa piacere vedere che i cantieri lavorano e la sera le strade si popolano di tante persone che riempiono i locali che hanno vinto la sfida contro il terremoto ed hanno riaperto i battenti.
Discorso diverso, invece, il 29 quando giungo ad Amatrice….un vero pugno allo stomaco vedere la distruzione e le macerie del terremoto del 2016; altre macerie e distruzione verso Arquata del Tronto ed il paese di Piedilama (dove per qualche anno sono andato a trascorrere il Natale insieme a tutta la mia famiglia e parenti vari) completamente raso al suolo . Con gli occhi ancora rossi e gonfi di lacrime, mi affaccio sulla piana di Castelluccio, e solo la bellezza e la pace del luogo riesce a rasserenarmi.
Certo il finale del viaggio non è facile da digerire perché per questioni “diplomatiche” dopo Castelluccio è bene che raggiungo mia moglie che si trova da circa 2 settimane a casa di sua madre in Ancona (dove giungo in serata), e questo mi impedisce di incontrare i mitici Zivas ed Enzorock, ma tant’è…ogni tanto, per la quiete famigliare è bene fare qualche rinuncia e come in questo caso deviare dal gioioso percorso!
A questo link trovate l’album con le foto https://photos.app.goo.gl/o7dKbnz1EedKJDsv9
Ma partiamo dall’inizio…non proprio roseo! Fregandomene della superstizione e detti popolari vari, sono partito di venerdì, peraltro 17 (luglio), cioè il massimo della iettatura, ed infatti…prima non si inseriva l’antifurto di casa ed ho perso più di 40 minuti tra sudore e sacramenti vari prima di riuscire ad attivarlo Poi, finalmente parto e butto dentro la 1 marcia vrooommm, 2 marcia vrooooommm, 3 marcia vvvvroooommm, 4 marcia vvvvvrrrroooommm, arrivo in curva scalo le marce…anzi no, non scalo perché il cambio si è bloccato in 4…PORCA P@@@@@@@!!! Sfrizionando-sfrizionando riesco a tornare con la moto davanti il garage. Smontato e rimontato il perno della pedivella del cambio, senza aver toccato assolutamente null’altro, il cambio ha ripreso a funzionare…BAH!
Prima tappa, il pranzo a scrocco con mio fratello e mio babbo in un ristorante di Marina di Bibbona, dove abbiamo visto arrivare anche Beppe Grillo con un codazzo di gente: lui ovviamente sapendo che sono Comandante delle Forze Interplanetarie della Marina mi ha chiesto la cortesia di poter fare un selfie insieme, ma io mi sono signorilmente rifiutato…ci tengo alla mia immagine!
Poi, giunta l’ora di partire, si è scatenato un diluvio di acqua durato circa un’ora che mi ha bloccato in casa di mio fratello…saranno finite qui le sfighe di venerdì 17? Pare di si, perché passato l’acquazzone, finalmente riesco ad imboccare la celebre strada dei cipressi che sale a Bolgheri e da qui in poi sarà solo gioia, divertimento e bel tempo per le 2 settimane a seguire.
Proseguendo per strade secondarie, in serata giungo a Siena, dove faccio base per 2 notti perché il 18 lo voglio dedicare a fare il giro dell’Eroica (comprese le strade bianche) in moto. A parte la bellezza (e la polvere!) dell’Eroica, mi ha colpito vedere il centro storico di Siena praticamente vuoto di turisti…maledetto virus!
I due giorni a seguire, 19 e 20, li dedico per andare a visitare alcuni miei parenti di Roma, che non vedevo da anni, e quindi il 20 sera faccio tappa “tecnica” ad Anzio.
Il 21 è tutto mare, lungo la bella e selvaggia strada costiera che da Anzio arriva a S. Felice Circeo, con le dune di sabbia che a tratti invadono la carreggiata, per poi proseguire verso Sperlonga ed arrivare, infine, a Gaeta, che ha un piacevole centro storico.
Il 22 lascio momentaneamente la costa per dirigermi prima verso Sessa Aurunca, dove mio babbo ha passato un periodo della sua infanzia in collegio, e poi verso l’abbazia di Sant’Angelo in Formis che, purtroppo, trovo chiusa, per infine fare tutta la strada costiera sorrentina ed amalfitana, con pernotto a Vietri sul Mare; indimenticabile la sosta a Termini con granita al limone da 10 e lode e vista sui faraglioni di Capri!
23 luglio, lascio la costa per buttarmi all’interno in direzione di Potenza (dove sosterò 3 notti); lungo la strada ne approfitto per visitare un po’ di borghi, tra cui Satriano di Lucania, celebre per essere il paese dei murales.
Il 24 non perdo occasione per fare l’adrenalinico “Volo dell’angelo” lungo le due teleferiche che collegano Pietrapertosa e Castelmezzano, e questo nonostante 2 operazioni al cuore…tanto, nella peggiore delle ipotesi mia moglie avrebbe riscosso il premio dell’assicurazione sulla vita. L’esperienza è veramente da cardiopalma, ma va fatta almeno una volta nella vita, e può essere fatta anche in coppia. Poi, seguendo stradine secondarie dal manto stradale un po’ sgarrupato, ma dal panorama veramente bello, arrivo a Craco, la città fantasma. Qui la guida turistica racconta la brutta vicenda di questo paese storico, distrutto più dalle scelte scellerate di alcuni amministratori che hanno sperperato soldi ed hanno preso decisioni sbagliate piuttosto che dal naturale lento moto franoso che affligge la zona; a dimostrazione di ciò, il nucleo storico, costruito su solida roccia (perché gli antichi sapevano dove era meglio andare a costruire), è praticamente integro, mentre la parte “moderna”, costruita sull’argilla, è distrutta.
Il 25 lo dedico a percorrere la vecchia via Appia SS7 che si snoda tra Potenza e Matera e che collega diversi borghi arroccati sui monti che sovrastano la valle del Basento, tra cui spicca Tricarico per il suo bel centro storico. Anche questa è una piacevole passeggiata tra bei panorami, bei paesi, ed una strada tutto sommato in buone condizioni.
Il 26 luglio è il giro di boa ed inizio la risalita verso casa. Passo dal lago di Monticchio, su cui si affaccia la famosa e scenografica abbazia di S. Michele, da Melfi (bello il centro storico dominato dal castello normanno) e da Venosa (celebre la chiesa incompiuta dell’abbazia della Santissima Trinità), per giungere in serata a Benevento.
Riparto da Benevento il 27 in mattinata ed in breve raggiungo Isernia, per poi proseguire verso Pescocostanzo (pregevole il centro storico con la bella basilica di S. Maria del Colle) ed il mitico e scenografico Altopiano delle Cinque Miglia, per poi percorrere la stupenda Valle del Sagittario e chiudere in bellezza andando a dormire a Scanno.
Ormai sono agli sgoccioli della vacanza, ma proprio gli ultimi giorni mi regalano le emozioni più forti!
Il 28 riprendo la strada e da Scanno raggiungo Sulmona e da qui il celebre Campo Imperatore dove non può mancare un’abbuffata di arrosticini presso il noto Ristoro Mucciante; a stomaco pieno, infine, “rotolo” verso L’Aquila per il pernotto. Il centro storico di L’Aquila è tutto un cantiere, però fa piacere vedere che i cantieri lavorano e la sera le strade si popolano di tante persone che riempiono i locali che hanno vinto la sfida contro il terremoto ed hanno riaperto i battenti.
Discorso diverso, invece, il 29 quando giungo ad Amatrice….un vero pugno allo stomaco vedere la distruzione e le macerie del terremoto del 2016; altre macerie e distruzione verso Arquata del Tronto ed il paese di Piedilama (dove per qualche anno sono andato a trascorrere il Natale insieme a tutta la mia famiglia e parenti vari) completamente raso al suolo . Con gli occhi ancora rossi e gonfi di lacrime, mi affaccio sulla piana di Castelluccio, e solo la bellezza e la pace del luogo riesce a rasserenarmi.
Certo il finale del viaggio non è facile da digerire perché per questioni “diplomatiche” dopo Castelluccio è bene che raggiungo mia moglie che si trova da circa 2 settimane a casa di sua madre in Ancona (dove giungo in serata), e questo mi impedisce di incontrare i mitici Zivas ed Enzorock, ma tant’è…ogni tanto, per la quiete famigliare è bene fare qualche rinuncia e come in questo caso deviare dal gioioso percorso!
A questo link trovate l’album con le foto https://photos.app.goo.gl/o7dKbnz1EedKJDsv9
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