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Viaggio in Albania

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  • Viaggio in Albania

    Era da tempo che a me e mia moglie Silvana, frullava per la testa l'idea di rifare una vacanza in moto come facevamo prima di diventare subacquei e quindi aver fatto altro. L'ultima vera vacanza mototuristica, intesa come un viaggio a se stante l'avevamo fatta nel lontano 1994 alle isole Ionie della Grecia, Cefalonia, Itaca, Lefkada. Era ora di ripetere le belle esperienze che ricordavamo. Abbiamo così pensato all'Albania, forse perchè quando nell '87 tornando dalla Grecia, non potemmo entrarci, allora vigeva la dittatura e se per sbaglio entravi in territorio Albanese, ti sparavano semplicemente, forse perchè leggendo di chi in questi anni c'è stato, volevamo visitarla prima che copiando da noi, come stanno tristemente facendo, non ne valesse più la pena.
    Partiamo il 31 maggio e dopo un primo pernotto presso un rifugio adiacente il lago del Matese nell'omonimo Parco Regionale, (chi volesse contatti, me li chieda) giungiamo nella giornata di sabato primo giugno a Bari per l'imbarco previsto alle ore 21 per Durazzo.

    La traversata si è svolta comodamente avendo prenotato una spartana cabina interna, con servizi annessi alla cifra di 154 euro per la sola andata.
    Giunti alle ore 8 di domenica 2 giugno a Durazzo, la prima cosa da fare era procurarsi la famigerata carta verde e non c'è il rischio di dimenticarsene, semplicemente non ti fanno uscire dal porto, senza.
    15 euro e per 15 giorni sei in regola. Questo è il periodo minimo, ma il costo è di un euro al giorno anche per periodi superiori. Come già scritto in un altra discussine relativa a viaggi nei Balcani, non sottovalutate l'aspetto CARTA VERDE e più avanti nel racconto, scoprirete il perchè. Meglio se potete partire con una assicurazione che dia copertura in tutti i Paesi che volete visitare.
    C'è il sole a Durazzo e fin'ora la meteo ci ha graziati, ieri andando verso Bari, ne abbiamo schivati non pochi di temporaloni.
    Arriviamo a Berat, nostra prima tappa in terra Albanese in poco tempo, la strada da Durazzo è buona e si viaggia a velocità permessa di 80 Km/h, il controllo di polizia sulle strade è molto presente, anche se devo dire, che a noi motociclisti, sembra quasi che non ci vedano. Autovelox o radar non ne ho visti.
    Berat è un posto molto turistico e pubblicizzato dagli stessi Albanesi e devo dire che merita una visita.
    https://www.turismo.al/2018/04/berat/

    Per non avere sorprese e non dover cercare all'ultimo momento una sistemazione per la notte, avevamo prenotato tramite booking.com da prima della partenza una stanza vicino al centro, ma non riuscivamo a trovarla, nonostante l'indirizzo fosse quello giusto. Mi fermo a chiedere informazioni ad un negoziante di scarpe della zona e gli passo il telefono con la chiamata al proprietario della struttura. Ovviamente entrambi parlavano solo Albanese, ma ci si arrangia sempre, E' venuto il proprietario a prenderci, stavamo a pochi metri dal suo appartamento segreto, non lo avremmo mai trovato, era in un cortile di una vecchia palazzina senza numero civico. Il bello del viaggio è anche la sorpresa di fare nuovi incontri e credetemi Leo (adesso siamo amici su FB) è proprio un personaggio.
    Pensate che oltre alla stanza ed il bagno con il soggiorno che mette a disposizione degli ospiti, lui, vive nella stessa casa e la moglie ce l'ha fatta conoscere solo il mattino dopo, prima che partissimo, ma non per chissà quale motivo, ma solo per non arrecarci disturbo. Comunque questo è il soggiorno, non aggiungo altro (che tipo!)

    La camera era pulitissima, dotata di tutti i comfort, al prezzo di 15 euro per una notte.
    Si era fatta "una certa" come dicono i miei amici romani e così siamo usciti per visitare la città e cercare un boccone.


    To be continued
    Ultima modifica di Lui58; 17-06-19, 17:42.

  • #2
    Molto interessante!! Continua per favore!!
    Ho capito bene? 15 euro per una camera con bagno e soggiorno comune?

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    • #3
      Originariamente inviato da Saudade Visualizza il messaggio
      Molto interessante!! Continua per favore!!
      Ho capito bene? 15 euro per una camera con bagno e soggiorno comune?
      Si, camera, soggiorno e bagno, a disposizione non essendoci altri ospiti, perchè Leo ha solo una camera per gli ospiti.

      Oggi ho impiegato un sacco di tempo a caricare le foto su tinypic, che non usavo da anni, ma domani scriverò un altra parte del viaggio.
      Ultima modifica di Lui58; 17-06-19, 21:12.

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      • #4
        Grande Luigi, seguo con interesse.
        Gabriele da Gubbio
        Moto Guzzi Bellagio 940 2009 - Honda Transalp 650 2003 - BMW R 1100 RT 2000 - Moto Guzzi California EV 2005 - - Vespa 50 special 4 marce 1981

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        • #5
          Interessante ...............
          facebook = Franco Marizza (aquilasolitaria)
          http://www.youtube.com/watch?v=ZAZ-iul2Li4
          http://www.youtube.com/watch?v=voIbHDwLSYI

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          • #6
            Ti seguo...

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            • #7
              Una delle prime cose da fare in Albania è procurarsi una scheda sim per poter usare lo smartphone, soprattutto per il traffico dati, visto che le vecchie care cartine geografiche, non vanno più di moda, (ma sono sempre le più affidabili, se non sono del periodo di Garibaldi). Mi hanno consigliato di prendere la sim della Vodafone Albania e mi sento di consigliarla. Con una spesa di 1300 lek equivalente a poco più di 10 euro, non ho mai avuto problemi, a differenza che da noi, la procedura è rapida e basta un documento di identità per fare il contratto, inoltre il wifi è molto diffuso, ma viaggiando, per avere la mappa attiva, l'unica è un buon collegamento. Finalmente ci dedichiamo alla ricerca di un buon posto per mangiare.

              lungo la bella passeggiata c'è chi mangia i pezzi dell'avversario, ma noi siamo affamati e non ci accontentiamo.
              Attraversiamo il ponte per raggiungere un posticino che ci ispira e abbiamo mangiato dei piatti locali, senza sapere cosa ci sarebbe arrivato, perchè la lingua Albanese è proprio ostica, basti sapere che per dire grazie (falënderim) e lo avrò chiesto decine di volte, non ho mai azzeccato la pronuncia esatta, anche perchè come da noi, ci sono dialetti e pronunce diverse a seconda delle regioni che si attraversano, comunque un bel grattacapo, senonchè, in tanti parlano l'Italiano, anni e anni di trasmissioni televisive che loro captano e se i giovani non lo parlano, sanno però un inglese comprensibile, spesso migliore del mio.

              Per quanto riguarda pagare il conto, quasi tutti i ristoranti e alberghi e pure le stazioni di servizio accettano gli euro, ma è sempre bene avere un po' di moneta locale, il lek.
              Ad oggi 122 lek valgono un euro. Se non volete prelevare dagli sportelli automatici, ci sono gli uffici di cambio, ma se non volete spendere in commissioni varie, pagate in euro e fatevi dare il resto in lek, di solito mi hanno fatto il cambio a 122, ma anche 120 non è un furto.
              La benzina costa mediamente 170 lek al litro. 1,40 euro circa.

              Visto che mentre mangiavamo il sole si è nascosto ed ha iniziato a piovere (pioverà a Berat per tre giorni di fila)
              ne approfitto per vedere vincere il grande Petrux al Mugello, mi fregaassai del commento in Albanese, tanto le moto fanno sempre brumm brumm
              Un bel problema, dobbiamo fare un paio di km a piedi per rientrare a casa di Leo e ci facciamo la doccia.
              Lui, di una gentilezza squisita, appena rientriamo, ci mette a disposizione due ombrelli, ma di visitare il castello che sta in cima alla collina, con quel tempo da lupi, non ci ha manco sfiorato l'anticamera del cervello.
              Ci rilassiamo e al mattino dopo, Leo e sua moglie che finalmente è apparsa, ci offrono una succulenta colazione, che nella prenotazione non era contemplata. Senza parole. Pensate che questo ragazzone, fa il volontario nella locale stazione di pronto intervento dei VV.FF e prende la "esorbitante" cifra di 50 euro al mese. Si avete letto bene, 50 eurozzi. Se non affittasse la camera ai turisti, non so come potrebbe campare.
              Sono onorato di annoverarlo fra i miei amici su FB.
              Pioggia o non pioggia, inutile rimanere a Berat che le previsioni danno acqua in aumento fino a tutto mercoledì compreso e siamo solo a lunedì 3 giugno. Sotto la sguardo più che curioso di Leo e sua moglie che ci chiedono più volte se siamo proprio sicuri di partire con quel tempo, ci bardiamo di tutto quello che abbiamo antipioggia accendo il motoscafo e si va.
              On the road again!

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              • #8
                Continua.........

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                • #9
                  e acqua fu per tutto il trasferimento verso Valona, ma almeno lì, sulla costa, le previsioni meteo davano qualche spiraglio di sole per il giorno dopo.
                  Molto bella la strada che sale su di un passo, dove si "dovrebbe" godere nella fase discendente di una bella vista aerea della costa sottostante.
                  Condizioni meteo sulla cima, avete presente il film di Fantozzi quando giocano a tennis? Visibilità cupolino e primi due metri della strada, le condizioni poi della stessa, pietose. Sembrava un passo di montagna della Bergamasca in pieno autunno.
                  Scesi sotto le nuvole, raggiungiamo Valona e qui vedremo quella che sarà una costante di tutta la costa esplorata, una esplosione di costruzioni e cementificazione come e peggio della migliore tradizione nostrana, hanno visto troppa televisione Italiana e stanno ripetendo gli stessi nostri errori.
                  Non è questo che cercavamo in Albania, ma per adesso cerchiamo il bel tempo ed un posto dove rifocillarci.
                  Troviamo un ristorante sulla spiaggia e mediamente si mangia pesce con 10-15 euro a capoccia. Nella foto una portata di seppie leggermente piccanti.
                  Niente male la loro cucina e pure il caffè espresso non deludono.

                  Martedì 4 giugno.
                  Si riprende la strada direzione Saranda, la scelta di spostarci sulla costa è stata premiata, c'è un timido sole, ma soprattutto è tutto asciutto e la temperatura è gradevole.
                  Lungo la strada ci fermiamo a Porto Palermo, dove c'è uno dei castelli di Alì Pascià.








                  Saranda è veramente MOLTO turistica, ci sono parecchie agenzie che organizzano viaggi verso l'isola di Corfù che sta proprio di fronte alla cittadina.
                  Ma quello che merita è usarla come base di partenza per visite interessanti nel raggio di 40-50 Km, tipo il Blue eye che dista circa 23 Km in direzione Tirana e Girocastro.
                  Abbiamo trovato un affittacamere e ci siamo fermati due notti, spendendo sempre 15 euro per notte. Ottima sistemazione e persone molto disponibili e gentili.

                  Mercoledì 6 giugno.
                  La visita al Blue eye è da evitare ad agosto, perchè già in questi giorni era affollato, non oso immaginare in piena stagione.

                  https://www.google.it/search?q=giroc...w=1920&bih=944




                  si tratta di una sorgente sotterranea, di cui non si conosce ancora l'origine, gli speleologi subacquei, non hanno ancora finito di esplorarla.



                  Già che eravamo arrivati fin lì ed un segnale stradale indicava la città di Girocastro a soli 37 Km, (Argirocastro o Gjirokastër) è un attimo prendere la direzione giusta.
                  Strada molto godibile con la moto in un paesaggio montano e molto verde, tranne gli ultimi 10 km prima di arrivare, perchè nel frattempo si è scesi nella valle e oltre al traffico la strada tutta dritta è diventata noiosa.

                  https://www.2backpack.it/cosa-vedere...aster-albania/

                  Giunti al centro di Girocastro, basta seguire la strada verso la fortezza, non facciamo neanche in tempo a scendere dalla moto che un anziano signore, molto distinto ed in perfetto italiano ci da il benvenuto e ci vuole offrire da bere, si capisce che ha voglia di scambiare due chiacchiere in Italiano, perchè scopriamo parlandoci insieme, che è un professore di Italiano, ora in pensione, del locale liceo, Liceo fatto costruire dagli Italiani nel ventennio fascista.


                  è lui, con i capelli bianchi che ci guida per le stradine del centro storico, verso la fortezza, (che manco a dirlo era anche questa di Alì Pascià), come potete vedere stanno ripavimentando le strade, sul tipo dei sanpietrini, si preparano per la stagione turistica.



                  Jimmy, così si è presentato, è un fiume in piena, lo ascoltiamo volentieri, è un uomo molto colto e di un garbo d'altri tempi, dice che solo noi Italiani, abbiamo sempre un sorriso e troviamo il tempo di intrattenerci con uno sconosciuto, mentre soprattutto le persone del nord europa, sono scostanti e diffidenti, ma lui mentre ci accompagna sulla salita, ha una parola gentile verso tutti e spesso viene salutato dalla gente del posto.
                  D'altronde, chissà quanti di quelle persone sono state negli anni, suoi allievi.
                  Ha conosciuto la dittatura, una ferita ancora aperta e non manca di indicarci man mano che il caso ce li mette sul nostro cammino, quelle persone che erano spie o informatori del regime. A quanto pare o sono tutti concentrati a Girocastro o sono molti. Quelli ho notato che non li saluta.
                  Si finisce a parlare dei propri cari e mentre stiamo per arrivare alla cima della collina, ci fa notare un tunnel pedonale che attraversa la collina su cui è posta la fortezza, dice che lo usa per andare nell'altra valle, dove c'è ancora la casa dei genitori ed il suo vecchio padre di 91 anni. E' una persona molto sensibile, ha una moglie e due figli, ma è ancora in lutto per la perdita della mamma, avvenuta da non molto.
                  Scusate se mi sono dilungato su questa cosa, ma ha il suo perchè e ve lo svelerò a breve.
                  Giriamo nei corridoi sotterranei della fortezza, non ho foto perchè per questa vacanza ho fatto la scelta di portare solo lo smartphone, anche per fare le foto ed essendo appena arrivati si è scaricato con la funzione Maps, ma credetemi, non c'è un granchè da vedere, fra l'altro trovo molto discutibile la scelta di accorpare nei sotterranei, il museo delle guerre, ed è un susseguirsi di cannoni e mortai risalenti alle due grandi guerre, che poco ci azzeccano con la storia secolare della fortezza. Fortuna vuole che questo giorno è per loro festivo, mi sembra di aver capito per la fine del ramadam, quindi l'ingresso è gratuito. In ogni caso il prezzo del biglietto è di soli 200 lek, se non ricordo male.
                  La popolazine della zona, è suddivisa in un 70% di fede islamica ma tutt'altro che "talebana" di fatto per strada non vediamo nessuna donna con il velo ed un rimanente di fede ortodossa, ma Jimmy ci dice che da anni i matrimoni avvengono fra le due etnie religiose, senza problemi e questo è un gran bene, visto quello che è successo solo pochi anni fa nei Balcani. Girocastro, comunque a detta del prof, anche in quegli anni ha saputo mantenere le persone se pur di religioni diverse, sempre in accordo fra di loro e non ci sono stati conflitti.
                  La fortezza al suo interno ha anche un museo, ma Jimmy ci racconta che è un brutto vedere, perchè sono perlo più le prigioni e c'è un gran puzzo di umidità e escrementi vari. Si visita il grande piazzale alla sua sommità, dove è pure parcheggiato in pessime condizioni, ciò che resta di un
                  aereo militare americano catturato per commemorare la lotta del regime comunista contro le potenze occidentali “imperialiste”
                  Pessimo gusto anche questa vista. Proprio un bel minestrone di storia e cultura.
                  Jimmy ci sta conducendo a vedere il quartiere ortodosso, quando un ragazzo, lo avvicina e lui sbiancando in volto, ci saluta frettolosamente dicendo che gli hanno appena comunicato che suo padre è mancato pochi minuti prima. Rimaniamo di sasso e senza manco il tempo di ringraziarlo e fargli le condoglianze.
                  Che brutta cosa, ci è dispiaciuto moltissimo, se capitate da quelle parti, non sarà difficile incontrarlo, a quanto pare è sempre in giro per le viuzze del centro storico e se sgama che siete italiani, avete trovato una ottima guida che si è accontentata di una birra, anche perchè non c'è stato materialmente il tempo per altro.

                  ......to be continued




                  Ultima modifica di Lui58; 19-06-19, 14:50.

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                  • #10
                    Giovedì 6 giugno
                    Da Saranda imbocchiamo la strada per Ksamil la SH81 che costeggia un grande lago e porta verso il confine Greco, direzione igoumenitsa.
                    Si passa nei pressi delle rovine dell'antica città di Butrinto.



                    ho trovato questa mappa, che vi fa vedere anche la strada da prendere per andare a vedere il blue eye.
                    Una volta visitate le rovine dell'antica città, pochi metri davanti a voi, c'è solo un modo per passare sull'altra sponda.


                    il "passaggio" costa 100 lek

                    Pochi Km e si arriva alla frontiera con la Grecia.
                    Avevamo deciso di fare questa strada per evitare di ripercorrere la strada che da Saranda porta ad Argirocastro, percorsa solo ieri e che poi proseguendo ci avrebbe portato nella zona dei grandi laghi nei pressi di Pogradec passando per Corizza.
                    Non ci piaceva quell'idea e studiando la mappa, pensavamo di fare le stradine meno battute in terra Greca, che costeggiano il confine Albanese, passando per le montagne e la scelta si è rivelata buona.


                    lungo la strada costiera, direzione Igoumenitsa

                    Se volete trovarla, dovete seguire sempre la strada principale direzione il famoso porto di Igoumenitsa, dove arrivano tanti traghetti da Brindisi, Bari ed Ancona e pochi km prima di arrivarci, svoltare a sinistra direzione Filiates.
                    La strada è tutta asfaltata, con poco traffico ed immersa nel verde, costeggiando spesso dei torrenti, con montagne a fare da cornice tutte intorno.
                    Arriviamo a Giannina, l'ultima volta che ci eravamo passati, direzione i monasteri sulle montagne, le famose Meteore, era il 1987, quindi abbiamo visto un altro mondo. MAI tornare, dove si è stati, si rischia, anzi è quasi una certezza, di rovinare i bei ricordi. Mamma mia cosa è diventata Giannina.
                    Fuggiamo da questo ipermercato del turista mordi e fuggi e ci rituffiamo fra i monti, direzione il confine Albanese.

                    Usciti da Giannina, la strada da prendere è quella per Konitsa, una grande strada a scorrimento veloce, molto trafficata per i primi km.
                    Ma già dopo Kalpaki, sono le ore 14 circa il traffico si dirada e la strada diventa anche più bella paesaggisticamente, tanto è che ad un certo punto scorgendo un segnale turistico di un centro rafting e annesso Hotel, decidiamo di fare tappa.
                    L'ingresso all'Hotel FARAGGI è occupato da un pulman di ragazzi della Repubblica Ceca, sapete quei gruppi di ciclisti che viaggiano con l'appoggio di un pulman granturismo con tanto di carrello portabici, per i lunghi trasferimenti, un bel sistema di fare sport in compagnia e avendo trascorsi da boyscout, di grandi giri in bici ne so qualcosa, con la differenza, che il pulmann gran turismo ce lo sognavamo.
                    Tutto il prato intorno all'Hotel è occupato dalle tende di questi ragazzi.
                    La proprietaria per fortuna ci dice che ha ancora una camera libera che con la colazione ci costerà 40 euro (che pacchia in Albania)
                    Ma va bene così, sempre prezzi ragionevoli, giusto perchè siamo fuori dai grandi percorsi turistici.
                    La zona è comunque bellissima. Giudicate voi.


                    vecchio ponte medievale


                    dove far rafting facile.

                    Venerdì 7 giugno

                    Salutiamo il gruppo di ciclisti e ci spicciamo a partire per non trovarci davanti il loro grande pulmann, sono le ore 8 del mattino, ma in Grecia, sono già le nove. Giornata stupenda con un cielo terso e temperatura dell'aria perfetta per andare in moto.
                    Ci aspetta quella che a nostro giudizio è stata la giornata più bella di tutto il viaggio, per le strade percorse, soprattutto questa prima parte, ma anche la più dura, nel senso di affaticante, stressante, per via di quello che sto per raccontarvi.
                    Siamo a poco più di 13 km dalla cittadina di Konitsa e la direzione superata quella località è verso il confine per rientrare in Albania e fare tappa nella zona del lago di Ohirda, nei pressi di Pogradec.

                    Mi spiace che tutti i video che ho fatto con la Gopro, non riesco a caricarne almeno alcuni spezzoni, perchè questa parte del viaggio è stata per noi la più bella, il massimo che un mototurista possa sperare di godere, di un viaggio, per la qualità della strada, l'assoluta mancanza di traffico e la bellezza dei paesaggi. Fatela, se siete in zona, fate questa strada e poi capirete.
                    Ci siamo dovuti fermare più di una volta, per raccogliere le tartarughe che volevano attraversare il nastro di asfalto, purtroppo per una, non abbiamo fatto in tempo, un camion deve averla schiacciata prima che la vedessimo noi.
                    Magari qualcuna ci avrà mandato a quel paese, perchè chissà quanto tempo ci aveva messo per arrivare dove era, ma noi non potevamo lasciarla dove era, troppo pericoloso per lei e magari per qualche motociclista o automobilista distratto, l'unico accorgimento che abbiamo usato era portarla nel lato, dove era diretta.
                    Rientriamo in Albania e passiamo per Bilisht, Burimas, Glloboceni sulle sponde del lago Prespa.
                    Ci fermiamo per pranzare e ci servono un pesciolino del lago.

                    una Carpa

                    Non avevamo mai avuto occasine di mangiare questo tipo di pesce e lo abbiamo trovato buono.
                    Non ce lo siamo mangiati tutto, era troppo grosso, questo della foto me lo ha fatto vedere il proprietario per farmi capire cosa avevo appena mangiato.

                    ....to be continued
                    Ultima modifica di Lui58; 20-06-19, 18:35.

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                    • #11
                      Leggo con molto interesse. Bel resoconto
                      Carlo, bighellone su V-Strom 650 '15....'na motoretta!
                      Il "cosa" più che "con cosa" - BFS n°8 dal 08/10/16
                      https://dagasse69.blogspot.com/

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                      • #12
                        Ci troviamo sulla SH79 pochi km dopo Gorice e Vogel e vicini alla frontiera con la Macedonia.
                        Se osservate la cartina, vi consiglio di aprire Google Maps e digitare i nomi che scrivo, vedete che poco dopo il confine e prima di Oteshevo c'è una stradina ina ina (P504) che mi chiama e mi porta sulla costa del lago di Ohrida a Trpejca e poi salendo verso nord a Ocrida, dove (stupidamente) ho già prenotato una camera, con vista lago, mentre pranzavamo.

                        Un'altra lezione che ho imparato, non si smette mai d'imparare, MAI avere fretta, soprattutto quando di mezzo c'è una frontiera e la maledetta burocrazia.
                        Arrivo alla dogana Albanese, il luogo è veramente isolato e non c'è nessuno, bene mi dico, facciamo in fretta. Solito controllo dei documenti, libretto della moto e l'unico agente nel gabbiotto, che pigia tasti sul computer. Passiamo e pochi metri dopo, c'è il gabbiotto Macedone. Consegno le carte d'identità, il libretto e dentro al libretto è rimasta la carta verde Albanese. C'è un agente giovane, capisco subito da quando lo vedo contare sulle dita i giorni di validità della carta verde, che avremo problemi, faccio in tempo a dirlo a mia moglie che questo si alza e sparisce dentro un ufficio.
                        Io lo so benissimo che devo fare la carta verde per entrare in Macedonia, ma quello che non so è che lì, in quella frontiera non sono attrezzati per rilasciarla e questo me lo spiega il superiore del giovane agente, che in un inglese appema comprensibile, mi dice di tornare indietro di circa 5-6 Km e mi dice un nome di una località, che ho dimenticato cinque minuti dopo, dove avrei potuto fare la carta verde per poi ritornare e passare.
                        Mi ricordo perfettamente che gli chiesi scandendo bene le parole, sei o sessanta Km? Confermò, six.

                        Giro la moto e ripasso dall'omino della dogana Albanese e qui prendo fiato e vi chiedo se vagamente ricordate la scena del film, "non ci resta che piangere" ALT, quanti siete! Dove andate! Ed io, ma siamo passati 5 minuti fa, inutile spiegargli altro.....documenti e pigia bottoni. Una comica!
                        Come volevasi dimostare i km da fare erano sessanta e ci ritroviamo sulle sponde del lago di Ohrida, passiamo tangenti a Pogradec e giungiamo alla frontiera poco dopo il villaggio di Tushemisht. Lì, c'è fisicamente un gabbiotto con scritto Insurance, ma è CHIUSO! AGHRR! fulmini e saette. BASTA!
                        Le sponde del lago sono belle, il sole sta tramontando, ci fermiamo all'Hotel Hermano e ci gustiamo una bella birra fresca godendoci il sole che ci saluta. Per fortuna telefonando alla reception dell'Hotel dove avevo prenotato, spiegando il contrattempo, mi annullano la prenotazione fatta tramite booking. com senza applicarmi nessuna penale. Ho ringraziato la gentile signora, non è da tutti e non potevo pretendere niente, le regole sono scritte.

                        Sabato 8 giugno
                        Dovete sapere che per un consumatore di colazioni come me, al mattino toglietemi tutto, ma non un cappuccino ed il cornetto, mentre Silvana non ama i dolci e se trova una breakfast all'inglese è contenta. Siamo proprio ben combinati, io posso saltare pranzo e cena, ma la colazione è sacra, sono un po' come la moto, se prima non faccio il pieno, poi non cammino, Silvana invece è "tedesca" mangia quando decide lei.

                        Comunque, visto che sono già giorni che vivo in Albania, ho capito che non esiste un bar dove abbiano contemporaneamente il cappuccino o il caffè e i cornetti. Me ne faccio una ragione e quindi mentre attraversiamo Pogradec per tentare l'ultima frontiera prima di Radozhda, dove ieri ci hanno dato per certa la possibilità di fare la carta verde dei miei, bip bip, quando vedo una pasticceria, accosto e mando Silvana a prendere un paio di cornetti, ritorna dicendomi che al tatto, non sono morbidissimi, ma non ci faccio caso, che vuoi che sia, saranno al massimo di uno o due giorni fa, mi accontento.
                        Al primo bar, con tavolino vista lago, ordino il cappuccino e quando provo ad addentare il primo cornetto, quasi quasi ci lascio i denti. Duri come sassi, cominciamo bene la giornata!

                        Non sono dell'umore giusto per ricevere un altro rifiuto di ingresso in Macedonia, anche se l'idea era quella di attraversare la frontiera, percorrere la statale R1201 che passa da Struga e Debar, per rientrare in Albania a Maqellare, il navigatore mi da un tempo di percorrenza di 4 ore per arrivare a Kukes, meta della giornata, mentre dal lato Albanese, mi dice due ore in più. Non abbiamo fretta e problemi di tempo, sono le 9 del mattino e fidando del proverbio, non c'è due senza tre, mando un simbolico vaffa alla Macedonia e tutte le carte verdi del pianeta e dirigo per Rrajce e Qukes sulla E852 fino ad arrivare a Librazhd dove il navigatore mi indirizza su per una strada e mi convince che è quella giusta per arrivare a Kukes in 6 ore, passando da Zgosht, Fushe Stude, Borove, Shupenze, Topojan e ricongiungersi infine a Maqellare, dove sarei arrivato attraversando la Macedonia.

                        Bene, se avete voglia di impostare google map con partenza da Librazhd e arrivo a Maqellare, vedete esattamente il percorso che abbiamo fatto, ma quello che non potete vedere, ma noi lo abbiamo visto e sentito sulle nostre ossa, sono i circa 65 Km di sterrato su strada di montagna nel nulla assoluto. Bellissimo, unica speranza, vedere che il parziale dei Km alla meta diminuiva, man mano che procedavamo, ma di tutti quei luoghi elencati, vigliacca avessi visto un misero cartello. Comunque, santo subito il Transalp, che come un mulo infaticabile, a forza di ventola per raffreddare il motore, ci ha portato a destinazione. Alle 14 circa ci siamo fermati esausti all'unico ristorante trovato sulla strada dopo Maqellare, poco prima di Peshkopi.
                        Rifocillati e riposati, riprendiamo la rotta per Kukes e giunti a circa 25 Km dalla meta, inizio a cercare un posto per passare la notte.
                        Sono già le sette di sera, siamo stanchi e quindi quando il solito booking mi propone una struttura distante solo due Km da dove siamo, prenotiamo.


                        Guesthouse Gjana
                        su booking la trovate come Bujtina Gjana, costa 20 euro per una notte. Se siete in zona, andateci, verrete accolti come in famiglia.
                        La bmw che vedete in foto è di una coppia di motoviaggiatori tedeschi, abbiamo trascorso la serata a raccontarci le nostre avventure motociclistiche. Wolfgang è un altro che ama viaggiare, ma mentre noi stiamo salendo a nord, loro fanno la strada verso il sud.

                        Domenica 9 giugno
                        Siamo arrivati fin qui, perchè dai racconti e dai video visti prima di partire, avevamo anche noi il desiderio di scoprire un' Albania più rurale, non quella delle coste, oramai in mano alle speculazioni edilizie ed il boom dello sviluppo turistico, volevamo incontrare il popolo, la gente che ancora lavora nei campi, spesso senza manco un aiuto meccanico, ma usando ancora la zappa e con l'aiuto degli animali da soma, spesso infatti ci è capitato d'incrociare carretti trainati da un mulo o vedere parcheggiati per strada, cavalli o somari, legati ad un paracarro, con tre quarti dell'animale a occupare la corsia di marcia.
                        Poi ci attirava il percorso fluviale, che da Fierze, con circa due ore e mezza di ferry boat, ci avrebbe portato a Koman.
                        Ieri sera, tramite il sito della compagnia di navigazione ho prenotato un posto, vero che con la moto non ci dovrebbero essere problemi, ma essendo oggi domenica, ho preferito non correre rischi, anche perchè c'è solo una corsa che parte alle ore 13 e persa quella, o aspetti il giorno dopo o vai per strada, ma dicono essere molto mal ridotta.

                        Per nostra fortuna, partiamo presto e arrivati a Kukes, cerchiamo lungo le sponde del fiume, che qui sembra un lago l'imbarco del traghetto.
                        Il fatto di vedere sulla cartina, quell'ampiezza di fiume, non chiedetemi perchè, ma mi ero convinto che il ferry boat dovesse partire da Kukes, ma questa convinzione era solo nella mia testa e nonostante i colloqui intrattenuti telefonicamente con una segretaria della compagnia di navigazione, non ci eravamo capiti e così quando realizzo che la tratta di navigazione parte da Fierze, sono le 10,30 e ho un bel po' di strada da fare per arrivare in tempo a prendere il ferry boat, prenotato e già pagato. (pagando con paypal, si risparmiano circa 6 euro, per un totale di 26,26 euro)
                        Abbiamo la fortuna che i primi km di strada sono i più belli come manto stradale di tutte le strade percorse fin'ora, in ogni caso ci vuole tempo e quando finalmente arriviamo a Fierze e vediamo il molo, sono le 12.45 e hanno già imbarcato quasi tutto.


                        ho dovuto smontare le borse laterali per incastrarmi e dopo di me, sono riusciti a far salire ancora un pulmino e due auto.

                        Se desiderate ripetere questa esperienza, che sarebbe stata migliore, con meno folla, evitate le giornate festive, ad agosto, non ho idea ed in ogni caso, ho scoperto dopo, perchè l'abbiamo incrociato durante la navigazione, che c'è anche quest'altra compagnia con un ferry boat decisamente più comodo.
                        http://alpin.al/?lang=EN

                        Sbarcati a Koman, per uscire dal porticciolo c'è una galleria e lo spazio sul molo è veramente scarso, se chi deve imbarcarsi lo occupa già quasi per intero è un bel traffico, riuscire a sbarcare e scappare.
                        Il tratto di strada per arrivare a Scutari (la considerano la Firenze dei Balcani) è per i primi 32 km una vera ammazza ammortizzatori, a tratti è sterrata, ma forse, se lo fosse tutta, sarebbe meno peggio di questo percorso di guerra. Ci sono buche per tutti i gusti, meglio tenere gli occhi ben aperti.

                        Arriviamo a Scutari e il caldo si fa sentire, sono le 18 e andiamo alla ricerca di un posticino tranquillo in riva a quello che sembra un mare interno. Evitiamo di addentrarci nella città, ammiriamo il castello che domina dalla collina e attraversato un grande ponte prendiamo la SH24 che ci porta a Shiroke, ancora poche centinaia di metri e leggiamo sull'asfalto una grande scritta: Vila Imperial, che scorgiamo poco dopo sulla nostra sinistra.
                        C'è solo quello come Hotel ristorante e speriamo che anche il conto non sia Imperiale.

                        In realtà adesso, il nuovo proprietario ha ribattezzato l'Hotel con il nome "Tramonto" e ne ha avuto ben motivo.


                        ma la cosa sorprendente è che al mattino, il sole che sorge ci ha svegliato alle 5.30, un posto magico, si vede sia il sorgere del sole che il tramonto e alla nostra sinistra, appena dietro la montagna c'è il Montenegro.


                        il proprietario è un cuoco Albanese che ha preso in gestione questo splendido Hotel da pochi mesi, perchè fino a ottobre dello scorso anno lavorava, sempre come cuoco in un Ristorante a Gaeta.
                        Gli auguriamo ogni bene a lui e alla sua famiglia che ha dovuto lasciare lontana per anni e anni, ci ha cucinato due ottimi branzini pescati dal grande lago e per la camera ci ha chiesto solo 20 euro.
                        Passate a trovarlo, che merita.




                        .....to be continued








                        Ultima modifica di Lui58; 22-06-19, 14:29.

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                        • #13
                          Lunedì 10 giugno

                          Attraversiamo la frontiera ed entriamo in Montenegro, notizie pratiche: qui la moneta è l'euro, la benzina costa 1,30 al litro.
                          Dirigiamo verso Bar dove mercoledì prenderemo il traghetto Bar Bari e ci rilassiamo un paio di giorni godendoci il mare, sempre alla ricerca di posti meno conosciuti.


                          per visitare la grotta blu, si parte da qui, Zanjic Beach, è l'imbarco meno distante. Mezz'ora di navigazione per arrivarci.
                          https://www.google.it/search?q=blue+...w=1920&bih=944


                          25 km a sud di Bar sulla M24 dopo Dubrava, E851, sulla cartina si vede una piccola insenatura con una isoletta davanti.(Ostro Stari Ulcinj) Per trovare la spiaggia, meglio chiedere a gente del posto, la strada finisce davanti una mega villa, sembra la white house, ma c'è un facile sentiero che in circa 10 minuti vi permette di raggiungere la spiaggetta.


                          visuale dal sentiero.

                          Conclusioni, finalmente dirà qualcuno, non voglio fare promesse che non so se riuscirò a mantenere, mi ci vorrà del tempo a montare il video, visto che ho circa 10 GB di girato con la GoPro, quindi spero che le poche foto che ho pubblicato, vi piacciano e vi facciano venire la voglia di visitare questi luoghi.
                          Il periodo scelto si è rivelato un buon periodo, la stagione è appena cominciata i prezzi sono ancora da bassa stagione, ma se potete evitate di venire qui nelle due settimane centrali di agosto è meglio.

                          Buona strada a tutti.

                          Luigi e Silvana
                          Ultima modifica di Lui58; 23-06-19, 11:22.

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                          • #14
                            Grazie Luigi, bellissimo racconto (uno dei report più apprezzabili tra quelli che ho letto), con le due perle del professore d'italiano e del salvataggio della tartaruga. Conto che a breve organizzerai un altro viaggio........

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                            • #15
                              Caro Luigi,
                              il tuo racconto ha risvegliato in me molte emozioni.
                              Partiamo da Jimmy: da come l'hai descritto deve essere lo stesso che ha abbordato noi. Probabilmente, se non gli fosse stata comunicata la tragica notizia, ti avrebbe chiesto, una volta giunto ai saluti, di spedirgli un libro in italiano, cosa che poi abbiamo fatto.
                              Hai toccato con mano la gentilezza, la disponibilità, l'educazione degli albanesi; cosa che abbiamo accolto prima con stupore e poi con gioia, e che ci ha fatto amare questa terra.
                              La loro cucina è eccellente e quello che si spende da quelle parti... ti fa amare ancora di più quei posti. (Genovesi siam, che ci vuoi fare... )
                              I nostri viaggi sono stati molto meno avventurosi del vostro, anche se noi la nostra piccola avventura l'abbiamo avuta percorrendo la strada (stradaccia direi, ma spettacolare) da Korce (Corizza) a Gijrokaster.

                              Mi unisco quindi al tuo invito rivolto a tutti: Andate in Albania !
                              Il mondo è troppo bello per sbirciarlo dal finestrino! Suzuki VStrom 1000 - Il piu' bel viaggio in moto? Il prossimo. BFS n.11
                              Quelli già fatti: http://www.madzilla.it - Velleità di scrittore

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