Ormai ci ho preso gusto e anche oggi sfrutto la stupenda giornata per fare un giretto, per respirare un po' e per....testarmi.
Tempo bello si, ma con temperature da frigo e vento, benedetto da chi in inverno sfrutta l'occasione per fare la lavatrice e stendere i panni.
Elettrodomestici a parte, calo a valle verso il fiorentino. In Appennino c'è già la neve e di stare troppo attento a dove metto le ruote non ho voglia, come non ho voglia di far diventare la strommina una moto sotto sale.
Passare Firenze è sempre una palla, ma fortunatamente la città è relativamente piccola e di sabato mattina ci si sbriga alla svelta.
Punto Scandicci (in pratica un'estensione di Firenze) e in breve mi ritrovo nel verde con il motore che trotta e galippa a bassi regimi. Aaaaaaaahh...che goduria!
Ho in mente una serie di punti da toccare, ma non c'è niente di meglio che abboccare all'amo ogni volta che un cartello è lì a stuzzicarti. Mi piacciono un mondo questi giri pieni di esche.
La prima abboccata la do nei pressi di Montespertoli. Il castello di Montegufoni è lì che mi aspetta.
La vista nei pressi del castello spazia lontano
È la prima volta che arrivo al ridosso del castello. Si vede che oggi era la giornata giusta per abboccare.
Il maniero risale al 1100, ed è arrivato fino a noi cambiando fisionomia nel corso dei secoli, fin da quando fu distrutto dai fiorentini. Una sua particolarità è quella di essere stato utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale come cassaforte per alcune opere d'arte di artisti del calibro di Botticelli con la sua Primavera, Giotto con la Madonna di Ognissanti, Ghirlandaio con l'adorazione dei Magi.
Le stesse furono restituite nel '45 alla Galleria degli Uffizi.
L'ingresso del castello
Cortile interno
Beatamente immerso nelle colline fiorentine
Lasciata la prima esca punto deciso Montespertoli, ma mi rendo conto di lì a breve che di deciso ho proprio poco. Altro esca, altra abboccata.
Castello di Poppiano
Il castello, anch'esso rimaneggiato, è lì da oltre nove secoli, da sempre appartenuto alla famiglia Guicciardini, una delle famiglie più importanti nella storia politica e sociale della città di Firenze.
È un peccato non poterlo visitare, se si eccettua una visita alle cantine possibile fissando una degustazione di vini prodotti in loco. L'insieme è comunque affascinante.
Riparto e stavolta riesco senza "intoppi" a toccare Montespertoli che però abbandono subito per dirigermi verso Montelupo F.no.
Mi ritrovo su un tratto di strada stupendamente panoramico, ed è inutile dire che me lo faccio al piccolo trotto.
Poco prima di ricalare nella valle della Pesa, mi imbatto in una specie di santuario, di quelli che intorno hanno affacci niente male. Il fatto di trovarmi in un luogo speciale, e pertanto da non tralasciare, me lo da anche la dimensione del parcheggio sottostante, oggi vuoto e dove la strommina si può riposare baciata da un bel sole caldo.
Giro tra le varie costruzioni che di fatto creano una mini cittadella della fede, e mi fa strano trovare solo una ragazza seduta nel portico della piccola chiesa. È sabato e mi aspettavo di trovare più fermento. Meglio così, almeno mi calo nel mio personalissimo misticismo, al quale associo la magnazza di schiacciata di Chiesanova (in zona Firenze è un must!) e salame.
Parrocchia di San Donato a Livizzano
Credenti o no, è una legge che vale per tutti
Panorami mistici
.....continua....
Tempo bello si, ma con temperature da frigo e vento, benedetto da chi in inverno sfrutta l'occasione per fare la lavatrice e stendere i panni.
Elettrodomestici a parte, calo a valle verso il fiorentino. In Appennino c'è già la neve e di stare troppo attento a dove metto le ruote non ho voglia, come non ho voglia di far diventare la strommina una moto sotto sale.
Passare Firenze è sempre una palla, ma fortunatamente la città è relativamente piccola e di sabato mattina ci si sbriga alla svelta.
Punto Scandicci (in pratica un'estensione di Firenze) e in breve mi ritrovo nel verde con il motore che trotta e galippa a bassi regimi. Aaaaaaaahh...che goduria!
Ho in mente una serie di punti da toccare, ma non c'è niente di meglio che abboccare all'amo ogni volta che un cartello è lì a stuzzicarti. Mi piacciono un mondo questi giri pieni di esche.
La prima abboccata la do nei pressi di Montespertoli. Il castello di Montegufoni è lì che mi aspetta.
La vista nei pressi del castello spazia lontano
È la prima volta che arrivo al ridosso del castello. Si vede che oggi era la giornata giusta per abboccare.
Il maniero risale al 1100, ed è arrivato fino a noi cambiando fisionomia nel corso dei secoli, fin da quando fu distrutto dai fiorentini. Una sua particolarità è quella di essere stato utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale come cassaforte per alcune opere d'arte di artisti del calibro di Botticelli con la sua Primavera, Giotto con la Madonna di Ognissanti, Ghirlandaio con l'adorazione dei Magi.
Le stesse furono restituite nel '45 alla Galleria degli Uffizi.
L'ingresso del castello
Cortile interno
Beatamente immerso nelle colline fiorentine
Lasciata la prima esca punto deciso Montespertoli, ma mi rendo conto di lì a breve che di deciso ho proprio poco. Altro esca, altra abboccata.
Castello di Poppiano
Il castello, anch'esso rimaneggiato, è lì da oltre nove secoli, da sempre appartenuto alla famiglia Guicciardini, una delle famiglie più importanti nella storia politica e sociale della città di Firenze.
È un peccato non poterlo visitare, se si eccettua una visita alle cantine possibile fissando una degustazione di vini prodotti in loco. L'insieme è comunque affascinante.
Riparto e stavolta riesco senza "intoppi" a toccare Montespertoli che però abbandono subito per dirigermi verso Montelupo F.no.
Mi ritrovo su un tratto di strada stupendamente panoramico, ed è inutile dire che me lo faccio al piccolo trotto.
Poco prima di ricalare nella valle della Pesa, mi imbatto in una specie di santuario, di quelli che intorno hanno affacci niente male. Il fatto di trovarmi in un luogo speciale, e pertanto da non tralasciare, me lo da anche la dimensione del parcheggio sottostante, oggi vuoto e dove la strommina si può riposare baciata da un bel sole caldo.
Giro tra le varie costruzioni che di fatto creano una mini cittadella della fede, e mi fa strano trovare solo una ragazza seduta nel portico della piccola chiesa. È sabato e mi aspettavo di trovare più fermento. Meglio così, almeno mi calo nel mio personalissimo misticismo, al quale associo la magnazza di schiacciata di Chiesanova (in zona Firenze è un must!) e salame.
Parrocchia di San Donato a Livizzano
Credenti o no, è una legge che vale per tutti
Panorami mistici
.....continua....
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