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Güle güle 2014: Report della nostra Turchia

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  • Güle güle 2014: Report della nostra Turchia

    Ciao a tutti, con discreto ritardo condivido il report del viaggio che ho intrapreso, con la mia compagna Luz, alla volta della Turchia dal 31 maggio al 19 giugno.
    Ho cercato di inserire molte notizie ed informazioni utili per noi motociclisti e, più in generale, per tutti i viaggiatori che avranno voglia di visitare questo splendido paese.

    Nella speranza sia utile e magari piacevole da leggere, cominciamo:

    30/5---> Giorno della partenza, da Figline Valdarno alla volta di Ancona. Alle 17.00 circa mi imbarco sul traghetto che, durante la notte, mi porterà fino ad Igoumenitza. Imbrago e parcheggio la moto, smonto i bagagli e vado a cercarmi un posto dove stendere il materassino. Il viaggio scorre tranquillo ed io ne approfitto per leggere un buon libro.

    Il mio giaciglio :)

    31/5---> Verso le 8 di mattina sono in strada, alle 17.40 ho “appuntamento” all'aeroporto di Salonicco, di conseguenza, imbocco direttamente l'autostrada E90 (Egnatia Odos), la quale si inerpica immediatamente sulle montagne. L'aria è bella fresca ed io procedo spedito fino a quando non ridiscendo a livello del mare ed incontro la costa egea ed un vento laterale fastidiosissimo che mi costringerà a ridurre di molto la velocità...Ad ogni modo, arrivo all'aeroporto di Salonicco con largo anticipo: la mia compagna Luz, per ragioni logistiche ha preso l'aereo: tra poco atterrerà e ripartirà, sempre da Salonicco, il 19 giugno. Nell'attesa mi addormento su una sedia dell'aeroporto...dopo il passaggio ponte del traghetto, i chilometri ed il vento laterale mi sarei addormentato anche in piedi... L'aereo è in orario: da ora il team è al completo! In breve tempo siamo di nuovo in strada percorrendo la ring road sopra salonicco ed imboccando nuovamente l'E90, sempre verso est. L'idea è quella di percorrere più chilometri possibili prima di sera. Arriviamo a Kavalà, circa 180 km dal confine turco e ci sta bene. Troviamo alloggio all'hotel Akropolis, albergo centrale e sul mare, senza troppi fronzoli ma per 40 euro a noi va anche troppo bene. Mangiamo un boccone e facciamo una passeggiatina sul lungo molo, poi a letto presto che domani Stanbul ci attende.
    Per quanto riguarda Kavalà non mi pareva un granchè anche se non ho avuto modo di approfondire la visita.
    Informazioni:
    L'autostrada E90 è a pagamento. Ogni tot. chilometri incontri una barriera dove si deve pagare un pedaggio che varia in base al mezzo su cui si viaggia: le moto pagano 1,70 € ogni casello. Da Igoumenitza a Salonicco ho contato circa 6 caselli, altri 3 per arrivare alla frontiera Turca.
    In questa autostrada ( a differenza dell'E75 che va ad Atene) NON ci sono distributori: in autostrada viene indicato il prossimo distributore di benzina che però si trova fuori dall'autostrada. Alcuni sono subito all'uscita, altri invece non sono così facili da trovare e distano anche qualche chilometro. Inoltre la domenica non tutti sono aperti...insomma non riducetevi alla riserva per fare benzina.
    L'E90 è una buona autostrada, se piove però non è molto drenante.
    Un consiglio nel caso optiate per un giro simile a questo potete fare una deviazione verso Trikala e visitare le Meteore Greche. Da Trikala poi vi riallacciate passando da Larissa ed imboccando l'E75 di nuovo verso Salonicco.

    01/06--> Partiamo di buon ora con l'intenzione di arrivare ad Istanbul nel primo pomeriggio (abbiamo circa 450 km da fare): Istanbul, a livello di traffico, non è un segreto che sia molto impegnativa e volevo ad ogni costo evitare le ore più caotiche della giornata. Il tempo non è clemente e l'acqua ci accompagna in maniera costante fino al confine per poi riapparire, in maniera più sporadica, anche per tutto il resto della giornata. Oggi è domenica ed infatti il distributore di turno lo trovo chiuso..fortuna che riesco ad arrivare al successivo....
    L'arrivo alla frontiera è emozionante ed evocativo: rappresenta il vero inizio del viaggio e, consentitemi la “licenza narrativa”, il passaggio verso il continente Asiatico.
    Naturalmente foto di rito: sul ponte che divide la Grecia dalla Turchia, all'ingresso della frontiera ed all'uscita della stessa..insomma ho impiegato più tempo a fotografarla che ad attraversarla: infatti il passaggio tra i vari controlli doganali è stato discretamente veloce.

    Una delle tante foto di rito..
    Ripartiamo dunque in direzione Istanbul, la strada è in discrete condizioni ed abbastanza libera (essendo domenica, soprattutto il traffico pesante è molto meno intenso).
    Ci fermiamo a fare rifornimento ad un distributore Shell poco prima di Tekirdag, ci rifocilliamo ed acquistiamo anche la carta HGS (la carta prepagata e precaricata con la quale si accede e si paga l'autostrada.
    Onestamente non ho neanche realizzato quando sono entrato in Istanbul...la città ci ha semplicemente raggiunti. Erano circa le 16 quando il traffico istanbuliota ci ha catturati. Non riuscendo a trovare le indicazioni per il centro storico di Sultanahmet ho puntato verso l'aeroporto di Ataturk per poi scendere verso il mare con la speranza di andare praticamente a sbattere sul porto di Eminonu ed il Ponte di Galata: da lì era fatta!
    L'aeroporto l'ho trovato facilmente insieme a migliaia di taxi gialli e neri che come una sciame di api mi hanno portato dentro il loro nido/aeroporto da cui sono uscito dopo un bel quarto d'ora abbondante trovandomi davanti tre/quattro arterie stradali, mentre lo sciame giallo mi strombazzava, infastidito dalla mia indecisione. Non capendo quale dovessi imboccare mi sono arreso e, incrociando le dita, ho attivato sullo smartphone un navigatore che funzionava off-line a patto che si registrasse precedentemente (quando si disponeva di connessione internet) il punto di interesse dove volevamo dirigersi:io avevo impostato la via dell'hotel Peninsula (dove pernotteremo) e, fortunatamente questo navigatorino gratuito mi ha portato a destinazione: scendo giustamente fino al mare, supero il porto di Yehikapi e poco dopo svolto a sinistra per entrare nelle strade in pietra del centro storico di Sultanahmet...un attimo dopo mi rendo conto che alla mia sinistra si erge un gigante bianco: Istanbul ci dava il benvenuto presentandomi una delle sue moschee più belle e rappresentative: Sultan Ahmet Camii, la Moschea Blu...parcheggio la moto e, ormai coscienti di avercela fatta, ammiriamo i candidi minareti della Moschea e quelli più colorati dell'altro gigante architettonico Hagia Sophia.
    Abbastanza stanchi, ci informiamo sul prezzo dei pernottamenti in 3 alberghi e poi optiamo proprio per il Peninsula.

    Informazioni:
    Il passaggio della frontiera, come detto, è relativamente veloce: ci sono però tre distinti controlli: uno all'ingresso e 2 all'interno della frontiera stessa: quindi chi viaggia con mezzo proprio, tenga a portata di mano sempre libretto, carta verde assicurativa e passaporto (necessario se si guida un veicolo).
    Dentro la Frontiera c'è il Duty Free ed altri esercizi commerciali. Quello che può interessarci è un Agenzia di Cambio (mi pare ci sia anche un bancomat ma non ricordo): in Turchia prediligono il contante quindi cercate di non esserne sprovvisti. Troviamo anche un bar/ristorante dove abbiamo conosciuto la bevanda credo più rappresentativa della Turchia: il çay,: il tè turco servito in piccoli bicchierini e che viene bevuto in quasi ogni momento della giornata. Ci si potrebbe scrivere tranquillamente un trattato al riguardo.
    La HGS è una carta prepagata che alle barriere autostradali viene riconosciuta automaticamente scalandoti il credito. E' necessaria per tutte le autostrade ed i due ponti sul Bosforo. A me l'hanno caricata con 30 lire turche (più ho pagato altre 6 per l'attivazione) ed è bastata per il passaggio sul ponte sul Bosforo, per l'autostrada Istanbul-Ankara e per quella che attraversa Izmir.
    Hotel Peninsula: Ci viene offerta una camera al primo piano al prezzo di 60 euro se paghiamo con carta di credito, 50 euro se paghiamo in contanti. Accadrà spesso negli alberghi in Turchia che ci scontino il prezzo se paghiamo cash. Naturalmente, al di là di questo si deve sempre e comunque contrattare sul prezzo. Spessissimo abbassano, magari di poco ma fa lo stesso. Per quanto riguarda l'albergo secondo me, a quel prezzo, è l'ideale: a due passi da piazza Sultanahmet, la possibilità di parcheggiare la moto proprio accanto all'ingresso, camere pulite ed essenziali e la miglior colazione della nostra vacanza in Turchia. A tal propisito un grazie speciale va a Fatma che ogni mattina ci viziava con prodotti freschissimi e fatti in casa mentre noi ci accomodavamo sulla terrazza panoramica a rimirare ora la moschea blu, ora il bosforo, ora quanto di buono c'era nel nostro piatto....
    Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

    Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

  • #2
    2/6--> 2 Giorni pieni dedicati a questa splendida città. Questa è la prima volta in Turchia e di conseguenza ad Istanbul e, la prima cosa che ci sentiamo di dire è che ci ritorneremo presto. Anche se l'esperienza più emozionante del viaggio è successa altrove, Istanbul è il luogo più bello che abbiamo visitato...forse non solo quest'anno...merita una visita molto approfondita, una settimana, forse di più, non credo ci si possa accontentare e dire mai che è abbastanza....
    Ci svegliamo di buon ora e dopo una colazione da applausi si parte alla volta di Piazza Sultanahmet.

    - Sultanhamet Camii -
    Ci smarriamo subito davanti alla bellezza di quella piazza che definirei più come un parco, vista la presenza di giardini, fontane, alberi, tutto bellissimo, pulito ed ordinato: solo quello che ci circonda adesso, vale la pena di un viaggio ad Istanbul. I due giganti si guardano in eterno l'uno davanti all'altro, è Lunedì ed il Museo di Hagia Sophia è chiuso. Visitiamo quindi la Moschea Blu, la nostra prima moschea. Ci togliamo le scarpe, Luz si copre la testa con la sciarpa ed entriamo. Ammiriamo le piastrelle color turchese di Iznik dal cui colore prende il nome la Moschea ed beneficiamo della pace che, nonostante i molti turisti presenti, regna al suo interno....

    - Appena usciti... -
    La tappa successiva è titanica, il palazzo Topkapi. Consiglio a chi ha intenzione di visitarlo ed avrà maggior tempo di noi, “di non mettergli fretta”... il palazzo è immenso, ma per godere fino in fondo la sua bellezza ed i suoi segreti ci vuole calma, ogni tanto ci si deve fermare, bersi un cay, riposarsi un po' sul prato, rilassarsi sulla terrazza che si affaccia sul bosforo. Questo è quello che chiede al visitatore un palazzo così grande per estenzione e per storie da raccontare.
    Usciti dal Topkapi, ci dirigiamo verso Eminonu, una passeggiata nel parco di Gulane, poi con un tram, ci facciamo lasciare al di là del ponte di Galata, dove assaggio da un ambulante delle buonissime cozze ripiene, quindi saliamo verso l'omonima Torre e di lì verso la via di Pera. Istiklal Caddesi, la lunga arteria chiusa al traffico, mondana e moderna ma ancora profumata di antico grazie al vecchio tram rosso che sale e scende da e verso piazza Taksim con i ragazzini che, per gioco e comodità, cercano sempre di attaccarsi al corrimano esterno e di guadagnarsi un passaggio. Riscendiamo da piazza Taksim proprio con il Tram rosso.

    Poi, dopo un Cay in un localino all'aperto sotto la torre di Galata, visto che il tempo si stava guastando e comunque scurendo, ritorniamo in tram verso Sultanhamet. Prima di sera riusciamo a visitare un'altra perla unica nel suo genere : Cisterna Basilica. Passeggiando fra le colonne, accompagnati dal gocciolio dell'acqua, ci ritroviamo a fare quattro chiacchiere con le meduse, le quali, ci guardano interdette...
    La sera, dopo una passeggiata per il mercatino ubicato proprio sotto la Moschea Blu, ci sistemiamo per cena in un locale all'aperto molto caratteristico, dove, mentre un attore vestito da Derviscio danzava ruotando su se stesso al ritmo della musica di tre musicanti, Luz incontra la sua professoressa di italiano delle superiori.....incredibile...e, pensandoci bene altrettanto incredibile è la frequenza con cui accade di trovare un vicino di casa a migliaia di km di distanza. Un ultimo cay riflettendo sul bagaglio culturale della giornata passata e a nanna.

    3/6 → Martedi gita sul bosforo: il battello parte da Eminonu alle 10.30 (ma noi siamo arrivati prima per accaparrarci un posto panoramico) e costeggia la parte europea del bosforo fino al paesino di anadolu kavagi, praticamente alle porte del mar nero. Ci arrivi in un paio d'ore, poi ti fanno scendere e per rientrare si deve aspettare il primo battello delle 15.00.

    - Passando sotto il Ponte Ataturk -
    Noi la gita in battello la consigliamo caldamente. Se avete tempo però non è male l'idea di acquistare solo il viaggio di andata e poi scendere e farsi in autobus la costa asiatica paesino dopo paesino, come ha fatto Diego (che saluto), un motociclista italiano in vacanza con la fidanzata, conosciuto proprio sul battello.
    Nell'attesa ci siamo sbafati un buon pesce freschissimo con la compagnia di un attento gabbiano e degli immancabili gatti.
    Poi salpiamo nuovamente, questa volta costeggiando la parte asiatica. Purtroppo non avevamo considerato tutto questo tempo per la gita in battello e non abbiamo voluto fare le corse per arrivare a trovare, forse, lo stesso chiusi, i battenti di Hagia Sophia. Con la filosofia del torneremo al più presto, ce la siamo presa comoda, abbiamo visitato la Moschea Nuova che si trova di fronte al porto di Eminonu, quindi ci siamo persi nel mercato delle spezie prima, poi nelle vie del centro storico fino ad imbatterci quasi per caso nel Gran Bazar che, mi dicono essere inflazionato e diventato un trappolone per turisti. Non so se sia vero, ma a noi è piaciuto tantissimo, tutto coperto sembra quasi una città dentro la città.

    - Quasi per caso troviamo l'ingresso... -
    Infine, ritorniamo a piedi, passando sempre stupiti, dall'ippodromo e da piazza Sultanhamet, verso l'albergo. Sono quasi le sette e devo incontrare una persona, altrimenti non considererei del tutto soddisfacente la mia visita ad Istanbul. Faccio un salto in albergo, mi connetto alla wi-fi e mi sento con il mio ospite: fissiamo fra quarantacinque minuti davanti ad Hagia Sophia.
    Mentre Luz si gode una meritata doccia, considerato il tempo a disposizione, vado a togliermi un'altro sfizio: torno indietro in una viuzzo dove avevo scorto un negozietto piccolo, con dentro un ometto altrettanto piccolo e canuto: è un barbiere e mi faccio fare la barba alla vecchia maniera: lama, massaggio della faccia e bruciatura dei peli delle orecchie con l'accendino a metterci il carico da undici.
    Torno poi al Peninsula ed insieme a Luz andiamo ad aspettare il nostro ospite che arriva puntuale in sella al suo BMW R1200GS rossa. Finalmente incontro Burak Sansal, persona squisita che mi ha più volte aiutato nella pianificazione del viaggio e che, son certo, vari turcofoni del forum conoscono già. Ci sediamo a sorseggiare un Cay ed a parlare dello splendido Paese in cui vive. Ci dilunghiamo abbastanza poi vedendo l'ora tarda ci alziamo e ci salutiamo. Un viaggio spesso si completa attraverso esperienze umane come questa.
    Ceniamo e poi, con un po' di nostalgia, facciamo i bagagli. Domani si parte prestissimo sia perchè ci aspetta la tappa più impegnativa del viaggio, sia perché speriamo di evitare il traffico della città. Incrociamo le dita e speriamo in bene.
    Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

    Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

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    • #3
      4/6----> La partenza all'alba è sorprendentemente tranquilla: traffico inesistente ad eccezione di 4-5 cani randagi che mi rincorrono per un centinaio di metri, disturbati dal suono del nostro bicilindrico.
      Arriviamo con facilità sorprendente sul ponte Ataturk e di lì in autostrada che, lasciatemelo dire, è davvero sicura ed efficiente con asfalto ottimo e tutta a tre corsie. Inizia quasi subito a piovere, fuori dalla città ci fermiamo in un area di servizio per fare rifornimento ed indossare l'abbigliamento da pioggia.

      - Per farci coraggio ci viene offerto un çay dai gentilissimi gestori del distributore -
      Ripartiamo, la pioggia ci accompagnerà in maniera costante fino ad Ankara. Il paesaggio comincia ad assumere i contorni tipici dell'altopiano anatolico e ti immagini che, da quelle colline, in questo momento ancora verdi, si profilino da un momento all'altro le sagome dei cavalleggeri in cerca pascoli più fiorenti che troveranno, insieme ad un posto in molte pagine dei libri di storia...
      Arriviamo ad Ankhara solo per “circumnavigarla” attraverso la sua monumentale tangenziale. Noi ne abbiamo percorsa solo un terzo ma pareva non finire mai. Inoltre non ci sono distributori, almeno nella parte che abbiamo percorso noi, tenetevelo a mente. Usciamo dalla tangenziale in direzione Konya e, vista l'ora, ci fermiamo al distributore per fare benzina e un meritato pranzo a base di costolette di agnello ed Adana Kebab. Entrambi davvero squisiti. Ci rilassiamo e mangiamo forse un po' troppo: quando c'è da macinare strada, non è una buona idea...la situazione metereologica invece non molla un colpo: smette di piovere e comincia a soffiare un vento laterale veramente forte. L'andatura rallenta di parecchio. Il traffico pesante, camion e pulman non aiutano a mantenere stabilità e velocità. Arriviamo a Tuz Gölü devastati dalla stanchezza. Ci riposiamo un po' passeggiando lungo lo specchio grigio di acqua e sale. Il lago salato è molto particolare, sembra davvero uno specchio, credo che nei mesi estivi, quando si prosciuga ancora di più l'acqua, sia ancora più interessante, ma a noi me è piaciuto molto anche così. Non credo meriti una deviazione, ma se, come noi siete di strada, merita sicuramente una visita ed una passeggiata, scalzi e con i pantaloni rimboccati, sull'acqua bassissima.

      - Tuz Gölü -
      Siamo comunque davvero stanchi. Un rapido consulto e decidiamo di arrivare domani a Goreme.
      Per oggi abbiamo fatto abbastanza. Ci fermiamo a dormire a Sereflicochisar: un paese anonimo ma l'unico sulla strada abbastanza grande ed organizzato. Dormiamo al Ylidrim Hotel: esperienza molto negativa in quanto non abbiamo trovato pulito...inoltre sembrava un albergo per appuntamenti, con la luce al neon sulla testiera del letto ed un canalè osé in televisione (l'unico che funzionava perfettamente). Nel caso vi capiti, come a noi, di dovervi fermare in questo paesino sappiate che, a 150 metri da questo albergo ce ne sono altri due: magari date un occhio anche a questi.
      La sera mangiamo un buon kebab in un locale nel centro del paese, i gentilissimi gestori ci offrono un çay, che accettiamo di buon grado.

      5/6---->Il giorno dopo partiamo con calma: dobbiamo percorrere solo 160 km. Il vento ha abbandonato il campo e, fino Aksaray ci accompagna anche un tiepido e timido sole che ogni tanto fa capolino tra le nuvole.
      Ad Aksaray svoltiamo a sinistra per Nevsehir. La strada peggiora sensibilmente. Qua c'è ancora il vecchio asfalto a grani grossi, scuro, rumoroso quando lo si percorre e poco drenante. Naturalmente ricomincia a piovere ed anche intensamente. Pulman, camion e minibus turistici, abituati a viaggiare in ogni condizione, continuano imperturbabili ad andare a velocità sostenuta, alzando, dei veri e propri muri di acqua. Ci siamo fermati un paio di volte. Ma la voglia di arrivare è grande. Una volta superato Nevsehir ( la città capoluogo della zona), manca davvero poco, incominciamo a scorgere un camino, un fungo, poi ne arrivano altri più frequenti: il castello di Uchisar si profila davanti a noi. Siamo nel cuore della Cappadocia. Percorriamo gli ultimi chilometri lentamente, godendo della bellezza che ci circonda.

      - a volte fermandoci per qualche bella foto ricordo -

      Goreme si trova in fondo ad una splendida valle. Si arriva dall'alto e quindi godiamo subito di una panoramica d'insieme di forte effetto: ci fermiamo ad ammirare il paesaggio, stanchi ma felici. Poi entriamo nel paese dei camini delle fate.

      - Il tempo non è stato clemente con noi, ma alla fine ci premia con un bell'arcobaleno -
      Cerchiamo un alberghetto. Siamo alle porte del fine settimana e diversi sono pieni. Poi troviamo il Traveller's Inn Cave Hotel. Ci accoglie una signora che non parlava neanche una parola di inglese..ma era di un'affabilità e di una gentilezza che non ce ne fu bisogno: capì subito le nostre esigenze, ci mostrò 2 camere low budget, una a grotta, l'altra sempre tipica ma con una finestra che si affacciava sul paese. Scegliamo quest'ultima e trattiamo, a gesti, un po' sul prezzo finchè non ci mettiamo, con tranquillità daccordo. La signora si chiama Merel e l'avremmo abbracciata da quanto è una bella persona. Successivamente conosceremo anche il marito e gestore Suleyman, anch'egli disponibilissimo e molto gentile, ci ilustrerà, in inglese, tutto quello che c'è da fare in questa splendida terra, suggerendoci, mai con insistenza, anche le gite organizzate ed i voli in mongolfiera .La sera facciamo una passeggiata per il paese, mangiamo ed andiamo a letto presto. Domani abbiamo optato per un tour organizzato abbastanza impegnativo.

      6/6---->Dopo una buona colazione, verso le 9.00, viene a prenderci uno dei tantissimi pulmini che circolano per tutta la cappadocia. Dopo esserci fermati in un punto panoramico sopra Goreme, ci dirigiamo direttamente verso la Valle di Ilhara, piove che è un piacere, ma quando arriviamo a destinazione le nuvole sembra abbiano esaurito gran parte della loro acqua.

      La Valle di Ilhara è più vicina ad Aksaray che alla Cappadocia ma la consigliamo caldamente: si scende in un canyon vertiginoso e poi percorriamo tutta la valle che si trova proprio alla base, intersecata da un fiumiciattolo.

      - La valle è verde, fresca e costellata da chiesette e rifugi incastonati nelle rocce -
      Pranziamo sul fiume e poi ripartiamo in direzione di Selime un'enorme parete dove le rocce sono scolpite a formare chiese, abitazioni e l'omonimo monastero: qui avrebbero dovuto girare varie scene di guerre stellari.

      - Il set sarebbe stato perfetto -
      Dall'alto del Monastero alle profondità della terra: andiamo a visitare Derinkuyu, una delle città sotterranee della Cappadocia e forse la più interessante. Visitiamo una quindicina di stanze sotterranee percorrendo il dedalo di cunicoli a volte stando addirittura piegati da quanto sono bassi e sagomati. Quello che ci ha stupiti è il livello di aerazione: quasi non ci si accorge di essere sottoterra.
      Infine ci fermiamo ad ammirare la valle dei Piccioni che si affaccia sulla città di Uchisar ed una azienda che lavore turchesi e gioielli in generale (un po' di merchandising ci doveva stare in una gita turistica..). Comunque giornata più che positiva. Valeva la pena visitare tutto. La valle di Ilhara, per differenza paesaggistica rispetto al resto, in primis.
      La sera andiamo a mangiare al Cappadocian Cousine, localino che consiglio, dove abbiamo assaggiato una sorta di spezzatino speziato cotto in forno in un coccio di terracotta che ti aprono direttamente sul piatto. Anche qua ci viene offerto un bicchiere di çay...accettiamo sempre con molto piacere.
      Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

      Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

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      • #4
        7/6--->Ore 4 del mattino...o della notte non so. Il rito del volo in mongolfiera comincia quando ancora le tenebre avolgono Goreme. I primi lampi di luce arriveranno dalle lingue di fuoco delle bombole del gas utilizzate per gonfiare le mongolfiere che, adagiate ancora sul morbido terreno, incominciano ad assumere la loro tipica forma a pera rovesciata. L'alba la vedremo già quando saremo alti nel cielo.

        Questa è stata l'esperienza più emozionante del viaggio.

        Non aggiungo altro.
        Alle 7.30 rientriamo in albergo felici ma un po' storditi, inciampiamo casualmente sul letto di camera nostra...errore gravissimo dato che veniamo immediatamente catturati dal buon Morfeo.
        Ci sveglieremo un paio di ore dopo, facciamo colazione e poi spendiamo un po' di tempo per riorganizzare idee, bagagli ed effettaure qualche controllo alla moto che, anche qua era ahime' parcheggiata allo scoperto ed alla mercé degli agenti atmosferici che sono stati, come raccontato, implacabili.
        Nel pomeriggio andiamo a visitare il museo a cielo aperto di Goreme con le sue bellissime chiese rupestri.

        - Riposo a cielo aperto -
        La sera mangiamo una ottima pizza turca, naturalmente qualche bicchierino di çay, poi andiamo a salutare la splendida coppia di gestori del nostro albergo. Domani partiremo molto presto e non volevamo mancare di ringraziarli di cuore per l'ospitalità.

        Informazioni:
        La Cappadocia è bellissima, non mancate di andarci.
        Mongolfiera: come leggerete nelle guide, i prezzi sono alti ma ne vale nettamente la pena. I prezzi variano dai 70/80 euro fino ai 160. Dipende molto dalla serietà ed organizzazione della compagnia, dall'esperienza del pilota e dal numero di persone che saliranno sul cesto della mongolfiera. Noi abbiamo volato con la Cappadocian Baloon, una delle compagnie più serie, il pilota Recep Yandi esperto e competente e nel cestello eravamo 20 persone. Abbiamo pagato 140 euro. Per quanto riguarda la trattabilità del prezzo racconto la mia esperienza. L'ufficio della Cappadocian Balloon è sulla strada appena entrati a Goreme. Siamo andati a sentire di persona e ci hanno detto che il volo costava 160 euro. Poi sono calati a 150 euro a testa. Ho poi sentito in albergo e Suleyman mi ha detto che mi avrebbe trovato un volo tra le compagnie più serie a 140 euro a testa. Alla fine ha prenotato lui proprio con la Cappadocian Baloon a 140 euro. Insomma senza intermediazione avrei speso di più. Il consiglio è di provare varie compagnie, le più serie sono la Cappadocian Baloon, la Butterfly, la Sultan Baloon non ricordo le altre e provare sia a sentire di persona che a sentire tramite albergatore.
        Museo a cielo aperto di Goreme: Il biglietto vale per tutte le chiese rupestri eccetto la Black Church per la quale c'è da pagare altre 10 lire turche: io l'ho visitata e, onestamente, potete tenervi in tasca le 10 lire. Poi fate voi.

        8/6---> All'alba scendiamo per sistemare i bagagli. Le mongolfiere sono lassù a salutarci, fra l'arancione di un sole ancora nascente e grossi nuvoloni grigi che conferiscono al cielo un non so chè di apocalittico.

        Suleyman si sveglia per salutarci con nostra sopresa e piacere. Poi è solo strada...bisogna però evitare di guardare negli specchietti, il rischio di tornare indietro è molto concreto.
        Ci fermiamo strategicamente a fare colazione a Sultahani dove visitiamo il suo Caravanserraglio.

        Poi ripartiamo spediti fino a Konya, attraverso la tangenziale deviamo per Seydisehir e da lì verso il muro di montagne che varcheremo per poi arrivare sulla costa di Antalaya. Sulla montagna le strade ed il paesaggio sono molto belli ma ce le godiamo poco in quanto inizia quasi subito a piovere. Ci fermiamo a mangiare un ottimo agnello a km 0. Poi ripartiamo ma con noi riparte anche il temporale. Ci abbandonerà solo quando vedremo il mare. Arriviamo a Manavgat nel pomeriggio con un bel caldo e finalmente il sole. Decidiamo di puntare verso la città vecchia di Side, località balneare limitrofa a Manavgat. L'ingresso di Side è praticamente un sito archeologico, si passa attraverso un arco Greco Romano, alla sinistra tante rovine di edifici e poi uno splendido e quasi intatto anfiteatro romano. Fissiamo una notte all'Antonios Motel, ambiente discreto a gestione familiare ed ottima cucina. Naturalmente, per 23 euro a notte non aspettatevi la luna!!!
        Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

        Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

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        • #5
          9/6 e 10/6--->Side non la consiglio. Il mare è bello e pulito, i resti greco-romani interessanti, soprattutto il tempio di Apollo direttamente affacciato sul mare, ma non siete in Turchia.
          Il paese è di un commerciale pazzesco ed è stato colonizzato praticamente dai tedeschi, si ragiona in euro ed i gestori commerciali ti adescano parlandoti in tedesco. Noi però ci rimaniamo tre notti: dopo tutti questi giorni di pioggia, trovare sole e mare ci ha fatto capire che avevamo bisogno di un po' di relax e, tutto sommato, siamo stati molto bene. Rinunciamo così a visitare la costa di Fethiye: quando ripartiremo dirigeremo l'anteriore direttamente verso Pamukkale.

          - Il Tempio di Apollo -

          - Gli ospiti fissi delle rovine greco-romane -

          - Il Mare di Side -

          - Il çay di Side -

          11/6---> Il disastro. Abbastanza di buon ora partiamo da Side, superiamo Manavgat ma ci ritroviamo inghiottiti nel traffico di Antalya, il capoluogo della zona, purtroppo non dotato di una tangenziale. Usciamo con difficoltà dalla città e, una volta che si ricomincia ad trovare strade veloci, la moto inizia ad avere dei vuoti di potenza. Incomincia ad andare ad un cilindro. La strada per Pamukkale si inerpica in montagna e la moto soffre parecchio. La velocità diminuisce all'aumentare della pendenza. Abbiamo viaggiato anche a 50 km/h. Ci fermiamo disperati nei pressi di un ristorante, i gestori gentilissimi cercano di rincuorarci e di darci una mano.
          Arriviamo con difficoltà a Denizli verso le 17.00 dove localizzo un concessionario/meccanico honda. Rimarremo a Denizli 2 giorni. I meccanici sono tutti gentilissimi, ma la diagnosi è implacabile: le centraline sono andate. Per le originali ci vogliono minimo 20 giorni di attesa. Provano a riparare quelle in dotazione, poi andiamo a cercarle di seconda mano.

          12/6--> Nel frattempo che i meccanici lavorano e cercano di capire il problema, io e Luz non ci lasciamo abbattere dal contrattempo e prendiamo un minibus per Pamukkale che si trova a 15 km di distanza. Non credo che la mia valutazione sia dovuta all'amarezza per il problema alla moto. Naturalmente ero a pezzi, ma non volevo rovinare un viaggio come questo, né a me, né soprattutto a chi mi accompagnava.
          Secondo me Pamukkalé è un bel sito, però molto turistico, i visitatori sono sempre tantissimi e comunque non mi ha fatto tutta questa impressione di sensazionalità. L'ingresso ti permette di visitare le vasche bianche di travertino e le rovine dell'antica Hierapolis. Ripeto tutto sommato bello, le foto sono da ricordo e da copertina, ma non farei una deviazione dal vostro itinerario: in Turchia ci sono luoghi e capolavori che meritano di più.



          13/6--> Praticamente passiamo dal meccanico all'elettrauto e poi ancora dal meccanico per sistemare le centraline. Un giorno difficile, sicuramente smussato dalla gentilezza e l'appoggio morale da parte di tutti, ma comunque difficile. Nel pomeriggio finalmente la moto è sistemata. Pago, rigrazio e saluto tutti e, verso le 17.30 finalmente partiamo in direzione Egeo. Non ne potevamo più. Tiriamo la moto che sembra andare bene. Montare delle centraline di seconda mano è un gravissimo errore, un azzardo, ma era l'unica possibilità per tornare a casa con la mia Transalp. Superiamo Izmir, altra città enorme, poi il buio ci inghiotte e non rischiamo più. Dormiamo in un casermone di hotel alla periferia di Izmir, io con la bruttissima sensazione che la moto ancora non vada bene...
          Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

          Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

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          • #6
            14/6--> Ripartiamo dopo colazione, puntando verso nord. Come presenziato, la moto ricomincia a dare problemi. Ricominciano i vuoti. L'umore non è dei migliori. Andiamo avanti e ci lasciamo alle spalle il più gran rimpianto del viaggio: Pergamo. Fino ad oggi abbiamo cercato di mantenere intatto lo spirito della vacanza, ma onestamente, trovare la concentrazione per visitare ed apprezzare un sito archeologico come Pergamo credo sarebbe stato troppo difficile. Macino chilometri, voglio avvicinarmi il più possibile alla Grecia ed a Salonicco così da poter garantire almeno a Luz di prendere l'aereo (il 19/6) e tornare in Italia senza ritardi. Supero Edremit e continuo sulla E 87 per Canakkalé.

            - Una curiosa, futura, biker ci fa tornare il sorriso -
            Superato Kuçukkuyu la strada si inerpica in collina diventando abbastanza stretta e tortuosa, la moto fatica tantissimo. Dopo una ventina di chilometri vedo le indicazioni per Assos. Avevo letto di questo paesino la sera prima. Mi ci dirigo, percorriamo una strada stretta sotto un sole che scioglieva anche l'asfalto. In mezzo agli ulivi trovo prima la cittadina e le sue rovine greche a dominare dall'alto l'egeo, poi la strada comincia a scendere ripida, stretta e senza protezioni fino ad arrivare ad un piccolo porticciolo sul mare. L'acqua, calmissima e di un intenso color blu, intorno le verdi colline, davanti a noi l'isola di lesbo: pace, bellezza e tranquillità. A volte, durante un viaggio, il posto perfetto non quello più bello od interessante in assoluto, ma quello che racchiude gli elementi di cui avevi davvero bisogno....
            Dormiamo in una casetta in pietra cullati dal rumore del mare che, placido accarezzava la spiaggia di ghiaia. La mattina ci svegliamo forti e sereni. Consapevoli che avremmo dovuto soffrire ma con il giusto stato d'animo per affrontare la situazione.

            Informazioni: Assos è comunque davvero molto carina anche se piccolissima. Non ci starei più di una notte, ma l'atmosfera è d'eccezione. Ci sono vari alberghetti in pietra e ristorantini sul lungo molo. Anche se è un po' commercializzato è un posto molto rilassante. Inoltre sulla collina si può visitare il sito Archeologico dell'antica Behramkale con il suo splendido tempio di Atena.
            Per quanto riguarda la viabilità, dopo Izmir si perde l'autostrada, la strada ritorna ad essere a due corsie ed attraversa tutti i paesini della costa. Consiglio di fare molta attenzione. Nelle strade statali che tagliano i centri abitati ho trovato spesso un semaforo prima di un incrocio ed un semaforo dentro l'incrocio. Una roba strana in quanto al centro è posizionata un'isola di traffico con un passaggio al suo interno per le auto che vengono dall'altra parte della strada. Non è facile da spiegare ma se vedete il primo semaforo verde cambiare in giallo (in turchia il giallo scatta come avvertimento sia prima del verde che del rosso) fermatevi e non rischiate perchè troverete rosso il secondo semaforo una decina di metri dopo.
            La strada per Assos una decina di chilometri al massimo è stretta e non in buone condizioni. Inoltre ho trovato davvero l'asfalto sciolto nel mezzo della carreggiata...ce l'ho ancora attaccato agli stivali.
            Dalle rovine di Behramkale per il porticciolo dei Pescatori dove ho dormito ci sono un paio di chilometri di strada in forte discesa e senza protezioni. Inoltre gli ultimi cinquecento metri sono in sampietrino. Massima attenzione e prudenza.

            15/6-->Ripartiamo che il primo obiettivo della giornata, lo stretto dei Dardanelli, è già vicino.
            Rientrati sulla statale E87, dopo poche decine di chilometri nel verde delle colline, rivediamo il mare e rivediamo l'Europa. Caliamo velocemente verso çanakkalé, seguiamo le indicazioni per il porto ed in un batter d'occhio ci troviamo imbarcati: mentre lasciamo la costa ci assale un po' di malinconia: Arrivederci sorella Asia è stato davvero bello conoscerti....

            - Rientro in Europa -
            Informazioni: Il traghetto costa pochissimo: mi pare di aver speso 8 lire turche (per moto e due passeggeri) e d''estate parte ogni 30 minuti. Per attraversare lo stretto ed arrivare ad Eceabat ce ne impiega circa 20-25, considerate le operazioni di sbarco. Davvero molto efficiente.

            Sbarchiamo al porticciolo di Eceabat e puntiamo sempre in direzione Nord. La statale E87 dalla parte europea non è molto ben tenuta e, due o tre volte, ho trovato anche le noiosisisme righe longitudinali lungo l'asfalto, come se dovessero ancora passarci l'ultimo strato di catrame.

            Facciamo una sosta al cimitero dei Canali, poi procediamo spediti fino quasi a Ipsala. Qua, per pranzo, facciamo confusione con le ordinazioni: ci avevano infatti portato 2 Adana Kebab anche se noi ne avevamo ordinato uno ed un piatto di costolette d'agnello alla griglia. Sarà stato il destino, in un paese dove si stenta ad intenderci fra inglese, turco e gesti, l'unica volta che eravamo stati fraintesi è stato per il nostro ultimo pasto. A Luz il suo PRIMO Kebab è piaciuto molto....anvedi il destino beffardo....

            Le procedure di ingresso ed uscita alla frontiera sono veloci come all'andata. Al solito rallentiamo noi l'uscita per fermarci un attimo al Duty Free dove i gestori del bar-ristorante ci riconoscono e ci salutano. Anche questo fa molto piacere. Beviamo il nostro ultimo çay...poi, beviamo il nostro ultimissimo çay....stavolta per davvero :).

            - Pur a fatica abbiamo raggiunto i 100.000 km...sul TA il contachilometri si riazzera -
            Le ultime notti le passiamo una ad Asprovalta e 3 a Perea, paese quest'ultimo vicinissimo all'aeroporto, dotato però di un lungomare e di spiaggia: la moto faticava tantissimo, a Salonicco mi si è nuovamente spenta. L'idea era di passare le ultime notti nella penisola Calcidica ma non me la sono davvero sentita di rischiare. Almeno così Luz avrebbe sicuramente preso l'aereo e rientrata in tempo in Italia. Poi, il 19, me la sarei vista io con i 400 km che mi separavano da Igoumenitza.

            Non starò a raccontare gli ultimi giorni passati in Grecia. Siamo stati benissimo, ma quello che mi premeva raccontare riguardava un altro Paese.
            Ah giusto: anch'io sono tornato a casa secondo i piani.
            Per arrivare ad Igoumenitza ho anche allungato dalle Meteore di Kastraki, seguendo l'E75 fino a Larissa: l'autostrada che porta ad Igoumenitza è tutta tra le montagne e, da Salonico va molto a salire: avevo paura di non farcela con la moto in quelle condizioni.

            - In quota -
            Partito alle 7.00, arrivato alle 17.00 con la media di 70 km/h. Ma l'importante era soltanto farcela.

            Conclusione:
            Lo rifarei? Certo. Anche con i problemi avuti? Che domande! Certo! Non si parte per un viaggio del genere se non si è coscienti delle eventualità. Ne vale la pena? Tantissimo.
            Quello che ho apprezzato di più sono le Persone, Istanbul e la Cappadocia.
            I Turchi sono un popolo fiero, gentile e molto ospitale, il calore e l'attenzione delle persone spesso ti cambiano radicalmente le sensazioni di un viaggio...
            Istanbul è talmente bella, particolare, dai mille profumi e dai mille aspetti. Impossibile da spiegare a chi non c'è stato. Impossibile da dimenticare per chi, invece, ha avuto la fortuna di visitarla. Merita tantissimo e, come detto, merita tornare presto da lei....
            La Cappadocia, visto le sue potenzialità è naturale che sia molto turistica però è unica nel suo genere. Tappa immancabile di un viaggio in Turchia.....
            Finisco citando un brano del libro di Mario Biondi: “Gule gule, dicono i turchi a chi parte. Significa, più o meno: ‘Sorridi, sorridi’, ovvero ‘Buona fortuna’. E chi parte risponde Allahaismarladik: ‘Dio sia con te’. Un bellissimo modo di salutarsi ed augurarsi buon viaggio.” Io e Luz auguriamo entrambe le cose ai viaggiatori che vorranno conoscere questo splendito Paese e la sua magnifica gente.

            Ringrazio infine tutti coloro che mi hanno dato una mano:
            In particolare:
            Eirinn che è stato il primo, fra tutti, a cui ho rotto le scatole per organizzare questo viaggio.
            Burak Sansal, esperto motociclista, guida turistica e Guru di Tripadvisor per quanto riguarda la Turchia: sono grato per i preziosi consigli e, ancora di più per aver trovato il tempo di bere un çay con noi.
            Il Forum di Mototurismo, composto da gente che ha nel sangue la mia stessa passione.
            Il sito Transalp.it e la LISSTA, suo fantastico punto di incontro, in particolare grazie ad Antonio Salvagnoni ed a Andrea Lottini, possessore di una Transalp identica alla mia.
            Il Forum di Tripadvisor vero totem di noi viaggiatori.
            Soner Eskin, Ali, Suleyman e gli altri meccanici di Denizli che, per quanto non abbiano risolto il problema alla mia moto, almeno ci hanno provato, con gentilezza, competenza ed ospitalità.
            Questa famiglia, qua in foto, che ci ha accolto nel loro ristorante lungo la strada per Denizli, quando avevo la moto in panne, aiutandoci e trattandoci come veri amici. Un abbraccio speciale alla piccola bambina in braccio a Luz, si chiama Adalet (Giustizia) e ci ha rubato il cuore....

            Il mio meccanico Massimiliano Badii che sono riuscito a disturbare, indirettamente, anche dalla Turchia e la sua Officina, punto di incontro reale di motociclisti e viaggiatori.
            La mia compagna, Luz Elayne che, irrazionalmente, mi segue in queste splendide follie.

            <----------------------------------------------------------------------------------------------------------------->
            Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

            Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

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            • #7
              Con la moto potevi fare a meno della tessera per il passaggio sul Bosforo
              L'avevo acquistata anch'io poi la polizia mi ha detto che non serviva...ma ormai.........
              https://sites.google.com/site/badantour2010
              https://sites.google.com/site/batantourmoto2011/
              sites.google.com/site/badantourTurchia2012

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              • #8
                Letto tutto. Nonostante le vicissitudini col meteo e con la moto, la serenitá interiore e la gioia di viaggiare sono prevalse. La Turchia fa innamorare e resta nel cuore.
                Solo su Pamukkale non concordo: vale e come la deviazione, almeno secondo me.
                Grazie per aver condiviso il tuo bel viaggio.
                Zavorra e Sposa di Frush - Moto: BMW F 650 GS "Pippo"+ sella posteriore BMW 1200 GS Adventure "Olivia" -
                http://duecuorisudueruote.weebly.com/

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                • #9
                  Appena finito di leggere tutto il report , che reputo davvero ottimo, scorrevole e interessante. Grazie per la condivisione!
                  ________________________________
                  Bluesman...the Telecaster way...

                  Commenta


                  • #10
                    Complimenti Noah
                    Ho letto molto volentieri il tuo bel report condito da belle foto e parecchie informazioni che saranno utili a chi intraprendera' un itinerario simili.
                    I Viaggi di Batty e Vica

                    Officially awarded the title BFS n1

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                    • #11
                      Contento che il racconto sia piaciuto.

                      X Biancone54: Ottima dritta x i prossimi viaggi e viaggiatori

                      X Miciamoto: Su Pamukkale la mia compagna è della tua stessa opinione
                      Honda XL 600 V Transalp - 1990 - La Moto : grazie a lei....

                      Yamaha TDM 900 - 2010 : Lei è Nera....ed è bellissima.

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                      • #12
                        Molto ma molto bello!
                        Scritto in maniera magistrale, si arriva in fondo con piacere perché la lettura appassiona notevolmente.
                        Bravo e grazie anche da me per averlo pubblicato!

                        Per Pamukkale, beh... sono anch'io d'accordo con Micia!
                        Dal 1996 on the road tra Europa, Africa, Asia e Nord America.

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                        • #13
                          Me lo leggo con calma stasera a casa, ma l'impressione dalle prime righe è ottima!
                          Bian e Gege (Antonio e Agnese) http://biangege.xoom.it
                          Carpe Diem, la Deauvillona (BMW K1100 LT ABS my1992, dal 06/2014)
                          1995-1996 Moto Guzzi V35; 1996-2001 Cagiva River; 2001-2014 Honda Deauville

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                          • #14
                            Cavolo, puoi dire di avere la moto nuova d'esperienza :D

                            Per il resto concordo con gli altri, Pamukkale val bene la pena di una deviazione.
                            Eirinn - 100% Redhead
                            Yamaha XV1600 "la culona" - www.eirinn.eu
                            Vaikeuksien kautta tähtiin

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                            • #15
                              ..bello, scorrevole, semplice. Finito di leggere oggi

                              Complimenti
                              IL PIACERE DI VIAGGIARE
                              Francesco - "MANDARINO" BMW GS 1200" - Malmö-Palermo
                              http://www.francescoinviaggio.it

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