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Operazione Membro di Segugio

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  • Operazione Membro di Segugio

    E bentrovati sporcaccioni!
    Andata bene l'estate? avete faticato assai? non avete faticato affatto? siete riusciti a partire?
    Magari non ve ne frega na mazza, ma io sono riuscito a fare una ventina di giorni tra carpazi e balcani
    con la dolce metà, al suo primo viaggio in moto.
    Non è stato niente di avventuroso rispetto all'anno scorso, ma a 'sto giro avevo un carico prezioso
    e le minacce della genitrice (che dietro il sorriso pacato mi faceva capire che sarebbero stati ***** miei se la figlia le ritornava con qualche danno) mi hanno trattenuto dal fare minchiate.

    Arrivati a due giorni prima della partenza sapevamo solo che saremmo andati in Romania dopo lo sbarco in Albania e saremmo ritornati da Spalato o Dubrovnik.
    Per questo motivo l'operazione è partita col nome in codice
    "Membro di segugio_ Totò e Peppina tra Carpazi e Balcani".
    Stavolta il taglio del report sarà un po' più antropologico, se mi passate il termine. Non ci saranno descrizioni di terre lontane e paesaggi per noi inconsueti popolati da bestie strane e poche persone.
    Ci sarà tanto verde, qualche giretto in fuori strada anche notturno.
    E qualche personaggio interessante con la sua storia.
    Vabbo... parlai troppo .
    Vado a cominciare....

  • #2
    1.1_ Acquazzoni, Matrimoni. E Mino Reitano in Albania

    1.1_ Acquazzoni, Matrimoni. E Mino Reitano in Albania

    La situazione alla partenza da Bari non è delle migliori.
    La nave dovrebbe partire alle 23.00 per sbarcare verso le 8.00 a Durazzo.
    Sul biglietto che ci danno al Check-in viene riportato un ritardo alla partenza di 30 minuti. La nave non lascerà il porto prima delle 4.00.
    Ovunque gente sistemata con sacchi a pelo e materassini, l'aria già satura di fumo di sigarette.
    Proviamo a sistemarci nella sala delle slot machines, che pretenziosamente mostra un cartello "Casinò" all'ingresso, nonostante il divieto della vigilanza che riesco ad ammorbidire offrendo birra ormai calda e parlando un russo di infimo livello. Desistiamo quando ci accorgiamo che sta per diventare il posto più popolato del traghetto.
    Riusciamo a dormire un paio d'ore sui divani del ristorante self service solo dopo aver provato a sistemarci sul pavimento davanti ai bagni dai quali fuoriesce un tanfo di cesso pubblico a causa degli scarichi intasati.
    Stropicciati dal poco sonno (e dai bambini che allegramente scassano la m*****a all'alba) aspettiamo l'attracco a Durazzo, che effettuiamo alle 12.30.




    Non abbiamo un percorso preciso, ma sappiamo che per arrivare a Skopje, in Macedonia, Tirana sta sulla strada.
    Puntiamo verso la capitale ma siamo costretti a fermarci per un brutto temporale. Cambiamo un po' di soldi dal benzinaio che ci ospita sotto la sua tettoia e scambiamo due chiacchiere con un ragazzo che parla italiano.
    Beviamo insieme un paio di birre per ringraziare dell'ospitalità e ci spostiamo nel bar a fianco dove lavora Linda, che parla benissimo l'italiano.





    Non fa da mangiare ma ci da il permesso di sistemarci su un tavolo e preparaci due freselle con pummarola e tonno.
    Due tipi che stanno lì attaccano bottone raccontandoci della loro esperienza italiana.
    Il primo, quello biondo che accetta di farsi fotografare, deve aver fatto qualcosa di losco avendo ricevuto il foglio di via.
    Da quello che racconta e dai personaggi che nomina come da lui conosciuti si capisce che a Milano faceva l'autista di un faccendiere o qualcosa del genere. Dice di aver avuto molti soldi quando stava in Italia, al contrario di ora che vive alle porte di Tirana con poco.
    Lavora quando gli va, dice.
    E se non paga le bollette non gli staccano la luce, dice.
    L'altro vive ancora in Italia e pare faccia un lavoro più onesto.
    Ripete sempre "capiscisti?" , cosa imparata da un suo collega calabrese, che diventa un tormentone durante tutta la conversazione.
    Potrei descrivervelo, visto che non vuole essere fotografato, ma sarebbe un'inutile perdita di tempo: è uguale spiccicato a Mino Reitano.
    Tanto che per un attimo ho il sospetto che sia davvero il cantante, rifugiatosi in Albania dopo aver simulato la sua scomparsa.


    Ormai sta spiovendo ed è ora di andare. Non faremo molti km ma almeno proviamo ad avvicinarci al confine macedone.
    Ci spiegano che da lì a Elbasan, a pochi km dalla frontiera, ci vuole poco tempo grazie anche a una nuova strada veloce.
    E ci offrono loro la birra che abbiamo bevuto e un'altra ancora e pure il caffè, senza sentire ragioni. Attraversiamo la campagna albanese e i paesini di cui è costellata.






    Arrivati al tramonto a Elbasan, sguinzaglio Peppina a contrattare napoletanamente per un posto dove dormire.
    Al secondo tentativo troviamo un albergo a prezzo più che ragionevole dove fervono gli ultimi preparativi per un matrimonio, per il quale i gestori si scusano anticipatamente mentre noi ne pregustiamo l'esperienza antropologica.

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    • #3
      1.1_ Acquazzoni, Matrimoni. E Mino Reitano in Albania



      La stanza è pulita e grande abbastanza per mettere ad asciugare tutto l'abbigliamento che si è infracidito per la pioggia, presa per un bel po' di km fin dopo Tirana.
      Dopo docce e cambio d'abito scendiamo di sotto dove la festa è in pieno svolgimento.
      Il cameriere che ci ha preso in simpatia, che dice di chiamarsi Alan, ci fa aspettare un po' vicino alla porta, il tempo che basta a che tutti ci vedano e ci seguano nei nostri movimenti con la coda dell'occhio.
      Veniamo fatti accomodare a un tavolo vicino a quello dei fotografi.
      La tavola è imbandita con insalate, verdure grigliate, salsine oltre ai vari bouquet decorativi d'ordinanza.
      Alan ci porta una birra mentre ci godiamo lo spettacolo di gente che balla in cerchio, con i camerieri che corrono tra i tavoli a portare piatti traboccanti di carne cucinata in ogni modo.
      La cosa che notiamo è che sembra che nessuno mangi: i piatti stanno lì intonsi e spesso vengono portati via ancora pieni. Tutti pensano a ballare.





      Il DJ manda musica balcanica contaminata da suoni contemporanei insieme a cose più tradizionali.
      La sposa è una bella donna mediterranea, resa ancor più bella dal trucco e dal vestito, ma pare che l'affare migliore l'abbia fatto lo sposo, molto avanti negli anni anche se con un'aria giovanile.
      Nel frattempo lo stomaco comincia a farsi sentire. Alessandra dice:
      - eh... aspettiamo un po'. Ho fatto segno al tipo, vediamo se ha capito."
      -che segno gli hai fatto?
      -gli ho fatto così!
      dice passandosi la lingua sulle labbra, che tutto sembra meno che una manifestazione di appetito, almeno dal punto di vista alimentare.
      Che non è bello essere presi per una coppia di scambisti o per un pappone con la sua protetta, anche se può avere dei vantaggi.
      In realtà Alan ha capito davvero e ci porta da mangiare cose buone, oltre a darci assicurazione che il tutto è offerto dal proprietario del posto.


      Visto che ci siamo facciamo quattro salti anche noi, ma ci fermiamo come tutti per assistere al momento clou della serata. Notiamo fermento intorno alla porta d'ingresso: ci sono camerieri pronti a operare che si scambiano occhiate con i fotografi e il DJ.
      Dopo un'ultima occhiata questo attacca con la musica, la porta viene aperta e ne entra un gruppo di persone vestite da matrimonio finora non presenti.
      Entra per ultimo un bel giovanotto con l'aria non proprio felice che si affianca alla sposa.
      Alan ci spiega che la festa a cui stiamo partecipando è quella della sposa, mentre gli ultimi arrivati sono gli amici e i parenti stretti dello sposo. Rimaniamo stupiti da questo modo di festeggiare, così diverso da quello in uso dalla nostra parte dell'adriatico.

      L'arcano ci verrà spiegato il giorno dopo prima della frontiera macedone, in un posto sulla strada dove ci fermiamo a consumare gli ultimi lek rimasti in cibo.
      Un tipo, amico del proprietario che ci concede di mangiare e bere con pochissimi soldi, ci spiega che la festa dura un intero weekend:
      il giovedì lo sposo va a casa di lei a prendere il corredo e si fa uno spuntino a base di dolci, come augurio per una vita dolce della coppia.
      In seguito lei passa la serata a festeggiare con le amiche.
      Venerdì la sposa si veste col vestito d'ordinanza e festeggia con la sua famiglia.
      Il sabato festeggia in un ristorante capace di ospitare parenti e amici di lei dove si balla insieme.
      Ad un certo punto della festa arriva la delegazione composta da parenti e amici dello sposo e si fanno giri di balli anche con loro.
      Poi ognuno a nanna a casa sua.
      La mattina di domenica si fa un altro spuntino di dolci a casa della sposa, la quale viene portata via dalla casa paterna e inizia il corteo delle auto con i clacson e le macchine addobbate, prima che abbia inizio la festa dello sposo che durerà tutta la giornata. dopo tutto sto bordello il matrimonio è concluso e 'sti poveracci possono alla fine andare a dormire insieme. Il tipo ci conferma che ormai i matrimoni combinati sono quasi del tutto spariti.
      A questo punto mi spiego la faccia dello sposo la sera prima: si sarà pure stressato a fare sto su e giù con feste e festarelle.
      I soldi che abbiamo visto passare di mano in mano per tutta la serata vengono utilizzati come segno di rispetto, per cui la gente da i soldi alla sposa, il padre da soldi agli ospiti, gli ospiti li danno ai ragazzini che entrano a fare due balli.
      Tutti danno soldi a tutti.



      La cosa che mi colpisce di tutto questo è che i matrimoni vengono ratificati in comune.
      L'Albania è un paese in cui convivono musulmani e cristiani ortodossi.
      Mi viene in mente che forse il fatto di vivere il matrimonio come atto civile e non come sacramento religioso favorisca la convivenza , riducendo i pretesti di contrapposizioni tra fedi diverse,creando famiglie miste senza spaccature nella società. Non ho basi certe per dirlo, ma mi pare plausibile.

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      • #4
        1.1_ Acquazzoni, Matrimoni. E Mino Reitano in Albania

        Penso a tutto questo mentre dei ragazzini puliscono con le lance ad alta pressione le macchine di chi si ferma prima della frontiera.



        Io e Ale siamo commossi e stupiti della generosità di questa gente che in due giorni ci ha accolto col cuore aperto e senza pretendere nulla in cambio.
        Non riusciamo a spiegarci la benevolenza che portano nei confronti degli italiani dopo tutta l'ottusa avversione che hanno subito nel nostro paese quando arrivavano disperati e affamati, completamente inconsapevoli di cosa fosse il capitalismo, attirati dalle pubblicità che vedevano nelle TV nostrane.
        Per tutti gli anni '90 loro erano "gli Albanesi": i criminali, i delinquenti, la feccia.
        Sorte poi toccata ai romeni. ma questa è un'altra storia, anche più complessa.

        Ripartiamo sotto il sole caldo del primo pomeriggio. Saliamo di quota verso la Macedonia.











        Unico intoppo alla frontiera:
        non avendo fatta l'assicurazione temporanea (eh sì...c'abbiamo provato) il tipo ci dice che possiamo farla al botteghino dietro di noi a 15 euro, oppure dare 10 euro a lui.
        Optiamo per la seconda possibilità senza battere ciglio, ricevendo il resto di 20 euro dentro il libretto della moto.
        L'ingresso in Macedonia è rapido, così rapido che torno indietro a chiedere il timbro sui passaporti come souvenir.
        L'aria è fresca, il pomeriggio è appena iniziato mentre fumiamo rilassati una sigaretta in quella che una volta era una frontiera del blocco comunista.

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        • #5
          Ciao Toto' piacere rileggerti!!!seguo con....sana invidia! Francesco!!!
          lavoro in viaggio mi riposo viaggiando ho solo roba vecchia ma che amo !!!!xj900 83 xrv750 2001 vespa px 82 ciao 70

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          • #6
            Totò, i tuoi racconti di viaggio sono sempre magnifici, grazie per la condivisione.
            Ultima modifica di Texas Man; 26-09-13, 18:47.
            Dal 1996 on the road tra Europa, Africa, Asia e Nord America.

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            • #7
              beneeeeeee !!! felicissimo di rileggerti....

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              • #8
                Belli voi!

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                • #9
                  Mi piace molto il tuo modo spontaneo di raccontare, che mette in risalto l'esperienza umana prima ancora del viaggio....però vedo le foto piccolissime....non le puoi ingrandire un pò?
                  Zavorra e Sposa di Frush - Moto: BMW F 650 GS "Pippo"+ sella posteriore BMW 1200 GS Adventure "Olivia" -
                  http://duecuorisudueruote.weebly.com/

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                  • #10
                    felicissimo io di ritrovarvi!
                    Miciamoto, grazie per la recensione. Per le foto non ho ancora capito come cassarola fare.
                    Vedrò di provvedere, che un po danno fastidio anche a me così...

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                    • #11
                      essiricomincia :) ottimo lavoro, molto godibile!
                      Eirinn - 100% Redhead
                      Yamaha XV1600 "la culona" - www.eirinn.eu
                      Vaikeuksien kautta tähtiin

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                      • #12
                        Per Totò coro da stadio .. ti vogliamo così ..... ti vogliamo così .....
                        evvai !
                        Ho speso gran parte dei miei soldi in belle donne , alcool e automobili veloci .
                        Il resto l'ho sperperato - George Best -

                        C'è solo l'INTER :tie: honda transalp 600 yamaha xt600e ducati 900 ss

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                        • #13
                          Leggo con piacere... ma le foto sono piccolissimeeeeeeeeeeeee!!!!
                          Le mie foto
                          http://picasaweb.google.com/MaxB650
                          Il nostro piccolo sito: www.dueinmoto.it

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                          • #14
                            Originariamente inviato da Totò le Motò Visualizza il messaggio
                            felicissimo io di ritrovarvi!
                            Miciamoto, grazie per la recensione. Per le foto non ho ancora capito come cassarola fare.
                            Vedrò di provvedere, che un po danno fastidio anche a me così...
                            Ciao Totò, ci si ritrova anche qui!

                            Per ingrandire le foto basta cliccarci sopra...

                            Oppure se vuoi che vengano pubblicate un po' più grandi insieme al racconto, ti consiglio di salvarle in risoluzione 640x480 oppure 800x600 pixel e poi caricarle su un sito di hosting (io uso Imageshack - http://imageshack.us/), in modo da poterle postare nella loro dimensione effettiva!

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                            • #15
                              eh... io uso postimage. non riesco a capire dove togliere la miniatura...
                              mò ci studio un attimo e provvedo.
                              Anyway grazie a tutti dell'accoglienza :-)

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