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complimenti per tutto , viaggio , foto e report ;)
mi permetti una domanda un pochetto provocatoria ?
ma tu , in questo viaggio ti sei divertito ? ti è piaciuto ???
Meglio regnare all'Inferno che servire in paradiso MOTOGUZZI Stelvio 8V NTX (Circe) - 28.000 km CLUB DEGLI ILLUSIMOTOGUZZI - Tessera n° 28 ( I seni- 'I zizze )
E’ mattina, una leggera nebbiolina ricopre il lago. Inizio a “sbaraccare”, quando vedo tre piccole vichinghe che corrono strillando sul pontile sull’altra sponda del lago e poi splash! Non ci posso credere, con questo freddo, non ci saranno più di 16 gradi, fanno il bagno.
Continua il mio andare verso sud, passo Oslo, abbandono la Norvegia e rientro in Svezia. Rifaccio pure il ponte ed il tunnel e sono in Danimarca. Mi fermo per sistemare delle carte e mi si avvicina una Harley. E’ un ragazzo padovano, ha girato per la scandinavia e questa notte si fermerà a Copenaghen a divertirsi un po'. Ci salutiamo, io infatti voglio fare ancora strada. Poco dopo purtroppo inizia a piovere, mi fermo sotto un ponte, mi vesto e riparto. Non mi accorgo però che il navigatore mi sta portando verso l’imbarco per Puttgarden, io invece non voglio prendere traghetti. Faccio dietrofront e mi perdo nelle campagne danesi seguendo le indicazioni per dei camping. Attraverso anche una simpatica cittadina, Køge, con gli edifici tutti in mattoncino rosso. Provo in più posti, ma non trovo nulla che mi vada bene. Giro e rigiro sotto la pioggia, anche il gps sembra impazzito, alla fine trovo una camera in un motel, che mi costerà più di 100 euro, ma dopo due giorni di tenda, avevo bisogno di un bagno privato.
mi permetti una domanda un pochetto provocatoria ?
ma tu , in questo viaggio ti sei divertito ? ti è piaciuto ???
Ero in uno stato di benessere psicofisico.
Ad essere sincero, me ne sono reso conto pienamente una volta tornato ed ancora oggi, godo nel ricordare, nel rivedere le foto e a fantasticare un ritorno.
Dei segnali però li avevo avuti, già negli ultimi giorni di viaggio. Di solito, dopo 9-10 giorni inizio ad aver voglia di tornare a casa. Questa volta invece il pensiero del ritorno mi metteva tristezza. Ad un certo punto, nel nord della Germania sono stato veramente tentato di girare per l'Olanda, per poi allungare passando da Normandia e Bretagna.
Con più di 100 euro mi sarei aspettato una colazione migliore, nell’altra sosta danese, nonostante il motel fosse di rango più basso, il trattamento mattutino era stato decisamente meno raffinato, ma con una marcia in più, sia come quantità, che come qualità. Riprendo l’autostrada, non c’è traffico e si cammina ordinati. Noto molti tir che trasportano suini in direzione della Germania. Poco prima di Amburgo inizia l’inferno. Temperature sui 30 gradi e code, di quelle, che non finiscono mai e per me che vengo da nord dove 20 gradi erano molti e viaggiavi spesso da solo per Km non è certo un bell’andare. Tutta la giornata prosegue in questo modo, si alternano traffico intensissimo, cantieri e tratti in cui dar sfogo a tutta la cavalleria superando i 200 Km/h. Verso il tardo pomeriggio la strada è più libera e una vecchia Pan European 1100 mi supera, mi metto all'inseguimento ed è così che percorriamo insieme un centinaio di Km a velocità veramente sostenuta, ad un certo punto il motociclista teutonico mette la freccia per imboccare un'uscita e mi manda un gran saluto, che ricambio con piacere. Poco prima di Norimberga decido di fermarmi in un immenso autohof. C’è un albergo enorme, al suo interno oltre ad ampi spazi per conferenze, c’è pure una chiesa, ma non una semplice cappella, e all’ultimo piano c’è una piscina riscaldata e la sauna. Mi par di capire che la struttura sia proprietà di una determinata congregazione religiosa. E’ un vero formicaio, la camera è bella ed a buon mercato, una cinquantina di euro con la prima colazione. Faccio la doccia ed esco per cenare in un Mc Donald li a due passi. In queste immense aree di sosta c’è di tutto: alberghi, officine, gommisti, 2-3 distributori, un paio di fast food, ristorante e persino un casinò, o almeno mi pare. Nonostante tutto sembra un luogo estremamente sicuro.
I tedeschi non si fanno guardare dietro e la colazione è ottima e abbondante. L’autostrada è molto trafficata, credo ci sia una festività e tutti si sono riversati sull’autobahn. Ai distributori si formano lunghe file, anche perché una volta rifornito, si abbandona il mezzo alla pompa e si va a pagare all’interno dove poi ci si distrae e si finisce per comprare sempre anche altro. Sono in prossimità di Monaco di Baviera e devo deviare. Ho deciso, che farò visita al campo di concentramento di Dachau. Parcheggio vicino ad altre moto, noto che sono tutte italiane, tranne una Goldwing, con targa spagnola. Anche la maggior parte dei camper nel piazzale sono italiani. Ormai cosa non sappiamo di questi lager, quanti documentari, quanti film, però resto colpito dalle dimensioni, veramente enormi, le tante baracche allineate, di cui resta solo la traccia in terra, i letti in più piani, gli armadietti, i cessi uno di fianco all’altro, i lavatoi a mo’ di fontana ed ovviamente le camere a gas ed i forni, che fanno capire con quanta meticolosità fosse portato avanti questo sterminio.
Mi rimetto in marcia, ho deciso che non andrò per il Brennero, ma dirigerò verso il Grossglockner. Superare l’area di Monaco risulta un’ impresa, sembra che tutti i tedeschi siano qui oggi. Passo di fianco all’inconfondibile Allianz Arena, ma fermarsi per fotografare non è il caso. Entro in Austria, raggiungo in scioltezza Zell Am See, luogo in cui stazionò la 101° divisione aviotrasportata USA al termine della campagna europea iniziata col D-Day il 6 giugno del ’44 in Normandia. Non ve ne è traccia però. Arrivo al casello, pago i 22 euro, ritiro adesivo e cartina ed inizio a salire per l’Edelweisspitze. La giornata è di quelle memorabili, comunque con la moto così carica e le ruote ormai squadrate non ho delle belle sensazioni lungo i tornanti.
Si è ormai fatto tardi ed inizio a cercare una zimmer. Ben presto mi rendo conto, che forse tutti quei tedeschi hanno invaso l’Austria. Nemmeno nelle peggiori bettole c’è un posto libero. Inizia una competizione con due coppie di motociclisti austriaci, anche loro in cerca di un letto. Mi fermo, chiedo: “zimmer frei?”, ma la risposta è sempre negativa. Non c’è nemmeno bisogno di parlare, con un gesto gli faccio capire che non ce n’è e nel posto successivo sono loro che fanno lo stesso con me, fino a quando nei pressi di Lienz li lascio in una pizzeria. Io continuo a cercare, ed in città qualcosa trovo, ma a cifre irragionevoli, alla fine, una camera spunta fuori e pure un buon Gulash e un bel boccale di birra. Se anche qui avessi avuto un rifiuto avevo deciso, che mi sarei messo in strada, fino a casa.
Oggi è l’ultimo giorno, il tempo è splendido, non si può voler di più per scorazzare su e giù per le dolomiti. Potrei puntare dritto per San Candido, ma la mia passione è il passo Stalle. Imbocco la Defereggental ed arrivo al passo. Manca poco al verde, che mi riporterà in Italia.
Scendo la stupenda valle di Anterselva, poi la più ampia Val Pusteria, un passaggio a Monguelfo dove ho un’infinità di ricordi della mia infanzia e poi via verso Carbonin e Misurina con le maestose Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo. Passaggio a Cortina e poi su al Giau. Un panino e si scende su al Falzarego/Valparola. Mi fermo un’oretta in un prato sotto la tofana di Rosez. Segue il Pordoi, il Sella e ritorno verso il Fedaia.
E’ ora di rientrare, decido di passare per il lago di Alleghe, Belluno. Inizia la pianura ed il caldo torrido. Fortunatamente il sole sta per tramontare e l’attraversamento della pianura padana, col favore della notte, sarà una passeggiata di salute. Sono da poco passate le 22, ho percorso 9900 Km ed ora sono a casa.
Stac, non mi ero accorto che stavi scrivendo il report di Caponord.
Ci credi se ti dico che io sto mettendo a posto il mio proprio in questi giorni? Meglio tardi che mai, no?
Il tuo lo leggerò con interesse.
Il mio lo sto facendo più discorsivo, diverso da quello sintetico per punti che ho stilato l'anno scorso.
Se ci riesco vorrei inserire anche delle foto a tema.
Gabriele da Gubbio
Moto Guzzi Bellagio 940 2009 - Honda Transalp 650 2003 - BMW R 1100 RT 2000 - Moto Guzzi California EV 2005 - - Vespa 50 special 4 marce 1981
Caspita che belle foto! Anche se è un itinerario battuto ogni anno da migliaia di motociclisti, credo sia uno dei giri ideali da fare in "solitaria" e poi la tua moto a me piace.
Però devo dire che se faccio la media di: i costi, il freddo, i limiti di velocità, cibo lontanissimo dal mio palato, zanzare....................Mi viene sempre più voglia di Grecia/Turchia o Spagna/Marocco
BFS6; "Ho speso gran parte dei mei soldi in viaggi, moto e donne, il resto l'ho sperperato"..V.S. Siculo che vive sul mare, in Padania ; BMW R1200GS Lc Adventure "L'Incrociatore Tedesco"
Bel report e belle foto, letto tutto d'un fiato. A leggerlo mi è aumentata sempre di più la voglia di tornarci al più presto e sta volta di andare sino a NordKapp.
Grazie a tutti, veramente troppo gentili.
Non avrei mai pensato di raccontare e condividere un mio viaggio in questo modo, non è nelle mie corde. Dovevo scrivere, per evitare che il tempo appannasse i ricordi. Sarebbe stato bello tenere un diario giornaliero, chissà quante altre emozioni avrei potuto rievocare; lo farò se mi ricapiterà un'esperienza simile, magari una semplice registrazione vocale a fine giornata.
@Paolo2145
Torno sempre molto volentieri e con una certa cadenza nei luoghi che mi son piaciuti e poi mi mancano le Lofoten, il sud e tante altre cose. Purtroppo il tempo a mia disposizione, alquanto scarso ed una compagna a cui non piace la moto e men che meno il freddo, saranno un bell'ostacolo.
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