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Verso il Vercors e nel Vercors

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  • Verso il Vercors e nel Vercors

    Tutto nato per caso. Quattro foto viste su fb di un amica motociclista viaggiatrice. Il post dell’amico speaker radiofonico, dove esprimeva la sua voglia di liberta a zonzo su due ruote.
    Due consigli telefonici con la viaggiatrice. Una programmazione neanche troppo dettagliata. Una Caly fresca di cambio d’olio. Questi sono gli ingredienti principali.

    Così, il sabato pomeriggio da bollino nero, del primo week end di agosto, io a cavallo della Caly seguivo la strada che conduce verso Gap in territorio Francese. Dietro di me, l’amico speaker, il Capitano Joker, a cavallo della sua nuova Multistrada, ancora un po’ sconvolto dalla levataccia dopo i festeggiamenti con i colleghi di lavoro per l’arrivo delle agogniate ferie. Neppure la sosta e la meraviglia di Briancon sono riuscite a ressettarlo del tutto. Forse, non gli sembra vero di inseguire il suo desiderio di liberta su due ruote.

    Caldo! Molto caldo.

    Lucifero si è fatto sentire anche sulle strade dei cugini d’oltralpe, avvolgendoci con suo mantello infuocato facendoci sudare come gli occupanti di una sauna. Anche la Caly perde gocce di sudore tra le alette dei cilindri. La Ducati, fresca della sua giovinezza credo di no.
    Arrivo nel tardo pomeriggio sulla cima del Col del Girmone. Tappa iniziale del nostro giro tra gole, colli e posti incanti nella zona del Vercors.
    Moto parcheggiate per la prima foto di rito. Finalmente contente per aver affrontato le prime curve vero il Grimone, tra paesaggi da cartolina e folate di aria più fresca. First e Joker che non perdono l’occasione per scambiare le solite battute sarcastiche da far ridere solo loro o quei pochi dal facile umorismo inglese.
    La strada continua, serpeggiando tra prati, boschi fino a attraversare un piccolo e tranquillo centro abitato, poi, la magia. Picchi altissimi annunciano l’imminente ingresso alle Gorges de Gats. La Caly non perde l’occasione per una foto di rito su di un prato d’erba. Spero solo che abbia resistito alla tentazione di brucarla o di .. fumarla…
    Gole attraversate a “passo di lumaca”, per via delle ripetute soste fotografiche e per la meraviglia di ciò che appare davanti ai nostri occhi facendoci dimenticare la calura patita nel pomeriggio.
    Raggiunta la località di Barnave, dove un booking telematico ci garantisce un posto per la notte, decidiamo di seguire le indicazioni per il Col di Pennes. Nulla di straordinario, strada stretta che però, si affaccia come un balcone sulle campagne curate sottostanti, con cime massicce sullo sfondo come se fossero severe sentinelle.
    Cena alla carta nel ristornate a Barnave. Quattro chiacchiere, due pettegolezzi e poi passeggiata per la via stretta e deserta del centro abitato. Nessuna auto in transito. Nel cielo una luna piena regala un’atmosfera surreale. Le stelle visibili fanno da eco con il loro rumore assordante al canto dei grilli. Nell’aria un profumo antico di campagne, stalle ed erba essiccata.
    Folgorato da quell’atmosfera, decido di settare la mia Canon ed immortalare qualcosa di quell’angolo di mondo. Ma Joker… potevi evitare di posizionarti sotto il lampione! Sembra di vedere una entreneuse in attesa di clienti…
    Mattina frizzante con cielo coperto, dopo una notte non del tutto fresca. Asfalto leggermente umido per via di una leggera pioggerellina. Colazione on the road con cappuccio e croissant. E poi via, verso il Col del Rosset, accompagnati da un vento frontale piuttosto forte, freddo, su una divertente via dall’asfalto nuova, pulita, dove la Caly e la Ducati dell’amico Joker, faticano a star del tutto tranquille. Ogni tanto bisogna tirare le redini.
    Proseguendo, sotto le nostre ruote, passano il Col de Saint Alexis, Vassienux en Vercors, il Col de Chau con il suo sacrario militare ed una puntatina al Col de Echarasson dove ahimè, una volta scesi, allo stop sdraio la Caly per terra. Una macchina arriva in velocità mentre sto per ripartire. Mi sbilancio e purtroppo, la mia gamba sinistra quella debole di cartilagine, cede al peso della mia due ruote. Mentre cerco di liberare il piede incastrato, spengo con il tastino ON/OFF la Caly. Non la sopporto più! Impreca contro di me sputando benzina a terra. Quando s’incazza è insopportabile! Insieme a Joker tiriamo in piedi la Caly. Una cicatrice in più sulla carena per lei. Un livido sicuro sul mio piede.
    Ripartiti, la Caly non dice una parola ma attenta segue la via che conduce fino al Col de la Machine. Non si fida più di me??
    Una volta raggiunto, il suo stupore è grande quando vede il panorama della terrazza nelle immediate vicinanze dell’unico hotel, e la via che da li a poco percorreremo
    tra i tunnel nella roccia su di una strada a strapiombo ne vuoto. Un panorama incredibile, pazzesco. In tutta sincerità nessuno di noi avrebbe pensato ad una meraviglia del genere. Un abisso profondo tra rocce vertiginose, come se fosse stato scavato da una cucchiaiata di un gigante e, all’orizzonte, la pianura che si perde all’infinto.
    Caffè al bar e poi curiosi come bimbi, ci addentriamo su questa strada unica nel suo genere, compiendo continue soste dove possibile, per ammirare il panorama ed accontentare due motociclette desiderose di essere immortalate in qualche scatto fotografico. Joker, davanti a queste bellezze naturali dice di essere contento di essere venuto fin qui. Persino la Caly sembra essere tornata di buonumore.
    Scendiamo a valle e raggiungiamo Pont en Royans, una località medioevale, molto pittoresca, con le sue case aggrappate alle rocce affacciate sul torrente Bornes, che scorre passando sotto il suo antico ponte. Una località situata alle porte del Parco del Vercors e dell Gorges de Bornes con un paesaggio da cartolina, fiabesco, che non perdo l’occasione rubare ed archiviare, sul supporto digitale della mia fotocamera.
    Senza discuterne, decidiamo di seguire la via che attraversa la Gorges de Bornes e ci conduce verso Grenoble. Con un occhio sulla strada e l’altro un po’ ovunque, ammiriamo stupefatti le bellezze naturali che si affacciano lungo il tragitto, raggiungendo Villard de Lans e Lans in Vercors, dove ci facciamo rapire da un piccolo mercatino e da uno sfizioso spuntino veloce prima di ripartire verso Grenoble e casa.
    Senza perderci più di tanto, lasciamo alle nostre spalle Grenoble. Veloci raggiungiamo il Col del Lautaret seguendo le indicazioni per Briancon e Torino.
    Ultima tappa rifornimento prima di ritornare in patria e, Caly di nuovo a terra per colpa del mio ginocchio. Questa volta riesco a zittirla prima del tempo ma First! Due volte in un giorno!!! O sei vecchio, o sei scemo o sei stanco! Ipotizzo siano i pensieri della Caly, mentre noto la nuova piccola cicatrice sulla sua carena e il livido sulla mia gamba destra causato dal cilindro del motore. Prontamente Joker arriva in nostro soccorso come una badante incaricata di seguire due anziani in gita.
    Sulla via verso casa, lungo l’A4, l’alito caldo di Lucifero soffia alle nostre spalle. Il motore della Caly trottella tranquillo sui 130 orari, mentre segue la “Rossona” Ducati di Joker entrambi pimpanti e felici per il week end in fuga appena trascorso. Io e la Caly, come due amanti, ci scambiamo reciproche scuse e cerchiamo di lenire con dolci parole il dolore delle cadute. Vecchia mia. A volte non ti sopporto, le dico, ma nonostante tutto mi fido ancora di te.




















    Viaggia sempre con la mente aperta ed il cuore in mano
    Il mio li libro: Harles Potess l'effetto motocicletta-Edito da l'Orecchio di Van Gogh - primo.montagna@hotmail.it-www.turismoinmoto.it

  • #2
















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    • #3


















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      • #4
        ebbravi First & Co, fatto bene, belle foto bel giro e bel report di First, preso nota ... magari copio prima o poi

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        • #5
          Saranno zone che vedrò a breve. Intanto mi godo il tuo bel report
          Carlo, bighellone su V-Strom 650 '15....'na motoretta!
          Il "cosa" più che "con cosa" - BFS n°8 dal 08/10/16
          https://dagasse69.blogspot.com/

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