Di solito ci lasciamo l'ultima settimana di ferie per stare in mutande, rilassandoci per ricaricare le batterie in vista del grigio e cupo inverno, cupo meteorologicamente ma anche lavorativamente. Insomma...un ultimo momento di tregua prima della lunga battaglia!
Le mutande prendono forma nel costume da bagno e il rilassamento non è sul divano ma in un campeggio della Maremma, zona della Toscana a noi molto cara.
Da quelle parti si gode sempre come ricci!
Il meteo pare promettere faville e ormai tutto l'accampamento è pronto per esser montato in riva al Tirreno, per un bel mix settimanale di mutande&ciabatte.
Le previsioni invece cambiano umore e di colpo l'entusiasmo scende al minimo storico. L'estate, bruscamente, ci sta per salutare e la settimana di svacco totale resta tra la lista dei desideri.
Lunedì 5 settembre, torno mestamente al lavoro, senza però darmi per vinto.
Possibile che non ci sia verso di godersi qualche ultimo scampolo d'estate? Il verso c'è!
Buttando l'occhio non so neppure io a quanti siti meteo, pare che l'unica zona immune da rovesci e temporali sia la Lombardia, e in 4 e 4 8 scegliamo di dare una sbirciata ai dintorni lariani.
Ormai non sarà più una settimana, bensì solo un we allungato dal giovedì alla domenica. Meglio così che peggio!
Gran parte della mattinata di giovedì se ne va in autostrada, anche per via di un'andatura esente da furie particolari. Verso l'ora di pranzo siamo sul lago, e ci consumiamo il nostro bel panozzo gommoso a Menaggio.
Facciamo un giro del piccolo borgo con in testa la parola d'ordine che ci imponiamo (per la verità senza sforzarci più di tanto...) per questo we: lentezza.
Ripartiamo, con l'idea di conquistare il nostro accampamento per le tre notti da passare in loco, Albergo De Jean a Garzeno, consigliatissimo per chi cerca sostanza, tranquillità, pulizia e cortesia a prezzi vintage, e con una bella vista sul lago. Ci torneremo.
La giornata è ancora giovane per cui ricaliamo sul lago puntando verso nord. Abbiamo alcune "voglie" da soddisfare lungo la sponda orientale.
La prima meta si trova nei pressi di Colico, il Forte Montecchio Nord.
Fu costruito all'inizio del '900 del secolo scorso, senza troppa furia, se non a ridosso del 1914, anno in cui fu terminato con una certa urgenza viste le premesse belliche che si respiravano a quei tempi.
Ci spiega tutto è con grande partecipazione Carlotta, una giovane guida preparata, coinvolta e coinvolgente, che avrà solo me e Veronica come gruppo da portare in giro per quegli ambienti.
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Le mutande prendono forma nel costume da bagno e il rilassamento non è sul divano ma in un campeggio della Maremma, zona della Toscana a noi molto cara.
Da quelle parti si gode sempre come ricci!
Il meteo pare promettere faville e ormai tutto l'accampamento è pronto per esser montato in riva al Tirreno, per un bel mix settimanale di mutande&ciabatte.
Le previsioni invece cambiano umore e di colpo l'entusiasmo scende al minimo storico. L'estate, bruscamente, ci sta per salutare e la settimana di svacco totale resta tra la lista dei desideri.
Lunedì 5 settembre, torno mestamente al lavoro, senza però darmi per vinto.
Possibile che non ci sia verso di godersi qualche ultimo scampolo d'estate? Il verso c'è!
Buttando l'occhio non so neppure io a quanti siti meteo, pare che l'unica zona immune da rovesci e temporali sia la Lombardia, e in 4 e 4 8 scegliamo di dare una sbirciata ai dintorni lariani.
Ormai non sarà più una settimana, bensì solo un we allungato dal giovedì alla domenica. Meglio così che peggio!
Gran parte della mattinata di giovedì se ne va in autostrada, anche per via di un'andatura esente da furie particolari. Verso l'ora di pranzo siamo sul lago, e ci consumiamo il nostro bel panozzo gommoso a Menaggio.
Facciamo un giro del piccolo borgo con in testa la parola d'ordine che ci imponiamo (per la verità senza sforzarci più di tanto...) per questo we: lentezza.
Ripartiamo, con l'idea di conquistare il nostro accampamento per le tre notti da passare in loco, Albergo De Jean a Garzeno, consigliatissimo per chi cerca sostanza, tranquillità, pulizia e cortesia a prezzi vintage, e con una bella vista sul lago. Ci torneremo.
La giornata è ancora giovane per cui ricaliamo sul lago puntando verso nord. Abbiamo alcune "voglie" da soddisfare lungo la sponda orientale.
La prima meta si trova nei pressi di Colico, il Forte Montecchio Nord.
Fu costruito all'inizio del '900 del secolo scorso, senza troppa furia, se non a ridosso del 1914, anno in cui fu terminato con una certa urgenza viste le premesse belliche che si respiravano a quei tempi.
Ci spiega tutto è con grande partecipazione Carlotta, una giovane guida preparata, coinvolta e coinvolgente, che avrà solo me e Veronica come gruppo da portare in giro per quegli ambienti.
Forte Montecchio Nord
La Fureria
La cartina geografica del 1930
Corridoio di accesso alla polveriera e ai due ambienti di caricamento
Il forte rappresenta un concentrato di tecnica e di innovazione, considerando gli anni in cui fu costruito. Ad esempio, i soldati potevano beneficiare di comfort che il resto della popolazione si sognava, avendo a disposizione bagni e acqua potabile, a cui potevano attingere grazie ad un sistema di raccolta e filtraggio dell'acqua piovana conservata in apposite cisterne sotterranee e usufruibile per mezzo di pompe, dislocate sia all'interno degli ambienti che all'esterno.
Sul lato propriamente tecnico invece, il Forte fu studiato fin nei minimi particolari, come ad es. i componenti in rame per evitare scintille nella polveriera, o lo spessore ridotto dei muri esterni nei reparti di preparazione delle cariche, che avrebbero ceduto in caso di esplosioni accidentali salvando di fatto il resto della struttura.
Uno dei punti di fruizione dell'acqua
Il sistema di comunicazione interna
Scritte per automotivazione
La visita si dimostra interessantissima, anche grazie a Carlotta e al fatto che la struttura si è splendidamente conservata. Il piatto forte sono senza ombra di dubbio le torrette di fuoco girevoli, baluardi contro l'invasore che avrebbe potuto sfondare lungo la Valchiavenna o la Valtellina. Ognuna di queste, tra cannone, supporto girevole e calotta supera le 100 tonnellate di peso! Fa strano entrare all'interno di una di queste e vedere come siano ancora perfettamente funzionanti. Sembra che siano state messe lì da pochi mesi...
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