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Aho, questo sarà come minimo il centesimo topic in cui, tra un caxxo e l'altro, ZIVAS ce l'ha col DCT!!!
Ma lo volete lascià in pace 'sto poro ragazzo? Ma se nun je piace, nun je piace no? Che volemo fà? Je volemo menà?
enzorock!!! moto, panza e rock and roll !!
ROYAL ENFIELD SCRAM 411, LA MOTO DEFINITIVA
Ripeto il paragone: a me piace giocare a scacchi senza un computer che mi suggerisce le mosse.
Paragone sbagliato.
In manuale il dct non suggerisce proprio nulla quando si è nella parte alta del contagiri, scendendo invece troppo in basso, ma solo a regimi che potrebbero infastidire il normale funzionamento del motore, scala marcia. Questa azione arriva comunque, quando la sensibilità di un qualunque normodotato lo avrebbe già fatto da un po'.
Paragone sbagliato.
In manuale il dct non suggerisce proprio nulla quando si è nella parte alta del contagiri, scendendo invece troppo in basso, ma solo a regimi che potrebbero infastidire il normale funzionamento del motore, scala marcia. Questa azione arriva comunque, quando la sensibilità di un qualunque normodotato lo avrebbe già fatto da un po'.
Non hai capito il paragone.
Intendo dire che giocare a scacchi è bello perché difficile, se c'è chi ti aiuta non è più bello.
Lo stesso guidare. Se diventa troppo facile non è più divertente.
Gabriele da Gubbio
Moto Guzzi Bellagio 940 2009 - Honda Transalp 650 2003 - BMW R 1100 RT 2000 - Moto Guzzi California EV 2005 - - Vespa 50 special 4 marce 1981
Guarda posso capire, che la perdita del potere decisionale sul cambio marcia, per qualcuno possa rappresentare una diminuzione del divertimento, ma sull'uso della frizione, che sia a mano o a piede proprio no.
Ma come sempre il mondo è bello perchè è vario, ci sarà ancora qualcuno, che rimpiange i cambio non sincronizzato perchè godeva a fare la doppietta.
Guarda posso capire, che la perdita del potere decisionale sul cambio marcia, per qualcuno possa rappresentare una diminuzione del divertimento, ma sull'uso della frizione, che sia a mano o a piede proprio no.
Ma come sempre il mondo è bello perchè è vario, ci sarà ancora qualcuno, che rimpiange i cambio non sincronizzato perchè godeva a fare la doppietta.
Non rimpiango, al massimo un pò di......saudade, però con nessun'altra auto mi sono divertito come con la cinquecento. All'inizio mi allenavo talmente alla "doppietta" da farla divenire naturale (a volte, senza pensarci, ci provavo persino in moto come se fosse stato possibile). finché riuscivo a scalare dalla quarta alla prima senza l'uso della frizione, semplicemente dando un colpo d'acceleratore al momento giusto........bei tempi!!
La cinquecento di allora era tutto per chi come me aveva 18 anni (1963 patente e cinquecento della mamma in prestito, 1964 500 D mia personale BO208375).
Volante di legno, cambio tagliato corto, pneumatici Michelin X radiali, ribaltabili entrambi i sedili anteriori, cofano motore aperto sotto come i modelli dell'Abarth, radio, tettuccio rigido. Era il simbolo della libertà totale, come la moto ora.
La doppietta era d'obbligo, prima e seconda non erano sincronizzate.
Con CV 18,5 raggiungeva i 25 in prima, 40 in seconda, 65 in terza, oltre 95 in quarta.
Lanciata in discesa superava 120 e puntava la spia dell'olio.
Il suo punto debole erano i giunti di trasmissione lato ruota, furono migliorati nella serie F, che aveva anche gli sportelli girati e incernierati davanti come si usa ora, oltre a 21,5 CV. La F la ebbe in seguito mia moglie.
Stupenda sulla neve, quando si bloccava per ripartire si tirava il gas a mano, si metteva la prima, si scendeva a spingere e si risaliva al volo dopo che era ripartita.
La benzina costava L. 148/litro, mai riuscito a mettere dentro 2mila.
Ci feci 75mila Km con 3 o 4 giunti sostituiti e nel 1967 la cambiai con una 850 Coupé nuova, L.950mila.
A quei tempi ero studente, mio padre mi dava uno stipendio molto alto che doveva bastarmi per tutte le spese personali (tasse universitarie, mangiare e dormire a parte), anche l'auto.
Mi dava, ricordo ancora, L. 120mila mensili, la 500 D del 64 nuova costò L. 495mila, per darvi un termine di paragone.
Tempi spensierati.
La cinquecento di allora era tutto per chi come me aveva 18 anni (1963 patente e cinquecento della mamma in prestito, 1964 500 D mia personale BO208375).
Volante di legno, cambio tagliato corto, pneumatici Michelin X radiali, ribaltabili entrambi i sedili anteriori, cofano motore aperto sotto come i modelli dell'Abarth, radio, tettuccio rigido. Era il simbolo della libertà totale, come la moto ora.
La doppietta era d'obbligo, prima e seconda non erano sincronizzate.
Con CV 18,5 raggiungeva i 25 in prima, 40 in seconda, 65 in terza, oltre 95 in quarta.
Lanciata in discesa superava 120 e puntava la spia dell'olio.
Il suo punto debole erano i giunti di trasmissione lato ruota, furono migliorati nella serie F, che aveva anche gli sportelli girati e incernierati davanti come si usa ora, oltre a 21,5 CV. La F la ebbe in seguito mia moglie.
Stupenda sulla neve, quando si bloccava per ripartire si tirava il gas a mano, si metteva la prima, si scendeva a spingere e si risaliva al volo dopo che era ripartita.
La benzina costava L. 148/litro, mai riuscito a mettere dentro 2mila.
Ci feci 75mila Km con 3 o 4 giunti sostituiti e nel 1967 la cambiai con una 850 Coupé nuova, L.950mila.
A quei tempi ero studente, mio padre mi dava uno stipendio molto alto che doveva bastarmi per tutte le spese personali (tasse universitarie, mangiare e dormire a parte), anche l'auto.
Mi dava, ricordo ancora, L. 120mila mensili, la 500 D del 64 nuova costò L. 495mila, per darvi un termine di paragone.
Tempi spensierati.
Ovviamente mi riconosco in tutto: volante piccolo in pelle (mod.Sebring), leva del cambio tagliata corta, cofano posteriore semiaperto, marmitta aftermarket, qualche volta, addirittura, ruote montate ruotandole su loro stesse (dopo aver asportato il supporto del coprimozzo) in modo che sporgessero dalla carrozzeria.........credo però che la serie anteriore alla mia F non avesse gli schienali ribaltabili. In quell'epoca, 1968, ero a Como per cui andavo a far benzina e sigarette in Svizzera: 90 lire/litro la prima, 140 lire a pacchetto (Marlboro) le seconde.
Complimenti per lo "stipendio" che ti passava papà, pari alla retribuzione mensile di un impiegato .......senza vitto e alloggio. Per forza eri uno dei play boy di maggior successo sulla riviera romagnola
PS Allora, come ora, andavo fortissimo in discesa:blushed:
Ovviamente mi riconosco in tutto........credo però che la serie anteriore alla mia F non avesse gli schienali ribaltabili.
........
Complimenti per lo "stipendio" che ti passava papà ........
Il mio carrozzaio era un mago, mi fece una modifica artigianale a 2 posizioni: quella normale e quella tutto giù.
Il cambio corto dava all'auto un'aria da macchina sportiva, in realtà era molto comodo a sedili abbassati essendo sotto il livello della seduta, interferenze zero.
Mio padre aveva buone possibilità economiche, allora un medico condotto era qualcuno, come rispetto che gli era portato e come guadagni.
Mi insegnò a dare il valore al danaro, e nota che io giravo in cinquecento di mia esclusiva proprietà a 19 anni, certi miei coetanei un po' sbruffoncelli giravano con la Giulietta del papà ma quando avevano 5mila lire in tasca si atteggiavano a gran signori.
Quando nel 68 ebbi un incidente grave con la 850 se non avessi avuto i miei soldini da parte sarei restato a piedi.
La riparai, aiutato dalla liquidazione dell'assicurazione, e appena potei la sostituii con la mitica Dyane6. Ma già ero sposato.
Quando decidemmo di sposarci era il 69, entrambi studenti.
Mio padre mi disse che mi avrebbe portato lo stipendio a 200 e stop.
Mio suocero ci dette in uso un piccolo appartamento al III piano nell'immobile dove ancora abitiamo.
Quando nel 72 cominciai a lavoricchiare all'università e nel 73 aprii lo studio a mio padre dissi: basta così, grazie.
A mio suocero chiesi di pagare un affitto.
Naturalmente ho fatto lo stesso con i miei 3 figli, pur con stipendi meno importanti, e credo sia stata una buona cosa.
Il mio carrozzaio era un mago, mi fece una modifica artigianale a 2 posizioni: quella normale e quella tutto giù.
Il cambio corto dava all'auto un'aria da macchina sportiva, in realtà era molto comodo a sedili abbassati essendo sotto il livello della seduta, interferenze zero.
Mio padre aveva buone possibilità economiche, allora un medico condotto era qualcuno, come rispetto che gli era portato e come guadagni.
Mi insegnò a dare il valore al danaro, e nota che io giravo in cinquecento di mia esclusiva proprietà a 19 anni, certi miei coetanei un po' sbruffoncelli giravano con la Giulietta del papà ma quando avevano 5mila lire in tasca si atteggiavano a gran signori.
Quando nel 68 ebbi un incidente grave con la 850 se non avessi avuto i miei soldini da parte sarei restato a piedi.
La riparai, aiutato dalla liquidazione dell'assicurazione, e appena potei la sostituii con la mitica Dyane6. Ma già ero sposato.
Quando decidemmo di sposarci era il 69, entrambi studenti.
Mio padre mi disse che mi avrebbe portato lo stipendio a 200 e stop.
Mio suocero ci dette in uso un piccolo appartamento al III piano nell'immobile dove ancora abitiamo.
Quando nel 72 cominciai a lavoricchiare all'università e nel 73 aprii lo studio a mio padre dissi: basta così, grazie.
A mio suocero chiesi di pagare un affitto.
Naturalmente ho fatto lo stesso con i miei 3 figli, pur con stipendi meno importanti, e credo sia stata una buona cosa.
Questa frase ti tradisce, caro play boy............... Dyane 6 auto eccezionale, ne ho avute due, oltre ad una 2CV, una LN e due GS che utilizzava mia moglie.
Molto opportuno far conoscere ai figli il valore del denaro, poi gli si aiuta ma senza esagerare, in modo che abbiano la soddisfazione di costruirsi qualcosa con il loro impegno.
Non rimpiango, al massimo un pò di......saudade, però con nessun'altra auto mi sono divertito come con la cinquecento. All'inizio mi allenavo talmente alla "doppietta" da farla divenire naturale (a volte, senza pensarci, ci provavo persino in moto come se fosse stato possibile). finché riuscivo a scalare dalla quarta alla prima senza l'uso della frizione, semplicemente dando un colpo d'acceleratore al momento giusto........bei tempi!!
Quoto alla grande! Con la 500 mi sono divertito come con nessun'altra macchina, e l'abitudine di fare la doppietta mi è rimasta nella guida in moto, ovvero quando scalo do gas prima di lasciare la frizione, per portare i giri del motore al pari di quanto succederà lasciando la frizione. Così facendo non avverto alcuna differenza tra cardano e catena, e la frizione antisaltellamento e il parastrappi mi servono a nulla.
Gabriele da Gubbio
Moto Guzzi Bellagio 940 2009 - Honda Transalp 650 2003 - BMW R 1100 RT 2000 - Moto Guzzi California EV 2005 - - Vespa 50 special 4 marce 1981
Quoto alla grande! Con la 500 mi sono divertito come con nessun'altra macchina, e l'abitudine di fare la doppietta mi è rimasta nella guida in moto, ovvero quando scalo do gas prima di lasciare la frizione, per portare i giri del motore al pari di quanto succederà lasciando la frizione. Così facendo non avverto alcuna differenza tra cardano e catena, e la frizione antisaltellamento e il parastrappi mi servono a nulla.
Esattamente ciò che facevo io. Due generazioni di cinquecentisti! :cincin:
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